lunedì 9 marzo 2009

LA STESSA STORIA A TORINO

Ennesima prova di forza del regime oggi a Torino quando gli studenti antifascisti del Collettivo universitario autonomo hanno contestato fortemente i rappresentanti dei fasci del Fuan-Azione universitaria ma di fatto non c'è stato nessun contatto con loro visto che questi ultimi erano protetti dai loro amici-amanti col manganello in mano pronto a venire usato con gioia contro tutto e tutti(i compagni).
E la solita carrellata finale di agenti contusi e feriti a beccarsi i 3,i 5 o i 10 giorni di prognosi per nulla,solo per presentare documenti sempre più pesanti contro chi viene denunciato ed arrestato.
Capire una prognosi anche di 6 o più mesi per le evidenti mancanze intellettive delle merde in questione,ma è una storia veccia come il mondo che questi parassiti armati fino ai denti e di fatto protetti da casco,scuda ed armature dappertutto si facciano "medicare"per ferite immaginarie.
Esempio lampante per chi legge dal cremasco sono gli interventi degli sbirri contro ubriachi o tossicodipendenti che ogni tanto accadono qui nel circondario,col "criminale"senza divisa arrestato(e certi li conosco mingherlini e che potresti stenderli con un dito),e la pattuglia degli sbirri in toto al pronto soccorso ad estorcere la prognosi....che infami!
E lo dico perchè la mia esperienza di piazza e soprattutto di stadio è abbastanza ricca di episodi,senza entrare nel merito di dettagli,di gente massacrata dai manganelli e poi addirittura arrestata e picchiata nuovamente in questura e di sbirri e celerini falsi contusi.
Le ferite vere lo ribadisco le avete voi nel cervello ma di quelle serie che sono difficili da curare ma non per questo impossibili...una bella terapia d'urto fa bene al vostro caso.
Andando oltre metto degli articoli tratti da "La Stampa on-line"di Torino,"Infoaut" e "Senza Soste",buono sdegno.
Tensione all'Università, un arrestoScontri autonomi-forze dell'ordine.

Caos a Torino: studenti antifascisti protestano contro i giovani del FuanInterviene la polizia ed è battaglia.Il rettore: non ho autorizzato il blitz.

TORINO.Torna la violenza all’Università di Torino. È ancora la raccolta di firme per le liste universitarie a innescare la miccia, come due anni fa: un centinaio di autonomi, infatti, questa mattina, voleva impedire a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà Umanistiche, l’operazione ai militanti del Fuan-Azione Universitaria. Il bilancio dei tafferugli è di tre giovani portati in Questura per essere identificati e sei agenti Digos feriti, uno dei quali alla testa. Dei tre studenti, uno di 31 anni è stato arrestato per violenza, resistenza e lesioni e un altro è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. Una terza ragazza è stata identificata e poi lasciata andare. Incidenti quasi annunciati, perchè era chiaro da tempo come l’operazione di raccolta firme da parte del Fuan-Azione universitaria avrebbe scatenato la reazione dei militanti del Cua (Collettivo universitario autonomo), come era successo alle precedenti elezione dei rappresentanti degli studenti a Palazzo Nuovo, Facoltà Umanistiche. A riprova di ciò, era stato allestito un nutrito servizio d’ordine con carabinieri e polizia a protezione del banchetto di raccolta firme posizionato proprio nell’atrio di Palazzo Nuovo. I manifestanti, un centinaio, non riuscendo a raggiungere i rappresentanti del Fuan a causa del cordone di sicurezza allestito dalle forze dell’ordine, hanno cominciato a lanciare oggetti contro gli agenti e anche due bombe carta, una delle quali è scoppiata davanti al volto di un poliziotto. Le forze dell’ordine hanno risposto con alcune cosiddette «cariche di alleggerimento», per disperdere almeno una parte dei giovani che si trovavano all’interno dell’edificio, compresi i militanti del Fuan che raccoglievano le firme, fatti uscire dall’atrio. Lasciando Palazzo Nuovo, gli autonomi, al grido di «Fuori i fascisti dall’Università», hanno occupato il salone d’onore del Rettorato, in via Po, per protesta contro i tre fermi. «Io - è la risposta fornita dal rettore dell’Università di Torino, Ezio Pelizzetti agli studenti che hanno interrotto una seduta del senato accademico che, tra l’altro, ha preannunciato una indagine conoscitiva su quanto è accaduto - non ho autorizzato l’intervento di nessuno. La mia segreteria ha ricevuto stamattina una telefonata della Digos che avvertiva che le forze dell’ordine erano già nell’atrio». Una tesi diversa da quella sostenuta da fonti della polizia torinese secondo la quale fin dalle 9.30 di stamattina la segreteria del rettore era stata avvertita della situazione. In più il prorettore Roda, presente nell’atrio prima degli incidenti, avrebbe condiviso con i funzionari della polizia la presenza degli agenti all’interno dell’Università. Il Fuan ha infine chiesto che il Rettore e il ministro Gelmini sospendano le elezioni studentesche fino a quando «la situazione nell’Ateneo non sarà definitivamente risolta e si garantirà l’agibilità di tutte le liste che democraticamente vogliono candidarsi». «Abbiamo assistito a scene che mai ci saremmo aspettati di vedere - hanno invece ribattuto i giovani dei collettivi universitari di tutte le facoltà torinesi - studenti presi e trascinati per le gambe, buttati a terra e picchiati con calci e manganellate da più poliziotti contemporaneamente. Chiediamo al rettore e al Senato Accademico una presa di posizione inequivocabile e una condanna di quanto accaduto, nonchè l’immediato rilascio degli arrestati».
Università: Torino ancora cariche contro gli studenti.
Ancora una volta polizia ed i carabinieri hanno caricato gli studenti che protestavano contro i fascisti. Ancora una volta assistiamo all'inutile teatrino dei poliziotti che si fanno refertare in ospedale nonostante scudi, manganelli e tenute da robocop incontrino solo mani alzate. A pochi giorni dalle cariche all'università di Pisa la polizia torna ad occupare gli spazi degli atenei e, con la complicità dei rettori, ad usare la violenza, quando per una non ben chiara "difesa" di una porta di ingresso, quando per una chiarissima difesa di amici politicamente vicini. Ci chiediamo quanto durerà questa ondata repressiva "anti crisi", quando qualcuno alzerà la voce per fermare i manganelli, i tonfa e l'eccitazione delle divise blu, e quando il movimento tutto proverà a difendersi e a non accettare più violenze, provocazioni, soprusi e repressione.
Ulisse Ognistrada.

Torino, la polizia carica selvaggiamente l'Onda antifascista.

Dopo Milano , Padova e Cagliari , tocca a Torino. La polizia entra nelle strutture universitarie per difendere un ceto poltico di neofascisti in cerca di legittimazione e procacciamento di voto per garantirsi nuove poltrone nel Senato studentesco da cui gestire fondi e lobbying sui soldi pubblici. Quest'oggi i fascisti del Fuan si sono ripresentati nei locali dell'università di Torino, improvvisando un banchetto nell'atrio di Palazzo Nuovo per le imminenti elezioni universitarie.In città come all'università, negli anni, non è mai stato concesso alcuno spazio e agibilità politica all'estrema destra, quindi la presenza di questi personaggi non ha potuto che essere avverti dagli studenti e dalle studentesse dell'Onda come un'inaccetabile provocazione. Fin dalle prime ore della mattinata si è formato un presidio spontaneo antifascista, di fronte al quale si è interposta la celere.Non diversamente dal passato anche quest'oggi la questura ha militarizzato l'ateneo. Il presidio antifascista, provvisto dello striscione "fuori i fascisti dall'università", ha scandito cori e slogan, denunciato la natura fascista del Fuan, ritenendo tra l'altro inaccettabile non solo la presenza dei fascisti ma anche quella della polizia, come sempre a protezione dell'estrema destra. Di fronte alla persistenza degli studenti antifascisti, presenti in gran numero (almeno 400), che hanno lanciato uova in direzione dei fascisti e acceso fumogeni colorati, la polizia ha pesantemente caricato, selvaggiamente, dando luogo a una caccia all'uomo estesasi lungo tutto l'atrio e oltre. La celere si è accanita su ogni studente o studentessa capitato a tiro, facendo diversi feriti. Durante le cariche le forze dell'ordine hanno eseguito 5 fermi, portando gli studenti in questura e facendo tramutare 2 fermi in arresti.Dopodichè l'Onda antifascista è uscita da Palazzo Nuovo, dirigendosi in corteo spontaneo verso il rettorato dell'università, il quale è stato poi occupato. Si è tenuta una conferenza stampa nei locali occupati, durante la quale si è denunciata la violenza delle cariche della polizia e l'inaccettabilità della presenza di forze neofasciste all'università, richiedendo l'immediata liberazione degli studenti fermati ed esigendo una presa di posizione del rettore Ezio Pelizzetti. Gli studenti sono ancora in occupazione e la manterranno finchè il rettore non si presenterà. Tanti gli attestati di solidarietà dai soggetti sociali del panorama di movimento nazionale e cittadino.Quelle di oggi non sono che scene già viste: a Torino, come in altri atenei (e la tendenza sembra aumentare in progressione) esiste una irriducibilità politica antifascista che intorno a poche ma essenziali parole d'ordine difende spazi di tolleranza e vivibilità altra cui tanti pezzi di società sembrano ormai aver rinuciato.Solo poche settimane fa tre studenti di questo ateneo sono stati condannati a 1 anno di detenzione (uno di loro senza il beneficio di condizionale - dispositivo pure utilizzatogli contro retroattivamente) per le stesse ragioni che oggi hanno portato decine di studenti a frapporsi alla presenza intollerabile delle forze dell'ordine, le stesse che un mese fa militarizzarono tutta via Po per proteggere lo svolgimento separato di un'inaugurazione d'anno accademico che non s'aveva da fare.Rettore e autorità accademiche non si rassegnano, continuano con la loro governance di miseria, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, rifutandosi di assumere un'indicazione precisa che giunge dalla parte più consistente e attiva della popolazione studentesca: "Fuori i fascisti dall'università!" No alla militarizzazione degli spazi!"Gli eventi di oggi sono solo un'avvisaglia perché hanno annunciato la loro intenzione a candidarsi con una lista paravento anche i neo-nazisti locali di Casa Pound Torino sotto il nome bucolico di "Arcadia". Staremo a vedere...

Università: uova contro i fascisti, la polizia carica.

fonte: infoaut
Con l'incombere delle prossime elezioni universitarie tornano a farsi vivi nei locali dell'università di Torino anche i fascisti del Fuan, componente giovanile di Alleanza Nazionale che non ha mai digerito lo svolta, più di facciata che reale, di Fiuggi. Perseverano nell'ostentazione di simboli fascisti, richiamandosi nostalgicamente nelle pratiche e nelle parole d'ordine al ventennio mussoliniano.Questa mattina hanno quindi fatto la loro comparsa, con un banchetto, a Palazzina Einaudi, sede dislocata dell'università, dove hanno trovato come ogni volta l'opposizione degli studenti e delle studentesse antifascisti. Nonostante la solita presenza di forze dell'ordine a protezione dei fascisti si è creato un presidio antifascista dell'Onda che è cresciuto di numero man mano nella mattinata, ritenendo intollerabile la presenza del Fuan. Dietro lo striscione "Fuori i fascisti dall'università" oltre una cinquantina di studenti ha mantenuto il presidio di contestazione di fronte ai cancelli della sede delle facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza, ingentemente presidiati da un forte schieramento di polizia. Nel momento in cui il presidio è avanzato, lanciando uova contro fascisti e polizia, la celere ha caricato, non riuscendo però a far sciogliere il presidio.Anche quest'oggi gli studenti, l'Onda, hanno dato una risposta doverosa di fronte al tentativo di riemergere di questi personaggi. Nessuno spazio, nessuna agibilità, nè in città nè tantomeno all'università. Un antifascismo genuino quello espresso quest'oggi come negli anni scorsi a Torino, che non può essere intaccato nemmeno dalle "condanne esemplari" propinate dalla magistratura.

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