mercoledì 2 dicembre 2009

FINI PREPARA LA SCALATA AL QUIRINALE

Fuorionda cercato o non voluto quello emerso ieri di Fini presente a Pescara il 6 novembre per il"Premio Borsellino"che ha mandato in crisi tutta la maggioranza e soprattutto il Pdl visto che muove aspre critiche al presidente del consiglio Berlusconi in merito al suo coinvolgimento in affari mafiosi.
Che voglia abbandonare la barca prima che questa affondi oppure Fini stringe i tempi verso quello cui sta lavorando da parecchi anni,ovvero diventare presidente della Repubblica?
Non dimentichiamoci che Fini è un figlio della lupa,fascistissmo delfino di Rauti,uno che ha sempre avuto relazioni con elementi della destra più estrema protagonista di numerosi stragi che hanno segnato l'Italia nel dopoguerra.
Che stia espiando le sue colpe,che voglia entrare in un più moderato schieramento come quello di Casini?
Solo il tempo e l'autorità del premier capo cosca ce lo sapranno dire,che Fini abbia già l'etichetta di infame da parte dei nerissimi fognanuovisti e casermapoundini è cosa risaputa da anni(la prima immagine è contributo di fogna nuova)e gli antifascisti hanno memoria lunga verso un personaggio che ha dato nome ad una delle leggi più bieche della legislatura italiana(assieme al mentecatto Bossi)per fare solo un esempio di tutto ciò che di male abbia fatto.
Il testo qua sotto che evidenzia i discorsi tra Fini e l'amico magistrato Trifuoggi sono tratti da"Senza Soste"con il determinante contributo di"La Repubblica"per l'articolo ed il video preso da You Tube":Fini,la prossima volta prima di sputtanare Berluscojoni sta zitto e ascolta chi sta parlando...questione di stile e di rispetto.

Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"



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Durante un convegno a Pescara, il presidente della Camera non sa che i microfoni sono aperti e parla a ruota libera con un magistrato suo amico. E spiega le sue opinioni sul premier: "Lui confonde la leadership con la monarchia assoluta... il consenso popolare che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità..."
ROMA - Il 6 novembre scorso il presidente della Camera Gianfranco Fini partecipa a Pescara alla giornata conclusiva del "Premio Borsellino". In quell'occasione discute con il procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi che è seduto accanto a lui. Tra i due c'è una conoscenza di antica data. Fini, convinto che la conversazione si svolga a microfoni spenti, parla delle vicende di stringente attualità, tra cui quelle che riguardano Silvio Berlusconi, le sue inchieste giudiziarie e le rivelazioni del pentito Spatuzza. Si tratta di una conversazione dai toni colloquiali nella quale, tuttavia, il presidente della Camera ribadisce alcuni concetti espressi più volte anche in sedi istituzionali.
Fini: "A Scampia c'è un altro sacerdote che si chiama Don Aniello e di cognome Mancaniello, ed è un personaggio come questo (ndr Don Luigi Merola). Una volta è venuto un guappo e lui gli ha detto 'Io non sono un prete, so un mancaniello!'"
Subito dopo il presidente della Camera indica a don Merola, che si lamentava del fatto di non essere ancora mai riuscito ad incontrare il ministro Gelmini, il suo segretario personale.
Fini: "Qualche giorno fa rileggevo un libro sull'Italia giolittiana e a Giolitti, che era considerato il ministro della malavita, un oppositore gli disse: 'Lei rappresenta lo stato... participio passato del verbo essere'. Efficace, no?"
Trifuoggi: "Potrebbe essere riesumata"
Fini: "Infatti non escludo di farlo, citando la fonte... prima o poi lo faccio"
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Fini (riferendosi ad Aldo Pecora): "Lui è un creativo nato, perché il movimento lo ha chiamato 'Ammazzateci tutti'... e sì... il talento è quello"
Pecora nell'ambito del suo discorso afferma: "Noi siamo di passaggio, qua nessuno è eterno, non si vive in eterno"
E allora Fini commenta: "... se ti sente il Presidente del Consiglio si incazza"
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Fini: "Sono un ragazzaccio io... come dicevano i greci... poco se mi giudico molto se mi confronto... è così, sembra una battuta invece è una massima di vita. E' l'umiltà e nello stesso tempo la consapevolezza di vivere"
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Fini: "Per i ragazzi come questi (riferendosi a Pecora) .. è chiaro che una delusione a 23 anni, non alla nostra età, ti toglie qualunque possibilità di credere nella vita"
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Fini, rivolgendosi a Pecora: "Con la giacca e la cravatta sei ancora più bravo"
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Fini: "E' che con i ragazzi non parli con le parole ma con gli esempi"
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Fini: "Il riscontro delle dichiarazioni di Spatuzza (ndr il pentito Gaspare Spatuzza)... speriamo che lo facciano con uno scrupolo tale da... perché è una bomba atomica"
Trifuoggi: "Assolutamente si... non ci si può permettere un errore neanche minimo"
Fini: "Si perché non sarebbe solo un errore giudiziario, è una tale bomba che... lei lo saprà .. Spatuzza parla apertamente di Mancino, che è stato ministro degli Interni, e di ... (ndr Berlusconi?)... uno è vice presidente del CSM e l'altro è il Presidente del Consiglio..."
Trifuoggi: "Pare che basti, no"
Fini: "Pare che basti"
Trifuoggi: "Però comunque si devono fare queste indagini"
Fini: "E ci mancherebbe altro"
Fini: "No ma lui, l'uomo confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo...
Trifuoggi: "E' nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano"
Fini: "Ma io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto"
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Fini applaude Nino Di Matteo ed esclama "Bravo"
Nino Di Matteo, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia di Palermo, con il collega Antonio Ingroia, sta raccogliendo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino (ndr figlio di Vito) sulla trattativa avvenuta nel '92 fra Cosa nostra e pezzi dello Stato. E' inoltre PM del processo Mori.

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