domenica 22 marzo 2009

DOMENICA PROSSIMA A LIVORNO TORNA IL MAIALE

Dopo un tiramolla di settimane quel grasso maiale testadicazzo di Borghezio metterà le sue zampe lorde di merda in quel di Livorno domenica 29 marzo prossimo venturo.
E sicuramente il comitato d'accoglienza potrebbe essere come quello del febbraio 2006,ultima data d'avvistamento di un suino tronfio con un foulard verde.
Questo abominio della scena politica italiana,passato da Ordine Nuovo ed arrivato alla Lega Nord,provocatore all'estremo,dal cuore nero pece fascista e dalla puzza nauseabonda,terrà un comizio tra sette giorni nella piazza davanti al teatro Goldoni a mezzogiorno(e come farà a mangiare?),sperando di essere in tanti a contrastarlo con presenza fisica,pronti a fare quello che si deve attuare in simili condizioni.
Per il momento l'appello lanciato dal Comitato Antifascista Livornese(come riportato nell'articolo di "Senza Soste"assieme alla descrizione zootecinca di Borghezio)è quello della prudenza e del non reagire alle provocazioni degli sbirri,ma staremo in guardia ed all'erta...
Non è concepibile che un razzista xenofobo fascista di questo livello possa parlare in un luogo pubblico in Italia e soprattutto a Livorno,città che ha dato i natali al Partito Comunista Italiano,mentre nel resto dell'Europa(vedi Bruxelles e Colonia)viene preso a calci in culo!
Borghezio, gli antifascisti: "E' una trappola, daremo una risposta politica".

"Da noi tutti si aspettano la guerriglia, non l'avranno. Ma non rimarremo nemmeno a letto a far imperversare per la città questo fascista provocatore. Chiediamo a tutta la cittadinanza e le forze politiche di venire in piazza per dare una risposta politica e di massa. Circondiamolo". Il ritrovo è in piazza Cavour alle ore 10.
Questa è la posizione ufficiale Comitato Antifascista Livornese, sigla che storicamente racchiude, in occasione di questi eventi, i gruppi e i singoli antifascisti livornesi. Di seguito il volantino che spiega questa posizione e che chiama i cittadini in piazza per domenica 29 alle ore 10.

Nessuno spazio per i provocatori fascisti.

Borghezio verrà a Livorno a fare il comizio elettorale domenica 29 marzo alle 12 nella piazza davanti al Goldoni, ennesima provocazione di un provocatore professionista che pretende tolleranza dagli altri ma che ha fatto dell'intolleranza verso tutti coloro che non sono bianchi, padani e cristiani, l'oggetto dei suoi comizi.
Parliamoci chiaro: quella della venuta di Borghezio è una trappola e ne siamo ben coscienti. Siamo coscienti che la rivolta spontanea che portò alla cacciata di Borghezio 3 anni fa prese di sorpresa tutti mentre questa ci aspetteranno con reparti celere, telecamere e le denunce già pronte in un cassetto. Ci immaginiamo già le speculazioni di Taradash, il sensazionalismo dei giornali locali e nazionali, le parole dei detrattori della nostra città.
Allo stesso tempo però nessuno può permettere che un simile individuo, dal passato fascistissimo e dal presente mascherato del verde della Lega, possa scorrazzare liberamente nella nostra città, disprezzata da lui e dalla sua gente in quanto troppo popolata da comunisti "froci e amici degli islamici". Ora addirittura definisce brigatista chi lo vorrebbe contestare. Il nostro dissenso e quello di moltissima altra gente è legittimo, così come è legittima l'indignazione e la rabbia di chi non vuol far parlare un essere simile. La libertà di parola è patrimonio della gente comune, non di un europarlamentare xenofobo pagato da noi e cacciato dalla polizia di tutta europa.
E non ci vengano a fare la paternale sulla pubblicità gratuita che facciamo a questi personaggi perché se c'è qualcuno che ha sulla coscienza la pubblicità gratuita a questa gente sono proprio i quotidiani locali, in particolare il Corriere di Livorno, che dalle ronde alla torta concedono ogni giorno prime pagine a personaggi che in città non hanno nessun radicamento e nessun seguito (nemmeno elettorale).
Per questo pensiamo che la contestazione a Borghezio non debba essere un affare da militanti d'avanguardia ma una risposta popolare, di massa e intelligente che mostri a lui e ai suoi pochi seguaci che in questa città non è il benvenuto, ne' al Goldoni ne' altrove.
Da noi tutti il 29 marzo si aspettano la battaglia, tutti si aspettano il grande show della guerriglia. Non glielo daremo. La nostra battaglia è qui, tutti i gironi nella nostra città verso tutti quelli che si comportano da sciacalli, verso tutti i candidati a sindaco che pensano che far parlare Borghezio sia democrazia e che non muovono un dito per arginare la crisi.
Borghezio se ne andrà, i reparti celere anche. Tutti gli altri dovranno rimanere qui.
Anzi, a Borghezio facciamo una proposta che farà risparmiare un po' di soldi ai cittadini: invece della polizia chiamate le ronde a difendervi almeno ci dimostrate che servono a qualcosa.
Domenica 29 marzo, ritrovo ore 10.00 in Piazza Cavour.
....CIRCONDIAMOLO....
Comitato Antifascista Livornese.

Ecco chi è Borghezio.

Negli anni '70 ha militato in "Ordine Nuovo", il gruppo terrorista neonazista oggi considerato, responsabile di molte stragi che dal 1969 al 1974 insanguinarono l'Italia. "Ordine Nuovo" aveva lo stesso motto delle SS: "Il mio onore si chiama fedeltà". Nel 1973 fu sciolto dalla magistratura italiana con l'accusa di ricostituzione del Partito Fascista. Un neofascista ha sottolineato di recente l'amicizia di Mario Borghezio con altri importanti terroristi neri, che lo ricordano per la sua ideologia "ferocemente antigiudaica".
Adesso è presidente dei Volontari Verdi, una organizzazione che in passato, quando si chiamava Camicie Verdi, è stata sciolta con l'accusa di attentato all'unità dello Stato e costituzione di struttura paramilitare. Nel panorama della destra italiana Borghezio è molto vicino a Forza Nuova,
Forza Nuova è un movimento neofascista fondato da Roberto Fiore, condannato nel 1980 per associazione sovversiva e banda armata e latitante all'estero fino al 1997, anno di nascita della sua nuova organizzazione. Forza Nuova si ispira alla Guardia di Ferro, organizzazione antisemita e terrorista rumena che operò negli anni ‘30. Tra i simboli che oggi compaiono sui volantini e sugli striscioni di Forza Nuova c'è il "dente o gancio del lupo", già utilizzato da alcune divisioni delle Waffe-SS nel secondo conflitto mondiale.
Non casualmente, la Polizia di Roma, dopo un recente comizio di Mario Borghezio e Roberto Fiore, l'ultimo di una lunga serie, ha deciso di inoltrare alla Procura un'indagine in ordine ai reati di istigazione all'odio razziale, etnico e religioso.
Borghezio predica l'"opposizione alla società multirazziale" e la difesa della "purezza della razza padana". Ma purtroppo non si limita solo alle parole: nel 1993 Borghezio è stato condannato per aver picchiato un bambino marocchino di 12 anni, mentre nel 2000 è protagonista di una igienica operazione di "disinfestazione razziale". Salito su un treno, si esibì di fronte alle telecamere in una spettacolare operazione di "pulizia etnica", spruzzando detergente e deodorante su alcune donne di colore e sui sedili dove sedevano. Nel 2002 viene condannato per l'incendio che appiccò, guidando in spedizione le "camicie verdi", alle baracche dove dormivano alcuni extracomunitari, sotto un ponte di Torino, usando fiaccole e torce.
Riportiamo alcune testuali dichiarazioni pubbliche di Mario Borghezio:
- "Occorre insistere molto sul lato regionalista del movimento. E' un buon modo per non essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una nuova forza regionalista, cattolica, eccetera eccetera... ma, dietro tutto ciò, siamo sempre gli stessi".
- "QqqQQueste brutte barbe (i musulmani), questi pupazzi con la palandrana, un giorno o l'altro li prendiamo per la barba e li cacciamo via a calci in culo" . "No a gli islamici che rompono il cazzo nelle scuole"
- Sul sindaco di Erba che aveva fatto rimuovere una stele con il sole delle Alpi e la scritta "Piazza Padania" posta dai leghisti nella piazza della stazione, Borghezio disse: "Il sindaco di Erba ringrazi Iddio che la Padania non è la Corsica, dove, se un sindaco filofrancese osasse attuare uno sgarbo del genere al sentimento della popolazione locale, finirebbe sicuramente di vivere"
- Ad un raduno della Lega Nord a Voghera, Borghezio e i suoi sostenitori recitarono quella che loro chiamano «la preghiera dello zingaro», che dice: "un bel milione dacci al mese, tanto il Comune non ha altre spese, dacci una casa con priorità, perché siam nomadi ma restiamo qua, non vorremmo però essere "gasati" dai Vogheresi oggi un po' incazzati" (Il testo era stato fatto opportunamente circolare su dei volantini).
- "Sono venuto molto volentieri, ma per quanto mi riguarda questa è l'ultima manifestazione senza bastoni. Cominciamo a dare segnali, e un bel segnale è una scarica di legnate; controlliamoli noi con delle ronde questi posti, e siccome sono luoghi impervi appoggiamoci a sostanziosi bastoni" .
- "Pensate se ai nostri nonni avessero raccontato che noi ci facciamo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda"
- "L'altro giorno ci hanno fermati, non avevamo né mazze né bastoni ...qualche fiaccoletta innocente...certo, qualche filo di palandrana se prendeva fuoco non c'era niente di male"
- Borghezio ha chiesto inoltre "vagoni piombati" per i migranti e di "sparare agli scafisti" che trasportano gli immigrati irregolari nel Mediterraneo.
- Ha inoltre definito i comunisti "froci e amici dell'Islam".
- In un filmato delle Iene di fronte a un finto militante padano che gli urlava di essere troppo moderato, Borghezio rispose: "Viene il giorno che spariamo, altro che moderati".
Nel 2007 Mario Borghezio viene arrestato, ammanettato e incarcerato a Brussells per aver partecipato ad una protesta contro gli islamici, manifestazione proibita in anticipo dalle autorità belghe perché apertamente razzista. Nel 2008 viene cacciato dalla polizia tedesca e dal sindaco democristiano di Colonia, perché considerato un "nazista in doppiopetto" che non ha il diritto di parlare in uno stato democratico.

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