martedì 15 dicembre 2009

REPRESSIONE E CENSURA

E venne l'ora dei proclami dittatoriali che minacciano chiusure di blog e di siti internet,la rintracciabilità di quelli che ce l'hanno contro il regime e fomentano la violenza,si vuole fare davvero la tessera del manifestante come quella del tifoso(cazzo l'avranno mica tirata fuori dal mio post di ieri!?)e altre cazzate varie che poi dette da quel genio sotto la lampada di Maroni hanno un tono tragicomico.
Ditemi come si possa impedire una manifestazione o come si possa controllare chi faccia parte ad un comizio che magari può raccogliere decine se non centinaia di persone:quanti sbirri dovrebbero presenziare a tali eventi?
Vorrei sapere che cosa ne pensano i sindacati della polizia che già hanno bocciato da subito le ronde leghiste(più sentito parlare vero?)su questa ennesima boiata del ministro dell'interno che ai tempi voleva a"casa sua"sbirri della zona e non quelli"terroni".
E poi censurare i siti che insultano i politici(di destra)o istigano alla violenza(verso i fasci)?
Siccome la maggior parte dei"guerrieri da tastiera"sono per l'appunto solo seduti sulla sedia e a volte manco mettono il muso al di fuori delle propria mura e tengono il loro odio(di qualsiasi origine)represso in loro e si sfogano solo al computer,lasciamoli stare lì dove sono prima che se li censurassero cominciassero a fare cazzate ben più gravi nel mondo reale!
Mettendo il bavaglio e reprimendo il problema della violenza essa si acuisce,non certo si placa e questo lo capisce anche il primo e pure il secondo pirla che passa per la strada:attenzione ad inasprire sempre più il controllo del governo perchè il confine tra potere esecutivo e dittatura sta diventando sempre più fine e possibile,e se diventasse tale la guerra civile non sarebbe più una possibilità così distante di come si possa pensare ora.
Tornando a Maroni ed ai suoi complici leghisti ecco alcune delle frasi che più hanno scaldato gli animi dei porci in camicia verde in occasioni come Pontida e Venezia,pronuncite da Bossi,Porchezio,Calderoni e lo stesso attuale minitro dell'interno(non dimentichiamocelo!).
Articoli presi da Indymedia Lombardia e da Napoli.Indymedia,con quest'ultimo che fornisce un passo di"Repubblica"che da già la notizia della censura come cosa applicabile in breve tempo.
Staremo a vedere!

Quando Maroni faceva ISTIGAZIONE ALLA VIOLENZA.

I COMUNISTI HANNO SEMPRE LA MEMORIA LUNGA.....
A proposito di istigazione alla violenza, ricordo alcune frasi pronunciate tempo fa da una persona che oggi è ministro : SE QUESTI NON ACCETTANO LE RIFORME, CI SARA' UNA SPARATORIA GENERALIZZATA. NOI STIAMO GIA' OLIANDO I KALASHNIKOV' (23 GIUGNO '92) 'UNA PALLOTTOLA COSTA 300 LIRE. SE UN GIUDICE COINVOLGE LA LEGA NELLE TANGENTI, LA SUA VITA VALE ANCHE DI MENO' (23 SETTEMBRE '93) 'TRA L' 86 E L' 87, BLOCCAI UNA RIVOLTA ARMATA NELLE VALLI DEL BERGAMASCO. ERANO PIU' DI 300 MILA, PRONTI A QUALSIASI COSA' (30 AGOSTO '94) 'SIAMO UN WINCHESTER A DOPPIA CANNA, CON UNA PALLOTTOLA PER I NEMICI E UNA PER I FALSI AMICI' (DICEMBRE '94) 'RAUS, RAUS: CAMICIE VERDI, CACCIATE VIA LE TV DI REGIME, CHE SONO BUGIARDE E VIGLIACCHE, VIA DI QUI' (4 GIUGNO '96) 'MARMAGLIONI DI ROMA: IL 14 SETTEMBRE A VENEZIA SFILERA' , LA POLIZIA DEL NORD, INDOSSANDO FORSE I MITRAGLIATORI IN SPALLA' (23 MARZO '97)
Il governo prepara l'attacco a Indymedia.

Vi riporto l'ultimo articolo di Repubblica riguardo i siti di contro-informazione all'indomani dell'aggressione al capo del governo italiano.
ROMA - Il governo è all'attacco dei siti internet che in queste ore stanno esaltando il gesto violento e sconsiderato di un uomo psichicamente labile, contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il ministro del Pdl per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi, ha chiesto l'oscuramento dei siti web e dei social network "in cui si inneggia alla vigliacca aggressione subita dal presidente Silvio Berlusconi. E' scandaloso e moralmente inaccettabile - ha detto - ciò che stiamo leggendo in queste ore: si tratta di espressioni vergognose. E' ora di dire basta ai seminatori d'odio e a chi vuole instaurare in Italia un clima da guerra civile".
Gli ha fatto subito eco il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, il quale ha assicurato che la polizia postale controllerà i siti internet in cui si esalta l'aggressione di Massimo Tartaglia. Il tentativo è cercare di risalire agli eventuali responsabili della "campagna d'odio" che corre lungo la Rete. "Ci sarà un monitoraggio di questi siti", ha affermato Mantovano.
"La nostra polizia postale e le altre forze di polizia, con tutti i limiti che un intervento di questo tipo comporta, sia tecnici, sia di normativa, cercheranno di capire e di individuare chi ha lanciato messaggi di minaccia o di odio. Ci proviamo - ha aggiunto - già altre volte si sono avuti risultati. Lo sforzo sicuramente ci sara".
Alla domanda, poi, se la "campagna d'odio" sia stata alimentata anche dalle dichiarazioni del pentito Spatuzza, Mantovano ha così risposto: "Prendendo in prestito quanto affermato dal procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che ha parlato di "modalità inusuale, ci siano trovati di fatto in una partita, cioè il processo d'appello a Dell'Utri, di cui stava per essere fischiata la conclusione, quando al 93° minuto viene fatto scendere in campo un aspirante collaboratore di giustizia, che dice cose che non erano state riscontrate. Tutto ciò in un'udienza, che ha somigliato ad una mega-conferenza stampa da parte di un soggetto il cui curriculum è noto a tutti".
Sulle pagine di Facebook, a pochi minuti alle 13, c'erano circa 49 mila fans di Massimo Tartaglia, mentre i gruppi a sostegno di Silvio Berlusconi si contano a centinaia di migliaia, anche se molti di quei gruppi, avevano denominazioni e finalità diversissime, come quello dedicato al Made in Italy e un altro che scommetteva sul fatto di poter "trovare un milione di utenti che odiano Silvio Berlusconi".

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