venerdì 13 marzo 2009

GO ON HOME BRITISH SOLDIERS!

Come consuetudine che accomuna chi combatte per la propria libertà e l'autodeterminazione si parla di certi argomenti sui mass media solo quando ci sono di mezzo dei morti o attentati(soprattutto se le vittime stanno dalla parte dell'oppressore).
E' il caso dell'Irlanda e dei Paesi Baschi,che l'informazione tradizionale tratta solo quando ci sono di mezzo l'IRA e l'ETA,e non fa eccezione la settimana appena trascorsa con il duplice attentato contro la polizia britannica presente in Irlanda del nord.
Come supporto informativo alternativo allego un articolo tratto da "Rinascita" dello scorso ottobre dove già si paventava la ripresa di azioni da parte della Continuity IRA visto che la situazione venuta a crearsi dal 1998 con la tregua e la consegna delle armi voluta dagli inglesi e dal Sinn Fein,(con questi ultimi sempre più accusati di collaborazionismo e di essersi venduti al popolo ditatoriale britannico)sta degenerando.
Risultato sempre più controlli da parte della polizia e dei servizi segreti della regina,arresti e denunce,pestaggi sistematici anche mortali(ma di questi i media ufficiali non ne parlano)e uno stato di degrado e di malessere sempre più diffuso.
Inoltre riporto il testo della canzone "Go on home british soldiers"scritta da Tommy Skelly all'indomani della strage del Bloody Sunday a Derry del 30 gennaio 1972 perchè con la sola estromissione dei soldati inglesi si potrà arrivare alla pace.
Irlanda: la pace? Il primo passo deve essere la fine del dominio di Londra.

In momenti in cui c'è esigenza di conoscere e capire il perchè degli eventi pubblichiamo un articolo tratto da Rinascita del 29/10/2008. In questo articolo viene intervistato chi non si è arreso all’occupazione inglese e ci spiega come si vive sotto le costanti provocazioni orangiste.

Media e politici europei vorrebbero farci credere che l’Irlanda è ormai una terra pacificata o peggio, normalizzata. Eppure, andando a vedere la vita di tutti i giorni ci si accorge che è vero esattamente l’opposto. Repressione e settarismo sono all’ordine del giorno. E ormai i repubblicani dello Sinn Fein di Gerry Adams sono sempre più visti come gli uomini che amministrano il potere di Londra. In una parola: venduti.Dai muri alle assemblee, dalle manifestazioni ai tavoli dei pub si capisce che la gente d’Irlanda non sopporta più questa situazione e proprio i gruppi che non hanno sottoscritto il cessate il fuoco e la pace potrebbero beneficiarne, sia in termini elettorali che in consenso nelle strade. Oltre alla Real Ira e all’Inla, anche la Continuity Ira (Cira) non ha voluto consegnare le armi e rimane una parte “attiva” dell’esercito repubblicano irlandese. Sul piano della politica, tra i vari movimenti e partiti non allineati c’è il Republican Sinn Féin (Rsf) che si considera il vero partito repubblicano irlandese, ovviamente in chiaro antagonismo con l’Sf di Adams e McGuinness. Proprio parlando con chi non si è arreso all’occupante inglese si scopre come si vive quotidianamente nelle Sei contee occupate: una situazione tutt’altro che semplice. Dopo gli scontri avvenuti il 12 luglio scorso, durante le marce orangiste nei quartieri cattolici, abbiamo voluto parlare della situazione con il vicepresidente dell’Rsf, Des Dalton.
Si parla tanto della pace e del governo biconfessionale. Come mai allora continuano le parate inglesi nei quartieri cattolici?
Storicamente le marce orangiste sono l’icona della supremazia degli unionisti sulla popolazione nazionalista e un ricordo dell’oppressione. Oggi proprio questa è la loro intenzione quando le marce vengono fatte passare nelle aree repubblicane: sono un simbolo di intimidazione e vessazione della comunità nazionalista. Noi non abbiamo problemi con le marce orangiste fatte dove sono benvenuti e accettati. Ci opporremo sempre all’imposizione di queste marce nei nostri quartieri.
Con il nuovo governo cos’è cambiato realmente per gli irlandesi delle contee del nord?
La ricostituzione dell’assemblea di Stormont nel maggio del 2007 è solo un modo di delegare l’amministrazione del dominio britannico in Irlanda. I componenti del governo sono ministri della Corona, che amministrano, sorvegliano e impongono la sovranità di Londra. Stormont non è un parlamento sovrano, ma è solo un governo regionale all’interno del Regno Unito. Il potere fondamentale di prendere decisioni, mettere a punto bilanci e reperire fondi è in mano al governo di Sua maestà e al parlamento di Westminster. Sia nel Nord che nel Sud è in atto una campagna continua da parte britannica e delle amministrazioni delle 26 Contee di Dublino per condizionare la gente nell’accettare il dominio di Londra. Nelle Sei Contee sono aumentati gli arresti, le perquisizioni e gli attacchi alle case e l’oppressione. Persino i limitati obiettivi dei Provisionals non sono stati raggiunti come il riconoscimento ufficiale della lingua irlandese, la riforma del sistema educativo e la devolution di alcuni poteri politici che, anche se passasse, lascerebbe ancora all’MI5 (i servizi di Sua Maestà ndr) la totale responsabilità dell’applicazione della legge britannica all’interno delle Sei Contee.
La polizia, dopo l’entrata dei cattolici nel governo, ha cambiato metodi contro gli irlandesi?
No, anzi la campagna di oppressione contro i repubblicani si è intensificata. Ci sono stati molti arresti negli ultimi mesi. La gente è stata sottoposta a check-point casuali sulle strade, mentre l’MI5 ha cercato di approcciare varie volte i membri del Republican Sinn Féin nel tentativo di reclutarli come agenti. La questione della composizione religiosa del RUC/PSNI (le forze di polizia ndr) non è stato mai il problema fondamentale: prima del 1921 quando tutta l’Irlanda era sotto il dominio britannico, il RIC (Royal Irish Constabulary – è stata rinominata in Ruc – Royal Ulster Constabulary quando nel 1922 l’Irlanda fu divisa) era all’80 per cento una forza cattolica. Anche così composta era di fatto una forza di polizia britannica che faceva rispettare la legge di Sua maestà in Irlanda con metodi repressivi come oggi nel caso della polizia biconfessionale. Cambiare il nome o incoraggiare i cattolici a farne parte non cambia la natura di questa forza di polizia coloniale.
Ci sono ancora prigionieri politici irlandesi nelle carceri inglesi? All’interno dell’accordo per il governo biconfessionale si parlava dei prigionieri?
Sì, ci sono detenuti repubblicani nella prigione di Maghaberry nella contea di Antrim. È stato negato loro lo status di prigioniero politico. Sono soggetti a continue vessazioni e sono regolarmente chiusi in celle d’isolamento. A pasqua è stato detto ai repubblicani che non potevano indossare il “Giglio di Pasqua” (un simbolo della lotta irlandese per la libertà indossato dal popolo ogni anno a pasqua per commemorare la rivolta del 1916). Quando si sono rifiutati di toglierlo sono stati rinchiusi nelle loro celle per 48 ore. Anche le famiglie dei prigionieri sono oggetto di continue vessazioni. Credo che al momento ci sia un prigioniero politico irlandese in Inghilterra.
Lo Sinn Fein com’è considerato dalla gente?
Per molti della comunità nazionalista i Provisionals ora sono visti come dei collaboratori. In molte zone è cresciuta la spaccatura tra la comunità nazionalista e i Provisionals, con i Provos che si stanno ponendo sempre di più contro la gente, in supporto del governo britannico. Una situazione che è la conseguenza logica della loro posizione di amministratori del dominio di Londra. All’inizio di agosto i Provisional eletti assessori e membri di Stormont sono stati attaccati dai nazionalisti quando hanno tentato di bloccare la commemorazione da parte delle comunità dell’anniversario dell’ introduzione da parte britannica dell’internamento senza processo nel 1971. A Belfast membri del Republican Sinn Féin hanno raccontato che i Provisionals hanno agito come la Ruc con minacce a giovani nazionalisti, chiedendo anche nomi e indirizzi.
L’Ira ha ancora un’organizzazione attiva o non esiste più?
Durante il disarmo nel 2005 è probabile che i Provos – non hanno il diritto di usare il nome dell’Ira - abbiano mantenuto alcune delle loro strutture. Il loro obiettivo è di monitorare e sorvegliare le aree nazionaliste per conto della Gran Bretagna, usando maniere forti e intimidazioni. Il caso di Paul Quinn, 21 anni, che fu bastonato a morte nella contea di Monaghan nell’ottobre dello scorso anno, si crede che sia collegato alla campagna dei Provisionals di instillare paura e quindi esercitare il controllo sulle comunità.
A Belfast abbiamo visto molte scritte della Continuity Ira. Come è vista questa organizzazione dalla gente?
La “Continuity Irish Republican Army” (Cira) vorrebbe considerarsi una continuazione dello storico Ira, mantenendo la sua costituzione e i suoi scopi. Non c’è collegamento tra l’Rsf e la Cira, ma ci sono alcune analisi condivise sulla situazione politica e la necessità della fine dell’occupazione. La Cira ha rivendicato un certo numero di recenti attacchi contro le forze britanniche.A Shankill road ancora sventolano le bandiere degli Uvf. Come abbiamo visto le pire con le bandiere irlandesi.
Le violenze orangiste si sono fermate o continuano?
La violenza orangista o lealista contro la comunità nazionalista è una costante giornaliera all’interno delle Sei Contee. Attacchi a case, scuole e chiese cattoliche sono comuni. Un grande numero di famiglie nazionaliste sono state cacciate dalle proprie case. Nel 2006 Michael McIlveen, un ragazzo di 15 anni, è stato picchiato da morte da una banda lealista. Una serie di studi indipendenti ha evidenziato che l’accordo di Stormont del 1998 è servito solo ad aumentare la divisione settaria.
Esiste un modo per arrivare alla pace?
La chiave per iniziare ad affrontare il problema del settarismo è la fine dell’occupazione britannica e delle interferenze in Irlanda. La divisione è uno strumento che la Gran Bretagna utilizza per mantenere il potere sull’Isola verde. Il programma del Republican Sinn Féin per una Nuova Irlanda, che si chiama “Eire Nua”, contempla un progetto dettagliato per una reale democrazia, decentrando il potere direttamente a livello regionale e locale. Questa struttura politica fornirà il potere politico a tutto il popolo irlandese sia protestante che cattolico. Nei dialoghi avuti nel passato i leader lealisti hanno detto che “Eire Nua” potrebbe essere una base per un accordo. Questi sono passaggi che devono essere fatti per riuscire a eliminare la divisione settaria. La fine del dominio britannico deve essere il primo passo.
Tommaso Della Longa
Go on home British soldiers, go on home.
Have you got no fuckin' homes of your own ?
For eight hundred years we've fought you without fear
And we will fight you for eight hundred more.
If you stay British soldiers, if you stay
You will never ever beat the IRA
The fourteen men in Derry are the last that you will bury
So take a tip and leave us while you may.
No, we're not British, we're not Saxon, we're not English
We're Irish! and proud we are to be.
So fuck your union jack we want our country back
We want to see old Ireland free once more.
Well we're fighting British soldiers for the cause
We'll never bow to soldiers because
Throughout our history we were born to be free
So get out British bastards, leave us be.

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