martedì 24 marzo 2009

LO STRAZIO PER GAZA CONTINUA

Lo scempio e l'eco della guerra contro la Palestina ha portato questo riprovevole rimorchio voluto dai soldati israeliani non ancora sazi del sangue versato da moltissimi civili arabi inermi.
La striscia di Gaza stavolta piange per via dell'odio razzista di alcuni di questi robocop che combatterono una sporchissima guerra contro soldati non equipaggiati come loro,contro una popolazone oppressa dalle mire tentacolari dello stato d'Israele volte ad espandere il proprio territorio a scapito di chi in quella terra vive da generazioni.
Oggetto dello scandalo portato alla luce dal quotidiano "Haaretz" vi sono delle magliette stampate da membri dell'esercito che probabilmente hanno la loro mente devastata già per conto loro,e se poi gli si mettono nelle mani delle armi con la possibilità di usarle diventano assassini spietati guidati dall'odio e dal pensiero xenofobo proprio di uno stato fascista.
L'articlo è tratto dall'agenzia "Agi" mentre il filmato targato "Al Jazeera" dal sito "Truveo".

ISRAELE, BAMBINI MORTI SU T-SHIRT SOLDATI.

Gerusalemme.Bambini palestinesi trucidati, madri in lacrime sulla tomba dei loro figli, foto di ragazzini con una pistola puntata alla testa, moschee bombardate. Sono queste le macabre immagini che i soldati israeliani chiedono di stampare sulle magliette, accompagnate da slogan che fanno venire i brividi. "One shot, two kills" (un colpo, due morti) e' l'inquietante frase stampata sulla t-shirt di un militare in borghese, ripreso di spalle dal quotidiano israeliano 'Haaretz' che ha pubblicato la scandalosa inchiesta. Sopra la scritta, la foto di una donna palestinese incinta, centrata in un mirino. Gli uffici di 'Adiv', il negozio di magliette nella zona sud di Tel Aviv, stanno ricevendo un numero crescente di richieste da parte di militari israeliani. Una maglietta appena uscita dalla stampante e' stata prenotata da un cecchino dell'esercito. Sotto la foto del corpo di un bambino palestinese, con accanto la madre in lacrime, campeggia la scritta "Better use Durex" (meglio usare il profilattico). "Scommetti che sarai violentata?", e' la domanda stampata sulla maglia di un altro soldato, accanto all'immagine di una ragazza piena di lividi. Diverse magliette portano la scritta "confirming the kill" (verifica di aver ucciso), con l'invito a sparare un colpo di pistola alla testa alle proprie vittime. Su altre t-shirt, le immagini di moschee bombardate. Poi, cadaveri e devastazioni. E' gia' la seconda volta in una settimana che l'esercito israeliano finisce nella bufera. Giovedi' scorso, sempre il quotidiano 'Haaretz' ha sostenuto che le forze armate israeliane durante l'offensiva nelle Striscia hanno ucciso "civili palestinesi grazie a regole di ingaggio tolleranti" e "distrutto deliberatamente le loro proprieta'". L'inchiesta si basava sulle testimonianze di alcuni soldati che parteciparono all'operazione 'Piombo Fuso'. Uno dei militari di Tsahal aveva raccontato di una donna e dei suoi figli uccisi per errore da un cecchino che, per un difetto di comunicazione, non era stato informato in tempo che le vittime erano state autorizzate a uscire dalla casa nella quale erano state chiuse da giorni. In un altro caso, "il comandante di una compagnia ordino' di sparare a un'anziana donna palestinese" che mori' sul colpo. La sua unica colpa, scriveva 'Haaretz', era stata quella di camminare "a 100 metri da una casa dove i soldati (israeliani) avevano installato il loro comando". Gia' allora un portavoce dell'esercito aveva annunciato l'apertura di un'inchiesta.

1 commento:

OROMON07 ha detto...

Tutto questo non è umano!!!