mercoledì 25 marzo 2009

PORCHEZIO RIMANE NEL SUO PORCILE

Il condizionale sarebbe d'obbligo,visto i si ed i no che hanno contraddistinto questa vicenda di Borghezio presente a Livorno domenica prossima,ma stavolta si spera proprio che la venuta del maiale della Lega sia scongiurata soprattutto per non sputtanare da subito la candidatura della destra a sindaco di Taradash(motivazioni che trapelano dai destronzi).
Mi piacerebbe che questo risultato sia stato ottenuto da tutti i compagni livornesi uniti e memori del febbraio 2006 quando il suino venne in città e ci furono violenti scontri con gli sbirri,l'insieme di una città contro l'invasore fascista e xenofobo.
Mi piacerebbe che questo risultato si possa ottenere pure a Milano per il prossimo 5 aprile,con una città unita contro la sfilata di nazimerda...vedremo!
Qui sotto le ultime news dal sito labronico "Senza Soste" con le firme di Franco Marino per il primo intervento e di Ulisse Ognistrada per il seguente.
Borghezio rinuncia al comizio a Livorno. Una vittoria politica della città .

Era nell'aria da giorni visto che era calato un silenzio inspiegabile sulla venuta o meno di Borghezio a Livorno per un comizio elettorale. Prima lo spostamento dalla piazza davanti al teatro Goldoni alla più nascosta piazza Manin, poi la definitiva rinuncia. Livorno ha risposto bene politicamente all'ennesima provocazione del fascista mascherato di verde.
Probabilmente il comunicato del Comitato Antifascista Livornese che annunciava che non ci sarebbe stata guerriglia ma una risposta politica e di massa in piazza ha scoraggiato definitivamente chi voleva venire invece solo per provocare e creare scompiglio. E inoltre, come già annunciato in un nostro editoriale una decina di giorni fa,lo stesso candidato a sindaco del centrodestra livornese, Taradash, non ha ritenuto conveniente farsi aprire la campagna elettorale da un personaggio tanto scomodo. E' altrettanto vero che nessuno si aspettava una risposta così pronta e decisa degli antifascisti livornesi pensando di liquidare il tutto con un problema di ultras e di contemporanea del comizio con la trasferta del Livorno a Brescia.
In ogni caso questa è una vittoria della città e una vittoria di quella parte che considera la difesa della democrazia e dei valori dell'antifascismo, un esercizio quotidiano, attivo e sostanziale a differenza di quei partiti come l'Italia dei Valori (ma non solo) che considerano questi valori una semplice retorica elettorale e un esercizio estetico. In questa vicenda i protagonisti negativi non sono tanto la Lega e Borghezio, ma quei partiti che hanno dichiarato di tollerare i disvalori di Borghezio e hanno criminalizzato chi voreva combatterli,quelle persone che hanno trattato da ingenuo chi voleva dare una risposta di presenza e di monitoraggio del territorio, consigliandogli di ignorare queste situazioni e di rimanere a letto.
A forza di ignorare la Lega rischia di sfondare la soglia del 10% alle prossime elezioni europee, e questo non è una cosa normale per un partito che annuncia misure irrealizzabili, che propaganda odio razziale, che offende e minaccia avversari politici, coloro considerati "diversi" e che disprezza le stesse istituzioni di cui fa parte.
A forza di ignorare e stare a letto, il ceto politico salottiero di cui fa parte anche una certa sinistra, ha lasciato in molti strati della popolazione dei buchi neri politici e culturali riempiti prontamente con le aberrazioni della Lega.
Noi, a dispetto dell'Italia dei Valori e di tutto quel ceto politico da stanze dei bottoni, continueremo a scendere in piazza a difesa dei valori dell'antifascismo, continueremo a cercare di essere presenti nei quartieri per capire i disagi della gente, continueremo a non ritenere "normale" un comizio di Borghezio così come non lo hanno considerato "normale" quei 4 ragazzi che sono andati fino a Colonia a consegnare una lettera al sindaco che cacciò Borghezio nel settembre scorso.
Sicuramente questa vittoria non servirà a migliorare la condizione economica o occupazionale di chi è adesso in difficoltà, ma è una boccata di aria fresca, di giustizia e di dignità per la nostra città.

P.S: Ci giunge notizia che il conseguente presidio antifascista in piazza Cavour è annullato.
Borghezio: “Voglio fin da ora assicurare sulla mia presenza e sulla mia puntualità”.
Nonostante il segretario locale della Lega Nord continui a fare il martire, Borghezio non ha avuto il coraggio di presentarsi in una città che lo ripudia insieme alle sue idee fasciste. La scelta di non presentarsi è stata dovuta ad una massiccia presa di posizione della città, quindi è inutile che si continui a richiedere interventi parlamentari che non potranno altro che costatare il rifiuto democratico di una intera città nei confronti di un elemento estraneo,di un cancro che andava rimosso.Il guerriero Alberto da Giussano si è mestamente ritirato dal campo di battaglia ( politica ) constatando che la Lega non ha agibilità politica in città.La mobilitazione di popolo che si è creata passando di bocca in bocca, gridata e cantata non ha lasciato scelta a Baggiani e questura che hanno ben capito che a Livorno non esistono spazi pubblici dove propagandare xenofobia e razzismo, violenza e provocazioni.L'europarlamentare Borghezio ha ben inquadrato la questione, i “nostalgici della guerra civile”, che schifano Pansa e il suo becero revisionismo, si sono perfettamente resi conto di cosa evocavano e infatti il popolo livornese ha ritrovato l’untità antifascista e quella vigilanza democratica, pilastri per la città che diede vita al Partito Comunista d’Italia e che non poteva restare in silenzio di fronte all'oltraggio di piazza Goldoni.Anche questa volta la storia ha emesso la sua sentenza ed i “residuati bellici” con il loro “stantio armamentario ideologico riesumato”, hanno dimostrato che con i valori dell’antifascismo e della memoria storica qui non si scherza. Ed è inutile continuare a ricordarlo anche a quelle forze che continuano a pensare la politica come uno "stare a casa" passivo. Come accade spesso tocca constatare l’inadeguatezza e la codardia dell’avversario politico che di fronte alla possibile mobilitazione popolare e a due inoffensive quanto geniali vignette satiriche, si spaventa e preferisce darsela a gambe. Del resto la Padania della Lega, del Fronte veneto Skinhead, di Forza Nuova e delle ronde qui non ha nè casa nè seguito e riceverà sempre l’opposizione che merita.Il segnale politico è chiaro non solo per la Lega Nord ma anche per l’avvallo che Taradash aveva tentato di dare all’iniziativa provocatoria.E' storia ormai che il candidato sindaco del centro-destra abbia messo lo zampino nella scelta finale di non far arrivare Borghezio in città. Del resto l’estraneità del candidato Taradash dal tessuto sociale della città di Livorno è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo ( o per fortuna ) la città non si incontra all’Hotel Palazzo o in qualche ristorante, ma nei posti di lavoro, nelle piazze, per strada, nei centri sociali.Ma per capire questo bisognerebbe viverla Livorno e non soltanto candidarsi da perfetto turista della politica.

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