venerdì 6 marzo 2009

LA CONFERENZA DELLA DISCORDIA

Uscita con poco,anzi nessun stile dell'Italia dalla conferenza Onu sul razzismo denominata "Durban II"dal nome della città sudafricana dove si era tenuto nel 2001 questo primo congresso.
Il nostro ministro degli esteri Franco Frattini,che dovrebbe rappresentare il nostro paese nel mondo(auguri!)ha preso una decisione infamante dettata dal grande potere che Israele detiene nello scacchiere mondiale.
E tutta la politica italiana plaude a questa notizia,tutti filosionisti dal primo all'ultimo,tutti schiavi della politica colonialista israeliana.
Si è fatta ancora un'enorme confusione tra antisemitismo ed antisionismo,accentuando il primo per poter dire che coraggiosamente ci siamo tolti di mezzo da una congrega di stati antioccidentali e filoislamici.
Il tutto nasce dalla non condivisione della bozza finale dalla quale si dirameranno i lavori previsti a Ginevra dal 20 al 25 aprile prossimi,tacciando proprio di razzismo gli stati maggiormente attivi nella stesura della bozza stessa,Siria e Iran oltre che la Libia.
Questo progetto dice solo cose vere,denuncia pesantemente Israele accusandolo soprattutto delle sue mire espansionistiche a scapito della Palestina,dicendo che la politica in materia è"una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid".
Sempre dal documento si evince come esista "profonda preoccupazione per le discriminazioni razziali compiute da Israele contro i palestinesi e i cittadini siriani nel Golan occupato",puntando il dito contro lo stato guerrafondaio incolpandolo di "tortura, blocco economico, gravi restrizioni di movimento e chiusura arbitraria dei territori" e definito "una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza».
Niente di nuovo sotto il sole e il nostro Frattini dopo aver leccato la passerina della collega israeliana Tzipi Livni ha fatto l'eroico annuncio del ritiro del nostro regime all'incontro
del prossimo aprile.
A nulla per il momento sono valsi gli appelli dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo Navi Pillay affinchè tutti siano presenti per questo importante convegno in quanto un fallimento di questo sia come dare un notevole calcio i culo ai diritti umani.
L'articolo che segue è la cronaca tratta da "Corriere.it".
«Durban II» in programma a Ginevra dal 20 al 25 aprile.
Conferenza Onu sul razzismo, si ritira anche l'Italia: «Frasi antisemite in bozze»
Frattini: «La decisione sarà revocata se modificati due punti inaccettabili». No anche da Stati Uniti e Canada.

ROMA - Anche l'Italia, seguendo l’esempio degli Stati Uniti e del Canada, boicotterà la conferenza Onu «Durban II» sul razzismo prevista a Ginevra dal 20 al 25 aprile, contestando le «frasi aggressive e antisemite» contenute nella bozza di dichiarazione finale. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini dopo un incontro bilaterale con la collega israeliana Tzipi Livni a margine del Consiglio Esteri Nato a Bruxelles. «La delegazione italiana non parteciperà al seguito dei lavori di Durban II» ha detto Frattini, spiegando che la decisione potrà essere revocata se il testo - che attualmente contiene «almeno due parti inaccettabili» - verrà modificato. Secondo il titolare della Farnesina, anche Danimarca, Francia, Olanda e Belgio sono pronti a ritirare le proprie delegazioni. Il premier Francois Fillon ha detto che la Francia «non accetterà che lo Stato d'Israele sia stigmatizzato, che la sua politica venga calunniata, e se necessario si ritirerà».

PLAUSO DI ISRAELE - Un portavoce del ministero degli esteri a Gerusalemme, Andy David, ha detto che Israele «si rallegra di questa decisione dell'Italia che si è resa conto che da questa conferenza nulla di positivo potrà emergere». Soddisfatta Margherita Boniver, deputata del Pdl e presidente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e Immigrazione: «Dall'esperienza deleteria della prima sessione di Durban si era capito che l'intenzione di Paesi come la Libia e l'Iran era ed è di trasformare la conferenza in un grande palcoscenico, teatro di un'orgia di antisemitismo ed anti-occidentalismo, capace di rivoltare platealmente la realtà». Il sottosegretario agli Esteri Enzo Scotti ha detto che la conferenza di Durban «costituisce un'occasione unica di fare il punto sui nostri sforzi nella lotta al razzismo e alla discriminazione e di rinnovare il nostro impegno in materia. È fondamentale che i negoziati non deviino da questo obiettivo. Se tale sarà il caso l'Italia è pronta a continuare a impegnarsi in questo processo. Non possiamo permettere che questa occasione cada preda di altre priorità politiche o ideologiche».

APPELLO DEL COMMISSARIO - Giorni fa l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo Navi Pillay aveva lanciato un appello ai governi a partecipare al summit di Ginevra, dicendo che «offre la piattaforma e il quadro più ampio per combattere l'intolleranza e il razzismo nelle loro numerose forme». Pillay si è detta «pienamente consapevole del fatto che l'eredità della conferenza di Durban I è stata rovinata dal comportamento antisemita di alcune organizzazioni non governative ai margini della conferenza. E adesso anche la conferenza di revisione è presa di mira da una campagna sprezzante di coloro che temono una ripetizione delle manifestazioni di antisemitismo. Ma questo è ingiustificato». Per l'ex giudice sudafricana, un fallimento della conferenza di revisione avrebbe un impatto negativo sull'insieme dei meccanismi e il lavoro per i diritti umani.

LE FRASI INCRIMINATE - La bozza del testo finale della conferenza Onu sul razzismo contiene accuse durissime contro Israele. La politica nei territori palestinesi, si legge nel testo anticipato sul sito di Haaretz, costituisce «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». La conferenza è un seguito di quella che si svolse nel 2001 a Durban, in Sudafrica, in un crescendo di polemiche fra la richiesta di un risarcimento per la schiavitù negli Stati Uniti e quella di equiparare razzismo e sionismo. Allora Stati Uniti e Israele abbandonarono i lavori. Questa volta hanno annunciato preventivamente che diserteranno l'appuntamento. Fonti Onu, citate da Haaretz, riferivano che Iran e Siria hanno preso la guida della stesura della bozza e c'è la diffusa impressione che diversi Paesi arabi e musulmani vogliano usare la conferenza per attaccare Israele. In altri stralci del testo si esprime «profonda preoccupazione per le discriminazioni razziali compiute da Israele contro i palestinesi e i cittadini siriani nel Golan occupato». Israele viene accusato di «tortura, blocco economico, gravi restrizioni di movimento e chiusura arbitraria dei territori» e definito «una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza».

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