venerdì 31 ottobre 2008

POLPETTE DI ZUCCA

New entry per un'altra mia grande passione,cucinare!(e mangiare...e bere...).
Visto la data odierna ritengo opportuno esordire con un ingrediente principe della nostra zona e di questo periodo,la zucca.
Non sono abituato a fare dosi con grammi o etti,pizzichi o cucchiai,quindi farò solo un elenco degli ingredienti necessari con una piccola descrizione.
Polpette di zucca,ingredienti:
-zucca
-grana padano grattuggiato
-provolone affumicato a scaglie
-uovo
-prezzemolo
-sale
Preparazione:tagliare la zucca(che è stata fatta bollire precedentemente)a tocchettini,che verranno aggiunti alle uova sbattute con la forchetta in un recipiente tipo insalatiera.
Unire al composto blobboso il provolone affumicato ridotto a scaglie(utile in questo l'accessorio per fare le carote julienne)ed infine il grana grattuggiato,il sale ed il prezzemolo tritato fine.
Con le mani fare delle palline della dimensione preferita ed adagiarle in una teglia e cuocere in forno.

mercoledì 29 ottobre 2008

AGGRESSIONE "FUORI CORSO"!


Ma quanto sono furbi questi "studenti"(molto fuori corso)fascistelli,prima scortati dalla polizia e dopo ipotetiche e false vittime col teatrino della farsa degli arresti.
Intanto in poche ore siete già fuori coi vostri avvocati al soldo dei parlamentari destronzi che foraggiano le vostre scorribande.
Siete delle patetiche merde destinate a sopperire,naziskin bastardi,parlate almeno in un italiano decente voi che vi fate capostipiti "dell'italica razza".Dovreste sì tornare a scuola a sudare sui libri e prendere mazzate sulla schiena,perchè le vostre testoline vuote sono un bersaglio inutile visto l'inesistenza di materia cerebrale.
Di seguito un resoconto sugli scontri di Piazza Navona tratto dal sito "antifa"e un video di Youtube:

Scontri fra esponenti del Blocco Studentesco e i ragazzi
che protestavano a piazza Navona nel giorno del sì al dl Gelmini
Estremisti caricano gli studenti
a Roma la protesta diventa caos
Numerosi i giovanissimi picchiati con caschi e spranghe
L'Uds: "Provocazione fascista, ma noi non abbiamo paura"
di ALESSANDRA VITALI

Estremisti caricano gli studenti a Roma la protesta diventa caos

Un momento degli scontri
ROMA - Era cominciata bene, c'era quel clima irreale di tante manifestazioni, da una parte la protesta e dall'altra un perimetro protetto dalla polizia, ovattato, qui piazza Navona, lì il Senato. Era cominciata intorno alle nove con i ragazzini dei licei e gli striscioni, due, tre cortei e la piazza piena. Professoresse a fare servizio d'ordine, "abbiamo la scuola occupata a due passi, qui ci sono i nostri ragazzi e vogliamo tenere d'occhio che non ci siano infiltrati, oggi può succedere di tutto". Poi, gli infiltrati sono arrivati. Ed è andata come sempre, da sempre, decidono di farla andare, nel peggiore dei modi. Perché tutti diventino uguali, tutti violenti allo stesso modo. Ma il Movimento non si ferma, semmai riesce a fermare la provocazione. Il grido è sempre quello: "Noi non abbiamo paura".

LA CRONACA IN DIRETTA

Sono passate da poco le dieci quando l'Aula del Senato approva il decreto Gelmini. Fuori, la protesta è forte. Centinaia di studenti diventano via via migliaia, gridano verso Palazzo Madama, "Gelmini, vieni fuori", "Fateci entrare", fischi e "buuu". Le forze dell'ordine si schierano come se stia per succedere chissà cosa. Corso Rinascimento è bloccato dai due lati, al Senato non si arriva. Via libera al decreto, e la piazza urla.

Da Palazzo Madama escono alcuni senatori dell'Idv, alzano un cartello, c'è scritto "Passa il decreto Gelmini: referendum!". Scavalcano le transenne, raggiungono gli studenti. Lo stesso fa la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Fuma nervosa, la polizia le apre un varco e lei si infila nella mischia. Spiega che il referendum "è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questi signori che si sono tappati le orecchie e, nel caso della Gelmini, anche la bocca". Questo, al Senato.

A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida "Né di destra né di sinistra". E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. "Sfondano" la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte.

Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino "non venire, ci stanno caricando", a uno gli rompono la testa e se lo porta via l'ambulanza. Un'altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l'hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice "scusa ma mi devo sedere". In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar.

Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, "tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo - gridano al megafono - non rispondete alle provocazioni fasciste". Nella fascia ovattata, l'Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, "qui oggi succede un casino" dice il senatore Pd.

Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent'anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del "Bar gelateria Navona", volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un'edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli "Al Sogno" ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l'ok dice "occhio ai ragazzini, che quelli non c'entrano niente", lo sanno chi è che c'entra.

Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. "Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare - dice Stefano, 23 anni, dell'Unione degli studenti - erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev'essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti".

Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. "No, torniamo a scuola", perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano "i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico".

Ma intanto la preoccupazione per la manifestazione di domani è concreta. "Ha già aderito Lotta Studentesca (il movimento di Forza Nuova, ndr) e quindi non sappiamo come fare, ora vedremo" dice Lorenzo F., 24 anni. "Noi non abbiamo paura, oggi decideremo in assemblea, ma quello che è successo non fa bene al Movimento". Non c'è dubbio, e sono in molti a saperlo bene.
(29 ottobre 2008)

venerdì 24 ottobre 2008

DO RE ME SO FAR SO GOOD

Sinceramente poco conosco dei Carter USM(unstoppable sex machine),band britannica dagli anni '80 e '90,scioltasi e poi recentemente riunitasi per qualche data,ma il video mi è sempre piaciuto,ha un suo perchè!
Il testo della canzone "Do re me so far so good(tratta dal disco"The love album" del 1992,che è stato pure al numero 1 delle hits d'oltremanica):

1992, don't believe the hype
Take a look at the small print
Ignore the bold type
Let the flags of plunder unfurl
It's just you and me against the world
The only thing that we'll ever get from them is sorrow
Lead on Macduff and I'll follow

........................................................................

In spite of all you been told about Elvis
the good die old and helpless
In bobble hats and armchair football scarves
For the big match with Antarctic Thistle
They didn't catch the half time whistle
when they wheeled on the pop music stars
with their pop music guitars
And they were singing
1, 2, 3, happy neighbourhood
Do Re Me, so far so good

Because life Mrs Brown
It's just one big knees up
A night on the town, a storm in a teacup
(More like a teacup in a storm)
Where are the songs about boozers and buildings
banning the bomb and abusing the children
who'll one day be pop music stars
with their pop music guitars
And they'll be singing
1,2,3, happy neighbourhood
Do Re Me, so far so good


mercoledì 22 ottobre 2008

MAGDI "CRISTIANO" ALLAM

Appena nato il post"neuro deliri",inaugurato con Pansa,ecco subito la possibilità di una succulenta doppietta con l'infame internazionale Magdi "Cristiano" Allam(questa aggiunta mi sembra messa come il soprannome di un pugile!).
Sono passati i vecchi tempi da mangiapreti di quando scriveva per "Il Manifesto"e "La Repubblica",ora dopo la crisi mistica e passando al "Corriere della sera"(una volta leggermente di sinistra ora alla mercè di chi governa)ci regala un'altra perla letteraria,"Grazie Gesù-La mia conversione dall'islam al cattolicesimo".
Wow!Io rispetto ogni credo religioso,ma credo di non mi sbagliarmi affermando che mai tanto clamore,pubblicità e risonanza mediatica abbia suscitato una conversione religiosa.
Questo atto di fede,spirituale e personale,è stato venduto sia economicamente con i libri che mediaticamente con la conversione in diretta televisiva,in una maniera talmente prestabilita ed accurata da allibirmi.
Allam è stato infatti battezzato(padrino Maurizio Lupi,deputato di Forza Italia e affiliato alla cosca di Comunione e Liberazione)durante la veglia pasquale di quest'anno nientemeno che da Papa Nazinger,e non certamente da un pretino di periferia,ha ostentato il suo nuovo credo in mondovisione il furbetto.
E la gente compra i suoi libri,legge i suoi editoriali,viene sommersa dalla merda che spande la sua bocca come"al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale".
Come quasi tutti i suoi compari l'ormai cattolicissimo Allam ha figli nati da madri diverse(e non viene scomunicato se riceve la comunione!)ma di questo non si vergogna(ma non lo ostenta nemmeno come le sue imprese religiose).
Domani a questo figliol prodigo(di cazzate)che tornerà a Crema al teatro San Domenico per questuare qualche dindino reclamizzando l'ultima fatica librifera consiglio di prestare attenzione al comitato d'accoglienza e non dimenticare di farsi accompagnare dai suoi amici in divisa.




domenica 19 ottobre 2008

LOVE IS ALL

Un pò di contributo musicale al blog supportato da video.
Voglio comiciare da un vecchio clip che mi ricorda la mia infanzia,un video un poco più vecchio di me che mi ricordo veniva messo come sigla di coda alla fine delle trasmisioni di Trs.
Love is all,composta da Roger Glover e Eddie Hardin nel 1974,vede (anzi,sente!)Ronnie James Dio alla voce,una gran voce,e fa parte del concept album "The butterfly ball and the Grasshoper's feast",che ha visto la partecipazione di numerosi artisti come Glenn Hughes e David Coverdale.
Ecco il testo e poi il video,buona visione!

Everybody's got to live together
All the people got to understand
So, love your neighbour
Like you love your brother
Come on and join the band

Well, all you need is love and understanding
Ring the bell and let the people know
We're so happy and we're celebrating
Come on and let your feelings show

Love is all, well love is all
Love is all, can't you hear the call
Oh, love is all you need
Love is all you need at the Butterfly Ball

Ain't you happy that we're all together
At the ball in nature's countryside
And although we're wearing different faces
Nobody wants to hide

Love is all and love is all and
It's easy, yes it's so easy
At the Butterfly Ball where love is all
And It's so easy

All you need is love and understanding
Ring the bell and let the people know
We're so happy and we're celebrating
Let your feelings show

Love is all, yes love is all at the Butterfly Ball
Love is big, love is small
Love is free, love is all
At the Butterfly Ball

When your back's to the wall
When you're starting to fall
You got something to lean on
Love is everything

It can make you sing at the Butterfly Ball
Love is all, I say love is all, yes love is all
At the Butterfly Ball


sabato 18 ottobre 2008

IL GRANDE SCLERATO

La vecchiaia solitamente porta saggezza in una persona,mentre in altre provoca squilibri e alterazioni mentali (naturalmente senza tirare in ballo malattie legate alla senilità,una delle cose più tristi che possano capitare in una famiglia),ed il caso di Giampaolo Pansa è lampante.
Aiutato da qualche bicchiere di vino parla e sparla nuovamente sulla questione dei partigiani nel lasso di tempo a cavallo della fine della seconda guerra mondiale in Italia,spiazzando poi tutti con la mitica frase "dei giovani non mi importa niente,non mi leggono,e sono convinto che qualora dovessero leggermi,non capirebbero comunque".
In vino veritas,ex compagno Pansa,a te del futuro dell'Italia non te ne frega nulla,meglio così che personalmente delle tue farneticazioni posso farne a meno,solo che la gente deve sapere che razza di sclerato sei,un voltagabbana di prima categoria,un classico culo per tutti i cazzi.
Non c'è ombra di dubbio sul fatto che i partigiani ed in parte alcuni che si sono uniti al carro dei vincitori negli ultimi tempi della Resistenza abbiano ammazzato fascisti e nazisti in fuga e non,ma tanto di cappello!
Mi fa incazzare il fatto che quando si parli di stragi e rappresaglie nazifasciste si puntualizzi il fatto che si tratti di un atto quasi dovuto con commenti tipo "beh,c'era la guerra" oppure "dovevamo obbedire per forza" e invece lo stesso non valga per i partigiani.
C'è una frase che mi piace molto ma non credo che con la mia esperienza personale possa condividere appieno,"ciò che salva le vittime è solo la determinazione a non diventare aguzzini" belle parole ma poi c'è da metterle in pratica,e respirando certe situazioni ed esperienze non penso sia tanto facile.
Ecco uno stralcio tratto dal sito Crema on line" dell'incontro avvenuto a Crema in settimana di Pansa intervenuto alla cena di quei massoni del Rotary:


A due anni da un primo tentativo, poi saltato, arriva a Crema Giampaolo Pansa, invitato dal Rotary. Una chiacchierata su politica e storia“I giovani? Non mi importa niente di loro”
di Michela Bettinelli .
Incontri - Un Pansa a tutto campo quello ospitato ieri sera dal Rotary Club S. Marco, guidato da Marina Zanotti. Ottima, come sempre, la cena offerta presso il ristorante Maosi, dopo la quale Angelo Marazzi giornalista del «nuovo Torrazzo» ha intervistato Giampaolo Pansa, il noto scrittore, giornalista del «Riformista».Si è partiti dalla presentazione dell'ultima fatica letteraria dell'autore, I tre inverni della Paura, per poi spaziare a tutto campo, parlando di storia, cinema, politiche e politicanti.La storia del libro è la storia tragica di Nora Conforti, giovane donna costretta a confrontarsi con la guerra di resistenza («perchè è di una guerra che si tratta», sostiene Pansa). Una guerra combattuta da tedeschi e partigiani, con obiettivi diversi, ma con le stesse atrocità. Il ritratto di un Italia, quella borghese, alle prese con fantasmi che ancora oggi provocano i brividi.Fiero di essere accusato di revisionismo, il giornalista ripercorre tratti di vita privata, raccontando anche della sua infanzia e di come la sua passione per i particolari, per i personaggi, sia nata osservando le signore che affollavano il negozio gestito dalla madre. «Mi piace il cinema, e vedendo la vostra presidentessa Marina Zanotti mi torna alla mente Romy Schneider». Ha visto l’ultimo film di Spike Lee, Miracolo a S. Anna, e naturalmente gli è piaciuto. Spazio poi alla politica con un provocatorio messaggio a Franceschini: «Trovo debba dimettersi, altro che partito unico, il Pd è un partito diviso, diviso in due anime che certo non si aiutano tra di loro; insomma, come i partigiani bianchi e i partigiani rossi». Parole di elogio invece per Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione dell'attuale governo. In tema di politicanti, torna a parlare di “casta” e paragona i politici italiani al Dorian Gray protagonista del celebre romanzo di Oscar Wilde. «Voi li vedete sempre li, vi sembrano sempre belli, non invecchiano mai. In realtà sono come il ritratto dell'opera di Wilde: invecchiano dentro, perché una volta abituati al potere non vogliono più liberarsene». Interrogato sul rapporto tra nuove generazioni e letture, il quasi ottuagenario Pansa, stupisce (in peggio) la platea dichiarando «dei giovani non mi importa niente, non mi leggono, e sono convinto che qualora dovessero leggermi, non capirebbero comunque». In chiusura spazio ad una chicca: uscirà nei prossimi mesi, il nuovo scritto di Pansa. Titolo Top Secret, l'argomento spinoso invece sarà la sua “conversione” politica.

Nella foto ad inizio articolo un etilico Giampaolo Pansa e il cerimoniere Marina Zanotti.

Viva i partigiani e il loro glorioso vessillo!A morte i fascisti e i nazisti!

martedì 14 ottobre 2008

FORTUNELLI!!!

Stasera vedo al tg3 un'altra "retata" nei confronti di alcuni sbarbatelli nazistelli,vicino a casa mia,tra Milano,Lodi e Cremona,e due di questi abitanti a Spino d'Adda e Offanengo.
Fortunelli che non vi abbiamo beccato noi ma gli sbirri!Intanto che avrete adesso,l'avvocatuccio di papà o di Forza Nuova,la condizionale...la predica del giudice e nulla più...oltre ad avere la possibilità di fare i gasatelli con i vostri amici nazi,ma state attenti,adesso vi conosciamo...okkio al kranio!
Gli sbirri adesso devono farsi vedere in azione perchè "pressati"dall'opinione pubblica che si sta svegliando,ma di certo in intimità vi avranno detto"bravi ragazzi","voi sì che siete la meglio gioventù" e incitamenti simili.
Gli stessi sbirri di Crema che hanno "Faccetta nera"come suoneria e Mussolini il gran bastardo come sfondo sul cellulare...
Qui di sotto l'articolo tratto dal sito di Crema on line,e alla fine una foto di un gruppo di alcuni di loro.

I poliziotti di Crema hanno arrestato due giovani neofascisti. Accusati con altri 9 giovani di pestaggi a sfondo razzista. Perquisite 14 abitazioni,di Roberto Bettinelli.
Cremasco - Blitz degli uomini del commissariato di Crema che stamattina hanno prelevato dalle rispettive abitazioni due giovani per reati politici. Uno a Spino d’Adda e l’altro a Offanengo.Negli stessi istanti la Digos della Questura di Lodi agiva nei confronti di altri 9 giovani. Un’operazione in grande stile che ha visto finire nella rete della polizia di stato 11 giovani, di cui 6 agli arresti domiciliari mentre gli altri 5 sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.Fra questi ultimi ci sono anche i due giovani cremaschi. Nel gruppo ci sono minorenni. Si tratta di ultras delle squadre di calcio e hockey su ghiaccio di Milano e Lodi le 11 persone arrestate questa mattina dagli uomini della questura di Lodi. Oltre agli arresti gli agenti hanno effettuato 14 perquisizioni nei confronti di simpatizzanti dell'estrema destra.Gli indagati, tra cui alcuni minorenni, sono ritenuti responsabili di reati a sfondo razzista e di atti di intolleranza politica e razziale nei confronti di giovani appartenenti a movimenti della sinistra.I reati contestati sono l'incendio doloso, danneggiamento, lesioni personali aggravati da finalità di discriminazione razziale etnica e religiosa. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti emblemi, simboli e materiale dai quali emerge l'adesione a ideologie nazifasciste nonché mazze da baseball, manganelli, coltelli a serramanico e tirapugni.

lunedì 13 ottobre 2008

APPELLO DEI COMPAGNI DI ROMA

28 ottobre fermiamo chi su Roma ci marcia

Invitiamo tutte e tutti quelli che si sentono antifascisti, oppositori e ribelli ad incontrarsi al Centro sociale EX Snia, in via Prenestina, il giorno 15 ottobre alle ore 19 per discutere insieme la necessaria organizzazione di una manifestazione cittadina il 28 ottobre.

Il 28 ottobre è l’anniversario della marcia su Roma; nel 1922 in questa data l’Italia entrava nel ventennio della dittatura fascista. Cominciava quella discesa verso il fondo di un paese a cui, nel tempo, sarebbe stato tolto ogni diritto di critica, ogni margine di dissenso, trascinato da una concezione del potere autoritaria e vicina ai grandi interessi industriali

La paura e la violenza: gli strumenti con cui i fascisti hanno imposto il proprio governo e che hanno permesso loro di decidere sul vivere quotidiano delle persone, sul loro modo di lavorare, studiare, stare insieme, su chi avesse diritto di cittadinanza e su cosa fosse lecito, morale e giusto.
La formazione dello Stato organico trasformò i cittadini in strumenti, ingranaggi di un sistema senza autonoma volontà, guidati dalla propaganda del regime che portò dritti al fronte, scambiando una tragedia collettiva per un dovere necessario.

Da più di 60 anni per gli antifascisti è il giorno dell'insurrezione generale del 25 aprile a rappresentare la festa della liberazione, il giorno in cui finalmente esplosero desideri e sogni costretti da venti anni di regime.
Ricordare con la mobilitazione il 28 ottobre, il giorno dal quale quei desideri e sogni furono ingabbiati con il manganello e la censura, le leggi razziali e la guerra, vuol dire ricordare e tornare a combattere nella nostra città contro quel processo infame che chiuse un paese nella paura e che, oggi più che mai sta tornando sotto altre forme e con ben altri strumenti.

Oggi 2008, a Roma e in Italia il ceto politico nel suo insieme attacca le nostre esperienze di attivismo per la dignità, la libertà e i diritti di cittadinanza, e colpisce qualsiasi spazio di dissenso che parta dalla viva partecipazione dei cittadini. Si illude di poter gestire fenomeni come la crisi economica, le migrazioni, le culture urbane, con il semplice gesto di autorità.

E allora militari per strada, violenza della polizia ovunque, decreti e ordinanze d’emergenza di cui siamo noi, cittadini e cittadine, i primi a pagare le conseguenze.

Oggi, il governo ha deciso, con il consenso di tutto il ceto politico di salvare enormi capitali privati con denaro pubblico e, nello stesso tempo, ha emanato una serie di norme senza opposizione politica ne sindacale, che ledono ancor più la dignità delle persone nei loro posti di lavoro.

Oggi, permette agli squadristi in divisa di compiere violenze, impuniti e protetti, dichiarando apertamente il proprio razzismo anche in atti amministrativi ufficiali, contro giovani, donne e padri di famiglia, perché il colore della loro pelle è nero.

Dal giorno dell'omicidio di Carlo Giuliani a Genova nel 2001 fino ad oggi, al duplice omicidio di Peppe e Pasquale a Palermo, la violenza poliziesca e l'assassinio caratterizzano la gestione delle politiche giovanili in Italia.

Giovane, immigrato, G2, alternativo, donna, omosessuale o lesbica, lavoratore e precario, occupante di case, ecologista dei NO, ribelle, questo è l'identikit di chi viene ricercato, pestato, ucciso. Oggi.

Siamo noi, cittadini e cittadine del mondo a pagare le conseguenze di una cultura appiattita, invertita di senso, in cui i peggiori crimini, le scelte più infami, sono minimizzate o negate.

Siamo noi a pagare la riabilitazione dello stesso regime fascista, di salò e dei criminali che ne hanno fatto parte.
Siamo noi a doverci riprendere le strade e le piazze della città, nel giorno della marcia su Roma, per ribadire la nostra opposizione a tutto questo e per togliere a chiunque, nostalgico e xenofobo, lo spazio per commemorare una delle pagine più nere della nostra storia.
Antifascist* Sempre

domenica 12 ottobre 2008

A CALCI IN CULO

Articolo tratto da "La Repubblica"on line.
Tifosi italiani allo stadio di Sofia SOFIA - Il mondo politico e quello sportivo condannano la notte brava degli ultrà italiani che, a Sofia, in occasione della partita di qualificazione mondiale della Nazionale contro la Bulgaria, hanno dato vita tra l'altro a marce e cori di ispirazione fascista.
"Una vergogna quei cori e un gesto inqualificabile l'aver bruciato la bandiera bulgara" ha dichiarato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Bisognerebbe chiedere scusa alla Bulgaria. Se fossi stato lì mi sarei vergognato. Non c'è nessuna giustificazione storico-politica per questa gente, sono solo maldestre esibizioni muscolari".
Gesti inqualificabili e parole dure, con qualche eccezione. Di diverso tenore sono infatti le considerazioni di Domenico Mazzilli, da poche settimane direttore dell'Osservatorio del Viminale sulla sicurezza delle manifestazioni sportive, che non condanna il comportamento dei centocinquanta ultrà italiani: "I cori 'Duce-Duce' e il braccio teso durante l'inno di Mameli? In Bulgaria non è reato... Io non faccio il sociologo - aggiunge - i reati vanno attribuiti nel Paese in cui avvengono. Fino adesso questo gruppo era rimasto in riga, ora vedremo bene cosa è successo e valuteremo per il futuro. Ma parliamo anche dei fischi all'inno di Mameli: anche quelli non sono reato, ma se mi permettete non sono educazione...".
Intanto la polizia bulgara ha identificato e trattenuto in stato di arresto cinque tifosi italiani ritenuti responsabili di aver dato fuoco alla bandiera bulgara all'inizio della partita. Dopo aver visionato i filmati, in cui si vede appiccare il fuoco al vessillo bulgaro sugli spalti dello stadio di Sofia, gli inquirenti hanno individuato i presunti responsabili e hanno proceduto ai fermi. L'ambasciata italiana segue il caso. Nello stesso frangente, secondo quanto si è appreso, i tifosi della Bulgaria avevano dato alle fiamme uno striscione con il tricolore sottratto ai supporter italiani.
"E' la prima volta che la Nazionale vive una serata così, e lo dice uno che è in azzurro dal 1963" commenta con amarezza Gigi Riva. "Noi non abbiamo bisogno di tifosi così - ha aggiunto il capo delegazione azzurro - anche perché non siamo come loro. Insomma, condanniamo quello che è successo. Arrivare lì allo stadio e vedere che nell'angolino della curva riservato agli italiani succede questo non è certo bello. Tra l'altro, hanno incattivito la partita". Riva, però, propone di staccare la spina: "Io sono per non parlarne, questa gente non va presa in considerazione anche perché cerca pubblicità. E poi i veri tifosi della Nazionale sono persone perbene e sono tanti milioni".
"E' una vergogna del calcio, anzi dello sport italiano, ma non la caratterizzerei in maniera politica" ha commentato Rocco Crimi, sottosegretario con delega allo Sport, criticando il comportamento dei tifosi ma definendo "irrilevante" la connotazione politica. "Perché la verità è che ci sono tifosi violenti di destra, di centro e di sinistra che cercano solo di sfruttare la ribalta mediatica del calcio. Occorre isolarli - ha concluso Crimi - e il ministro dell'Interno Maroni sta facendo il massimo. Ma il problema non è semplice anche perché stiamo svuotando gli stadi e la conseguenza è anche in uno spettacolo privato di parte del suo fascino".
Marco Minniti, ministro dell'Interno nel governo ombra del Pd, ha denunciato la "comparsa degli ultrà fascisti per la prima volta al seguito della nazionale". "Gli ultrà che fanno i saluti romani, che agitano svastiche e innalzano grida fasciste: quello che è successo in Bulgaria è gravissimo e allarmante e rappresenta un colpo duro all'immagine stessa dell'Italia - ha commentato - E' necessario che ci sia una risposta esemplare. E' necessario che i responsabili, gruppetti ben conosciuti, vengano identificati e duramente puniti con la collaborazione della Federazione gioco calcio e con l'impegno delle forze dell'ordine".

Commenti:
Il "Signor" La Russa può indignarsi e vergognarsi pur stando seduto comodamente in poltrona a casa sua mentre si guarda la partita ed intimamente fa il saluto romano all'inno di Mameli.
Infelici le parole del nuovo direttore dell'Osservatorio del Viminale(ma che è,un planetario?)per la sicurezza delle manifestazioni sportive,Domenico Mazzilli,che secondo lui visto che in Bulgaria non ci sono leggi specifiche su atteggiamenti fascisti in pratica giustifica gli preudotifosi italiani!
E poi dopo aver marciato,provocato risse e scontri in città per tutto il pomeriggio e la sera i fischi all'inno italiano mi sembrano un atto dovuto fin troppo leggero.Senza dimenticare il fatto che il centinaio di stronzi presenti sono quelli che dicono che gli stranieri in Italia devono rispettare il nosto paese!Ma andate affanculo,meritate calci in culo e basta!
Gigi Riva sbaglia dicendo che non bisogna parlare di questi incresciosi avvenimenti,il silenzio e l'ignoranza favoriscono l'avanzata di queste mele marce,e poi è riferita una sua enigmatica frase rivolgendosi agli pseudotifosi,"perchè noi siamo come loro"(in che senso????).
Rocco Crimi(nale)vagheggia puntualizzando che ci sono ultras di destra,di centro e di sinistra e in pratica non prende posizone su quello che gli è stato chiesto,ovvero i fatti accaduti in Bulgaria.
E difende Maroni dicendo che sta facendo il massimo(ma la tolleranza zero allora non sarà mica per chi decidono loro!?).Mi sa proprio che il primo passo di Maroni e dei suoi soci sia quello di estradare in Italia i cinque arrestati per poi rilasciarli,invece di marcire nelle carceri bulgare.
Saranno d'accordo col pensiero di Mazzilli,magari in Italia bruciare una bandiera bulgara non è reato.Evviva il Pippero!
Marco Minniti afferma che la polizia e la federcalcio sanno chi sono queste merde,ed è vero.
Sono un gruppetto di coglioni quasi tutti del Veneto collusi con Forza Nuova e amenità del genere(questa volta aiutati anche da napoletani in ferie dalle sommosse anti discariche)ma sbaglia dicendo che è la prima volta che si fanno vedere e sentire.Questi in particolare esistono da due anni,da quando abbiamo vinto i mondiali in Germania,presentandosi con striscioni tricolore col nome della città d'appartenenza scritti in carattere celtico.
Curiosità,oggi nella fascia oraria del pranzo tutti i principali telegiornali nazionali hanno dato notizia degli scontri di Sofia,tranne Studio Aperto di Italia Uno,mentre il TG4 non sono riuscito a vederlo.Ma si sa che Studio Aperto è una pantomima di un tg!(al pari di quello di "Fido" Fede)
In conclusione questi cervellini in canfora hanno fatto fare all'Italia l'ennesima figura di merda,spalleggiati da un governo dittatoriale neofascista che a parole condanna ma di fatto incoraggia e premia.


sabato 11 ottobre 2008

UNO DI MENO

Si scrive Haider ma si pronuncia Hitler.
Stamattina gran bella notizia al telegiornale che mi ha fatto affrontare la giornata lavorativa con un piglio diverso,più leggero e sereno.
Il grande nostalgico xenofobo nazista Jorg Haider è crepato in un incidente stradale vicino a casa sua nei pressi di Klagenfurt,capoluogo della Carinzia,suo feudo politico storico.
Non c'è rispetto per questo stronzo,non c'è rispetto per i nazisti e per i fascisti,stasera brinderò con i miei amici alla sua morte.
Ecco una piccola biografia delle nefandezze commesse nella sua vita felicemente stroncata,tratta da Wikipedia.
Nato da una famiglia pesantemente collusa con il nazismo (il padre era stato un funzionario del Terzo Reich), Haider s'iscrisse all'FPÖ (Partito della Libertà Austriaco) ancor prima di laurearsi in diritto. Divenne portavoce del movimento dei giovani liberali nel 1971, e mantenne la carica fino al 1977.
Grazie al suo carisma, Haider divenne dapprima segretario e presidente della sezione carinziana del FPÖ (dal 1977 al 1983), e poi, dal 1986 al 2000, segretario nazionale del movimento, che durante la sua segreteria abbandonò i princìpi tipici d'un partito liberale e aderì a una sorta di populismo nazionalista.
Nel 1989 Haider fu eletto governatore della Carinzia, ma due anni dopo fu costretto alle dimissioni per aver elogiato pubblicamente la politica socio-economica di Adolf Hitler. Nonostante questo, egli riuscì ad attirare a sé svariati austriaci, che si sentivano delusi, o peggio ancora stritolati dal consociativismo tra l'ÖVP (Partito Popolare Austriaco) e l'SPÖ (Partito Socialdemocratico Austriaco): nel 1999 fu rieletto presidente della Carinzia, e nelle elezioni politiche dello stesso anno ottenne quasi il 30% dei voti.
Cominciò allora un periodo di collaborazione governativa tra l'ÖVP e l'FPÖ: tale accordo, seppur inviso all'Unione europea, rimase in vigore fino al 2002, quando Haider ritirò la fiducia al governo guidato dal popolare Wolfgang Schüssel.
Dopo la sconfitta del suo partito alle elezioni politiche del novembre 2002 (alle quali ottenne solo il 10,2% dei voti) Haider, che aveva lasciato la presidenza dell'FPÖ a Susanne Riess-Passer già da due anni, si ritirò dalla politica nazionale.
Il successo ottenuto in Francia da Jean-Marie Le Pen lo convinse però a riscendere in campo: nelle elezioni del marzo 2004 riuscì a ottenere il 42,5% dei voti in Carinzia, e si fece così rieleggere governatore della regione.
Il 4 aprile del 2005 Haider fondò, insieme ad altri membri dell'FPÖ, il nuovo partito Bündnis Zukunft Österreich (BZÖ, Alleanza per il futuro dell'Austria). Il 7 aprile 2005 egli fu quindi espulso dal suo precedente partito, l'FPÖ.

Stasera non festeggerai più assieme ai tuoi amichetti minorenni con la birra,in compenso si stapperanno tante bottiglie di spumante...Heil guardrail!

lunedì 6 ottobre 2008

DIO DENARO E DINTORNI

I due bastardi...
Periodo di recessione,fallimento del capitalismo,solite idiozie del Vaticano.
Articolo tratto da Indymedia.

Oggi Papa Ratzinger ha affermato, insieme ad altre amenità, che “il denaro non è niente”…Ora la cosa, detta da uno che vive nel lusso piu' sfrenato e si è distinto notoriamente anche per la scelta degli abitie perfino per le pantofole firmate Prada, suona molto ipocrita; ma se andiamo a vedere molto rapidamente come funzionano le finanze del Vaticano dobbiamo proprio dire che il pastore tedescoPREDICA BENE, MA RAZZOLA MALE!
Lo IOR è la banca centrale del Vaticano ed è allo stesso tempo riconosciuto come un istituto di credito ordinario.E’ stato creato nel 1941 da Pio XII con la funzione di amministrare i capitali degli ordini religiosi, degli istituti religiosi, maschili e femminili, delle diocesi, delle parrocchie e degli organismi vaticani di tutto il mondo.La Chiesa cattolica è l’unica religione ad avere una propria banca per maneggiare affari e investimenti.
E’ una banca molto particolare, infatti non ha sportelli, in compenso ha molti clienti. Lo IOR continua ad essere molto ambito per chi possiede capitali che vuol far passare “inosservati”.I suoi bilanci sono noti solo al Papa e a tre cardinali e riguardano un patrimonio di piu’ di 7 miliardi di euro.Gli interessi che vengono pagati ai depositanti si aggirano attorno al 12%.
Essendo al centro di una organizzazione mondiale di banche controllate dal Vaticano, è molto semplice, attraverso lo IOR, qualsiasi trasferimento di denaro senza limiti né di quantità né di distanza, con garanzia di assoluta riservatezza.Per molto tempo a capo dell’Istituto è stato Paul Marcinkus, cardinale coinvolto in numerosi scandali.Lo IOR ha legami organici con altri istituti di credito (la finanza bianca), in primis con il gruppo del finanziere cattolico Batoli, di cui lo IOR è sempre stato azionista.L’Istituto ha investito negli ultimi tempi ben 298 milioni di dollari in azioni, bond e titoli governativi statunitensi.
Due sarebbero i bracci secolari mediante i quali lo IOR opera: una banca tedesca, la Deutsche Bank; l’altro il gruppo UNTES, nel cui capitale azionario lo IOR partecipa nell’ambito di una cordata con il “gruppo bresciano”, costituito insieme con la banca Lombardia e la Mittel.Insieme possedevano o possiedono quasi il 4 per cento delle azioni di Intesa.Attualmente il Presidente è un laico, Angelo Caloia, il quale ha ammesso che la banca vaticana offre ai correntisti rendimenti superiori ai migliori hedge fund e un vantaggio inestimabile: la totale segretezza.
Ci sarebbe anche molto da dire sul ruolo svolto dallo IOR in quasi tutti i grandi scandali finanziari, a cominciare dalla nota vicenda Rizzoli-Agnelli-Banco Ambrosiano-Corriere della sera.
Ma l'ombra della banca vaticana ricorre in quasi tutti gli scandali degli ultimi 20 anni.Da Tangentopoli alle stragi del '93. Dalla scalata dei furbetti del quartierino fino, addirittura, a Calciopoli.
Proprio nel caveau dello IOR, secondo la magistratura, sarebbe custodito anche il famoso tesoretto di Moggi(oltre ai fondi neri della GEA, la società di mediazione presieduta dal figlio).
L’Istituto vaticano, con i suoi 7 miliardi di euro in deposito, è un vero paradiso fiscale piu’ riservato delle banche svizzere e meno impermeabile ai controlli delle isole Cayman.Non esistono libretti di assegni.Tutti i depositi e i passaggi di denaro avvengono con bonifici, in contanti o in lingotti d’oro.Nessuna traccia.
Tanto per non dimenticare,una parte del concordato tra la chiesa di Roma e Adolf Hitler:

Non si legge molto bene,riscrivo per chi ha problemi di vista:

"Quello che i vecchi parlamenti e partiti non erano riusciti a realizzare nelcorsodi 60 anni è stato portato a termine in sei mesi grazie alla Vostra previdenza degna di un uomo di Stato.

Per il prestigio della Germania a Oriente e Occidente,e di fronte al mondo intero,questa stretta di mano col papato,la maggiore potenza morale nella storia del mondo,costituisce un fatto di immenso e benefico significato...

Che Dio conservi il Cancelliere del Reich al nostro popolo."

(dal concordato tra la chiesa di Roma ed Adolf Hitler,20 luglio 1933).

Amen.

domenica 5 ottobre 2008

SFACELO

Tu
svuota
sfacciale
miscimmi
disuso.
Apnea
configgi
spaciale
suprimma
gela
sfacela,
tu.
Idiotiia
coprimmi
lavvena
detruria
ch’assale
sittriste
e…lommagini
perdenne
ingiugno.
Tracimma
disangre
evommitasale
chelunge
dimme
s’inevacua.

mercoledì 1 ottobre 2008

I FASCISTI NEL CALCIO

Tratto da "La Repubblica" di oggi mercoledì 01-10-2008.

L'outing di Christian Abbiati, portiere del Milan fascista nel privato e ora anche in pubblico, ha allargato praterie di potenziali rivelazioni nel mondo del calcio italiano, da sempre silenziosamente a destra. Quelle parole rimbalzate in tutta Europa - "del fascismo condivido ideali come la patria, i valori della religione cattolica e la capacità di assicurare l'ordine" - sono sottoscritte, oggi, da una crescente platea di calciatori e dirigenti italiani.La forza delle frasi rivelatrici di un portiere che è abituale frequentatore dei leader di Cuore nero, succursale dell'estremismo nero milanese e luogo di riferimento per gli ultrà dell'Inter, più che nell'indicare il solito revisionismo pret a' porter italiano che vuole un fascismo buono prima del '38 ("rifiuto le leggi razziali, l'alleanza con Hitler e l'ingresso in guerra", ha detto Abbiati) segnala come anche i calciatori, notoriamente pavidi nelle dichiarazioni, oggi comprendono che queste "verità" si possono finalmente dire: il vento del 2008 non le rende più pericolose per le loro carriere.Sono diversi i campioni italiani che indossano numeri sinistri e sventolano effigi del Ventennio per poi giustificarsi: "Non lo sapevo". Il portiere Gianluigi Buffon, figlio di famiglia cattolica e impegnata, è stato sorpreso in quattro atti scabrosi. La maglia con il numero 88 che rimandava al funesto "Heil Hitler" segnalata dalla comunità ebraica romana, poi la canottiera vergata di suo pugno con il "Boia chi molla". Nel 2006, durante le feste al Circo Massimo per la vittoria del mondiale, si schierò - mani larghe su una balaustra - davanti allo striscione "Fieri di essere italiani", croce celtica in basso a destra. E i suoi tifosi, gli Arditi della Juventus, un mese fa a Bratislava gli hanno ritmato "Camerata Buffon" ottenendo dal portiere un naturale saluto. Quattro indizi, a questo punto, somigliano a una prova.E' da annoverare tra i fascisti per caso il Fabio Cannavaro capitano della nazionale che a Madrid sventolò un tricolore con un fascio littorio al centro: "Non sono un nostalgico, ma non sono di sinistra", giura adesso. Nel 1997, però, pubblicizzò in radio le prime colonie estive Evita Peron, campi per adolescenti gestiti dalla destra radicale. Il suo procuratore, Gaetano Fedele, assicura: "Un calciatore può essere strumentalizzato inconsapevolmente".Nella capitale si sta consumando un pericoloso contagio tra la curva della Roma, egemonizzata dalla destra neofascista, e i giovani calciatori romani. Daniele De Rossi, capitan futuro destinato a sostituire Totti, è un simpatizzante di Forza Nuova. E l'altro romanista da nazionale, Alberto Aquilani, colleziona busti del duce - li regala uno zio - mostrando opinioni chiare sugli immigrati in Italia: "Sono solo un problema".Molti portieri la pensano come Abbiati, poi. L'ex Stefano Tacconi fu coordinatore per la Lombardia del Nuovo Msi-Destra nazionale ed è stato condannato per aver usato tesserini contraffatti giratigli dal faccendiere nero Riccardo Sindoca. Matteo Sereni, figlio della destrissima scuola Lazio, oggi che è portiere del Torino continua a dormire con il busto di Mussolini sulla testiera del letto.Il problema è che i calciatori navigano dentro un mare di ipocrisia che consente di tenere "Faccetta nera" nella suoneria del cellulare senza provare sensi di colpa. Questione di maestri. L'ex allenatore della Lazio Papadopulo non si è mai preoccupato delle svastiche in curva "perché in campo non vedo oltre la traversa". Spiega Gianluca Falsini, difensore oggi al Padova: "Giocatori di sinistra ce ne sono pochi e la nostalgia per il Ventennio ti viene per colpa dei politici contemporanei". Già. Nel campionato 2007-2008 in campo sono raddoppiati gli episodi di razzismo: sono stati sei. Mario Balotelli, stella emergente dell'Inter, italiano di origini ghanesi, così racconta l'ultima partita contro la Primavera dell'Ascoli: "Dall'inizio alla fine mi hanno detto: "Non esistono neri italiani". Era lo slogan dei fascisti, volevo uscire dal campo".