lunedì 29 dicembre 2008

OHNE DICH

I Selig,gruppo rock grunge di Amburgo,nat nel 1994 e scioltisi cinque anni più tardi,questo video tratto dal primo album omonimo mi h sempre affascinato nonostante la lingua sconosciuto.
Una canzone che parla di un'amore,andato a buon fine o meno?Proverò a tradurre qualcosina e farò sapere!


Langeweile besäuft sich meilenweit
Ich zähl´ die Ringe an meiner Hand
Dort draussen alles dreht sich still um
Nichts herum und ich male deine Schatten
An jede Wand

Es kommt so anders als man denkt
Herz vergeben Herz verschenkt

Ich gab dir meine Liebe gab dir Zeit, Geduld
Und Geld ich legte mein Leben in deine kleine
Welt wer auch immer dir jetzt den Regen
Schenkt ich hoffe es geht ihm schlecht
Wer auch immer dich durch die Nacht bringt
Bitte glaub´ ihm nicht

Es kommt so anders als man denkt
Herz vergeben Herz verschenkt

Es ist so oh ohne dich
Es ist so widerlich ich will das nicht
Denkst du vielleicht auch mal an mich
Es ist ohne dich
Und wenn du einsam bist
Denkst du vielleicht auch mal an mich

Ich nähte mir einen Bettbezug aus der Zeit
Die wir hatten und trink´ mir alte Wunden an
So tief und allein kein Berg den ich nicht
Versetzt hab´ zog jede Chance an den Haaren
Herbei für ein Leben lang zu leben
So wild und so frei

Es kommt so anders als man denkt
Herz vergeben Herz verschenkt

Es ist so oh ohne dich
Ich find' es so widerlich ich will das nicht
Denkst du vielleicht auch mal an mich
Es ist ohne dich
Und wenn du einsam bist
Denkst du vielleicht auch mal an mich

RISOTTO VERDUROSO

Ecco un primo piatto molto ricco e buono che sicurmente piacerà per la bontà degli ingredienti che assaporati nell'insieme del risotto esaltano il sapore al palato.
Ingredienti:
-riso
-zucca
-broccoletti
-funghi misti surgelati
-olio
-burro
-aglio
-scalogno
-cipolla
-dado delicato
-dado normale
-prezzemolo
-vino bianco
-vino nero
-acciughe sott'olio
Ho la fortuna di avere delle acciughe sott'olio che provengono direttamente da Lampedusa,semplicemente eccezionali,che faccio saltare nell'olio extravergine d'oliva e in poco burro,cui aggiungo l'aglio tagliato a pezzettini,la cipolla e lo scalogno.
Si bagna col vino bianco e comincio ad aggiungere le verdure,la zucca sbollentata,i broccoletti ed infine i funghi misti bagnati dal vino nero,ed in ultimo il riso.
Ogni tanto si accorpa il brodo misto quando si vede che il risotto comincia ad attaccarsi al fondo della pentola e verso la cottura ultimata si unisce il prezzemolo tritato,un filo d'olio e del burro.


domenica 28 dicembre 2008

GAZA PIANGE SANGUE

Ancora scempio,l'ennesimo perpetrato dall'esercito israeliano col beneplacito degli Usa e del'occidente(appoggiatissimo dal governo italiano),nella striscia di Gaza tristemente famosa per tenere in prigonia un milione e mezzo di abitanti in un ristretto lembo di terra.
E'come bombardare un carcere,sparare sulla croce rossa,un'atto di violenza e di guerra disumano,ed il tutto viene messo in risalto dai massmedia in maniera unilaterale appoggiando sempre e comunque Israele,il 51°stato degli Usa.
La gente deve sapere chi sono le vere vittime di questa assurda carneficina,fermo restando che io odio i bombardamenti israeliani così come i kamikaze palestinesi che ammazzano gente innocente,sottolineando pure il fatto che io sono per una Palestina libera e sovrana sulla propria terra.
Le foto presenti sono agghiaccianti e sono sia di queste ultime ore che delle conseguenze della strage di novembre di Beit Hanoun e mostrano le vere vittime dei bombardamenti,donne,bambini e civili e chi rimane a piangere le spoglie orrendamente mutilate.
Gli articoli tratti dal sito "Senza soste"sono di "infopal.com",molto esaurienti soprattutto riguardo al diverso trattamento delle due parti in guerra ricevuto dalla televisione e dalla stampa italiana.

La mattanza israeliana contro la Striscia di Gaza assediata continua senza sosta. E' giunta da poco la notizia della distruzione del Quartier generale provvisorio del governatorato di Rafah (quello originale è stato abbattuto ieri).
Sabato 27 dicembre rimarrà nella memoria dei palestinesi, degli arabi e del mondo che ha ancora un barlume di umanità e coscienza come il giorno più sanguinario della storia della Palestina degli ultimi 41 anni. Le forze israeliane si sono macchiate di crimini di guerra contro 290 persone, fatte a pezzi. Il bilancio dei feriti è altissimo: 900, molti dei quali versano in gravissime condizioni e sono a rischio di morte imminente. Ai familiari delle vittime spetta il compito orrendo di riconoscere i propri cari fatti a pezzi.Ieri, oltre un centinaio di F16 made in Usa hanno eseguito attacchi aerei in contemporanea su diversi obiettivi della Striscia: palazzine piene di civili, caserme e quartier generale della polizia, bambini che uscivano da scuola, passanti, moschee. "Colpite le basi del terrorismo", titolano i nostri media questa mattina, offrendo una mano al carnefice di centinaia di innocenti e mostrando, ancora una volta, tragicamente, che l'informazione italiana è imbavagliata.Proprio un gran coraggio sta mostrando Israele, stato sionista basato sull'apartheid, super-armato e protetto dal Gran Fratello internazionale, massacrando inermi cittadini. Il coraggio mostrato dai barbari durante le loro scorribande contro città e villaggi medioevali.La mattanza va avanti. Proseguono, dunque, per il secondo giorno consecutivo i bombardamenti israeliani contro la Striscia di Gaza assediata, il direttore del servizio di pronto soccorso del ministero della Salute di Gaza, Mu'awiya Hasanen, questa mattina ha confermato al corrispondente di Infopal.it che il numero dei morti ha superato i 290, e che i feriti sono 900, di cui 120 molto gravi. Hasanen ha confermato anche che la maggior parte delle vittime sono civili, donne e bambini.All’alba di oggi, i micidiali aerei da combattimento israeliani hanno bombardato la sede del canale satellitare al-Aqsa, per impedire che le scene dei loro massacri vengano trasmessi al mondo.Alle ore 9,00, gli aerei hanno bombardato una postazione della polizia nel quartiere ash-Shujaiyah, a est della città di Gaza, radendola al suolo e provocando diverse vittime. Hanno poi distrutto un'altra postazione della polizia marittima, e una postazione della sicurezza nazionale, a est di Rafah, nel sud della Striscia. E' stato colpito e distrutto anche un deposito di medicinali, sempre a Rafah: un palestinese è stato ucciso e altri 3 feriti. Bombardata pure, e con diversi missili, la stanza che ospita la sicurezza dell’ospedale ash-Shifa e la moschea annessa, con un bilancio di un morto e 7 feriti.L'aviazione da guera israeliana ha continuato a bombardare la Striscia di Gaza: è stato colpito un palazzo civile a Jabalia, a nord; una fabbrica di materie plastiche a Khan Yunes; la casa della famiglia Hamid nella via Jaffa, a est della città di Gaza; un gruppo di resistenti; diverse aree aperte, in particolare intorno a Beit Hanoun e a nord della Striscia; vetture che trasportavano carburante, nel quartiere al-Jenenah, nella città di Rafah. Molti incendi si sono sprigionati a causa delle bombe. Parallelamente ai micidiali bombardamenti, l’occupazione israeliana ha cercato di terrorizzare gli abitanti di Gaza: decine di cittadini hanno ricevuto chiamate da parte dell’esercito israeliano che li informava che le loro case sarebbero state colpite.Ieri, nell'ospedale Ash-Shifa di Gaza, i cadaveri accumulati sul pavimento diffondevano odore di morte. Cadaveri mutilati, fatti a pezzi, con teste staccate dai corpi. Le camere mortuarie non riuscivano a contenere tutte le vittime.In un angolo, scrive in un reportage da Gaza Belal Badwan, inviato speciale per Gulf News, un uomo teneva ciò che restava di suo figlio di 7 anni in una scatola di cartone: l'ospedale non aveva più lenzuola dove avvolgerlo. Un altro padre guardava scioccato suo figlio, giovane poliziotto, decapitato dalle bombe d'Israele mentre partecipava alla cerimonia del diploma della scuola di polizia. Un altro gridava: "Qualunque cosa Israele ci farà, non ci sconfiggerà, non indebolirà il nostro potere".I medici di Gaza confermano che la maggioranza delle vittime degli attacchi sono civili, molti dei quali fatti a pezzi, decapitati.Le scene di orrore ricordano a molti un altro efferato crimine israeliano: il massacro delle libanesi Sabra e Shatila, nel 1982, realizzato con la collaborazione delle milizie falangiste libanesi. Crimini rimasti impuniti, per lo stato più barbaro del Vicino e Medio Oriente, ma con la propaganda mediatico-politica più forte del mondo e con una tecnologia militare tra le più micidiali del pianeta.
domenica 28 dicembre, ore 11.
Israele fa una strage a Gaza. Almeno 225 vittime, tra cui molti bambini, in 30 raid aerei simultanei
Sono almeno 225, secondo fonti ufficiali palestinesi (ma c'è chi parla già di 300) le vittime dei devastanti e indiscriminati raid aerei (oltre 30) condotti stamani da Israele nella striscia di Gaza e in particolare a Gaza City. Fra le vittime anche molti bambini mentre i feriti sarebbero almeno 500, di cui molti gravissimi. L'operazione, che il governo israeliano e i media compiacenti di mezzo mondo, definiscono "condotta contro le strutture di Hamas", in realtà ha colpito nel mucchio. E non potrebbe essere altrimenti, visto che si parla di un fazzoletto di terra di appena 360 kmq. abitata da un milione e mezzo di persone costrette alla fame da carenze di base e di forniture per un assedio che sta andando avanti da ormai troppo tempo attraverso la chiusura totale, da parte di Israele, del check-point di Erez.L'operazione, ha dichiarato in serata il ministro della difesa Ehud Barak, ha lo scopo "di cambiare radicalmente la situazione" a Gaza per ridare la quiete alla popolazione israeliana minacciata dai razzi. "E' giunta l'ora di combattere - ha aggiunto - non voglio illudere nessuno: l'operazione non sarà facile e nemmeno breve"."Non cederemo mai a Israele, non importa quale forza sia usata contro di noi - gli ha risposto il leader del governo di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh - Noi non lasceremo la nostra terra, non alzeremo bandiere bianche e non ci inginocchieremo se non di fronte a Dio". Inoltre le milizie di Hamas hanno minacciato la ripresa degli attacchi kamikaze nelle città israeliane.Si tratta di uno degli attacchi più sanguinosi contro Gaza e il bilancio potrebbe aggravarsi ancora perché molte persone risultano ancora sotto le macerie. Un israeliano è stato ucciso e alcuni altri feriti nella successiva reazione di Hamas che ha sparato decine di razzi sui centri israeliani nel sud.
L'informazione di regimeE parallelamente agli attacchi degli aerei, come abbiamo accennato in apertura di articolo, ci sono anche quelli giornalistici con il ribaltamento, la deformazione e la manipolazione della verità. Come riporta correttamente il sito www.infopal.it, "un giornalista di punta, della tv pubblica (Claudio Pagliara, n.d.r.), comodamente seduto nel suo studio, a Gerusalemme, ha 'raccontato' la guerra di Israele contro Gaza. Neanche la briga di 'essere sul posto'. Nulla. Le notizie, era ben chiaro, arrivavano da media e esercito israeliani. Il giornalista ha parlato di 'basi di Hamas distrutte' quando invece si tratta della sede della polizia del ministero degli Interni, che oggi ospitava un corso di addestramento per nuove, giovani, reclute delle forze dell'ordine. Dunque, non c'erano resistenti o combattenti vari, ma ragazzini disoccupati che si erano arruolati in polizia, come fanno molti italiani nel nostro sud economicamente depresso.Il corrispondente ha parlato di 150 miliziani uccisi e di qualche civile: si tratta, invece, di poliziotti, di bambini che uscivano da scuola e di altre persone prese alla sprovvista dai 30 e oltre attacchi aerei simultanei contro la Striscia. Ha parlato di 'risposta' ai lanci di razzetti Qassam dalla Striscia contro Israele, ma, contraddicendosi, forse senza neanche rendersi conto, ha affermato che il piano di attacco israeliano era in gestazione da mesi... Dalla tregua, dunque, rispettata da Hamas ma quotidianamente violata dalle forze di occupazione. Va ricordato, infatti, che la ripresa del lancio di missiletti artigianali è coincisa con la strage condotta a novembre dall'esercito israeliano. Non prima. Sostenere, come ha riportato il giornalista, che il piano di attacco era in studio da mesi implica necessariamente il fatto che Israele, nonostante la tregua, volesse trovare la scusa per bombardare Gaza e distruggere Hamas.Il giornalista avrebbe dovuto parlare di crimini di guerra, ma non l'ha fatto, e ha fornito a milioni di telespettatori italiani la versione dell'esercito di Israele, della propaganda sionista.La TV disinforma e manipola la verità. In Italia la libertà di informazione, la dignità di informare, sono definitivamente defunte. Ormai ci troviamo all'interno di un grande, pericoloso video-game globale e apocalittico, dove l'Umanità è piegata, torturata, uccisa per mano di bande di criminali, i cui capi controllano le principali corporation mondiali. Media compresi. I colleghi che hanno ancora un po' di coscienza, s'indignino per favore.I tg serali della tv pubblica, quella mantenuta con il denaro dei contribuenti, hanno nuovamente mandato in onda servizi che rispecchiavano fedelmente la propaganda israeliana. Il solito corrispondente, questa volta sistematosi al confine con la Striscia, ma dalla parte israeliana, ha spiegato molto chiaramente e dettagliatamente il 'punto di vista di Israele', cioè le giustificazioni per il disumano eccidio, guardandosi bene dall'informarci sulla cronologia degli eventi degli ultimi mesi o settimane - le bombe israeliane che continuavano a cadere e a fare morti e feriti, nonostante la tregua, il continuo assedio, ecc..A condire ancora di più il panino, sono stati sentiti due 'esperti di Medio Oriente': la parlamentare Fiamma Nierenstein (dichiaratamente 'portavoce dei coloni israeliani' in Italia), senza che la didascalia del servizio ne spiegasse agli spettatori il ruolo pubblico, ufficiale, di membro del Parlamento italiano, e Fouad Allam, islamologo. La prima ha, ovviamente, illustrato gli 'obiettivi israeliani' secondo quanto già diffuso dalla grancassa mediatica; il secondo ha sottolineato che, tutto sommato, l'esito dei bombardamenti potrebbe portare alla distruzione di Hamas e quindi 'alla ripresa dei negoziati israelo-palestinesi'.La tv pubblica non dovrebbe essere "equilibrata" e non parziale?Per onestà di cronaca, riportiamo con un sospiro di sollievo che il tg de La7 delle 20 ha mandato in onda un servizio realistico e non menzognero sui bombardamenti israeliani contro la Striscia. E' possibile che la condanna internazionale, il numero spropositato di morti causati da Israele a fronte dei razzetti palestinesi, e la diffusione di notizie e video via internet abbiano convinto qualche direttore di testata a veicolare informazioni più corrette".
Simile il commento di Gennaro Carotenuto, che dal suo blog scrive: "[...] Vediamo la scientifica volontà di torturare un milione e mezzo di persone a Gaza fino a renderle pazze di disperazione, di odio, di fame. [...] Se riduci un popolo di un milione e mezzo di abitanti a cercare da mangiare nella spazzatura rinchiudendolo nel più rigido embargo della storia per dare una spallata di più alla classe dirigente di questo e renderlo pronto all’esodo, alla diaspora come liberazione, non sei la vittima del lancio di razzi, per quanto folli essi siano, ma sei il carnefice.Con la complicità dei sicari informativi come Claudio Pagliara, corrispondente da Gerusalemme per la RAI, Tsahal ha reagito ad un lancio pesante e forse intollerabile (sicuramente inefficace), ma provocato da mesi di assedio del governo israeliano. Lancio che non ha provocato morti ma al quale Tsahal si è sentito libero di rispondere con una rappresaglia di proporzioni bibliche. Ha causato 200 morti e, immediatamente dopo aver tirato il sasso, ha nascosto la mano, 'non ci sono vittime civili' recitano i comunicati ufficiali. Balle, nel formicaio umano di Gaza.Solo i Pagliara del giornalismo mainstream possono credere ai comunicati ufficiali, da qualunque parte essi provengano. E bisogna essere davvero un guitto del giornalismo per non usare neanche il condizionale. I comunicati israeliani per i Pagliari sono verità di fede, ma è difficile credere alla buona fede del governo Olmert/Livni. Tantomeno in una campagna elettorale dagli umori sordidi come quella in Israele e dove cavalcare il sangue, quello palestinese e quello israeliano, è senz’altro un buon affare". (t.s.)

venerdì 26 dicembre 2008

MARA,MINISTRO DELL'INOPPORTUNITA'

E dopo Schifani mafioso un altra alta carica dello stato,ministro delle pari opportunità,lì non per caso ma per"presunti"pompini donati al nosto presidente del consiglio Berlusconi(mica tanto scemo!)
Semplicemente inadatta alla vita politica,ecco da chi veniamo rappresentati,in quell'immenso circo del parlamento ecco un giovane pagliaccio tirato fuori dal cilindro del saltimbanco Silvio,eletto da chi chi pensa che la meritocrazia sia prendere in bocca cazzi.
Sinceramente la Carfagna,soprattutto il suo sguardo quando strabuzza gli occhi,mi fa paura,sembra che da un momento all'altro possano esplodere i suoi bulbi oculari,non scherzo!

Sul sito web "Altrenotizie" un bell'articolo di Rosa Ana De Santis che spiega meglio il mio lapidario commento"semplicemente inadatta alla vita politica",buon ribrezzo:

L’abbiamo vista sorridente e composta alle Invasioni Barbariche. Più vigorosa e rigida da Matrix. Un soldato del partito, una tifosa indottrinata a dovere che ha studiato con cura la propaganda delle virtù berlusconiane. Bellissima. E’ il nostro Ministro delle Pari Opportunità. In soli due anni un’ascesa repentina, una cometa nel panorama istituzionale nostrano. Lei, che di stelle se ne intende, a destra. Così titola il suo libro. Pronta a difendersi dalla ferocia - come lei la chiama - delle insinuazioni che le piovono addosso. Quelle per cui sembra strano e suscita dubbi, a tratti ilarità, che in cosi poco tempo una giovane donna, il cui successo mediatico stava nelle sue forme esuberanti ora castigate da abiti d’occasione, con così breve esperienza politica potesse arrivare a fare il ministro. Rimangono dubbi su presunte scorciatoie, ma certezze in un impegno sul campo quasi inesistente. Intercettazioni sì o intercettazioni no. Perché non c’entra nulla l’anagrafica, il genere e la sua indubitabile bellezza. Tornano utili come argomenti di difesa, ma soffrono di un eccesso di ingenuità. Alle persone di buon gusto i processi fatti nelle piazze del mercato, con linguaggio crudo e di facile tinteggiatura populista, non piacciono. E per questo non è piaciuto lo show di Sabrina Guzzanti. Ma il Ministro dovrà fare lo sforzo di comprendere che non tutti abbiano capito il perché le sia stato affidato questo incarico istituzionale cosi alto. A lei che viene da una laurea come tanti, da un passato di soubrette anche poco parlante, da una ridotta - se non quasi inesistente - esperienza politica.Non se la potrà cavare facilmente con la teoria abusata della “politica del fare” e con il criterio della sua giovane età. Non le par vero di poter dire che anche il presidente designato USA sia un giovane uomo. Peccato che Obama nella politica sia cresciuto dagli anni della scuola, che di politica abbia vissuto da sempre. E che, a differenza di Mara, avendo qualcosa da dire, ha avuto qualche decina di milioni di voti per fare. Ma a Mara interessa il dato anagrafico. E’ tipico della scuola Berlusconi tagliare le cose a metà, leggere una parte per il tutto - quasi sempre la più insignificante - adescare il battibecco antisinistra piuttosto che rispondere alle domande. E Mara Carfagna cade proprio in questo trappolone. Dice che “Silvio fa quello che vuole, lui è così”, senza che gli venga in mente che il suo Silvio dovrebbe fare quel che deve e non quel che vuole. Una commediante dei dieci comandamenti di Silvio. Una scena irriverente per un Ministro.Così pensa di poter liquidare con un “affatto traumatico” il passaggio dall’essere elettrice del Movimento Sociale a militante di Forza Italia, peccato che su quel confine ci passi un fiume di pensiero e di cultura politica. Ma forse il Ministro l’ignora. Lei è per la politica del fare. “Affatto traumatico” viene da pensare il passaggio da soubrette all’impegno politico. Peccato che solo lei, il Ministro Carfagna, ci veda una linea di assoluta coerenza e continuità. Insomma beata lei Ministro che vive in modo indolore passaggi e salti che per qualsiasi persona ragionevole costerebbero fatica immensa e rivisitazione profonda di sé.Lei se la cava con il menù del giorno. Con l’elenco delle cose da fare. Pare di immaginarsela blindata nella sua stanza a lavorare instancabile ai provvedimenti e alle proposte di legge. Lei che divenne famosa per le pose indecenti, emana decreti contro l’indecenza. Lei che guida il Dicastero delle Pari Opportunità non avendo attraversato una pagina di pensiero delle donne e avendo fondato il suo successo mediatico sull’assoluta disparità storica che sempre ha vessato le donne in condizioni d’inferiorità sociale. L’esposizione del corpo, la misura del valore con le misure, il nudo come canale di conoscenza di sé. Eppure questa contraddizione le fa sgranare gli occhi quasi incredula, lei non la percepisce. O non la capisce.Vorremo poter dire altro, ma il curriculum non è ricco. Sappiamo che la prostituzione è diventata un reato e che soffocare un problema è la ricetta che predilige per sanare ferite sociali cosi profonde che vengono da piaghe culturali forse in parte insanabili. Basta non vederle per strada. In questo incarna la natura più oscura del pensiero di destra, in questo non c’è nulla che sia autenticamente liberale, Ministro. Ma lei non lo percepisce. O non capisce.Una sapiente intervista fatta da Daria Bignardi basta a farla cadere come una bambina impacciata nella diatriba sul conflitto d’interessi o su che fina abbiano fatto i comunisti. Non si capisce se li rimpianga o li maledica. Non si capisce se ne stimi il profondo senso dell’etica o se lo disconosca. Non si capisce o non capisce. Ma chissà cosa conosce delle sorti della morale e dell’etica nell’ideologia comunista. Come usa sempre dire, staremo a guardare le cose fatte. Ma la partenza non poteva sgombrare d’un colpo anni e anni di faticosa “Piazza Grande” e di calendari di sicuro successo. Solo lei può pensare di entrare al Parlamento uscendo dai Fatti vostri con Magalli, come se calcasse lo stesso sentiero. Insomma questo eccesso di ingenuo stupore o è studiato ad arte o adombra perplessità più offensive ancora della sua forse ridotta capacità politica.L’umiltà di cui si gloria avrebbe dovuto dissuaderla da un incarico per il quale alcuna persona di buon senso si sarebbe potuta sentire pronta dopo soli due anni di militanza politica. L’umiltà avrebbe dovuto farle trascorrere un discreto periodo di tempo a studiare e a vivere nella politica prima di arrivare a ricoprire un ruolo cosi importante. Avrà fatto cosi per la recitazione e il balletto, non pensava di dover usare altrettanto riguardo per le Istituzioni del suo Paese? Ma lei ha risolto tutto in fretta. Cambiando pose e trucco.Questo soltanto avrebbe potuto darle nel tempo la credibilità che ora esige mostrando poco altro che i suoi occhioni, l’etichetta della lavoratrice instancabile e le incursioni un po’ maldestre nella storia. Che fanno di lei una secchiona - direbbe l’onda studentesca - più che una donna di cultura con spirito critico. Non ci s’improvvisa politici, non è un mestiere, non esiste un collocamento. Ma della religione pubblica e del pensiero politico lei e il suo manipolo di cloni non si occupano. Non perdono tempo. E si vede.Professano una strampalata politica liberal, mentre dimostrano senza troppi imbarazzi personali la più pietosa e riverente adulazione personale per il loro capo. Che ordina. E lei, la ministro di Silvio, esegue passo passo ogni pezzo del copione. Teleguidata, telecomandata, portata per mano. Come ai tempi di Mengacci. Qualsiasi cambiamento credibile non si risolve cambiando d’abito. Tagliando capelli e indossando camice abbottonatissime. Lei le contraddizioni le risolve così. Non le percepisce, o non le capisce. In trasmissione ha detto che ognuno è ciò che fa. E lei è ciò che ha fatto.
Mara Carfagna diventerà la speaker del governo
Per finire alcuni passi della biografia del nostro amato ministro tratto da Wikipedia riguardo le intercettazioni a sfondo sessuale:

Nel giugno 2008 il giornale argentino El Clarín pubblica un articolo, mai smentito, in cui fa riferimento ad affermazioni della stampa italiana relativamente all'esistenza di alcune intercettazioni telefoniche, disposte in una non precisata indagine napoletana contro la corruzione. Tra il ministro Carfagna e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi vi sarebbe stato un dialogo piuttosto esplicito, con allusioni a una fellatio. Finora queste intercettazioni non sono finite nelle pagine di nessun quotidiano, o rivista italiana, né in alcun sito Internet. Ma il quotidiano La Repubblica cita la ex viceministro degli Affari Esteri del Governo Berlusconi II e dirigente socialista Margherita Boniver, che riconosce l’esistenza dei messaggi a luci rosse. Questo articolo è stato alla base di violente invettive contro il ministro, sia in blog che in manifestazioni, da parte di personaggi dello spettacolo e della politica. Il 2 novembre 2008 in particolare, il senatore del Popolo della Libertà Paolo Guzzanti ha scritto sul suo bloG riguardo la Carfagna
« È ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? »
riprendendo in termini di contenuto le parole pronunciate dalla figlia Sabina al No Cav Day l'8 luglio 2008
« Io non sono moralista, non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi. Ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t'ha succhiato l'uccello. Se ne deve andare! »
la notizia è stata ripresa da varie fonti nazionali, tra cui Il Corriere della Sera e La Repubblica. La reazione del ministro non si è fatta attendere: il 3 novembre, con una nota ufficiale, l'on. Carfagna ha annunciato di presentare querela penale per diffamazione nei confronti dell’on. Paolo Guzzanti per quanto di falso da lui sostenuto nel suo blog e ripreso dal sito di Repubblica.

IL LAVORO DELLA POLIZIA(ITALIA-GENOVA)

Pillola di terrore di quello che accadde a Genova nel 2001,si possono cercare facilmente approfondimenti in rete di uno degli eventi più presenti numericamente in internet.
LA PAGHERETE CARA,LA PAGHERETE TUTTI.

Colonna sonora dei 99 posse,S'addà Appiccià:

Sant’Antonio è o’ nemico rò demonio (rip x 4)
O’ demonio so i fascisti o’ è a polizia
Sant’Antonio vieni ccà e puortatilli tutti via (rip x 2)

Saddà saddà saddà appiccià
Saddà saddà saddà appiccià
Saddà appiccià Rit x 2
Lutto e sanghe e lacrime amare
Lutto e sanghe e lacrime amare
Piglia a butteglia e ferrarelle
Và addò benzinaro spienne doje lirelle
miettece pure nà mappina n’ copp
statte accorto ca nisciuno se l’ammocca e
se pure i fascisti mò devono parlare
sai compagno cosa dobbiamo fare dico

Boccia boccia boccia bam bam
appicciamm’ e fascisti cù tutto o’ viminal x2

Rit x 2
Inta stà città affugata inte problemi
inna italia arò so asciuti tutti sciem’
mmiez a sti fascisti ammanicati che ladruni
saddà appiccià na vampa ca fa tremma e’ padrun’
Saddà saddà saddà appiccià
Il nuovo che avanza fascisti e imprenditori
ca cchiù se fa vicino e più me parono ‘e borboni
a gente ca s’ venne p’ nu piatt’ e maccarun’
saddà appiccià na vampa ca fa tremmà e’ padrun’
Saddà saddà saddà appiccià
Sanna appiccià o’ governo e a prefettura
sanna appiccià e caserme sadda appiccià a’ questura
sanna appiccià guardie giudici e assessuri
sadda appiccià na vampa ca fa tremmà e padruni
Rit x 2
Lutto e sanghe e lacrime amare
Se la storia non ti piace la standa non la può cambiare
Lutto e sanghe e lacrime amare
Pigliala ‘e piett’ preparati a soffrire
Rit




giovedì 25 dicembre 2008

UN MAFIOSO PRESIDENTE DEL SENATO

Come promesso due parole sullo stato di totale follia del nostro presidente del senato Renato Schifani,più volte colluso con esponenti mafiosi e sempre salvato da leggi "ad personam" come il suo caro amico Berlusconi.
Ecco alcuni passi dei suoi privatissimi deliri chevuole fare propri di tutti gli italiani tipo:
-"Siete portatori di pace e non di guerra. Protagonisti di presenze coraggiose in territori difficili e proprio per questo il nostro grazie non compenserà mai il nostro debito di gratitudine nei confronti di tutti voi";
-"Dovete essere orgogliosi del vostro paese perché ovunque la vostra presenza si è resa necessaria avete mostrato le vostre doti di solidarietà e di generosità. Fino alla prova suprema del sacrificio della vita. Ma sempre e soltanto per servire la causa della pace";
-"La nostra missione é di pace e siamo orgogliosi e fieri di quanto voi fate, e con me è fiera l'Italia".


Ecco una piccola biografia di Renato Schifani tratta da Wikipedia,non preoccupatevi se può sembrare tranquillamente una scheda riguardante un criminale...siamo in Italia!


Schifani, figlio di impiegati,si laureò in giurisprudenza con 110 e lode. Nel 1979, praticante legale nello studio del deputato Giuseppe La Loggia,fu inserito da quest'ultimo nella società di brokeraggio assicurativo Sicula Brokers, di cui facevano parte Enrico La Loggia, figlio di Giuseppe e futuro politico di spicco di Forza Italia, ed alcuni soci che negli anni 1990 furono incriminati per associazione mafiosa o concorso esterno in associazione mafiosa; Schifani lasciò la società nel 1980, riprendendo l'attività di avvocato. Nel 1992 fondò, assieme a due due soci tra cui Antonino Garofalo, rinviato a giudizio nel 1997 per usura ed estorsione, la società di recupero crediti GSM; a causa di tale attività fu successivamente definito in una battuta del ministro della giustizia Filippo Mancuso il "principe del recupero crediti".
Schifani, già iscritto alla Democrazia Cristiana, aderì a Forza Italia nel febbraio 1995 e, dopo un incarico da consigliere comunale a Palermo, fu eletto al Senato della Repubblica alle elezioni politiche italiane del 1996 nel collegio palermitano di Altofonte-Corleone, in rappresentanza della coalizione di centrodestra. Nella sua prima legislatura è stato capogruppo di Forza Italia nella commissione Affari costituzionali ed ha fatto parte della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali, la cosiddetta "Bicamerale".
Intanto negli anni 1990 Schifani, già attivo come avvocato cassazionista, si affermò come avvocato urbanista, ricevendo numerosi incarichi in amministrazioni comunali siciliane. In uno di questi fu consulente per l'urbanistica e il piano regolatore del comune di Villabate, il cui sindaco Giuseppe Navetta era il nipote di Nino Mandalà, capocosca della cittadina ed ex socio di Schifani nella Sicula Brokers; secondo il pentito Francesco Campanella tale incarico fu concesso, tramite Enrico La Loggia, nell'ambito di un patto tra mafia e politica per la realizzazione di un megastore, progetto poi abortito a causa delle indagini.
Rieletto nelle elezioni del 2001, nel corso della XIV Legislatura Schifani è stato tra i fautori della stabilizzazione dell'articolo 41 bis, che ha reso definitivo il cosiddetto «carcere duro», previsto espressamente per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, istituto fino a quel momento di natura provvisoria.
Porta il suo nome e quello del senatore Antonio Maccanico (l'Ulivo), il «lodo Maccanico-Schifani», una legge approvata il 20 giugno 2003, che sospendeva i processi in corso contro le «cinque più alte cariche dello Stato» oggetto di numerose polemiche perché sospendeva di fatto il processo SME per il presidente del Consiglio Berlusconi fintanto che questi fosse rimasto in carica. In seguito la legge fu dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale il 13 gennaio 2004.
Schifani nelle elezioni politiche italiane del 2006 viene rieletto senatore per la terza volta, per Forza Italia, nella circoscrizione Sicilia e nel corso della XV Legislatura è stato membro della Commissione Territorio e Ambiente.
In qualità di capogruppo di Forza Italia nella XIV e XV Legislatura dal 2001 al 2008 Schifani è stato protagonista dei dibattiti parlamentari del Senato.
Alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto per la quarta volta, sempre in Sicilia, per il Popolo della Libertà.
Nel corso della prima seduta della XVI Legislatura, il 29 aprile 2008 è stato eletto Presidente del Senato della Repubblica al primo scrutinio, riportando 178 voti, (162 richiesti dal quorum), 4 in più della coalizione formata da PdL, Lega Nord e MpA.

Schifani nel salotto parlamentare dell'amico tuttofare Bruno Vespa.

MERCENARI PORTATORI DI MORTE

Ennesima perla del presidente del senato in gita pagata da noi in Libano,dove è andato a leccare il culo ai mercenari che sono impiegati in loco e più generalmente sodalizza con tutti i soldati impiegati nelle varie guerre che si combattono.
Schifani carogna bastarda parla per te e per il governo fascista che rappresenti,non possono uscire dalla tua bocca infame frasi come"siamo orgogliosi e fieri di quanto voi fate, e con me è fiera l'Italia".
Io non sono orgoglioso per nulla di questi militari mercenari che guadagnano valangate di soldi per fare un cazzo quando va bene,che ammazzano e terrorizzano la gente che dovrebbero semmai difendere,e che se per caso ci lasciano la pelle vengono definiti "martiri",con i media che ne elogiano le gesta,funerali di stato,vedove e figli sostenuti economicamente per tutta la vita...e chi muore per lavoro,e sottolineo lavoro,in cantiere,fabbrica,in qualcunque ambito?
I loro familiari devono cavarsela da soli,ecco cosa succede.
Io sono fiero della resistenza dei popoli che li combattono,che difendono la propria terra dai soprusi di questi falchi della morte travestiti da colombe della pace,10 100 1000 Nassirya!

Ecco l'articolo che ripudio in ogni parola tratto da Ansa.it di quello che ha detto quello stronzo di Schifani,cui dopo dedicherò una scheda nella sezione "Neuro deliri"perchè se la merita!


LIBANO, SCHIFANI A SOLDATI: PORTATORI DI PACE NON DI GUERRA
SHAMA (TIRO) - "Siete portatori di pace e non di guerra. Protagonisti di presenze coraggiose in territori difficili e proprio per questo il nostro grazie non compenserà mai il nostro debito di gratitudine nei confronti di tutti voi": è con queste parole che il presidente del Senato, Renato Schifani si è rivolto ai militari italiani dell'Unifil e ai loro comandanti portando il saluto del Senato. L'Unifil opera in Libano dall'autunno del 2006. Schifani è giunto a Shama, una delle basi principali della presenza italiana che conta 2.460 militari. La località si trova a pochi chilometri da Tiro e ad appena 30 chilometri dalla "Blue Line", la zona cuscinetto creata nel 2006 all'indomani dell'ultima incursione delle truppe israeliane in Libano per arginare gli attacchi delle truppe di hezbollah contro i villaggi israeliani di confine. Schifani si è rivolto ai militari italiani, al comandante generale di Unifil, generale Claudio Graziano, e al comandante del contingente italiano, generale Flaviano Godio: "Questo nostro incontro - ha aggiunto Schifani - non vuole avere in alcun modo un carattere rituale, ma soltanto esprimere quei sentimenti di riconoscenza e di apprezzamento per il lavoro che quotidianamente svolgete in una delle zone politicamente e militarmente più delicate dello scacchiere internazionale". "Per questo - ha proseguito il presidente del Senato - la nostra presenza alla vigilia di Natale, un momento questo in cui più forte può essere in voi la nostalgia per il vostro Paese e la vostra famiglia, vuole essere un segno della vicinanza, affetto ed apprezzamento"."Dovete essere orgogliosi del vostro paese - ha detto Schifani rivolto ai soldati - perché ovunque la vostra presenza si è resa necessaria avete mostrato le vostre doti di solidarietà e di generosità. Fino alla prova suprema del sacrificio della vita. Ma sempre e soltanto - ha concluso Schifani - per servire la causa della pace.L'eventuale aumento delle truppe italiane in Afghanistan "è una valutazione politica, e questa spetta al governo e non certo al presidente del Senato".: lo ha detto Schifani, conversando con i giornalisti durante il volo che lo ha portato a Shama, località in provincia di Tiro che ospita una delle numerose basi del contingente italiano inquadrato in Unifil. "Non voglio esprimere un'opinione in quanto presidente del Senato", ha concluso Renato Schifani.Il presidente del Senato ricorda che il Parlamento non si è mai diviso sulle missioni di pace e confida che mai, "nessuna forza politica si dissocerà". Parlando al termine del pranzo di Natale, consumato dal presidente del Senato con i circa 500 militari ed ufficiali presenti alla base Unifil di Shama, a pochi chilometri dalla Blue Line, Schfani ha elogiato "la funzione stabilizzatrice e di garanzia per la pace svolta dalla missione Unifil in Libano". Schifani ha attraversato la lunga tenda nella quale si sono raccolti i militari italiani per salutare il presidente del Senato e festeggiare con lui la vigilia di Natale. Ha salutato e stretto mani a soldati e ufficiali, ringraziando tutti dell'impegno che mettono quotidianamente per il successo dell'operazione Unifil. Operazione che il presidente ha più volte ripetuto "é di pace e siamo orgogliosi e fieri di quanto voi fate, e con me è fiera l'Italia". Parole di elogio anche per il generale Claudio Graziano, comandante generale dell'Unifil in Libano, per il quale i vertici dell'Onu hanno proposto nei giorni scorsi la riconferma nell'incarico. "E' la conferma - ha detto Schifani - che ha ben operato per garantire la stabilità e la pace".


Promemoria:

Abbiamo pagato noi questo funerale-spettacolo,e stiamo mantenendo noi le famiglie di questi mercenari,10 100 1000 Nassirya!!!

venerdì 19 dicembre 2008

QUERIDO F.B.I.

Canzone e video di protesta per i Calle 13,duo portoricano famoso nell'america latina
(anche se non sono riuscito a trovare un loro cd in Ecuador...),molto politicizzato per l'indipedenza del loro piccolo stato dal giogo statunitense.
Video dedicato a Filiberto Ojeda Rìos leader storico dell'Armata Popolare Boricua(Ejército Popular Boricua,EPB)assassinato da agenti dell'F.B.I.

Esto es un mensaje...
De parte del residente 'e Calle 13...
Pa' to' el gobierno...
Y pa' to' los puertorriqueños...
Danny, métele ahí...

Queridos compatriotas...
Abogados, maestros, alcaldes, y chotas
Doctores, bichotes, bomberos, enfermeros
Contables, traqueteros, piragüeros, to' el mundo entero
Por mi madre que hoy me disfrazo de machetero
Y esta noche voy a ahorcar a diez marineros
Hoy tengo la mano aniquela' y a mano pela'
Les vo'a dar una pela pa' que vean que el gas pela
Nuestra bandera la han llena'o de meao
Murió desangra'o, mi gente, que murió desangra'o
Nunca arrodilla'o, lo van a tener que enterrar para'o
Con el machete al la'o Que se activen La Perla, Lloren, Barbosa
Manuela, Caimito, Vista Hermosa
Covadonga, Camarones, Alturas, Torres Sabanas
Villa Esperanza, Sabana Abajo, Villa Fontana
Gladiolas, Villa Carolina, el pueblo de Trujillo
Las parcelas, San John, Monte Hatillo
Canales, San José, Río Grande, Luquillo
Puerta de Tierra, Santurce, Monasillo
Urbanizaciones, caseríos, el FBI se ha metido en un lío
Están jodidos, se jodio la Casa Blanca
Ahora voy a explotar con estilo
En el nombre de Filiberto Ojeda Ríos
Me tumbaron el pulmón derecho pero todavía respiro
Me voy a los tiros, pero todavía respiro
A los federales con piedras les tiro
Y si no hay piedras pues les tiro con güiro
Con lo que sea, tumbaron al hombre pero no a la idea
A to' los federales los escupo con diarrea
Me dan nausea, me dan asco
Yo se que estoy perdiendo los cascos
Por culpa de ustedes, jodios brutos
La Calle 13 esta de luto (Con calma, Compi, hay que ser astuto!)
¡Cállate! Fucking federales, gandules y guardias estatales
Que no hicieron na', con las manos cruzadas
Se quedaron mamándose un bicho
Fucking cabron gobierno que permite esto
Chorro 'e puercos, son todos unos insectos
Y por eso protesto
Protesto por una masacre en Ponce
Protesto por un Cerro Maravilla
Y hasta por un septiembre 11

(Lucha, lucha!)
(Como lucha libre!)
(Por la libre, viva Puerto Rico libre!)
(Hay mucho tiburón en el Caribe!)
(100 x 35 es el calibre!)
(Lucha, lucha!)
(Como lucha libre!)
(Por la libre, viva Puerto Rico libre!)
(Hay mucho tiburón en el Caribe!)
(100 x 35 es el calibre!)

Pa' explotar a esos cabrones los colmillos
Hay 3.9 millones de cuchillos
Esto es sencillo, se me prendió el bombillo
Lo que hay es que activar a los corillos
En vez de apuntar pa' los mismos caseríos
Apuntar pa' arriba, pa' donde hace frío
Pa' los del Norte, sin cojones la radio y las ventas
White Lion me dio el pasaporte pa' tirar este corte

(Lucha, lucha!)
(Como lucha libre!)
(Por la libre, viva Puerto Rico libre!)
(Hay mucho tiburón en el Caribe!)
(100 x 35 es el calibre!)
(Lucha, lucha!)
(Como lucha libre!)
(Por la libre, viva Puerto Rico libre!)
(Hay mucho tiburón en el Caribe!)
(100 x 35 es el calibre!)

Este fue el residente 'e Calle 13!
Acuérdense de mi nombre!
Porque lo van a tener en las carpetas!
Con to' el peso de la calle!
Les va a caer la Calle 13 completa!
Pa' que respeten!
Aquí se respeta o se te espeta!
Se respeta o se te espeta!
Se respeta o se te espeta, puñeta!

mercoledì 17 dicembre 2008

BOLOGNA LA ROSSA???

Bologna la città rossa per eccellenza d'Italia nell'ultimo decennio sta cambiando progressivamente colore diventando sempre più nera,grazie pure al sindaco(di pseudosinistra) Cofferati che non vieta manifestazioni chiaramente nazifasciste,continue aggessioni a danni di compagni,anarchici e omsessuali,l'apertura di una CasaPound e amenità del genere.
L'articolo dettagliato e molto interessante che ripropongo qui sotto tratta del caso della presentazione di un libro che parla di PierLuigi Concutelli,terrorista nero e pluriergastolano ora in semilibertà.Uccise il sostituto procuratore romano Vittorio Occorsio che stava indagando sul gruppo Ordine Nuovo,e successivamente in carcere (con l'aiuto di Mario Tuti)gli ex-terroristi neri Buzzi e Palladino a suo dire traditori della loro merdosa causa.
Le istituzioni di Bologna,città medaglia d'oro per la resistenza antifascista e teatro della più grande strage fascista del dopoguerra,non solo tace ma attraverso rappresentanti del PD appoggia addirittura questa presentazione invocando la libertà d'espressione per un figlio di troia stragista nostalgico de ventennio nero.
Casa Pound divulga nelle sue quattro mura del cazzo le idee nazifasciste quali la supremazia della razza ariana e non solo il culto dell'odio ma anche l'eleminazione di ciò che è diverso.
Il PD è nato male e prosegue sempre peggio,in Abruzzo altra batosta...semplicemente le solite facce di merda riciclate...ma che prendano coscienza di stasene a casa loro!
(Le foto presenti sono state scritte sui muri di Bologna negli anni 70,bei tempi mica la merda attuale!).
A voi l'articolo di Yuri Daltetto tratto dal sito Infoaut.com:17.12.2008

Accade a Bologna... PD solidarizza con CasaPound

"Bologna laboratorio del PD" l'ho sentito dire in molte assemblee pubbliche, lo si legge in volantini recenti e meno recenti, sui blog dei partiti, sui giornali a firma di editorialisti, o in interviste a quello o quell'altro politicante. Ma non è questa l'occasione per ragionare complessivamente sul cofferatismo o sulla questione della "legalità", oggi vorrei soffermarmi su altro prendendo spunto da alcuni episodi di cronaca politica cittadina. Sabato scorso l'associazione Casa Pound aveva organizzato presso un'osteria la presentazione di un libro di Giuseppe Ardica, "Io, l'uomo nero" dedicato al signor Pier Luigi Concutelli, confermandone la presenza in sala oltre ad altri relatori come una certa Francesca Giovannini (responsabile regionale di CasaPound) e il ben più noto a Bologna Massimiliano Mazzanti dello stesso Ardica e del sig Concutelli. Dopo alcune pressioni, l'osteria ha deciso di non ospitare l'iniziativa dei fascisti, che a questo punto, confermando la presentazione del libro, si sono rivolti al quartiere Santo Stefano che senza alcun problema ha accettato la richiesta. Nel più completo silenzio, e solo a qualche giorno dall'iniziativa, il Presidente del quartiere, il Signor Forlani (anche lui impegnato come futuro candidato Pd, nelle primarie bolognesi), si rifiuta, anche grazie alle pressioni del movimento, di concedere la sala pubblica. I fascisti ripiegano quindi nella loro sede, dove di fatto presenteranno il libro con tutti gli ospiti annunciati. Il silenzio pressochè totale della politica cittadina su questo sporco evento è stato ad un tratto interrotto da un messaggio di solidarietà portato direttamente durante l'iniziativa nel covo fascista da un noto esponente del Partito Democratico bolognese, il signor Guerini, che citando Voltaire e il sacro santo diritto all'espressione si è dichirato al fianco di Casapound, maltrattata e vituperata dalla città di Bologna. Sicuramente i lettori sapranno tutto sul quel porco del signor Concutelli, su CasaPound, e sulle loro iniziative "culturali", sicuramente sapranno anche tutto ciò che riguarda la strage di Bologna e sul perchè della medaglia d'oro antifascista di questa città, quindi non mi dilungo. La cosa su cui vorrei porre l'attenzione è su questa sorpresa che il Partito Democratico ci fa nella sua città laboratorio: solidarizzare con il fascista concutelli e con chi ne diffonde le sue gesta. Pochi anni fa il Laboratorio Crash fu oggetto di un'attacco mediatico e politico inaudito per aver presentato il testo La trappola Etica di Renato Curcio, per quell'occasione capeggiati dal signor Cofferati (ormai capace solo di mascherarsi da capo treno per innaugurare la tav) segretari di partito, giornalisti, opinionisti, presidenti di associazioni si lanciarono alla mattanza di quell'iniziativa sulla questione della precarietà. Ci fu chi minacciò lo sciopero della fame, altri dichiararono di volersi tagliare le vene pubblicamente, altri ancora di voler sgomberare il centro sociale con la forza, e poi file di giornalisti aizzati dall'alta politica nel tentare di trovare qualcosa di terroristico in quella serata. L'unica cosa a cui poterono appigliarsi, anche un pò delusi, fu il murales (veramente molto ben fatto!) sopra il palco, che riprendendo il quarto stato lo attualizzava nel look e ci poneva una bandiera con, udite udite, una stella rossa a cinque punte. Questo succede a Bologna per un'iniziativa dedicata al tema della precarietà. Ma questo è successo solo a Bologna!!! I lettori sapranno, e anche questa volta evito di dilungarmi, della storia della casa editrice sensibili alle foglie, dei sui collaboratori, della sua linea editoriale e dei luoghi in cui vengono ospitate le presentazioni delle ricerche: centri sociali, sedi di partito, feste dell'unità, camere del lavoro, università. Senza clamore però, e senza isterie e sproloqui per fortuna. A questo punto visto che per natura ed esperienza sono un tipo abbastanza sospettoso e malfido, e quando si tratta di partiti e istituzioni lo sono ancora di più, qualche dubbio inizia a sorgermi: non è che per caso il linciaggio mediatico che ha subito Renato Curcio durante l'iniziativa di Crash era esclusivamente un pretesto per criminalizzare un centro sociale antagonista? Non è che per caso il sindaco sceriffo allineò partiti e associazioni contro Renato Curcio per colpire tutti i conflitti e le rivendicazioni sociali che all'epoca come oggi dicevano chiaramente "Cofferati fuori da Bologna"? Non è che per caso si scomodò l'associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna per attaccare un'iniziativa sulla questione della precarietà solo per tentare di delegittimare lotte e protagonismo precario e proletario a Bologna? Ad elencarli però questi dubbi si fanno certezza: a Bologna in quei giorni si scomodarono (giocandoci sopra) morti, si riesumarono cadaveri, ci si indignò come comari, si promisero roghi e pubblici processi, e in poche parole si trovò il pretesto per il solito sgombero estivo a causa di una lezione di sociologia dedicata alla precarietà. Oggi invece ed è questo che proprio non mi va giu, e come a me, credo a molti, molti altri, il Partito Democratico da un timido silenzio fa uscire un attestato di solidarietà all'iniziativa di quel porco fascista di Concutelli.Intendiamoci bene, se percaso dovesse leggere questo articolo qualcuno poco informato sulla storia di questo sito e sul suo essere un sito di informazione "di parte", qui non ci si sta lamentando di un due pesi - due misure tra due opposti estremi, no, qui si sta denunciando l'uso spregiudicato e opportunista delle vittime della strage di Bologna usate per criminalizzare l'iniziativa sulla precarietà del Laboratorio Crash, esi sta denunciando il grave gesto di solidarietà che un esponente del partito democratico ha portato ad una serata organizzata da CasaPound dedicata al sig Concutelli. L'uso variabile della religione dei diritti, e in questo caso il dogma del diritto all'espressione (a un porco fascista e alla sua associazione amica), unito all'assordante silenzio di tutto il mondo politico sono qui a testimoniare l'uso ambivalente dell'antifascismo, e permettetemi testimoniano anche il totale sfascio di un partito mai nato, morto prematuramente su quell'idiota yes we can. Sabato mentre dentro un covo fascista si presentava il libro su Concutelli, il nostro sindaco, posava la maschera da sceriffo, e si abbigliava da capo treno, strombettando con il fischietto in stazione centrale all'arrivo del primo treno della linea TAV. Non una parola da parte del signor Cofferati a proposito della presenza nella sua città così legale di un fascista stragista, non una parola da parte del presidente dei famigliari della strage, no, sta volta silenzio totale, nessuno ha minacciato di svenarsi e nessun partito si è pronunciato chiaramente contro quell'iniziativa. Anzi c'è chi gli ha portato solidarietà.Ma daltronde la Bologna della legalità è fatta così mangia cioccolate dedicate al ventennio (come da poco accaduto durante il choco fest in centro città) e beve il vino del Duce alle feste dell'unità (come ampiamente documentato da quotidiani e anpi), per fortuna che tra qualche mese questo sindaco non amato da nessuno se ne va, voglio vedere però se alla prossima iniziativa con qualche stragista fascista a tagliarsi le vene ci sarà qualcuno , se il presidente dei parenti delle vittime delle stragi dirà qualcosa o se qualche politico si prenderà cura di indignarsi. Se ci sarà lo stesso silenzio o le stesse gesta di voleteriana solidarietà vorra dire che questa povera città è stata ancora una volta il laboratorio, la cavia per gli esperimenti del PD, il cui personale tra infermiere, dottori, caposale e primarie a ben vedere sarà presto disoccupato.
Per infoaut Yuri Daltetto.

THE FOOL

Grande canzone del cantautore d'oltralpe(ma i francesi chiamano così noi?)Gilbert Montagné,targata anno 1971(aveva solo 20 anni).Molto bello il testo e pure la musica...anche se nelle presidenziali ha appoggiato Sarkozy!!!Infatti ha anche ottenuto un importante incarico partecipando ad un rapporto sulla condizione dei portatori di handicap.Comunque esula dal fatto che abbia una voce splendida.

No, no don't let me play the fool,
I can't really love you by the rules
For my love is sweet and free
No, no don't let me play the fool,
Fot this thing you ask oh ! it's so cruel,
Can't you see it isn't me.

What you ask of me is just to be your clown,
Someone you can lead about and show around,
Why make of our love a children's puppet show
Can't I simply love you in the way I know,
What I ask of you is not to turn away,
Listen to the words that i'm trying to say,
Our love could be a new adventure ev'ry day,
Cause I love you, love you, love you, love you.

No, no don't let me play the fool,
I can't really love you by the rules
For my love is sweet and free
No, no don't make me play the fool,
Fot this thing you ask oh ! it's so cruel,
Can't you see it isn't me.

All I want from you is a little sympathy
Try to understand what it would be for me
All my hopes and dreams would now be bound and tied
Any hope of freedom would have surely died,
I want to know that I can fall in love again
And be sure that my love will never not restrain
So please just let me love you in the way I know,
Cause I love you, love you, love you, love you.

No, no don't let me play the fool,
I can't really love you by the rules
For my love is sweet and free
No, no don't make me play the fool,
Fot this thing you ask oh ! it's so cruel,
Can't you see it isn't me...

martedì 16 dicembre 2008

VITELLONE IRLANDESE PANNA E FUNGHI

Visto le ultime crociate contro la carne irlandese ecco una ricetta che promuove la carne di vitello della terra verde...a farci caso periodicamente tutti gli animali domestici hanno periodi in cui la loro carne è malata o contaminata...discorso che comunque qui non troverà seguito...magari altrove nel blog ,successivamente...
Ingredienti:
-punta di vitellone irlandese
-olio
-burro
-cipolla
-spezie miste
-dado normale
-salvia
-rosmarino
-funghi misti
-funghi champignon
-vino rosso
-vino bianco
-patate
-panna
Nel burro e nell'olio va fatta imbiondire la cipolla,leggermente ubriacata da vino bianco da tavola.Nel frattempo in forno si procede alla cottura del vitellone con la teglia spalmata di burro caldo misto all'olio,il tutto profumato da un ciuffo di salvia e un rametto di rosmarino.
Alla cipolla vanno aggiunti i funghi ed il vino rosso,nonchè le spezie miste(coriandoli,semi carvi,cannella,noce moscata,chiodi di garofano e anice stellato,tutti in polvere).
Intanto si cura e si gira il vitellone abbeverandolo con vino bianco e rosso e mentre cuociono i funghi si aggiungono le patate a tocchetti precedentemente scottate in acqua bollente,e si aggiunge del brodo(di dado normale in mancanza di quello serio)e verso fine cottura si sposa il tutto con la panna.
Il composto va versato sul vitellone(il suo tempo di "fornicazione" varia a seconda del proprio gusto...al sangue basta un'oretta e mezza)e scaldato ancora per pochi minuti,dopodichè si puo azzannare.

lunedì 15 dicembre 2008

PENITENTE CUPEZZA DEL MIO SENNO

La mitomania arroccata oltremisura lungo i tornanti mollicci della massa cerebrale,catatonici di lividi e minacce.
Stanno affilando rasoi brillanti su coramelle fatte di nervi rinsecchiti di chi mi ha preceduto.
Smarrito l’occhio cerca un punto fisso,fermo,rifugge la luminosità e lacrima timidezza paranoide.
E’un pilotare noioso un niveo vascello fantasma per oceani immoti velati dalla nebbia,senza sirene,senza calamari e piovre giganti,senza pericoli.
Senza emozioni.
“Non mi sgridare,ti prego!”.
Abuso emotivo che mi mette in guardia,da chi o cosa non lo immagino.
“Non ho fatto niente!”.O è forse per questo che sono condannato.
Datemi un crisma per lasciare questo mio corpo maledetto.
Porgetemi del veronal per debellare immagini schiumose dai miei specchi intimi.
Corro per le strade e di lato ammassi di neve che mi ricordano quella volta che pisciando di sbieco con una birra in mano volevo lasciare i miei sensi appollaiati a stucchevoli menzogne.
Sento i miasmi del mio corpo accrescersi impetuosamente con l’odio che respiro e accumulo addentro.
L’odio saracinesca di vendetta e violenza,che col passare del tempo arrugginisce bagnata di lacrime e sangue,a poco a poco presa a sassi,
forzata,alla fine divelta;maschera concreta promotrice di azioni inimmaginabili.
Fatti colti e partoriti all’istante,e per questo forieri di possibili nefaste conseguenze,dal sapore ferroso proprio del sangue di un rosso cupo straziante che irrigidisce l’anima.
Una famelica rabbia questuante di dolori tangibili e astratti,di paure insegnate e inculcate nei nostri tremanti cuori gocciolanti di morte,
smaniosa di compiere quel passo in più,quei famosi cinque minuti di lucida follia,di rimembranze polverose,giacenze ghignanti di pura violenza.

domenica 14 dicembre 2008

IL LAVORO DELLA POLIZIA(BRASILE)

Solo schifo verso di voi,immagini tratte dalla tv brasiliana,la morte di un tifoso del San Paolo per mano di un poliziotto assassino.

sabato 13 dicembre 2008

DO THE EVOLUTION

Tornando dalla terra che ispirò la teoria sull'evoluzione di Charles Darwin era presente nella mia tracking list dell'mp3 questa stupenda canzone dei Pearl Jam,Do the evolution(album Yield 1998 compositore Gossard,Vedder)che è la loro personale visione della teoria sull'evoluzione malata dell'uomo...anzi,l'involuzione che abbiamo avuto schiavi del consumismo e del capitalismo.
Ecco il testo ed il video(con sottotitoli in italiano):

I'm ahead, the man
I'm the first mammal to wear pants, yeah
I'm at peace with my lust
I can kill 'cause in God I trust, yeah
It's evolution, baby
I'm a beast, I'm the man
Buying stocks on the day of the crash
On the loose, I'm a truck
All the rolling hills I'll flatten them out, yeah
It's heard behavior, uh huh
It's evolution, baby
Admire me, admire my home
Admire my song, here's my clone
Yeah, yeah, yeah, yeah This land is mine, this land is free
I'll do what I want but i do irresponsibly
It's evolution, baby
I'm a thief, I'm a liar
Here's my church, and I sing in the choir:
Hallelujah, halleujah
Admire me, admire my home
Admire my song, admire my clothes
An appetite for a nightly feast
Those ignorant Indians got nothin' on me
Nothin', why?
Because, it's evolution, baby!
I am ahead, I am advanced
I am the first mammal to make plans, yeah
I crawled the earth, but now I'm hot
I tried to chill yah, but you turned to fire
It's evolution, baby {2X}
Do the evolution Come on, come on, come on

mercoledì 10 dicembre 2008

NON CERCATE LA GRECIA SU "LIBERAZIONE"

"Senza soste",associazione culturale dei compagni livornesi che ha spazi in internet e uno cartaceo con un giornalino-fanzine che tratta anche del mondo ultrà amaranto(oltre ad essere promotore di eventi e molto altro),ha pubblicato un interessante articolo on-line caratterizzato dall'eco che i fatti accaduti in Grecia nell'ultima settimana ha auto sui media italiani,soprattutto quelli di pseudo-sinistra.
Non vi è dubbio che se questo fosse accaduto in Italia(ma attenzione potrebbe accadere e fra non molto,il 12 dicembre in Italia gli antifascisti non dimenticano!)la pseudo-opposizione inesistente avrebbe certamente leccato il culo alla maggioranza approvando la linea dura-tolleranza zero della polizia oltre che condannando i disordini ed ogni tipo di violenza.
Forse,ma dico forse,almeno in Grecia gli assassini sono stati individuati ed arrestati,e forse forse pagheranno,mentre da noi tali bestie sono state elevate su di un piedistallo,i loro metodi da Gestapo approvati pienamente oltre al fatto di aver pure cercato la carriera politica in partitelli neofascisti,una vergogna!
Invece l'opposizione greca,sarà perchè forse hanno solo più coglioni della nostra,è scesa in campo chiedendo le dimissioni dell'attuale governo e coinvolgendo studenti e sindacati nella protesta.
La nostra opposizione,sia quella dentro il governo(scialba,squallida)che quella esterna(rapanelli rossi fuori e bianchi dentro,che hanno voluto togliere la falce ed il martello dal loro simbolo!)tace o addirittura approva la carneficina...ma abbiate il coraggio di ritirarvi dalla scena politica!
Qui da noi dovremmo seguire l'esempio greco,tutti uniti,compagni,anarchici,studenti e classe operaia,il tempo delle parole sta finendo e tra un pò sarà il momento di usare la forza!
Qui sotto l'articolo della redazione di "Senza soste":(scusate la doppia foto)

ps. Oggi martedì 9 finalmente Liberazione si accorge della Grecia. Complice il giorno di pausa nelle edicole, dal punto di vista giornalistico, un tempo biblico. E lo fa sparando in prima pagina sulla morte del "Carlo Giuliani greco". Ecco Sansonetti, fai proprio come con Carlo Giuliani, morto sulle barricate e trasfigurato sul tuo giornale in una icona nonviolenta e paraistituzionale. Si vede che la notte ha portato, si fa per dire, consiglio (red).

Confessiamo un certo stupore. Non per aver visto il tg3 che parla, mentre racconta le sommosse in Grecia, di "gruppi anarchici che fanno il gioco del centrodestra". Del resto il mondo dei media in mano al PD ha una visione ristrettissima della realtà: chiunque non faccia le primarie e non tifi per le primarie altrui è oggettivamente un fascista. Lo stupore è invece per non aver trovato, nell'edizione di Liberazione di domenica, neanche una riga dedicata alla Grecia. E questo quando già la rivolta era esplosa nella sua gravità da almeno un giorno e mezzo. Ma si sa l'isola di Corfù, la rivolta è arrivata persino lì, non è l'isola dei Famosi: probabilmente l'inarrivabile Sansonetti deve aver pensato questo. Inoltre si tratta della realtà non del reality: non si vede quindi come la domenica, giorno dedicato alla riflessione sulla carta stampata, ci si debba dedicare a questo dettaglio fenomenologico.Il punto è proprio questo dettaglio fastidioso della realtà che proprio si ostina ad emergere tramite i movimenti. La polizia ammazza un ragazzo di 15 anni e i giovani greci, invece di una petizione all'Onu o ai fraticelli di Assisi, cosa fanno? Una rivolta. E questi partiti di sinistra greci invece di processare i "violenti" e di condannarli davanti all'opinione pubblica cosa ti fanno? Organizzano scioperi di solidarietà con i giovani e contro il governo. E cosa dire dei professori universitari greci? Invece di condannare ogni sospiro, anch'esso potenzialmente violento, di politicizzazione dei loro studenti cosa combinano? 3 giorni di sciopero di solidarietà.Veramente un mondo alla rovescia, deve aver pensato Sansonetti. Peccato sia la realtà. Meglio farla sparire e mettere in prima pagina l'imprescindibile servizio sulle dimissioni di Nanni Moretti da direttore del festival del cinema di Torino. Quanto alla Grecia, qualcosa si inventerà. Magari se Bertinotti riesce a inventarsi qualche sermone pacifista.08/12/2008 (red)

martedì 18 novembre 2008

GALAPAGOS

Sono appena tornato dalla crociera alle Galapagos e domani c'e' il volo per Guayaquil,che spettacolo!A presto!(A dicembre!)

venerdì 31 ottobre 2008

POLPETTE DI ZUCCA

New entry per un'altra mia grande passione,cucinare!(e mangiare...e bere...).
Visto la data odierna ritengo opportuno esordire con un ingrediente principe della nostra zona e di questo periodo,la zucca.
Non sono abituato a fare dosi con grammi o etti,pizzichi o cucchiai,quindi farò solo un elenco degli ingredienti necessari con una piccola descrizione.
Polpette di zucca,ingredienti:
-zucca
-grana padano grattuggiato
-provolone affumicato a scaglie
-uovo
-prezzemolo
-sale
Preparazione:tagliare la zucca(che è stata fatta bollire precedentemente)a tocchettini,che verranno aggiunti alle uova sbattute con la forchetta in un recipiente tipo insalatiera.
Unire al composto blobboso il provolone affumicato ridotto a scaglie(utile in questo l'accessorio per fare le carote julienne)ed infine il grana grattuggiato,il sale ed il prezzemolo tritato fine.
Con le mani fare delle palline della dimensione preferita ed adagiarle in una teglia e cuocere in forno.

mercoledì 29 ottobre 2008

AGGRESSIONE "FUORI CORSO"!


Ma quanto sono furbi questi "studenti"(molto fuori corso)fascistelli,prima scortati dalla polizia e dopo ipotetiche e false vittime col teatrino della farsa degli arresti.
Intanto in poche ore siete già fuori coi vostri avvocati al soldo dei parlamentari destronzi che foraggiano le vostre scorribande.
Siete delle patetiche merde destinate a sopperire,naziskin bastardi,parlate almeno in un italiano decente voi che vi fate capostipiti "dell'italica razza".Dovreste sì tornare a scuola a sudare sui libri e prendere mazzate sulla schiena,perchè le vostre testoline vuote sono un bersaglio inutile visto l'inesistenza di materia cerebrale.
Di seguito un resoconto sugli scontri di Piazza Navona tratto dal sito "antifa"e un video di Youtube:

Scontri fra esponenti del Blocco Studentesco e i ragazzi
che protestavano a piazza Navona nel giorno del sì al dl Gelmini
Estremisti caricano gli studenti
a Roma la protesta diventa caos
Numerosi i giovanissimi picchiati con caschi e spranghe
L'Uds: "Provocazione fascista, ma noi non abbiamo paura"
di ALESSANDRA VITALI

Estremisti caricano gli studenti a Roma la protesta diventa caos

Un momento degli scontri
ROMA - Era cominciata bene, c'era quel clima irreale di tante manifestazioni, da una parte la protesta e dall'altra un perimetro protetto dalla polizia, ovattato, qui piazza Navona, lì il Senato. Era cominciata intorno alle nove con i ragazzini dei licei e gli striscioni, due, tre cortei e la piazza piena. Professoresse a fare servizio d'ordine, "abbiamo la scuola occupata a due passi, qui ci sono i nostri ragazzi e vogliamo tenere d'occhio che non ci siano infiltrati, oggi può succedere di tutto". Poi, gli infiltrati sono arrivati. Ed è andata come sempre, da sempre, decidono di farla andare, nel peggiore dei modi. Perché tutti diventino uguali, tutti violenti allo stesso modo. Ma il Movimento non si ferma, semmai riesce a fermare la provocazione. Il grido è sempre quello: "Noi non abbiamo paura".

LA CRONACA IN DIRETTA

Sono passate da poco le dieci quando l'Aula del Senato approva il decreto Gelmini. Fuori, la protesta è forte. Centinaia di studenti diventano via via migliaia, gridano verso Palazzo Madama, "Gelmini, vieni fuori", "Fateci entrare", fischi e "buuu". Le forze dell'ordine si schierano come se stia per succedere chissà cosa. Corso Rinascimento è bloccato dai due lati, al Senato non si arriva. Via libera al decreto, e la piazza urla.

Da Palazzo Madama escono alcuni senatori dell'Idv, alzano un cartello, c'è scritto "Passa il decreto Gelmini: referendum!". Scavalcano le transenne, raggiungono gli studenti. Lo stesso fa la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Fuma nervosa, la polizia le apre un varco e lei si infila nella mischia. Spiega che il referendum "è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questi signori che si sono tappati le orecchie e, nel caso della Gelmini, anche la bocca". Questo, al Senato.

A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida "Né di destra né di sinistra". E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. "Sfondano" la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte.

Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino "non venire, ci stanno caricando", a uno gli rompono la testa e se lo porta via l'ambulanza. Un'altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l'hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice "scusa ma mi devo sedere". In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar.

Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, "tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo - gridano al megafono - non rispondete alle provocazioni fasciste". Nella fascia ovattata, l'Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, "qui oggi succede un casino" dice il senatore Pd.

Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent'anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del "Bar gelateria Navona", volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un'edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli "Al Sogno" ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l'ok dice "occhio ai ragazzini, che quelli non c'entrano niente", lo sanno chi è che c'entra.

Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. "Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare - dice Stefano, 23 anni, dell'Unione degli studenti - erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev'essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti".

Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. "No, torniamo a scuola", perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano "i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico".

Ma intanto la preoccupazione per la manifestazione di domani è concreta. "Ha già aderito Lotta Studentesca (il movimento di Forza Nuova, ndr) e quindi non sappiamo come fare, ora vedremo" dice Lorenzo F., 24 anni. "Noi non abbiamo paura, oggi decideremo in assemblea, ma quello che è successo non fa bene al Movimento". Non c'è dubbio, e sono in molti a saperlo bene.
(29 ottobre 2008)

venerdì 24 ottobre 2008

DO RE ME SO FAR SO GOOD

Sinceramente poco conosco dei Carter USM(unstoppable sex machine),band britannica dagli anni '80 e '90,scioltasi e poi recentemente riunitasi per qualche data,ma il video mi è sempre piaciuto,ha un suo perchè!
Il testo della canzone "Do re me so far so good(tratta dal disco"The love album" del 1992,che è stato pure al numero 1 delle hits d'oltremanica):

1992, don't believe the hype
Take a look at the small print
Ignore the bold type
Let the flags of plunder unfurl
It's just you and me against the world
The only thing that we'll ever get from them is sorrow
Lead on Macduff and I'll follow

........................................................................

In spite of all you been told about Elvis
the good die old and helpless
In bobble hats and armchair football scarves
For the big match with Antarctic Thistle
They didn't catch the half time whistle
when they wheeled on the pop music stars
with their pop music guitars
And they were singing
1, 2, 3, happy neighbourhood
Do Re Me, so far so good

Because life Mrs Brown
It's just one big knees up
A night on the town, a storm in a teacup
(More like a teacup in a storm)
Where are the songs about boozers and buildings
banning the bomb and abusing the children
who'll one day be pop music stars
with their pop music guitars
And they'll be singing
1,2,3, happy neighbourhood
Do Re Me, so far so good


mercoledì 22 ottobre 2008

MAGDI "CRISTIANO" ALLAM

Appena nato il post"neuro deliri",inaugurato con Pansa,ecco subito la possibilità di una succulenta doppietta con l'infame internazionale Magdi "Cristiano" Allam(questa aggiunta mi sembra messa come il soprannome di un pugile!).
Sono passati i vecchi tempi da mangiapreti di quando scriveva per "Il Manifesto"e "La Repubblica",ora dopo la crisi mistica e passando al "Corriere della sera"(una volta leggermente di sinistra ora alla mercè di chi governa)ci regala un'altra perla letteraria,"Grazie Gesù-La mia conversione dall'islam al cattolicesimo".
Wow!Io rispetto ogni credo religioso,ma credo di non mi sbagliarmi affermando che mai tanto clamore,pubblicità e risonanza mediatica abbia suscitato una conversione religiosa.
Questo atto di fede,spirituale e personale,è stato venduto sia economicamente con i libri che mediaticamente con la conversione in diretta televisiva,in una maniera talmente prestabilita ed accurata da allibirmi.
Allam è stato infatti battezzato(padrino Maurizio Lupi,deputato di Forza Italia e affiliato alla cosca di Comunione e Liberazione)durante la veglia pasquale di quest'anno nientemeno che da Papa Nazinger,e non certamente da un pretino di periferia,ha ostentato il suo nuovo credo in mondovisione il furbetto.
E la gente compra i suoi libri,legge i suoi editoriali,viene sommersa dalla merda che spande la sua bocca come"al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale".
Come quasi tutti i suoi compari l'ormai cattolicissimo Allam ha figli nati da madri diverse(e non viene scomunicato se riceve la comunione!)ma di questo non si vergogna(ma non lo ostenta nemmeno come le sue imprese religiose).
Domani a questo figliol prodigo(di cazzate)che tornerà a Crema al teatro San Domenico per questuare qualche dindino reclamizzando l'ultima fatica librifera consiglio di prestare attenzione al comitato d'accoglienza e non dimenticare di farsi accompagnare dai suoi amici in divisa.




domenica 19 ottobre 2008

LOVE IS ALL

Un pò di contributo musicale al blog supportato da video.
Voglio comiciare da un vecchio clip che mi ricorda la mia infanzia,un video un poco più vecchio di me che mi ricordo veniva messo come sigla di coda alla fine delle trasmisioni di Trs.
Love is all,composta da Roger Glover e Eddie Hardin nel 1974,vede (anzi,sente!)Ronnie James Dio alla voce,una gran voce,e fa parte del concept album "The butterfly ball and the Grasshoper's feast",che ha visto la partecipazione di numerosi artisti come Glenn Hughes e David Coverdale.
Ecco il testo e poi il video,buona visione!

Everybody's got to live together
All the people got to understand
So, love your neighbour
Like you love your brother
Come on and join the band

Well, all you need is love and understanding
Ring the bell and let the people know
We're so happy and we're celebrating
Come on and let your feelings show

Love is all, well love is all
Love is all, can't you hear the call
Oh, love is all you need
Love is all you need at the Butterfly Ball

Ain't you happy that we're all together
At the ball in nature's countryside
And although we're wearing different faces
Nobody wants to hide

Love is all and love is all and
It's easy, yes it's so easy
At the Butterfly Ball where love is all
And It's so easy

All you need is love and understanding
Ring the bell and let the people know
We're so happy and we're celebrating
Let your feelings show

Love is all, yes love is all at the Butterfly Ball
Love is big, love is small
Love is free, love is all
At the Butterfly Ball

When your back's to the wall
When you're starting to fall
You got something to lean on
Love is everything

It can make you sing at the Butterfly Ball
Love is all, I say love is all, yes love is all
At the Butterfly Ball


sabato 18 ottobre 2008

IL GRANDE SCLERATO

La vecchiaia solitamente porta saggezza in una persona,mentre in altre provoca squilibri e alterazioni mentali (naturalmente senza tirare in ballo malattie legate alla senilità,una delle cose più tristi che possano capitare in una famiglia),ed il caso di Giampaolo Pansa è lampante.
Aiutato da qualche bicchiere di vino parla e sparla nuovamente sulla questione dei partigiani nel lasso di tempo a cavallo della fine della seconda guerra mondiale in Italia,spiazzando poi tutti con la mitica frase "dei giovani non mi importa niente,non mi leggono,e sono convinto che qualora dovessero leggermi,non capirebbero comunque".
In vino veritas,ex compagno Pansa,a te del futuro dell'Italia non te ne frega nulla,meglio così che personalmente delle tue farneticazioni posso farne a meno,solo che la gente deve sapere che razza di sclerato sei,un voltagabbana di prima categoria,un classico culo per tutti i cazzi.
Non c'è ombra di dubbio sul fatto che i partigiani ed in parte alcuni che si sono uniti al carro dei vincitori negli ultimi tempi della Resistenza abbiano ammazzato fascisti e nazisti in fuga e non,ma tanto di cappello!
Mi fa incazzare il fatto che quando si parli di stragi e rappresaglie nazifasciste si puntualizzi il fatto che si tratti di un atto quasi dovuto con commenti tipo "beh,c'era la guerra" oppure "dovevamo obbedire per forza" e invece lo stesso non valga per i partigiani.
C'è una frase che mi piace molto ma non credo che con la mia esperienza personale possa condividere appieno,"ciò che salva le vittime è solo la determinazione a non diventare aguzzini" belle parole ma poi c'è da metterle in pratica,e respirando certe situazioni ed esperienze non penso sia tanto facile.
Ecco uno stralcio tratto dal sito Crema on line" dell'incontro avvenuto a Crema in settimana di Pansa intervenuto alla cena di quei massoni del Rotary:


A due anni da un primo tentativo, poi saltato, arriva a Crema Giampaolo Pansa, invitato dal Rotary. Una chiacchierata su politica e storia“I giovani? Non mi importa niente di loro”
di Michela Bettinelli .
Incontri - Un Pansa a tutto campo quello ospitato ieri sera dal Rotary Club S. Marco, guidato da Marina Zanotti. Ottima, come sempre, la cena offerta presso il ristorante Maosi, dopo la quale Angelo Marazzi giornalista del «nuovo Torrazzo» ha intervistato Giampaolo Pansa, il noto scrittore, giornalista del «Riformista».Si è partiti dalla presentazione dell'ultima fatica letteraria dell'autore, I tre inverni della Paura, per poi spaziare a tutto campo, parlando di storia, cinema, politiche e politicanti.La storia del libro è la storia tragica di Nora Conforti, giovane donna costretta a confrontarsi con la guerra di resistenza («perchè è di una guerra che si tratta», sostiene Pansa). Una guerra combattuta da tedeschi e partigiani, con obiettivi diversi, ma con le stesse atrocità. Il ritratto di un Italia, quella borghese, alle prese con fantasmi che ancora oggi provocano i brividi.Fiero di essere accusato di revisionismo, il giornalista ripercorre tratti di vita privata, raccontando anche della sua infanzia e di come la sua passione per i particolari, per i personaggi, sia nata osservando le signore che affollavano il negozio gestito dalla madre. «Mi piace il cinema, e vedendo la vostra presidentessa Marina Zanotti mi torna alla mente Romy Schneider». Ha visto l’ultimo film di Spike Lee, Miracolo a S. Anna, e naturalmente gli è piaciuto. Spazio poi alla politica con un provocatorio messaggio a Franceschini: «Trovo debba dimettersi, altro che partito unico, il Pd è un partito diviso, diviso in due anime che certo non si aiutano tra di loro; insomma, come i partigiani bianchi e i partigiani rossi». Parole di elogio invece per Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione dell'attuale governo. In tema di politicanti, torna a parlare di “casta” e paragona i politici italiani al Dorian Gray protagonista del celebre romanzo di Oscar Wilde. «Voi li vedete sempre li, vi sembrano sempre belli, non invecchiano mai. In realtà sono come il ritratto dell'opera di Wilde: invecchiano dentro, perché una volta abituati al potere non vogliono più liberarsene». Interrogato sul rapporto tra nuove generazioni e letture, il quasi ottuagenario Pansa, stupisce (in peggio) la platea dichiarando «dei giovani non mi importa niente, non mi leggono, e sono convinto che qualora dovessero leggermi, non capirebbero comunque». In chiusura spazio ad una chicca: uscirà nei prossimi mesi, il nuovo scritto di Pansa. Titolo Top Secret, l'argomento spinoso invece sarà la sua “conversione” politica.

Nella foto ad inizio articolo un etilico Giampaolo Pansa e il cerimoniere Marina Zanotti.

Viva i partigiani e il loro glorioso vessillo!A morte i fascisti e i nazisti!

martedì 14 ottobre 2008

FORTUNELLI!!!

Stasera vedo al tg3 un'altra "retata" nei confronti di alcuni sbarbatelli nazistelli,vicino a casa mia,tra Milano,Lodi e Cremona,e due di questi abitanti a Spino d'Adda e Offanengo.
Fortunelli che non vi abbiamo beccato noi ma gli sbirri!Intanto che avrete adesso,l'avvocatuccio di papà o di Forza Nuova,la condizionale...la predica del giudice e nulla più...oltre ad avere la possibilità di fare i gasatelli con i vostri amici nazi,ma state attenti,adesso vi conosciamo...okkio al kranio!
Gli sbirri adesso devono farsi vedere in azione perchè "pressati"dall'opinione pubblica che si sta svegliando,ma di certo in intimità vi avranno detto"bravi ragazzi","voi sì che siete la meglio gioventù" e incitamenti simili.
Gli stessi sbirri di Crema che hanno "Faccetta nera"come suoneria e Mussolini il gran bastardo come sfondo sul cellulare...
Qui di sotto l'articolo tratto dal sito di Crema on line,e alla fine una foto di un gruppo di alcuni di loro.

I poliziotti di Crema hanno arrestato due giovani neofascisti. Accusati con altri 9 giovani di pestaggi a sfondo razzista. Perquisite 14 abitazioni,di Roberto Bettinelli.
Cremasco - Blitz degli uomini del commissariato di Crema che stamattina hanno prelevato dalle rispettive abitazioni due giovani per reati politici. Uno a Spino d’Adda e l’altro a Offanengo.Negli stessi istanti la Digos della Questura di Lodi agiva nei confronti di altri 9 giovani. Un’operazione in grande stile che ha visto finire nella rete della polizia di stato 11 giovani, di cui 6 agli arresti domiciliari mentre gli altri 5 sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.Fra questi ultimi ci sono anche i due giovani cremaschi. Nel gruppo ci sono minorenni. Si tratta di ultras delle squadre di calcio e hockey su ghiaccio di Milano e Lodi le 11 persone arrestate questa mattina dagli uomini della questura di Lodi. Oltre agli arresti gli agenti hanno effettuato 14 perquisizioni nei confronti di simpatizzanti dell'estrema destra.Gli indagati, tra cui alcuni minorenni, sono ritenuti responsabili di reati a sfondo razzista e di atti di intolleranza politica e razziale nei confronti di giovani appartenenti a movimenti della sinistra.I reati contestati sono l'incendio doloso, danneggiamento, lesioni personali aggravati da finalità di discriminazione razziale etnica e religiosa. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti emblemi, simboli e materiale dai quali emerge l'adesione a ideologie nazifasciste nonché mazze da baseball, manganelli, coltelli a serramanico e tirapugni.

lunedì 13 ottobre 2008

APPELLO DEI COMPAGNI DI ROMA

28 ottobre fermiamo chi su Roma ci marcia

Invitiamo tutte e tutti quelli che si sentono antifascisti, oppositori e ribelli ad incontrarsi al Centro sociale EX Snia, in via Prenestina, il giorno 15 ottobre alle ore 19 per discutere insieme la necessaria organizzazione di una manifestazione cittadina il 28 ottobre.

Il 28 ottobre è l’anniversario della marcia su Roma; nel 1922 in questa data l’Italia entrava nel ventennio della dittatura fascista. Cominciava quella discesa verso il fondo di un paese a cui, nel tempo, sarebbe stato tolto ogni diritto di critica, ogni margine di dissenso, trascinato da una concezione del potere autoritaria e vicina ai grandi interessi industriali

La paura e la violenza: gli strumenti con cui i fascisti hanno imposto il proprio governo e che hanno permesso loro di decidere sul vivere quotidiano delle persone, sul loro modo di lavorare, studiare, stare insieme, su chi avesse diritto di cittadinanza e su cosa fosse lecito, morale e giusto.
La formazione dello Stato organico trasformò i cittadini in strumenti, ingranaggi di un sistema senza autonoma volontà, guidati dalla propaganda del regime che portò dritti al fronte, scambiando una tragedia collettiva per un dovere necessario.

Da più di 60 anni per gli antifascisti è il giorno dell'insurrezione generale del 25 aprile a rappresentare la festa della liberazione, il giorno in cui finalmente esplosero desideri e sogni costretti da venti anni di regime.
Ricordare con la mobilitazione il 28 ottobre, il giorno dal quale quei desideri e sogni furono ingabbiati con il manganello e la censura, le leggi razziali e la guerra, vuol dire ricordare e tornare a combattere nella nostra città contro quel processo infame che chiuse un paese nella paura e che, oggi più che mai sta tornando sotto altre forme e con ben altri strumenti.

Oggi 2008, a Roma e in Italia il ceto politico nel suo insieme attacca le nostre esperienze di attivismo per la dignità, la libertà e i diritti di cittadinanza, e colpisce qualsiasi spazio di dissenso che parta dalla viva partecipazione dei cittadini. Si illude di poter gestire fenomeni come la crisi economica, le migrazioni, le culture urbane, con il semplice gesto di autorità.

E allora militari per strada, violenza della polizia ovunque, decreti e ordinanze d’emergenza di cui siamo noi, cittadini e cittadine, i primi a pagare le conseguenze.

Oggi, il governo ha deciso, con il consenso di tutto il ceto politico di salvare enormi capitali privati con denaro pubblico e, nello stesso tempo, ha emanato una serie di norme senza opposizione politica ne sindacale, che ledono ancor più la dignità delle persone nei loro posti di lavoro.

Oggi, permette agli squadristi in divisa di compiere violenze, impuniti e protetti, dichiarando apertamente il proprio razzismo anche in atti amministrativi ufficiali, contro giovani, donne e padri di famiglia, perché il colore della loro pelle è nero.

Dal giorno dell'omicidio di Carlo Giuliani a Genova nel 2001 fino ad oggi, al duplice omicidio di Peppe e Pasquale a Palermo, la violenza poliziesca e l'assassinio caratterizzano la gestione delle politiche giovanili in Italia.

Giovane, immigrato, G2, alternativo, donna, omosessuale o lesbica, lavoratore e precario, occupante di case, ecologista dei NO, ribelle, questo è l'identikit di chi viene ricercato, pestato, ucciso. Oggi.

Siamo noi, cittadini e cittadine del mondo a pagare le conseguenze di una cultura appiattita, invertita di senso, in cui i peggiori crimini, le scelte più infami, sono minimizzate o negate.

Siamo noi a pagare la riabilitazione dello stesso regime fascista, di salò e dei criminali che ne hanno fatto parte.
Siamo noi a doverci riprendere le strade e le piazze della città, nel giorno della marcia su Roma, per ribadire la nostra opposizione a tutto questo e per togliere a chiunque, nostalgico e xenofobo, lo spazio per commemorare una delle pagine più nere della nostra storia.
Antifascist* Sempre