mercoledì 11 marzo 2009

...E LO VOGLIAMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?

Altri obbrobri politici percuotono la scena parlamentare italiana orientata sempre più verso un autoritarismo anni'20(ci stiamo preparando con molto anticipo al centenario).
E poi qualcuno lo ha proposto come prossimo presidente della repubblica...e magari il nostro dittatore vince...anni molto bui ci attenderanno se un essere simile,dopo che si sia fatto la sua ennesima legge ad personam tipo repubblica presidenziale,possa comandare uno stato come il nostro.
Altro che guerre civili e mondiali,un vero schifo più di quello odierno ci sarebbe se Berlusconi divenisse capo supremo duce imperatore dei nostri coglioni!
Ecco una riflessione tratta da Indymedia sulle nuove dichiarazioni di Berlusconi sulla possibilità di non far votare tutti i parlamentari,diciamo solo i più simpatici!
Mi chiedo se sono chiare a tutti le implicazioni del discorso di Berlusconi in cui il Nostro auspicava un parlamento in cui solo i capigruppo possono votare ed è riconosciuto a tutti gli altri, al massimo, il diritto a un voto dissidente.A un primo livello, il più elementare, Berlusconi dimostra di non avere la più pallida idea di cosa sia una democrazia parlamentare, e di cosa sia un mandato popolare. Ma si tratta anche dell'osservazione più elementare, dato che è noto a tutti che Berlusconi è un uomo ignorante.
A un livello appena più profondo, va rilevato il completo disprezzo che lui ha per la democrazia. Il fatto che ciambelle mandate in parlamento possano tornare senza buco è visto da lui come nient'altro che una menomazione delle sue prerogative. L'aver imposto un assurdo sistema di preferenza in cui si viene eletti secondo l'ordine di presentazione in lista non è stato sufficiente a determinare il completo assoggettamento dei parlamentari. E dunque ora si vuole addirittura privarli del voto in aula.
Ma soprattutto mi chiedo quanto le visioni di Berlusconi in materia di rapporti tra i poteri dello stato e di garanzie democratiche possano essere considerate come rappresentative del capitalista medio italiano. Questi signori hanno accettato la democrazia, tutto sommato. Ma ce li vedete a fare i difficili se un Franco o un Pinochet arrivassero al potere pronti a prendere le difese dei loro interessi?

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