domenica 31 gennaio 2010

ENNESIMO SDOGANAMENTO DEL FASCISMO


L'applicazione lanciata da un esperto programmatore italiano(Luigi Marino)che si adatta all'iPhone dedicata a Mussolini ha suscitato scalpore e polemiche naturalmente più all'estero che in Italia,dove i massmedia sono ottenebrati dalla censura del regime.
L'articolo tratto da Roma.Indymedia traccia alcuni esempi di come l'ennesima sdoganatura del fascismo in Italia abbia creato reazioni di sdegno in Spagna,Gran Bretagna e Francia:tutti questi paesi recriminano sul fatto che da noi sarebbe perseguibile per legge l'apologia del fascismo ma che negli ultimi anni questo sia solo una vecchia norma scritta sulla carta e non più applicata.
Quindi i discorsi razzisti del duce possono viaggiare tranquillamente alla mercè di tutti,da vecchi a bambini ottenendo un numero di downloads enorme e che deve fare riflettere.

Mussolini, all'estero riflettori puntati sulla controversia.

Mussolini è il «re» dell'iPhone in Italia, entra «in grande pompa» nel mondo virtuale, i suoi discorsi sono il grande «hit» di Apple iTunes. Ha una certa risonanza all'estero l'exploit italiano dell'applicazione per iPhone che, al costo di 79 centesimi, permette di ascoltare, leggere e vedere un centinaio di discorsi di Benito Mussolini. I media stranieri puntano l'attenzione sulla polemica scatenata dall'applicazione messa online da un giovane programmatore napoletano Luigi Marino.
E' «un hit controverso», scrive il Telegraph, che mette subito in evidenza lo sdegno suscitato dalla coincidenza con il Giorno della memoria dell'Olocausto, il 27 gennaio. «I discorsi, l'ultimo dei quali rilasciato nel 1938, quando l'Italia introdusse leggi che discriminavano gli ebrei, sono arrivati al secondo posto delle applicazione più scaricate» proprio quando in Italia si celebrava il 65.mo anniversario della liberazione di Auschwitz da parte delle forze russe. L'applicazione è arrivata il 28 gennaio in vetta alla classifica, sbaragliando non solo Avatar e il Grande Fratello, ma persino il simulatore di occhiali a raggi X.
La versione italiana del sito web iTunes di Apple è stata «inondata» di commenti di condanna, sottolinea il Telegraph. Marino – ha aggiunto - ha detto di non volere elogiare l'era fascista e di volere documentare «una triste pagina della storia del nostro Paese».
A 65 anni di distanza dall'impiccagione del Duce e della sua amante, osserva il Telegraph, i souvenir di Mussolini, nota il quotidiano britannico, continuano ad alimentare un fiorente commercio online. Tra i "memorabilia" fascisti, busti di Mussolini, il dopobarba Nostalgia e magliette con la scritta Wids, acronimo per «W il Duce Sempre».
L'applicazione, chiamata iMussolini, è stata scaricata in media 1000 volte al giorno da quando è stata lanciata il 21 gennaio. Il Daily Mail ricorda che «tecnicamente» l'apologia del fascismo e il saluto romano con il braccio destro alzato sono «illegali» in Italia.
iPhone Italia afferma che l'applicazione è uno strumento storico e non politico. Il suo sito è stato sommerso di commenti, «sia pro che contro», osserva ancora il tabloid inglese, aggiungendo che ieri la pagina dei commenti è stata chiusa.
Il biografo di Mussolini Christopher Duggan, della Reading University, scrive il Daily Mail, afferma di considerare la vicenda preoccupante ma di non essere sorpreso. «E' un'ulteriore prova del fatto che negli ultimi 20 anni c'è stata una riabilitazione in sordina del fascismo in Italia e che è accettabile. Le autorità italiane dovrebbero fare qualcosa».
El Pais titola «Mussolini "re" dell'iPhone in Italia» e sottolinea che l'applicazione ha suscitato preoccupazione sulla stampa italiana e che alcuni si chiedono se non sia apologia del fascismo. «iTunes ha comunicato al suo autore che manterrà lì applicazione in vendita, ma bandirà i commenti offensivi per la democrazia o nostalgici». Il sito del quotidiano spagnolo El Mundo è stato tra i primi siti stranieri a dare notizia del record di download.
E' il Nouvel Observateur a titolare: «Mussolini sbarca in grande pompa sull'iPhone». L'applicazione fa polemica in Italia – nota il giornale francese – tanto più che è l'applicazione a pagamento più scaricata del Paese. «iMussolini non celebra il fascismo», assicura il suo ideatore, «ha un valore storico».
Chissà se c'è o dovrebbe essere introdotta una funzionalità sul menù che si chiama "Piazzale Loreto" o "Duce up side down".

sabato 30 gennaio 2010

IO NON VOGLIO CREDERCI

Quanto tempo è passato da quando ho scritto l’ultima volta su di te,la data più recente è del duemilaquattro.
Sei anni di un torpore letargico animato da un fantastico amore proprio qui negli ultimi quaranta giorni.
Una lieta scossa d’emozioni a scrosci come in un temporale battente d’estate dove t’aspetti un’assolata giornata e ti ritrovi in ammollo.
L’arcobaleno apparso dopo questo tumulto è durato lo spazio di un breve sole,ora è buio pesto nuovamente e lo sconforto e la mortificazione si sono arrampicati in me usando i miei nervi come appiglio.
Pesante tristezza come essere usciti sfortunatamente vivi da un incidente che vorresti dimenticare e cancellare per sempre,ma che ciclicamente torna a bussare prepotentemente nel cuore e nella mente.
La mia testa è un crocevia ingorgato di pensieri negativi che mi rimandano a partenze,a modi di poter redimere le mie colpe,a tagli drastici,alla morte.
Una tempesta vessa i miei occhi che sono afflitti ma non lacrimanti,ed è mille volte peggio sentirmi così piuttosto che sfogarmi e piangere.
Delusione e senso di colpa armano il mio cervello di strumenti nati per distruggermi e per farmi compiere il grande passo,un senso di abbattimento mi fa vedere che non ho via di scampo come un condannato a morte.
E’un sentimento cui mi sono già avvicinato tempo fa e che ben ricordo ma ora non riesco a definire e delineare nitidamente:è più una sensazione nuova e che quindi mi fa paura perché non la so gestire né tantomeno controllare.
Stasera non mi sono fatto vedere dai miei perché il mio aspetto non lo consentiva,e solo Zampa è venuto da me per giocare col maialino e doverglielo lanciare;mi è venuta in mente la scena di un film visto recentemente con lei in cui un cane compiva per la prima volta un gesto perché era giunto il momento di farlo.
Così come è capitato a me pochi minuti fa in quanto sa che sto di merda e quel comportamento non lo faceva da mesi,ma stasera l’ha fatto.
Il cuore mi si gonfia di costernazione pensando che questo poco tempo passato assieme al mio amore sia stato un’illusione,ed io spero e mi aggrappo a qualsiasi scusa o pretesto possibile affinchè possa cambiare decisione e tornare.
Di certo io sarò qui ad attenderla.

venerdì 29 gennaio 2010

CONIGLIO DELICATO ALLE BACCHE DI GINEPRO

Piatto contadino e povero,che se lo mangi in un ristorante ci lasci mezzo patrimonio perchè la "cucina povera"chissà perchè la fanno pagare prezzi esorbitanti,che contrappone il sapore deciso del coniglio con la delicatezza del latte e della panna il tutto impreziosito dalle spezie sulle quali trionfano le bacche di ginepro.
Adatto più a pranzo che a cena visto che non è molto leggero da digerire;nella stagione invernale trova la sua esatta collocazione temporale.
Ingredienti:
-coniglio
-lardo
-olio
-burro
-porri
-spezie miste
-zenzero
-bacche di ginepro
-pepe bianco
-latte
-panna
-vino bianco
-vino nero
-brodo vegetale
In una padella antiaderente e abbastanza larga nell'olio e nel burro si fa rosolare il porro tagliato sottile per poco tempo sfumando il tutto con del vino bianco,poi aggiungiamo le spezie miste(coriandoli,semi carvi,cannella,noce moscata,chiodi di garofano e anice stellato,tutti in polvere)e un poco di brodo vegetale.
Il coniglio a pezzi lo si avvolge delicatamente con il lardo tagliato non troppo spesso e si adagia nel tegame,e successivamente si grattuggia dello zenzero e si spolvera il pepe bianco e si gira ogni tanto la carne:mentre si accorporano le bacche di ginepro si mesce del vino nero e si copre per qualche minuto.
A metà cottura si aggiusta con il brodo vegetale e si versa il latte a poco a poco e solo verso la fine della preparazione facciamo sposare il coniglio con la panna e dopo cinque minuti si può spegnere il fuoco.

giovedì 28 gennaio 2010

DJ RINCO

Che il famoso dj Ringo non sia una cima d'intelligenza lo si capisce quando ho cliccato su"Google immagini"il suo nome,dove tra dita medie e corna in bella mostra oltre a smorfie da coca e smascellate da pasticche una sua foto almeno normale non l'ho mica trovata,e a dir la verità non mi sono dilungato a cercarla più di tanto.
Comunque lo sbavo che si nota nell'immagine a piè pagina,il dj rinco(al secolo Rocco Anaclerio)è strafatto e per fortuna tiene occhiali da sole per coprirsi i biglioni,e l'estasi apparente sembrerebbe dovuta alla presenza della modella,ma non ci metterei la mano sul fuoco...ed è da notare pure il bel simbolino posto sulla polsiera("io non sono razzista!").
Il commento di Fabio Sallustro tratto da Indy Lombardia coglie nel segno in quanto il commento del rinco è apertamente razzista oltrechè xenofobo,infatti come sottolineato più avanti se la prende con:un tunisino,una svizzera,un turco ed un rom,mentre l'unico italiano presente nella black list è guarda caso un magistrato che indagava sull'amico Berlusconi("io non sono razzista!").
Attualmente il rinco è direttore artistico di Virgin Radio Italia che fa parte del gruppo Finelco che a sua volta è di Rcs Media Group...un intreccio interessante che vede nel paraculo dj un elemento che in mezzo a tanta merda non sfigura certamente("io non sono razzista"!).
Dj Rinco,oltre ad essere un razzista sei una grande testa di cazzo e a gente come te il microfono al posto di essere posto davanti alla bocca dovrebbe essere infilato nel culo,sbambanato dimmerda!

DJ RINCO

Pausa caffè.Metto gli occhi sulla pagina di un giornale categoria free-press.E trovo questo commento.
Sarebbero molte le premesse che riguardano la free-press.Diversi quotidiani che ripropongono le stesse notizie in ordine sparso prendendole da internet.La differenza si basa sulla percentuale di gossip e sport.E su alcuni spunti di alcuni opinionisti.I lettori si sentono tranquillizzati da queste notizie versione mignon, non chiedono altro ed hanno la sensazione d aver adempiuto ai propri compiti:il tessuto sociale che li circonda adesso è meno oscuro per loro. Non cercheranno altro.
E ancora...la necessità della stampa -in generale- di orientarsi sempre più verso spazi di opinione invece che verso la cronaca del fatto.L'epoca di internet ha reso talmente obsoleta la notizia che appena questa si presenta è già fruibile da gran parte dell'opinione pubblica (almeno quella parte che riveste valore per gli editori).La migrazione verso gli opinionisti è stata inevitabile: perchè comprare un giornale quando gran parte delle notizie sono già disponibili da ore a costo zero?
La notiza muore in pochi secondi e per mantenerla viva e degna di essere narrata (e soprattutto letta) ci vuole uno scrittore più che un giornalista.Il giornale sterza verso il racconto, verso la chiacchera da bar.
E qua entra in gioco Rinco.
Non gli devo dare del razzista,me lo premette perché forse suppone che le sue parole possano indirizzarmi verso alcune ipotesi.Mi chiedo perchè.In fondo l'unico italiano che decida di criticare è, guarda caso, un magistrato.Per il resto abbiamo una svizzera, un turco, un rom, e un tunisino.
Mi dice che non gli devo dare del razzista.Beh, forse ha ragione.
Il razzista si nasconde ad un piano diverso, più in alto, ed osserva in silenzio.A Rinco viene chiesto solo di essere strumento ed amplificatore (un dj radiofonico di successo).E più in basso, avanti di questo passo, troviamo la rabbia e le rivolte.Le lotte tra poveri.
L'ideatore, l'amplificatore e la massa ricevente.Rinco non è razzista perchè non sarebbe capace di distinguere un razzista da un essere umano.Gli viene chiesta una manciata di qualunquismo, temi caldi e la possibilità di mandare il messaggio a più persone possibile.Questo è il suo ruolo.
Non è meno colpevole per questo ma permette a noi di vedere cosa nasconde.
Una zecca potrebbe essere invidiosa?I pidocchi hanno l'anima?Gli acari sono vendicativi?
Non ho strumenti per affermarlo.Ma posso dire che Rinco non è razzista.A quel livello non c'è neanche arrivato.
Fabio Sallustro.
http://www.zmag.org/blog/view/4185

mercoledì 27 gennaio 2010

NON DIMENTICHIAMOCI NEMMENO DELL'ARMATA ROSSA

Il pensiero di Pietro Ancona raccontato nell'articolo tratto da Toscana.Indymedia è quello che,non proprio alla lettera ma nell'insieme,ho pensato quelche ora fa poco dopo mezzogiorno quando c'è stata la commemorazione della giornata della memoria a Montecitorio dove si sono passati il microfono il presidente della camera Fini ed il nobel per la pace Wiesel.
Vedere questi due personaggi assieme condividendo almeno apparentemente pensieri ed ideologie fino a una decina d'anni addietro poteva sembrare eresia,ma l'ex fascio Fini sembra aver allontanato definitivamente la sua aura nera plaudendo al discorso del sopravvissuto ebreo Elie Wiesel.
Il discorso di quest'ultimo è stato toccante in alcuni punti mentre verso la fine ha assunto toni ipocriti con tratti patetici confondendo allegramente l'antisemitismo con l'antisionismo
affermando sotto le righe che l'islam è il nuovo mostro da combattere riferendosi esplicitamente all'Iran.
Se si dice che ciò che salva le vittime è solo la determinazione a non diventare aguzzini allora questo uomo non ha imparato nulla dalla shoah o peggio fa finta di non aver capito niente su temi più volte trattari come l'uguaglianza ed il rispetto tra le persone.
Non può tacere sulla questione palestinese e sul come gli israeliani si comportino pari pari ai nazisti della Germania hitleriana verso loro...nessun accenno su questo ma da buon nobel per la pace attacchi ai musulmani ed agli"stati canaglia".
Una della citazioni di Wiesel è diventata da anni una delle mie frasi preferite:"Prendi posizione.La neutralità favorisce sempre l'oppressore,non la vittima.Il silenzio incoraggia sempre il torturatore,non il torturato",e mi è sembrata così lontana dal resto del discorso che oggi ha tenuto a Roma a fianco di un personaggio che ha condannato senza mezzi termini le leggi razziali italiane che prima erano la sua Bibbia.
A margine di questo che verrà appronondito nell'articolo seguente vorrei soffermarmi sulla foto d'apertura del post che raffigura l'emblema dell'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini che il 27 gennaio del 1945 liberarono i prigionieri rimasti ad Auschwitz,gli stessi bolscevichi che assieme al popolo ebreo erano i primi e più odiati nemici del regime nazifascista...non dimentichiamoci pure questo!

Il giorno della memoria e l'ipocrisia.

Israele, Nazione nata per dare un focolare agli ebrei dopo lo sterminio di gran parte di loro, tiene in oppressione la popolazione palestinese rinchiusa da un grande muro che, d'accordo con gli Egiziani, sta rendendo ancora più impenetrabile.

C'è chi pensa che la memoria sia negativa perchè tiene sempre vive ed aperte le ferite, divide i popoli coltiva l'odio per i torti subiti e quindi sarebbe meglio l'oblio, vivere nel presente guardando al futuro e rimuovere gli elementi di divisione e di rancore. Altri pensano che la memoria sia giusta, per non dimenticare il martirio di quanti furono ingiustamente perseguitati ed uccisi, per insegnare all'umanità a non ricadere nella barbarie del crimine. L'Italia si è data una legge per ricordare l'Olocausto e l'orrore del nazifascismo e dei suoi campi di sterminio. In effetti il ricordo dei crimini di Hitler non è mai diventato condanna o rifiuto del popolo tedesco ma della terribile ideologia che originò gli orrori più spaventosi del novecento.Quindi ricordare non vuol dire odiare indiscriminatamente coloro dai quali è venuto il male, la tragedia per milioni di esseri umani ma liberarci e distanziarci dalle ideologie che discriminano per pregiudizi razzisti o odio politico e sociale.Ma, nonostante sia viva la memoria dell'Olocausto ed è diventato addirittura reato penale negarlo in alcuni paesi europei e qualcuno sia finito in carcere come "negazionista", pare che non abbiamo imparato niente dagli errori e dai delitti dei nostri predecessori.Israele, Nazione nata per dare un focolare agli ebrei dopo lo sterminio di gran parte di loro, tiene in oppressione la popolazione palestinese rinchiusa da un grande muro che, d'accordo con gli Egiziani, sta rendendo ancora più impenetrabile. Un milione e mezzo di esseri umani sono privati della libertà, del pane,di quanto serve alla vita e impazziscono in una striscia di terra dove sono stipati attorno alle rovine della loro città rasa al suolo ed avvelenata dall'uranio e dal fosforo che fanno nascere bambini deformi, mostriciattoli inguardabili. Ricordare i crimini di Hitler e di Mussolini e ripeterli contro bambini inermi tenuti prigionieri, donne e uomini incarcerati e spesso torturati soltanto perchè legittimamente resistenti al nemico occupante, è schizofrenico. Non fare agli altri quanto non vorresti fosse stato mai fatto a te! Da anni l'Occidente è sottoposto ad una propaganda non diversa da quella nazista degli anni trenta. Allora erano gli ebrei ed i bolscevichi le bestie nere additate al ludibrio ed all'odio degli europei, il pericolo da esercizzare con la violenza e l'odio. Oggi, la bestia nera è l'Islam ed una martellante propaganda di gran parte dei massmedia diffonde paure e spaventi tra la popolazione. Si scrive e si sostiene che l'Islam ha un programma di conquista del mondo, per la costruzione di un sultanato universale e la nostra sottomissione ad esso. Si favoleggia di un conflitto di civiltà che metterebbe in pericolo il nostro futuro e si occupano militarmente nazioni come l'Afghanistan, l'Iraq violentando le loro culture ed il loro assetto giuridico. Tornano le leggi razziali a suo tempo volute da Mussolini contro gli ebrei ed ora dall'Italia democratica contro i migranti che se perdono il lavoro e diventano "clandestini" vengono imprigionati e le loro famiglie smembrate! Dietro la spinta espansionistica verso oriente degli USA vengono indurite le leggi sulla sicurezza e vengono progressivamente smantellate le garanzie ed i diritti. La Patriot Act ha fatto scuola. Gli inglesi si accingono a controllare le città con aerei drone. Gli aeroporti sono diventati luoghi nevrastenici in cui si rischia di essere arrestati o uccisi per un gesto sospetto. Gli americani, nella indifferenza del mondo, tengono prigionieri e torturano persone definite "terroriste" e che magari sono soltanto patrioti o persone del tutto innocenti. Possiamo definire Guantanamo un lager hitleriano? Quale diritto hanno gli Usa di privare i prigionieri di Guantanamo dei loro diritti e di escluderli da ogni contatto con le loro famiglie e con il mondo?Gli zingari che ieri venivano inceneriti ad Auschwitz hanno avuto la loro shoah ( porrajmos) che travolse agli inferi almeno centinaia di migliaia di loro oggi sono soggetti a linciaggio ed alla intensa propaganda razzista anche di tanti amministratori pubblici. I loro campi vengono demoliti con le ruspe da squadre di militari che non hanno riguardi neanche per i quaderni di scuola dei bambini; se incappano in un reato vengono condannati al massimo della pena o addirittura senza colpa come accade alla ragazza di Ponticelli.A che serve la giornata della memoria se la sua celebrazione non induce a criticare e condannare il razzismo e la guerra? Rosarno ha avuto le caratteristiche di un pogrom anche se non ci sono stati gravissimi fatti di sangue. C'è una contraddizione tra la Memoria dell'Olocausto e le leggi recentemente varate dal Parlamento italiano e la predicazione dell'odio contro vittime dipinte come potenziali aggressori.

martedì 26 gennaio 2010

CAMICIE VERDI TROPPO SOPRAVVALUTATE!

Non che mi servisse la conferma,ma vedendo lo speciale di"La storia siamo noi"di ieri sera trasmesso su Rai Due sul "popolo padano"mi veniva da ridere sulla completa ignoranza dei numerosi personaggi che fanno di Bossi il loro"lider maximo",delle caricature di persone intervistate in Veneto,Lombardia e di qua e di là del fiume(sacro)Po.
La quasi totale semi-infermità mentale di questi trogloditi sopravvissuti in qualche modo all'era glaciale non coincide affatto con il rinvio a giudizio di 36 militanti-camicie verdi-guardie padane leghisti accusati di associazione militare:giudici,questi non sanno altro che trangugiare nel trogolo quantità enormi di polenta e brasato annaffiato da troppo vino rosso!
Quindi in poche parole essi non sono nemmeno degni di essere oggetto d'indagine con relativo sperpero di denaro pubblico in quanto la selezione naturale li eliminerà tutti ed al più presto:gente che se la prendeva con i pesci"immigrati",le soliti farneticanti frasi fatte"padroni a casa nostra","tradizioni e culture padane(eh!?)","princìpi e valori della cristianità"e aberrazioni simili mi hanno fatto trascorrere un'oretta di relax e di compiacimento per la mia linea ideologico-politica visto che questi si stanno scavando la fossa da soli.
E se poi tra gli indagati figurano personaggi del calibro del sindaco di Treviso Gobbo,amicone di quel razzista Gentilini(vedi contributo di un post dello scorso novembre
http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/10/gentilini-vaffanculo.html )
sono proprio convinto che questi procuratori abbiano preso un abbaglio considerando troppo intelligenti questi cerebrolesi in salsa verde(nera).
Articolo tratto dal sito"Antifa.org",consiglio di cercare nel web la puntata di ieri di"La storia siamo noi"se risultasse disponibile...che ghignate!

Le "Camicie verdi" un'associazione militare 36 rinvii a giudizio, c'è anche un deputato ·

Tra gli imputati il parlamentare Matteo Bragantini e il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo.
Secondo i magistrati, la Guardia Padana era un'organizzazione armata che pianificava la secessione.
Le "Camicie verdi" un'associazione militare 36 rinvii a giudizio, c'è anche un deputato

VENEZIA - Trentasei militanti della Lega Nord, tra i quali il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo e il parlamentare Matteo Bragantini, sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Verona. Il processo si aprirà il primo ottobre prossimo. Il giudice ha accolto la tesi della procura, che accusa le 'Camicie verdi' di essere un'associazione a carattere militare: il reato contestato è quello di costituzione di banda armata.Il procedimento aveva subito due lunghi momenti di pausa, per attendere il pronunciamento dapprima di Strasburgo e poi della Corte Costituzionale, sulla posizione degli indagati che all'epoca ricoprivano la carica di eurodeputati o di parlamentari.L'indagine aveva coinvolto anche i vertici del Carroccio, tra i quali il leader Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli - poi usciti definitivamente dall'inchiesta nel dicembre scorso - e fa riferimento al periodo tra il 1996 e il 1997. L'inchiesta - come riportano alcuni quotidiani locali - era stata avviata dall'allora procuratore Guido Papalia.Secondo l'accusa - che nel corso delle udienze ha prodotto una lunga serie di intercettazioni telefoniche - la Guardia Nazionale Padana sarebbe stata allestita con l'obiettivo anche di organizzare attraverso un'organizzazione armata la resistenza e pianificare l'eventuale secessione. I 36 imputati, in gran parte lombardi e veneti, ma anche piemontesi, friulani, liguri ed emiliani, dovranno comparire in aula davanti al collegio presieduto da Marzio Bruno Guidorizzi.Estremamente critico nei confronti dei magistrati il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia: "La giustizia dovrebbe occuparsi di ben altro che di fatti accaduti in epoche ormai lontanissime. In realtà, al di là del paradosso di una complessa macchina giudiziaria impegnata per decenni in materie nebulose, va registrata ancora una volta la distanza tra quanto accade e quanto si attendono i cittadini".

lunedì 25 gennaio 2010

ENNESIMA INCHIESTA PER BERLUSCONI

Tra frodi e appropriazioni indebite circolano milioni di Euro in quella che è stata denominata dal mondo giornalistico"l'inchiesta Mediatrade",ennesimo capitolo che vede coinvolto in prima persona il premier criminale Berlusconi.
Ora che le indagini preliminari della procura milanese sono finite l'articolo tratto da Indymedia Lombaria spiega inmtermini legali cosa può accadere ora al premier,se possa passare da indagato a imputato o se tutto si concluda,come auspicato dall'avvocato Ghedini,in un non luogo a procedere.
Vedremo tra meno di un mesetto se si possa parlare di qualche nuovo escamotage del premier puttaniere con l'acqua alla gola dopo l'anticostituzionalità del Lodo Alfano oppure se sia la volta buona per vederlo in galera per questo che comunque rimane un reato minore al cospetto di quelli contestati alla sua persona divina e merdosa nella sua lunga fedina criminosa.

Mediatrade, indagati Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio.

La Procura di Milano ha chiuso le indagini preliminari sull'inchiesta Mediatrade e contesta a Silvio Berlusconi e ad altri indagati (Frank Agrama, Daniele Lorenzano, Roberto Pace e Gabriella Ballabio) un'appropriazione indebita di quasi 35 milioni di euro, mentre al presidente del Consiglio, a due cittadini cinesi, a Piersilvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, Frank Agrama, Daniele Lorenzano, Roberto Pace, Gabriella Ballabio, Giorgio Del Negro, viene attribuita una frode fiscale per circa otto milioni di euro.
L'avviso di conclusione delle indagini è previsto dall'articolo 415 bis del codice di procedura penale e, solitamente, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, con la quale viene esercitata l'azione penale. Il pm, infatti, non deve informare l'indagato se decide di chiedere l'archiviazione delle indagini preliminari. L'avviso di conclusione delle indagini ha funzione di garanzia per l'indagato e contiene la sommaria enunciazione del fatto e le norme violate. La garanzia principale data all'indagato è che egli viene avvertito che può prendere visione ed estrarre copia del fascicolo delle indagini: è il momento della “discovery”, cade la segretezza e l'indagato viene a conoscenza non solo del fatto contestato, ma anche degli atti sui quali si regge l'accusa.
Entro 20 giorni dal ricevimento dell'avviso di conclusione delle indagini - che viene notificato anche al difensore - l'indagato può presentare richieste o memorie, chiedere al pm il compimento di ulteriori indagini o chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Queste attività, salvo l'ultima, non pongono un obbligo per i pm; l'unico obbligo è l'interrogatorio, che deve essere compiuto perché è un momento di esercizio del diritto di difesa.
Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, degli esiti degli accertamenti eventualmente disposti su richiesta della difesa e del contenuto dell'interrogatorio (se richiesto dall'indagato), il pm valuta se esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio dell'indagato (che solo allora diventa imputato) o richiedere al gip l'archiviazione delle indagini preliminari.
«Le contestazioni mosse hanno dell'incredibile sia per il contenuto delle stesse sia per gli anni a cui si riferiscono, periodo in cui Silvio Berlusconi non aveva la benché minima possibilità di incidere sull'azienda», ha detto Niccolò Ghedini.

domenica 24 gennaio 2010

LODO CUFFARO

Condannato in secondo grado l'ex presidente della regione Sicilia Totò Cuffaro,colui che sfidò giornalisti e magistrati nell'ormai famosa puntata del Costanzo show condotto assieme a Santoro in cui si accanì contro il giudice Falcone che morì per mano mafiosa di lì a poco
http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y ,difendendo personaggi come Salvo Lima
e la dirigenza democristiana isolana ed altri collusi con la mafia.
Ora questo personaggio viscido si è visto aumentare la pena grazie all'aggravante mafiosa a sette anni,e condannati con lui pure un manager della sanità,Aiello,ed un maresciallo del Ros,Riolo:vista la disponibilità ad accettare la pena e comunque le dimissioni presentate subito al suo attuale partito,l'Udc(ma non dal parlamento)mi viene da pensare che nel terzo grado di giudizio della Cassazione abbia già la sentenza assolutiva in mano o che comunque abbia già pronto in quanto senatore un lodo ad personam grazie al capo cosca Berlusconi.
La prima immagine del post vuole ricordare con chi si è candidato questo mafioso qualche tempo fa prima(Pdl)prima di passare all'Udc e a cosa(nostra)apparteneva prima,alla DC di Andreotti e di Lima,tanto difesi ed ammirati da questo verme che anno dopo anno sta scoppiando a furia di ingurgitare cannoli siciliani.
L'articolo è preso da"Repubblica on-line"di ieri,con l'esatto conteggio degli anni che dovrebbero scontare questi criminali.

In primo grado i giudici avevano escluso la sussistenza dell'aggravante mafiosa e lo avevano condannato a 5 anni Il senatore Udc: "Non sono mafioso ma rispetterò la sentenza". Pena aumentata per l'ex manager della sanità privata Aiello.
Talpe Dda, Cuffaro condannato a 7 anni in appello"L'ex governatore ha favorito Cosa Nostra".

PALERMO - L'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, ora senatore dell'Udc, è stato condannato, in appello, a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. In primo grado i giudici avevano escluso la sussistenza dell'aggravante mafiosa e avevano condannato il politico a cinque anni di reclusione. Il processo è stato celebrato davanti la terza sezione della corte d'appello di Palermo. Lasciando subito dopo l'aula bunker del carcere Pagliarelli, Cuffaro ha detto ai cronisti: ""So di non essere mafioso, so di non avere mai favorito la mafia. Ma questo non vuol dire che non si debbano rispettare le sentenze. Le sentenze sono espresse dalle istituzioni e vanno comunque accettate. Ne sento la pesantezza come cittadino e questo non modifica il mio percorso politico".La terza sezione ha riformato le pene inflitte all'ex manager della sanità privata Michele Aiello, condannato a 15 anni e 6 mesi contro i 14 del primo grado per associazione mafiosa e ha modificato in concorso esterno all' associazione mafiosa l'accusa di favoreggiamento contestata all'ex maresciallo del Ros Giorgio Riolo, condannandolo a 8 anni di carcere. In primo grado Riolo aveva avuto 7 anni. La Corte ha dichiarato prescritto il reato contestato ad Adriana La Barbera per morte dell'imputata. 'Da quanto emerge dal dispositivo le nostre richieste sono state tutte accolte" commenta il pg Daniela Giglio.

ABUSI A NAPOLI:INCRIMINATI I COLPEVOLI

Che siano anche questi giudici"rossi"questo non lo so e non credo che ce ne siano altrimenti
mezzo parlamento se ne starebbe al gabbio,fatto sta che due di loro sono riusciti ad incriminare 8 sbirri e ne hanno rinviati a giudizio complessivamente altri 31 per il reato di sequestro di persona.
Queste merde in divisa andarono a rastrellare in vari ospedali partenopei alcuni manifestanti pestati durante la contromanifestazione per il Global Forum tenutosi a marzo del 2001 e poi riuniti alla caserma Raniero per venire massacrati nuovamente.
L'articolo è di Roma.Indymedia,vedremo per quanto tempo queste forze del disordine se ne staranno rinchiusi in carcere.

Napoli, poliziotti condannati per sequestro di persona dopo il Global forum.

Venti tra funzionari e agenti di polizia, responsabili delle violenze a manifestanti contro il Global Forum che si tenne nel capoluogo campano il 17 marzo 2001, sono stati condannati in primo grado. Il tribunale partenopeo, in particolare, accogliendo le richieste del pm Marco Del Gaudio, ha inflitto 2 anni e 8 mesi ai funzionari di polizia Fabio Ciccimarra e Carlo Solimene, responsabili di quanto avvenne nella caserma Raniero. La sentenza è stata emessa dopo una camera di consiglio durata circa sei ore.
Il «Global Forum» che si tenne a Napoli costituì una sorta di "preludio" a quanto poi accadde con il G8 di Genova pochi mesi più tardi. I no-global, in contemporanea con i lavori della conferenza internazionale, organizzarono una manifestazione che si concluse con violenti scontri tra forze dell'ordine e manifestanti all'altezza di via Leoncavallo, limite estremo della zona rossa verso piazza Municipio. Alcuni giovani furono prelevati dagli ospedali in cui si erano recati per farsi medicare ed altri portati via dai margini del corteo, e furono riuniti nella caserma Raniero dove furono sottoposti a ingiurie e sevizie da parte dei poliziotti.
Furono 8 i poliziotti arrestati nell'ambito dell'indagine ma, complessivamente, sono 31 i poliziotti rinviati a giudizio. Oltre ai due funzionari finirono sotto processo ispettori, semplici agenti, in servizio presso la Squadra mobile, la polizia giudiziaria della Procura e il reparto mobile. I giudici della quinta sezione del tribunale hanno in parte accolto le richieste formulate dai pm Marco Del Gaudio e Giovanni De Cristofaro.

sabato 23 gennaio 2010

LA MAFIA NON ESISTE IN LOMBARDIA!

L'affermazione che dà il titolo al contributo l'ha fatta il prefetto Lombardi innanzi alla commissione antimafia alla faccia di tutti gli interessi che la criminalità organizzata ormai da una trentina d'anni detiene nel territorio lombardo e soprattutto ultimamente a Milano per l'Expo 2015,torta golosissima sulla quale le mosche merdose dei mafiosi tentano(riuscendoci)di conficcarci zampette e bocca.
L'articolo tratto da Indymedia.Lombardia è tratto da"Repubblica"e di tutt'altro avviso è l'altro contributo fornito dalla redazione di"Crema On-line"che propone un'intervista all'ex presidente della provincia di Cremona Torchio.
Il cremasco ha fornito soprattutto spazi logistici alle scorribande criminali essendo stato negli anni ottanta una delle mete preferite di molti soggiorni obbligati(vedi zone come Monte Cremasco e Salvirola)dove allegramente alcune famiglie hanno alllargato i propri affari dai territori d'origine alla pianura padana.
Non dimentichiamoci poi la mafia così detta emersa,legalizzata e sotto gli occhi di tutti in tutti i giorni,ovvero Comunione e Liberazione e affini come la Compagnia delle Opere,che spadroneggiano sul mondo economico,sociale e lavorativo in tutto il nord Italia e soprattutto in Lombardia e a Crema.

A Milano e in Lombardia la mafia non esiste! parola di prefetto.

Il prefetto: a Milano non c'è la mafia.Lumia (Pd): è un'affermazione grave.
Il prefetto Lombardi, davanti alla commissione Antimafia, in città per fotografare il livello d´infiltrazione delle mafie e i rischi legati all´Expo, spiega che "anche se sono presenti singole famiglie, non vuol dire che esista la mafia". L'ex presidente Lumia (Pd): "La sua affermazione è incredibile"
«A Milano e in Lombardia la mafia non esiste». Davanti alla commissione parlamentare Antimafia, arrivata in prefettura per fotografare il livello d´infiltrazione della criminalità organizzata in città e in Lombardia, il prefetto Gian Valerio Lombardi ha spiegato che «anche se sono presenti singole famiglie, ciò non vuol dire che a Milano e in Lombardia esista la mafia». Un´affermazione che ha scatenato la reazione di alcuni membri della commissione, come Beppe Lumia, senatore Pd, ex presidente della stessa commissione di cui è il membro più "longevo" (ne fa parte dal 1994)....«Ma come si fa a dire che la mafia non esiste? Cos´altro si aspetta? Che a Milano si ammazzi? È già successo. E ci sono territori della città controllati dalle mafie. L´affermazione è grave e incredibile. Significa tornare indietro di quindici anni. Vuol dire disconoscere l´antica e affermata presenza delle organizzazioni mafiose in un territorio dove ci sono estorsioni, omicidi, infiltrazioni negli appalti e grande riciclaggio». Un esordio tra le polemiche per la prima giornata della commissione parlamentare Antimafia, arrivata ieri dopo tanti rinvii.
Insieme con il prefetto Lombardi, i commissari hanno ascoltato anche il sindaco Letizia Moratti e l´amministratore delegato di Expo 2015, Lucio Stanca....Sulle infiltrazioni della ‘ ndrangheta all´Ortomercato di via Lombroso e nel settore dei rifiuti e delle bonifiche ambientali, il sindaco ha preferito non esprimersi....Lucio Stanca. «Applicheremo il principio della "legalità preventiva" - ha detto l´ad di Expo - . Il 2010 sarà l´anno dei progetti, il 2011 delle gare». Una tempistica criticata da alcuni commissari, che hanno chiesto conto del monopolio dei clan nel "ciclo del cemento" - bitume, calcestruzzo, cave - della presenza di diverse stazioni appaltanti e la mancanza della tracciabilità dei soldi ai committenti.
Infiltrazioni della criminalità organizzata (mafia, camorra, ‘ndrangheta) nel territorio della provincia di Cremona. Il terrificante bollettino nel Cremasco. L'interrogazione di Giuseppe Torchio.

Cremona - ”Recenti rapporti di diverse Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA) certificano una progressiva e costante espansione delle attività mafiose nel Nord Italia. In particolare, da molti mesi si susseguono in Emilia Romagna - anche nelle vicine Piacenza e Parma - attività criminose che, seppure efficientemente contrastate dalle forze dell’ordine, lasciano intendere l’espansione territoriale organizzata delle peggiori organizzazioni criminali: mafia, camorra e ‘ndrangheta”. Così si apre l'interrogazione presentata al consiglio provinciale di Cremona dall'ex presidente Giuseppe Torchio.
Il clan dei Casalesi.
“L’operatività delle tre organizzazioni mafiose – prosegue Torchio - è stata riconosciuta nello scorso luglio dal Ministro Guardasigilli onorevole Angelino Alfano, il quale nella risposta ad una interrogazione parlamentare scrive che “si deve dare atto che è frequentemente segnalata (...) [nelle regioni del Nord Italia] l'operatività di elementi appartenenti ad organizzazioni di tipo camorristico, mafioso e di origine calabrese (`ndrangheta)”. Prosegue il Ministro: “Da tempo, nella regione sono attivi soggetti contigui al 'cartello dei Casalesi' che hanno esteso i propri interessi in alcuni settori economici ed imprenditoriali. Il 'clan dei Casalesi', le cui emanazioni rappresentano un pericolo per il comparto degli appalti pubblici emiliano, ha creato articolazioni operative dapprima per fornire supporto logistico ai latitanti e poi per agevolare penetrazioni finanziarie illecite nel mercato immobiliare e nelle gestioni d'impresa”.
“La longa manus delle mafie”.
“La presenza delle diverse organizzazioni criminali – si legge nell'interpellanza di Torchio - è operativa nelle confinanti province dell’Emilia Romagna da diversi anni; le prime interrogazioni al Parlamento furono presentate dall’onorevole Franco Piro a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 mentre la preoccupazione per le infiltrazioni nell’area dell’hinterland milanese ha alimentato più di un atto di sindacato ispettivo a livello parlamentare. Anche a causa di una iniziale sottovalutazione del problema - trattandosi di fenomeni esogeni, che non coinvolgono le popolazioni locali neppure a livello di mera manovalanza - l’allarme delle popolazioni e delle stesse forze dell’ordine è scattato troppo tardi, quando già la longa manus delle mafie s’era posata non solo su traffici di natura illecita (prostituzione, spaccio di stupefacenti, etc.) ma anche sugli appalti per le opere pubbliche e su tutto quanto attiene all’edilizia ed alla costruzione. Come metteva conto attendersi, la continua espansione delle mafie del Sud Italia non s’è lasciata arrestare dal confine padano: recenti, ma sempre più frequenti, cronache giudiziarie ci mostrano come a Cremona stia avvenendo ciò che pochi anni fa avvenne a Modena. Sequestri di beni, piccole attività criminose, o altri segni in sé non troppo preoccupanti, si sono rivelati nella città emiliana i primi sintomi di un cancro che ora minaccia di insidiare il tessuto economico e produttivo in maniera determinante”.
A Crema l'arsenale in riva al Serio.
“Di fronte al precedente modenese, ed emiliano in generale, alcune recenti notizie di cronaca, apparentemente marginali ed estranee al nostro tessuto sociale ed economico non possono lasciarci indifferenti; devono invece suggerirci – scrive Torchio - l’immediata azione di contrasto, prima che sia troppo tardi. Ci riferiamo al sequestro di una dimora storica, a Robecco d’Oglio, in quanto appartenente al clan camorristico facente capo a Michele Zagaria (noto come uno dei trenta latitanti più pericolosi del Paese); alla confisca di una villetta appartenente a un condannato per mafia a Trescore Cremasco (dicembre 2009); ancor prima, all’arresto a Spino d’Adda di Orazio Antonio Picceri, trovato in un cascinale con una semiautomatica e centinaia di proiettili o a quello a Monte Cremasco di Salvatore Guerino, accusato di aver partecipato all’omicidio di Carmela Minniti, moglie del boss Nitto Santapaola. Inoltre, alcuni recenti episodi sembrano riconducibili a modelli usati dalla criminalità organizzata, e fanno pensare che vi possano essere infiltrazioni in questo senso: nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha arrestato una famiglia di imprenditori accusati di usura con vittime in ben 53 comuni del Cremasco tra il 2006 e il 2008; a Offanengo in una notte di fine novembre è stato appiccato un incendio che ha distrutto un Solarium in pieno centro; il 13 ottobre sulle rive del Serio sono stati trovati due contenitori contenenti fucili, pistole, munizioni, un caricatore e cartucce di un kalashikov oltre a una bomba “Ananas”, bomba a mano dagli effetti devastanti”.
L'azione di contrasto.
Secondo Giuseppe Torchio “l’azione di contrasto è tanto più urgente allorché si consideri la mole di appalti (e subappalti) per opere pubbliche, relativamente alla costruzione delle nuove infrastrutture (Bre.Be.Mi, Ti.Bre, Cremona - Mantova, nuovo ponte sul Po, Paullese, etc.) o ai lavori connessi ad Expo 2015. Per quest’ultima iniziativa, il Presidente della Giunta Regionale, Roberto Formigoni, ha già chiesto l’istituzione di una “task force”, a seguito delle ripetute avvisaglie di infiltrazioni mafiose negli appalti”.
Le richieste.
L'ex presidente dell'amministrazione provinciale di Cremona chiede alla giunta “se Essa non ritenga di assumere informazioni, da riferire al Consiglio, sull’attuale situazione degli organici delle Forze dell’Ordine, e se non ritenga di riferire sul livello di integrazione tra i diversi Corpi di Polizia, le Polizie Locali e Provinciale nel nostro territorio, anche attraverso l’istituzione di un’unica centrale interforze di coordinamento degli interventi, in ragione degli organici disponibili e della maggiore prossimità al teatro degli eventi segnalati”. Inoltre, “se a tutt'oggi le questioni poste abbiano fatto oggetto di trattazione al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, istituito presso la Prefettura, e se la Giunta Provinciale non ritenga di proporre di affrontare il problema delle infiltrazioni sul territorio della criminalità organizzata, concordando le strategie di contrasto, e di riferire delle informazioni ricevute e delle decisioni assunte gli organi elettivi e democratici della Provincia”.

venerdì 22 gennaio 2010

STORICO DI CHE?

Pescato da ignorante puro tal Marco Pirina revisionista della storia italiana che oltre ad aver gettato fango addosso ai gloriosi partigiani italiani inventando storie false ora dovrà risarcirne alcuni per diffamazione in quanto in suo libro aveva praticamente fatto di questi eroi degli assassini infoibatori.
Quindi spero che debba sborsare una cifra consistente come da legge e la smetta di scrivere coglionate storiche senza fonti veritiere...poi guardando la"carriera"social politica di questo personaggio ai più sconosciuto si evince che la sua fascistaggine non è nata negli ultimi tempi ma lo accompagna da decenni(che sfiga!).
Questo individuo che dello storico non ha nemmeno il titolo da portarsi appresso lo vedrei bene dove merita di stare,in fogne giù in basso sotto terra ad altezza foibe.
Fonti del post odierno Roma.Indymedia e carmillaonline.com che è l'ultimo contributo con la biografia essenziale e scarna come la nullità della merda in questione può meritare.

[Pordenone] La Cassazione conferma la condanna: Pirina (ex fuan) deve risarcire!

La cassazione ha condannato per diffamazione marco pirina, ex dirigente del fuan (nonchè inquisito e prosciolto per il golpe borghese..poi ha fatto un pò il leghista..poi entra in fi..ecc. sul personaggio si può leggere http://www.laltralombardia.it/public/docs/antifa28.htm...) e storico(!?) per aver fatto di un'opinione personale una verità storica nel suo libro -genocidio- (finanziato tra l'altro anche dalla regione friuli) ma appunto senza prove, senza citazioni, senza fonti. i 3 partigiani (di un elenco più lungo) accusati di aver deportato civili italiani finiti nelle foibe lo hanno denunciato, verranno risarciti e la questione al momento si chiude così.. in tribunale almeno, ma si capisce che rimane aperta sul terreno reale e attualissimo della mistificazione, del revisionismo e della malafede e..tanto altro ancora!

Santi subito! "Infoibati" veri e presunti.

Altro epigono del revisionismo storico è il pordenonese Marco Pirina, nato a Venezia nel '43, di famiglia friulana, figlio di un ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana (Francesco Pirina, insegnante di educazione fisica) ucciso dai partigiani nel luglio del '44.Negli anni Sessanta Pirina frequenta l'università La Sapienza a Roma, diventa presidente del FUAN romano e poi del Fronte Delta, il gruppo di estrema destra che operava all'Università di Roma e che, stando ai piani del tentato golpe Borghese, avrebbe avuto l’incarico di tenere il controllo dell'Università.Viene arrestato per coinvolgimento nel tentato golpe e prosciolto e rilasciato nel giro di un mese (estate '75). Ha affermato nel corso di una conferenza tenuta a Cormons nel novembre 1998, di essere stato arrestato solo perché il suo nome era stato trovato nell'agendina del "comandante" (così l'ha chiamato Pirina) Saccucci.

giovedì 21 gennaio 2010

PASSI INDIETRO

L'Italia si appresta a fare decisamente un passo indietro nel mondo del sociale che comprende in questo caso diretto soprattutto il lavoro e l'economia con ripercussioni sulla spesa pubblica per le pensioni.
Infatti la genialata quotidiana di ieri del regime è stata la parificazione dell'apprendistato lavorativo dei quindicenni come ultimo anno scolastico,ovvero lavoro buono e utile per il padronato a costo irrisorio.
Ho lavorato con parecchi apprendisti durante esperienza passate e vi assicuro che non solo la loro manodopera sia precisa ed ottima anche più di alcuni colleghi più vecchi,ma che pure la loro retribuzione sia enormemente inferiore rispetto ai compagni è un dato di fatto così come i contributi che il datore di lavoro debba nei confronti dello Stato siano minimi.
Questo ci fa compiere un passo indietro deciso verso lo sfruttamento minorile a favore dei grassi e ricchi padroni,ed è un altro colpo verso la disoccupazione con gente sempre più vecchia che va in pensione e ragazzi sempre più giovani che cominciano a lavorare,vergogna al regime!
Commento tratto dal sito Indymedia Piemonte.

Apprendisti/Lavoratori a 15 anni !

Un passo in avanti, dieci in dietro... VIA IL GOVERNO BERLUSCONI !
Negli anni passati i borghesi di sinistra avevano presentato l'innalzamentodell'obbligo d'istruzione a 16 come una grande conquista.Oggi la commissione lavoro ha fatto all'unanimita' un passo indietro.La commissione Lavoro della Camera ha infatti approvato un emendamento del relatore,Giuliano Cazzola, collegato alla Finanziaria, dove si legge che «l'obbligo diistruzione (fino a 16 anni, n.d.r.) si assolve anche nei percorsi di apprendistatoper l'espletamento del diritto dovere di istruzione e formazione». Di fatto, dunque,si potrà cominciare a lavorare come apprendisti già a 15 anni e questo varrà come sesi fosse stati in classe.Piu' avanza la crisi, piu' aumenta la disoccupazione, piu' bambini a fare gli operai.
I bambini ai padroni costano meno.

mercoledì 20 gennaio 2010

QUANDO IL LADRO E' IL POLIZIOTTO

Ogni tanto i pochi sbirri"buoni"fanno pesare il loro lavoro com'è accaduto oggi a Bergamo dove tre poliziotti ed una persona non in divisa sono state arrestate per reati che variano dal peculato alla violenza privata passando per il favoreggiamento.
I fatti risalgono allo scorso dicembre quando ad un clandestino senegalese venne sequestrata della merce d'abbigliamento e accessori moda perchè pizzicato a venderla nella città dei mille:due poliziotti lo caricarono in macchina spartendosi con un privato cittadino la merce tolta.
Il senegalese denunciò l'accaduto ed indagini interne hanno portato agli arresti odierni con lo sdegno del questore Turillo,(che dovrebbe rammaricarsi di quasi tutti le merde che comanda per svariati motivi che vanno dallo stadio all'immigrazione,dal proteggere manifestazioni e sedi fasciste allo scontro con i centri sociali)che null'altro ha potuto fare che indire un incontro con la stampa locale per fornire dettagli.
L'articolo è stato pescato da Indymedia Lombardia con le fonti locali presenti all'interno dell'intervento...questo è l'ennesimo triste fatto di cronaca che vede le merde in divisa accanirsi contro gli ultimi della società,una vicenda in cui hanno perso tutti:i poliziotti che hanno gettato ancora merda sul loro operato ed il clandestino è stato espulso dall'Italia.
Inoltre c'è da sottolineare il fatto che un clandestino denunci un crimine e soprattutto venga ascoltato da chi di dovere e che ci siano delle indagini serie è come trovare una mosca bianca:lascio solo alla vostra deduzione quanti casi di ladreria e criminalità da parte della polizia possano accadere senza che di queste azioni se ne venga a conoscenza.

Violenza privata e peculato.Arrestati 3 agenti di Polizia a Bergamo.

20 gennaio 2010, fonte L’ECO DI BERGAMO on lineDue agenti di polizia e un privato cittadino arrestati per peculato e violenza privata, un terzo poliziotto arrestato per favoreggiamento. E' l'esito di un'inchiesta iniziata lo scorso dicembre che vede come vittima un senegalese, al quale sarebbe stata sottratta merce contraffatta sequestrata, oltre al portafogli: il tutto sarebbe stato poi diviso fra poliziotti e privato cittadino.
La notizia è stata data in conferenza stampa dal questore Matteo Turillo, visibilmente amareggiato, che ha espresso il suo rammarico per questo episodio. La vicenda risale allo scorso dicembre, quando un venditore senegalese è stato bloccato in via Broseta mentre consegnava scarpe con griffe contraffatta a un italiano. Gli agenti della volante hanno caricato in auto il senegalese, trattenendo poi la merce (scarpe). Il senegalese poco dopo si è presentato in Questura e ha denunciato quanto accaduto.
Le indagini hanno quindi portato all'arresto di due agenti della volante, un sovrintendente di 48 anni e un assistente di 45, che sono in carcere con l'accusa di violenza privata e peculato. Un terzo, un assistente di 42 anni, è ai domicilairi con l'accusa di favoreggiamento. In carcere anche l'italiano per peculato. Il senegalese di 40 anni ha subìto un provvedimento di espulsione ed è stato denunciato per commercio di articoli contraffatti. La merce che gli è stata sequestrata ha un valore fra i 600 e i 900 euro.
Gli arresti sono stati disposti dal gip di Bergamo Bianca Maria Bianchi su richiesta del pm Giancarlo Mancusi. Le indagini sono state condotte dagli stessi agenti delle Volanti, il reparto in cui lavoravano i tre poliziotti, ora sospesi dal servizio dal questore.
Fonte DNews Bergamo
Peculato, 3 poliziotti in manette
>>IL CASO Agenti arrestati per essersi tenuti scarpe e giubbotti contraffatti sequestrati a un abusivo.>>
REAZIONI Tutto è partito dalla denuncia sporta dal senegalese. Il questore: un fatto che ci umilia.
L’inchiesta:Nei guai sono finiti anche un altro agente denunciato a piede libero e un negozianteDue sono in carcere, mentre uno è ai domiciliari. L’amarezza del questore: «È un fatto che ci umilia, la magistratura verificherà eventuali responsabilità».Due poliziotti in carcere e uno ai domiciliari per aver sequestrato a un senegalese scarpe e giubbotti contraffatti ed esserseli spartiti, senza farli figurare nei verbali. L’inchiesta, partita dalla denuncia del giovane extracomunitario, ha coinvolto alcuni agenti della sezione Volanti della questura. L’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare è scattata ieri; nei guai sono finiti anche un quarto agente –denunciato a piede libero–e un commerciante, che secondo l’accusa sarebbe stato complice dei poliziotti. I fatti risalgono a dicembre: l’immigrato ha detto di essere stato fermato per un controllo in via Broseta, mentre consegnava uno scatolone di merce contraffatta al commerciante. Il senegalese sarebbe stato poi caricato in auto e portato a Monterosso, dove i poliziotti gli avrebbero requisito la mercanzia – del valore di circa 900 euro – e altri 200 euro, prima di lasciarlo andare. Il sequestro non è però finito nei verbali e la merce sarebbe stata spartita tra i poliziotti e il commerciante. A quel punto, l’immigrato si è presentato in questura e ha sporto denuncia. L’inchiesta ha portato all’arresto di quattro persone, e alla denuncia di un altro poliziotto di 30 anni. In carcere sono finiti un sovrintendente di 48 anni e un assistente di 35, che dovranno rispondere di peculato e violenza privata, oltre al commerciante. Un terzo poliziotto, 42 anni, si trova invece agli arresti domiciliari, con l’accusa di favoreggiamento. «È un fatto che ci umilia, perché credo che la polizia bergamasca stia facendo sforzi enormi per dare ai cittadini tranquillità e sicurezza – ha detto il questore Matteo Turillo – Se c’è stata responsabilità, verrà verificata dall’autorità giudiziaria». La denuncia è costata cara anche al senegalese che, essendo irregolare,è stato espulso.
Sergio Cotti

martedì 19 gennaio 2010

COMMON PEOPLE

Grande singolo che oltre in patria ebbe un discreto successo pure da noi nel 1995 questa "Common People",canzone degli inglesi di Sheffield"Pulp"poi inserita nell'album"Different Class".

Questo brano che definirei operaio con forti tinte romantiche ma non illusiorie narra l'incontro tra una ricca ragazza borghese ed un ragazzo della working class che fa fatica ad arrivare a fine mese sbarcando il lunario tra lavoretti ed espedienti,in un contesto dove il ricco talvolta è affascinato dal modo di vivere povero ma che alla fine non potrebbe mai condividere appieno in quanto la differenza sociale emerge e tutto si conclude con un risentimento sociale che va al di là della fine di una storia d'amore.

L'eclettico cantante e leader Jarvis Cocker(anche chitarrista e tastierista)in questo album è accompagnato dalla tastierista Candida Doyle,dal chitarrista Mark Webber,dal bassista Steve Mackey e dal batterista Nick Banks...attualmente la band non produce nulla da parecchio tempo anche se lo scioglimento ufficiale non è mai stato anunciato.

GENTE COMUNE
Lei veniva dalla Grecia aveva sete di conoscenza,

lei studiava scultura al College Saint Martin,

ecco dove io ho incrociato i suoi occhi.
Lei mi disse che suo padre era molto ricco,
ed io le dissi che in quel caso avrei preso un rum e coca-cola.
Mi rispose 'bene' e dopo trenta secondi disse,
io voglio vivere come la gente comune,
voglio fare tutto ciò che le persone normali fanno,
voglio dormire con la gente normale,
voglio dormire con la gente comune come te.
Bene, cos'altro avrei potuto fare
- le dissi vediamo cosa si puo' fare.


La portai al supermercato,
non so perchè ma bisognava cominciare da qualche parte,
così cominciò tutto in quel posto.
Le dissi fingi di non avere denaro,
lei sorrise e disse tu sei molto divertente.
Ah sì? bene, io non vedo nessun altro ridere in questo posto.
Sei sicura di voler vivere come la gente comune,
vuoi vedere le cose che la gente comune vede,
vuoi dormire con le persone normali,
vuoi dormire con le persone normali come me.
Ma lei non comprese, sorrise e mi prese la mano.


Affitta un appartamento su un negozio,
tagliati i capelli e trovati un lavoro.
Fuma delle sigarette e gioca a biliardo,
fingi di non essere mai andata a scuola.
Ma ancora non ci sarai riuscita
perchè quando sei distesa a letto la notte
a guardare gli scarafaggi che si arrampicano sul muro
se chiami tuo padre lui puo' risolvere tutto.
Tu non vivrai mai come le persone normali,
tu non farai mai ciò che le persone normali fanno,
tu non fallirai mai come la gente normale,
non vedrai mai la tua vita da un diverso punto di vista,
e non ballerai mai e non berrai mai e non farai mai l'amore
perchè non c'è nulla altro da fare.


Canta con la gente comune,
canta e forse potresti avvicinarti un po',
ridi con la gente comune,
ridi anche se loro stanno ridendo di te
e delle cose stupide che fai.
perchè tu pensi che essere poveri sia figo.
Voglio vivere con la gente comune....

COMMON PEOPLE


She came from Greece she had a thirst for knowledge
she studied sculpture at St Martin's college
that's where I
caught her eye
She told me that her Dad was loaded
I said "In that case I'll have rum and coca-cola.
"she said "Fine,"
and then in thirty seconds time she said
"I want to live like common people
I want to do whatever common people do
I want to sleep with common people
I want to sleep with common people like you.
"Well what else could I do?
I said "I'll see what I can do.


"I took her to a supermarket
I don't know why, but I had to start it somewhere
so it started there
I said "Pretend you've got no money.
"but she just laughed an said "Oh you're so funny.
"I said "Yeah?
Well I can't see anyone else smiling in here
Are you sure you want to live like common people
you want to see whatever common people see
you want to sleep with common people
you want to sleep with common people like me?
"But she didn't understand
she just smiled and held my hand


Rent a flat above a shop
cut your hair and get a job
Smoke some fags and play some pool
pretend you never went to school
But still you'll never get it right
'cos when you're laid in bed at night
watching roaches climb the wall
if you called your Dad he could stop it all
Yeah
You'll never live like common people
you'll never do what common people do
you'll never fail like common people
you'll never watch your life slide out of view
and then dance, and drink, and screw
because there's nothing else to do


Sing along with the common people
sing along and it might just get you through
Laugh along with the common people
laugh along even though they're laughing at you
and the stupid things that you do
because you think that poor is cool


Like a dog lying in a corner
they will bite and never warn you
Look out
they'll tear your insides out
[something muffled underneath, maybe: I'm sorry,
Mr Dalton, there's no need to be concerned]
'cos everybody hates a touriste
specially one who thinks it's
all such a laugh
yeah and the chip stain's grease will come out in the bath
You will never understand
how it feels to live your life
with no meaning or contro
land with nowhere else to go
You are amazed that they exist
and they burn so bright whilst you can only wonder why


Rent a flat above a shop
cut your hair and get a job
Smoke some fags and play some pool
pretend you never went to school
But still you'll never get it right
'cos when you're laid in bed at night
watching roaches climb the wall
if you called your Dad he could stop it all
You'll never live like common people
you'll never do what common people do
you'll never fail like common people
you'll never watch your life slide out of view
and dance, and drink, and screw
because there's nothing else to do


I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
I want to live with common people like you
Aa-aa-ah la la la la...
Oh yeah

lunedì 18 gennaio 2010

SPRECO SUINO


Mettiamo una pietra sopra all'argomento influenza suina ribadendo le idee scritte lo scorso 7 settembre su questo blog ma che in rete circolavano da settimane,ovvero che questa famosa e catastrofica pandemia alla fine è stata solo un buco nell'acqua
http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/09/verso-un-vaccino-tossico.html .
Guardando Toscana Indymedia ho scelto di proporre il loro articolo su molti altri che negli ultimi giorni sono apparsi in diversi quotidiani e persino sulle reti televisive pro-regime,che pure loro non possono più tacere di quanti miliardi lo Stato italiano abbia buttato via con gli accordi segreti Ministero della salute-case(casa)farmaceutiche:abbiamo sul groppone milioni di vaccini da sbolognare perchè tra non molto scadranno e che giustamente nessuno vuole.
Ho sentito pure la proposta di un rimborso mica tanto simbolico verso i contribuenti che hanno sborsato di tasca loro una bella somma sperperata per bene,idea che certamente non avrà proseliti visto che se ogni persona tassata in Italia avrebbe la possibilità di poter usufruire di un qualsiasi risarcimento staremmo troppo bene economicamente.
Il link del post firmato byoblu è il seguente in quanto vi sono pure delle interessanti risposte:
http://toscana.indymedia.org/article/7423?&condense_comments=false#comment5293 .

Influenza A: la truffa suina, la rete è due mesi avanti sugli altri media.

Finalmente anche i media di regime si sono resi conto della colossale truffa relativa al vaccino contro l'influenza suina: la Rete aveva fornito tutte queste notizie da almeno due mesi!

Mentre i governi europei fanno a gara per cercare di disfarsi velocemente delle tonnellate di vaccini acquistati per contrastare un'influenza pandemica mortale, la suina, che noi della rete avevamo già indagato ed archiviato perchè il fatto non sussiste, sin dall'11 settembre scorso, con la consulenza di infettivologi di chiara fama e con la semplice lettura dei dati di mortalità acquisiti nel corso dell'inverno australe, anche in Italia ci stiamo finalmente rendendo conto di avere regalato 168 milioni di euro alla Novartis per averci aiutato a prevenire, nel migliore dei casi, un raffreddore e due colpi di tosse.Se il 30 di ottobre Fazio si accorgeva - meglio tardi che mai - che la suina era in realtà una colossale bufala - ragion per cui chiedevamo a gran voce la titolarità del Ministero della Salute - oggi i media ufficiali (Repubblica) titolano trionfanti: "Vaccino per il virus H1N1, Novartis-Governo Ecco il contratto segreto". Peccato che noi della rete, quella che vogliono rendere a tutti i costi inaccessibile o nel migliore dei casi gravare di imposte senza corrispondenze negli altri paesi civili, avevamo tirato fuori il contratto secretato già il 16 di novembre. Potenza dei finanziamenti a pioggia che investono blog e blogger? No, semplice applicazione di pervicacia e indipendenza.Nel frattempo, che la suina fosse una gran bufala, l'ha denunciato violentemente anche il presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d'Europa: Wolfgang Wodarg.
Londra, 11 gen. - L'influenza A, le cui conseguenze per settimane hanno tenuto in allarme milioni di persone, in realta' era una falsa pandemia orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: l'accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente tedesco della commissione Sanita' del Consiglio d'Europa.Wodarg ha anche accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia. Pesante il j'accuse di Wodarg, ex membro dell'Spd, medico ed epidemiologo, secondo cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato enormi guadagni senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell'acquisto di vaccini contro un'infezione che in realta' era poco aggressiva.Wodarg ha fatto approvare una risoluzione nel Consiglio d'Europa che chiede un'inchiesta sul ruolo delle case farmaceutiche. Sulla questione il Consiglio d'Europa terra' un dibattito a fine mese. La denuncia, riportata con grande evidenza dal Daily Mail, arriva qualche giorno dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all'apice della crisi. Il Mail ricorda che in Gran Bretagna il ministero della salute aveva previsto 65.000 decessi, aveva creato una linea-verde e un sito web per dare consigli e aveva sospeso la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica. Furono allertati gli obitori e persino l'esercito, che doveva essere pronto a entrare in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei farmaci.Secondo Wodarg, il caso dell'influenza suina e' stato uno dei piu' grandi scandali sanitari del secolo. Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare i propri uomini negli ingranaggi dell'Oms e di altre influenti organizzazioni. In tal modo potrebbero aver persino convinto l'organizzazione Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che aveva portato nel giugno scorso alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo. «Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l'influenza, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e cosi' allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziarie per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati.»Wodarg non fa alcun nome esplicito di persona in conflitto di interessi, ma lo scorso anno il Daily Mail aveva rivelato che Sir Roy Anderson, uno scienziato consulente del governo britannico sull'influenza suina, fa parte del consiglio d'amministrazione della GlaxoSmithKline. L'azienda farmaceutica, che produce antinfluenzali e vaccini, ha immediatamente replicato alle accuse, definendole sbagliate e infondate.

MORTE SOSPETTA A SAN VITTORE

E' morto venerdì sera a San Vittore il compagno Mohammed El Abboudy,incarcerato nella prigione milanese dopo la rivolta di agosto per aver denunciato le condizioni di sopravvivenza disumane nel Cie di Via Corelli e gli stupri sistematici delle merde in divisa che compivano lo scempio sessuale nei confronti di alcune detenute.
In particolar modo venne fuori il nome dell'ispettore capo Vittorio Addesso che era molto più del responsabile della struttura ma il padre padrone picchiatore e violentatore:ora rimangono altri 13 immigrati clandestini in carcere ma sarà dura ammazzarli tutti senza destare più che un sospetto,cosa che già è emersa nel caso del decesso di Mohammed dove il provveditore regionale alle carceri lombarde Luigi Pagano ha aperto un'inchiesta(ma non c'è molto da sperare in quanto per lui il ragazzo è morto per sballarsi con il gas della bomboletta del gas).
A parte questo la sua morte è l'ottavo decesso avvenuto nelle carceri italiane dall'inizio dell'anno e ciò è intollerabile in un paese che ormai del civile ha ben poco;l'articolo è tratto dal sito"Macerie"http://www.autistici.org/macerie/?p=24163 e riporta l'ultima lettera di Mohammed scritta appena prima delle feste natalizie.

San Vittore.

Venerdì sera è morto dentro al carcere di San Vittore Mohammed El Abboudy. Alla prima versione che parlava di un suicidio si è aggiunta l’ipotesi, sempre formulata dall’Amministrazione penitenziaria, di un “incidente” in cella con il gas di una bomboletta da campeggio. Ad ogni buon conto i carcerieri hanno aperto una inchiesta e, da parte loro, gli antirazzisti milanesi si sono attivati per tentare di capire la dinamica dei fatti. Oggi come non mai, quando si parla di morti in carcere, la diffidenza verso i racconti dell’Amministrazione penitenziaria è d’obbligo.
Sta il fatto che Mohammed era uno dei 14 reclusi di Corelli arrestati durante la rivolta di agosto. Insieme ai suoi compagni di prigionia, dalle aule del tribunale, aveva rivendicato la rivolta, denunciato l’aberrazione dei Cie ed in particolar modo il ruolo di aguzzino assunto dell’ispettore-capo di Corelli Vittorio Addesso. Fra un mese sarebbe dovuto uscire. “Uscire” come può uscire da un carcere un uomo senza documenti, ovviamente: tornare in via Corelli.
Morto di carcere, dunque, ma anche morto di Cie. E morto lottando, come testimonia il testo di questa sua lettera, inviata ai solidali milanesi alla fine dicembre:

«Carissimi,
Oggi stesso ho ricevuto la lettera e i fogli di giornale, mi ha fatto moltissimo piacere, così almeno riesco ad essere aggiornato sui fatti attuali. Vi ringrazio di aver reso di pubblico dominio il mio caso.
Anche se mi sento fisicamente depresso sto bene. Come voi lotterò per la giusta causa fino al mio ultimo respiro, contro gli sfruttatori di noi proletari. Prima o poi la verità verrà a galla. Non possiamo che vincere, sapendo che il prezzo sarà salato. Ma ne vale tutto il sacrificio.
Che dire di questo governo razzista, senza idee per la gioventù, che, secondo logica, è il futuro di ogni nazione. Senza giovani lavoratori non si possono incassare le tasse, e senza tasse addio pensioni.
Comunque nella mia prossima missiva sarò molto più esplicito e dettagliato a proposito del mio passato e della mia persona.
Buone feste a tutti i ragazzi, auguri».

Alla notizia della morte di Mohammed, un centinaio di antirazzisti milanesi si sono radunati sotto a San Vittore, improvvisando un presidio molto sentito e rumoroso. Il prossimo appuntamento sarà già martedì prossimo, con l’udienza del processo per i fatti di Corelli del 7 novembre.

domenica 17 gennaio 2010

LE LEGGI XENOFOBE DEI LEGHISTI

Incivile come al solito e sorpassando ampiamente i limiti della decenza i leghisti razzisti oggi hanno definito gli haitiani sfollati potenzialmente pericolosi ed a rischio di invasione di massa in Italia(soprattutto in"Padania")in quanto li si dovrebbe come sempre loro vorrebbero"aiutarli a casa loro"che è un eufemismo per dire"che o sopravvissuti crepino con un'altra scossa di terremoto".
Tratto da Indymedia Lombardia un autentico bestiario razzista che tocca un pò tutte le regioni dove la Lega detiene la sua pestilenziale supremazia e diffonde l'ignoranza nelle menti dei suoi sudditi ben rappresentati nella prima vignetta in cui si sintetizza il clima xenofobo da stato del profondo sud statunitense,mentre l'ultima vignetta per se pesante alla fine è ridicola in quanto è un altro esempio delle gravi lacune cerebreali del popolo verde-marcio dei guerrieri fessi del nord!

Bestiario razzista

Uno sguardo realista sulla situazione degli immigrati in italia, tanto per contrastare il fasci-nazismo imperante dei giornali del governo leghista e fascista.
fonte: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/01/09/bestiario-razzista

Provvedimenti che limitano/impediscono l’uso dei luoghi pubblici, inclusa la strada, agli/lle immigrati/e

Nel Comune di Alzano Lombardo si cerca un modo, semplice e veloce, per sbarazzarsi degli/lle immigrati/e. Cosa c’è di più odioso e difficile da trovare in una città se non il parcheggio? Consci di questa realtà, la giunta leghista ha deciso di costruire dei box auto solo per "cittadini italiani". Il centro di Alzano ha molti problemi, tra cui la presenza di molte case fatiscenti e lo spopolamento della zona da parte degli/lle italiani/e ma non degli/lle immigrati/e, che sono arrivati/e al 14% della popolazione comunale. Dato che c’è un oggettivo degrado, gli amministratori invece di mettere in sicurezza le case e le strade, che sono estremamente strette, vogliono convincere le giovani coppie eterosessuali italiane (perché sono state escluse anche le coppie di fatto) a stabilirsi lì con un pacchetto di sgravi fiscali e contributi a fondo perduto e, non ultimo, il parcheggio auto riservato. Per giustificare questo provvedimento razzista l’assessore all’Urbanistica di Alzano, Camillo Bertocchi, spiega che "la scelta non va strumentalizzata. Crediamo che l’integrazione non avvenga solo in modo culturale, ma anche territoriale. Non vanno creati ghetti. È un modo per rafforzare il tessuto sociale e favorire l’integrazione". E infatti i ghetti non si formeranno dato che non ci saranno più immigrati/e. Che fine poi abbia fatto l’integrazione territoriale è un mistero, dato che li/e cacciano dal loro comune.

Provvedimenti contro i “comportamenti comuni” tra gli/le immigrati/e

A Brescia c’è il “divieto di sistemarsi in luogo pubblico in modo provvisorio, disordinato e scomposto men che meno giocare a palla oppure a cricket: da pratica sportiva orgoglio dell’impero britannico a simbolo dell’immigrazione”. In poche parole niente pic-nic nei parchi perché sono di esportazione straniera. Al contrasto all’immigrazione fisica si unisce quella dei “pensieri-modi di vita” stranieri. Tra un po’ ci sarà proibito anche di baciare alla francese.

A Monfalcone si apre la guerra allo sputo, perché si specifica essere un “comportamento comune tra i bengalesi”. Infatti è noto che gli/le italiani/e non sputano.
Provvedimenti contro i negozi dei/lle immigranti/e e ordinanze che ne limitano l’apertura


Ad Azzano Decimo invece, sempre in Friuli, il sindaco Enzo Bortolotti propose di permettere la vendita di cous cous, kebab e pollo al curry “soltanto se accompagnati a polenta, brovada e musetto” (tipici della tradizione culinaria locale). Al bando anche il cibo straniero.

A Verona l’amministrazione Tosi, fissa la fascia oraria massima di apertura degli esercizi che deve essere compreso tra le ore 5.00 antimeridiane e le ore 2.00 antimeridiane del giorno successivo. L’ordinanza riguarda anche nuove categorie come piadinerie, creperie, pizzerie al taglio, kebab, gelaterie, gastronomie, rosticcerie, pasticcerie ecc. Tali limitazioni di orari delle attività sono compiute per ragioni di ordine e di sicurezza pubblica o di interesse pubblico e abbonate alla ricerca di abusivi e clandestini. Sempre con telecamere al seguito. Infatti come è noto a tutti/e sono le strade affollate, i negozi aperti e gremiti di gente, il continuo via vai che rende insicura una città. Chi ha paura di camminare in una strada deserta? A Verona però decidono anche di compiere delle vere e proprie spedizioni punitive contro i negozi e i phone center gestiti da stranieri/e. La prima risale al 6 luglio 2007, durante la quale quattro locali vengono chiusi e posti sotto sequestro, cinque persone fermate. Il blitz è seguito dalle televisioni locali, in primo piano le interviste e le dichiarazioni del sindaco Tosi. Peccato che in tutta questa messa in scena si ometta di dire che, in realtà, non si è trovato niente di così grave, se non le stesse “irregolarità” riscontrabili in negozi di italiani. Le ispezioni poi si ripeteranno nei mesi successivi in vari quartieri, con le stesse modalità e vengono compiute da un’apposita squadra della polizia municipale. Anche in queste ultime vi sono multe pesantissime, a volte solo per aver superato di pochi minuti l’orario di chiusura, che costringono molti esercizi a chiudere. Tanto per invogliare gli/le stranieri/e ad investire nelle nostre città ed ad aumentare il nostro PIL, perché è questo quello che fanno, ma è meglio dire che vengono a “mangiare sulle nostre spalle”.

Provvedimenti che discriminano gli/le lavoratori/trici immigrati/e

A Brignano Gera d’Adda, comune in provincia di Bergamo, si è stabilito di avviare una cassa integrazione differenziata, o meglio solo per i disoccupati non stranieri. Sarà colpa della crisi? Personalmente non lo credo, e anche se fosse non si può certo discriminare un lavoratore solo per la sua nazionalità. Infatti vorrei ricordare che gli/le immigrati/e che lavorano in Italia contribuiscono ad aumentarne il PIL, spendono il loro denaro nei nostri negozi, pagano le tasse del nostro paese e quindi hanno tutti i diritti per poter accedere alla cassa integrazione come un/a qualunque lavoratore/trice italiano/a.

Provvedimenti che discriminano i/le bambini/e immigrati/e

Il comune di Brignano Gera d’Adda ha anche rilasciato bonus bebè nazionalisti (che hanno fatto scuola a Milano e Brescia) ma anche rimborsi spese per cure dentistiche e oculistiche (dai zero ai 19 anni) ai soli cittadini/e italiani/e. Perché la salute dei/lle bambini/e è fondamentale, ma solo se 100% italiani/e, perché se non li curiamo come faremo a portare avanti la nostra razza? Mica i leghisti/e possono pensare che il nostro futuro dipenda anche dai/lle bambini/e stranieri/e che spesso nascono in Italia o che comunque ci crescono.

Nel comune di Romano d’Ezzelino (Vicenza) il sindaco ha escluso i bambini extracomunitari dai bonus scuola mentre due anni fa aveva consegnato i pacchi della Croce Rossa solo a residenti italiani. Tanto per ribadire il concetto che ai leghisti, che il diritto alla salute e all’istruzione degli/lle migranti/e siano sanciti dalla costituzione italiana, non gliene può importare niente. Per loro vale il sistema camorristico-mafioso, o meglio la creazione di uno stato nello stato.

Ad Adro, un paese milanese, puniscono invece i figli delle famiglie straniere morose sulla retta della mensa scolastica: non paghi? Non mangi! Tanto i bambini/e stranieri/e si sà, campano ad aria.
Ordinanze che impediscono/limitano l’accesso all’istruzione per gli/le studenti/esse immigrati/e

Nella provincia di Sondrio viene pubblicato un il bando che prevede l’assegnazione di alloggi per i soli studenti valtellinesi. Scelta cassata anche in sede di Commissione europea oltre che in tribunale; ma poco importa. Infatti la spiegazione ci viene data dal sindaco leghista Flavio Tosi che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dice che “gli unici diritti inalienabili sono quelli che riguardano la sopravvivenza”, quindi l’istruzione è esclusa perché “riconoscerla significa ammettere il diritto ai clandestini a una permanenza senza limiti”. In effetti è inaccettabile che i/le clandestini/e (stranieri in generale?) si stabilizzino in Italia, perché l’Italia è degli/lle italiani/e (leghisti/e?) e chissenefrega che stiamo in Europa e quindi non dovrebbero più esistere questi vincoli nazionali. Mi chiedo che cavolo ci siamo entrati/e a fare in Europa se poi non vogliamo accettare le regole… forse per i finanziamenti europei che soprattutto in questo periodo hanno salvato il posto a molti politici (ricordate gli 8 miliardi che il governo continuava a presentare come “frutto del proprio lavoro” e che sarebbero serviti ad affrontare la crisi? Beh erano del fondo europeo)

Provvedimenti contro il diritto alla privacy all’interno della propria dimora, dei/lle immigrati/e

Sul fronte casa a Cernobbio, sul lago di Como, ai futuri sposi in nozze civili la sindachessa impone “ispezioni dei vigili, nelle abitazioni, che dovranno accertare la pulizia di muri e pavimenti e il perfetto funzionamento di docce, bagni e caldaie”. Ma c’è chi obbliga pure gli amministratori condominiali a relazioni sulle presenze abitative di stranieri nei palazzi; chi ancora ha deliberato il divieto ai non credenti di avvicinarsi a meno di 15 metri dai luoghi di culto o approvato nel piano regolatore la possibilità che i cittadini possano fortificare le proprie abitazioni con sistemi come garrite e barriere di filo spinato. In poche parole ci dobbiamo barricare in casa, alla faccia della sicurezza di cui parlava il governo.

A Montecchio Maggiore non sono contenti. A loro non basta che sia stato inserito il reato di clandestinità, che siano stati creati dei lager dove gli/le immigrati/e subiscono violenze di ogni tipo, che nel paese si sia diffuso un clima di odio xenofobo e razzista che porta ad aggressioni sempre più frequenti verso lo/a straniero/a (perché a lui/lei và data la colpa di tutto ciò che non và in Italia), che negli ospedali gli/le immigrati/e non possono mettere piede per paura di essere denunciati/e, che agli/lle musulmani/e sia negata la possibilità di vivere la loro religione in pace e tanto altro. No, in questa provincia di Vicenza, tutto questo non bastava, perché bisogna far qualcosa anche per i/le cittadini/e stranieri/e con il permesso di soggiorno, tanto per ribadire che “sì ce l’hai il permesso di soggiorno, ma comunque non sei italiano/a… quindi non puoi avere gli stessi diritti”. Infatti il sindaco Milena Cecchetto ha deciso che “i cittadini stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno non potranno ospitare persone (neppure per una sola notte) se la loro presenza comporta il superamento del numero massimo previsto dal dimensionamento dell'alloggio.” Quest’ultimo prevede una superficie minima di 41 metri quadrati per 1 persona, di 60 per 2 persone, di 70 metri quadrati per 3 persone, 85 per 4,95-5, 110 metri quadrati per 6 persone. Capito? Ma non finisce qui, perché in questo paesino le cose le fanno per bene. Tra i requisiti abitativi richiesti vi è anche l’obbligatorietà per ogni alloggio di disporre di una stanza da soggiorno o cucina di almeno 15 mq e le dimensioni minime delle stanze da letto devono essere le seguenti: 9 metri quadrati per 1 persona, 14 per 2 persone e 21 metri quadrati per 3. Naturalmente le regole valgono per tutti gli/le ospiti/e, italiani/e esclusi.

Questo provvedimento ovviamente mi fa imbestialire per l’assurdità delle richieste metroquadriche, ma soprattutto per la pretesa di decidere per gli/le stranieri/e chi e quanti/e amici/che stranieri/e possano ospitare. Questa è una violazione della libertà dell’uomo e della donna di poter fare quello che vogliono in casa propria, e quindi anche di invitare un intero reggimento se per loro non è un problema. Vorrei tanto sapere quali folli ragioni i/le leghisti/e hanno portato per avallare questa regola del cavolo. Lo faranno forse per la loro incolumità? Certo si sa, a stare troppi in una casa aumentano i rischi, i pericoli, e noi tutt* sappiamo quanto i/le leghisti/e ci tengano alla salute degli/lle stranieri/e. Mi sorge però un dubbio: perché gli/le italiani/e sono esclusi/e? Non fanno numero pure loro, non ingombrano, non occupano spazio? Forse siamo invisibili e non lo sappiamo. Come credo tutt* sappiamo questa è l’ennesimo provvedimento che serve per togliere libertà a quei/lle straniere che, avendo il permesso di soggiorno, godono di diritti che gli spettano ma che la Lega non vuole riconoscergli. Questa ordinanza pertanto, a mio avviso, è incostituzionale e dovrebbe essere cancellata all’istante. Ma lo sapete come andrà a finire? Che la terranno con la storia di salvare l’Italia dall’onda dei barbari/e e dal terrorismo che come scusa è molto in voga in questi ultimi anni, perché “chissà cosa confabuleranno queste persone a casa loro con gli/le amici/che, chissà quanti/e clandestini/e ospiterranno, quali terroristi/e”… forse gli/le stranieri/e semplicemente si chiedono perché questi/e della Lega pensano ai loro ospiti, mentre i nostri politici ospitano in casa loro noti mafiosi, a volte pure latitanti, con cui hanno lunghi dialoghi... e chissà cosa si diranno???
Provvedimenti che limitano/impediscono burocraticamente l’integrazione degli/lle stranieri/e

Il sindaco di Cittadella con un’ordinanza ha impedito l’iscrizione all’anagrafe alle persone straniere (comunitarie e non) con precedenti penali, senza un lavoro, con un reddito inferiore a 5.061,68 euro all’anno (pari all’importo dell’assegno sociale) e ha posto limiti precisi nel concedere l’abitabilità. Il sindaco di Verona ha apprezzato così tanto questa ordinanza che ha deciso di attuarla anche nel suo comune. La Giunta comunale stabilisce che per ogni richiesta di iscrizione anagrafica da parte di cittadini stranieri (comunitari e non), gli uffici trasmettano la segnalazione alla Questura ed alla Prefettura per verificare se vi siano elementi per l’allontanamento o l’espulsione del richiedente dal territorio nazionale (proprio perché non sono prevenuti). Inoltre per l’iscrizione anagrafica del cittadino comunitario che non svolge attività lavorativa, diventa necessario presentare una polizza assicurativa sanitaria della durata di un anno e l’autodichiarazione comprovante la disponibilità di risorse economiche proprie e documentabili. Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate dovranno verificare la documentazione presentata. Il fatto poi che una persona che non ha un lavoro non possa permettersi una polizza sanitaria o avere risorse economiche proprie è sicuramente una questione secondaria per lor signori. Tanto è vero che il sindaco Tosi dichiara di voler “limitare la concessione della residenza a persone non in grado di mantenersi e che quindi, potenzialmente, potrebbero diventare socialmente pericolose e comunque sarebbero un costo sociale per tutti”. Quindi stando a tale tesi, anche i/le cittadini/e italiani/e che non possono permettersi una casa, e sono davvero tanti/e, sono persone “socialmente pericolose”? E se si, perché non le si tiene in considerazione? Forse perché a quel punto una buona parte di italiani/e non sarebbero più presenti all’anagrafe? Ma cosa più importante, se il pericolo scaturisce dal non potersi permettere una casa, la soluzione migliore non sarebbe permettergli di avercela?
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link
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/12/27/boicottiamo-i-negozi-e-le-aziende-razziste-sessiste-fasciste
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/07/news/rosarno_immigrati_in_rivolta_centinaia_di_auto_danneggiate-1872028/
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/dormitorio-rosarno/1.html
http://www.youtube.com/watch?v=8dQ8m1AmY4g
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/08/news/maroni_troppa_tolleranza_con_i_clandestini_a_rosarno_situazione_difficile_come_altrove-1875099/
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/08/news/trento_la_lega_in_provi