mercoledì 23 dicembre 2009

TESTIMONI SCOMODI

Se ricordate poco più di un mese fa il carcere di Teramo era balzato agli onori della cronaca e ai disonori dell'umanità per merito di un'intercettazione dove il comandante delle guardie carcerarie dell'istituto di detenzione(e dovrebbe essere pure di rieducazione)se la prendeva con un secondino perchè la gente non si massacra di botte in sezione ma la si pesta"di sotto"(al di fuori di occhi indiscreti).
Protagonista come testimone dell'episodio un"negro"come epitetato dall'indiziato Giuseppe Luzi,
ed il ragazzo in questione è morto quasi certamente per motivi estranei(si pensa per un tumore al cervello ma purtroppo la manina sul fuoco ora non ce la mette nessuno)al pestaggio cui aveva assistito.
Oggi a Vicenza un altro detenuto si è ucciso e la lunga lista di reclusi morti quest'anno per suicidi o pestaggi o per malattie curabili in un ospedale attrezzato si è allungata di un'altra"tacca"poichè per chi lavora in questo ambito la vita di un uomo è considerata un numero.
Articolo del"Corriere"ripreso da Indymedia Lombardia:il link seguente rimanda al post dove si può sentire l'audio della registrazione tra il capo(o kapò)ed un suo subalterno:
http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/11/la-prassi-del-pestaggio-poliziesco.html.

[Teramo]Carcere, muore il «negro» Il detenuto testimone del pestaggio.

http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_21/detenuto-testimone-morto
Carcere di Teramo, muore il «negro»Il detenuto testimone del pestaggioDi lui parlava in un nastro anonimo mandato ai giornali il capo dei secondini: «Il negro» ha visto tutto.

MILANO - Un detenuto, Uzoma Emeka rinchiuso nel carcere di Castrogno, è morto venerdì scorso in circostanza misteriose nell'ospedale di Teramo. Nigeriano, 32 anni, condannato a due anni per spaccio di stupefacenti, l'uomo aveva assistito il 22 settembre al pestaggio di un altro detenuto. In quell'occasione scoppiarono le polemiche perché un nastro anonimo, che parlava delle violenze, fu affidato alla stampa: «Non si massacrano così i detenuti in sezione, si massacrano sotto... il negro (Uzoma Emeka) ha visto tutto». Queste parole, dette da Giuseppe Luzi, capo delle guardie carcerarie ad un sottoposto, furono registrate da qualcuno e inviate al quotidiano locale La Città. Luzi fu sollevato dall'incarico dal ministro della Giustizia Alfano. Ora, a distanza di tre mesim arriva il decesso di Uzom. La procura ha aperto un'inchiesta anche su questa morte e secondo il quotidiano La Stampa, che lunedì mattina riportava la notizia, i giudici hanno disposto che l'autopsia del giovane nigeriano sia filmata.

MANCONI - Sentitosi male alle 8.30 mentre era al telefono con la moglie, Uzoma Emeka, è stato ricoverato in ospedale nel pomeriggio quasi cinque ore dopo ed è morto. «Non sappiamo, ma in ogni caso è certo che a Teramo si è verificato l’ennesimo caso di ’abbandono terapeutico’», commenta in una nota Luigi Manconi, presidente dell’associazione A buon diritto. «Ora, va da sé - aggiunge - si parla di ’morte per cause naturali’: ma sappiamo che oltre il 50% dei decessi in cella è classificato come dovuto a cause da accertare». Autolesionismo, abusi, morti improvvise, overdose presentate come suicidi, suicidi presentati come overdose, mancato aiuto, assistenza negata, «è un vero e proprio regime di omissione di soccorso - dice Manconi - quello che governa il sistema penitenziario italiano. Sullo sfondo di questo tragico avvenimento, l’ultimo di una lunga teoria di morti o inspiegate o sospette, c’è la vicenda del ’negro ha visto tutto’, del ’massacro’ involontariamente confessato, dei testimoni che esitano a parlare. Forse non ci sono ’misteri’ nel carcere di Teramo, ma certamente c’è un bubbone che va eliminato».

I DATI - Con il detenuto nigeriano morto nel carcere di Teramo le morti in carcere nel 2009 toccano quota 172: viene così superato il triste record del 2001, che aveva segnato con 171 detenuti morti, il numero più alto di morti in carcere nella storia della Repubblica. I dati sono dell’Osservatorio permanente sulle morti in carcere. Negli ultimi 10 anni, nelle carceri italiane, sono morte 1.560 persone, di queste 558 si sono suicidate. Per la maggior parte si trattava di persone giovani, spesso con problemi di salute fisica e psichica, spesso tossicodipendenti.

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