lunedì 17 maggio 2010

DUE BRAVI RAGAZZI CHE NON ANNICHILERANNO PIU'

Altra costernazione generale e pubblico raccoglimento dei mass media e di molti italiani che ancora non capiscono che oggi sono morti a Herat due lavoratori e non due eroi,perchè io considero eroe più un operaio che si fa il culo per quarant'anni in catena di montaggio che un soldato che va in missione di guerra-pace ad ammazzare per un governo complice degli Stati Uniti e di Israele che ha invaso un territorio straniero.
Non sto ad esplicare tutto il mio sdegno verso l'esercito italiano e chi manda in guerra i"nostri"soldati,passando dal Pdl a Rifondazione,basta vedere un post molto emblematico su tutto ciò con un corollario di commenti e minacce di morte e di oscuramenti prontamente malcagati(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/09/festa-nazionale-grazie-ai-folgorati.html) riferendomi alla cronaca pura con un articolo del"Corriere on-line"e prima ancora riferendomi ad un blog(http://www.doxaliber.it/missione-di-pace-vai-luca-annichiliscilo/289) dove è postato un articolo del 2006 e c'è un video riproposto al termine del contributo odierno in cui se vede che cosa i militari italiani vanno a fare nelle loro missioni.
Oltre la facciata che ci fanno vedere gli schermi del regime con i soldati che forniscono aiuti e assistenza il vero volto delle invasioni dei militari italiani sono armi e morte.

Missione di pace: ''Vai Luca: annichiliscilo''
E' ipocrisia arrabbiarsi e denunciare l'utilizzo dell'8x1000 destinato ad "arte e cultura" per la missione in Iraq (o per qualsiasi altra guerra)?
E' Ipocrisia dire che il sequestro, le torture, le detenzioni illegali, sono atti orribili che violano la Convenzione di Ginevra ed i diritti dell'individuo stabiliti dalla maggior parte delle leggi occidentali?
Oppure piuttosto è ipocrita cercare di giustificare le torture con la scusa della "sicurezza nazionale" e spacciare una guerra (qualunque sia il suo fine) per una missione di pace?
I soldati possono essere utilizzati per presidiare e difendere il territorio nazionale (così come previsto dalla nostra Costituzione), oppure possono essere utilizzati per presidiare il territorio "invaso" di un'altra nazione (così come vietato dalla nostra Costituzione), di sicuro sono addestrati all'uso delle armi ed alle tattiche di combattimento.
Suppongo che i nostri soldati siano stati utilizzati anche per recuperare i (pochi reperti) rimasti intatti dopo i bombardamenti americani ed i furti degli sciacalli, credo che i loro ospedali da campo siano stati utilizzati anche per curare la popolazione civile, e non dubito sul fatto che i soldati siano stati utilizzati anche per fornire cibo ed aiuti alla popolazione.
Ma sono anche certo del fatto che siamo gli alleati di un esercito che ha usato armi chimiche al fosforo bianco sulla popolazione civile, che ha torturato i prigionieri di Abu Ghraib e Guantanamo, che ha massacrato la popolazione di Haditha e di Ishaqi.
I nostri soldati non hanno svolto soltanto il ruolo di testimoni, anche loro sono stati utilizzati in azioni di guerra, il filmato che presento, trasmesso da Rainews24 e passato quasi in silenzio, lo dimostra: i soldati italiani in quell'occasione fanno ciò per cui sono addestrati: sparano ed uccidono il nemico, questo è il loro compito e loro lo svolgono.
Forse è meno normale che qualcuno di loro inciti il compagno commilitone con parole tipo: "Vai Luca, annichiliscilo p...d.." e che qualcuno di loro gioisca una volta che il nemico è stato abbattuto, ma anche questo è normale, fa parte della brutalità della guerra, di qualsiasi guerra.
Alcuni dei nostri soldati sono morti, ed io sono dispiaciuto per la loro fine, ma la verità è che in guerra si muore.
Si, è vero, a causare la loro morte sono stati degli Iracheni, ma il mandate del loro omicidio è il precedente governo che ha appoggiato gli americani in questa assurda guerra ed ha deciso di mandare i nostri giovani a combattere.
Ha torto marcio chi crede che le persone contrarie alla guerra in Iraq sarebbero state invece favorevoli se al governo ci fosse stato qualcuno di sinistra.
Una volta questa nazione era unanimamente contraria alle guerre, era rarissimo trovare qualcuno favorevole agli interventi armati, d'altronde è normale, abbiamo scritto una Costituzione in cui è chiaramente sottolineata la condanna alla guerra come mezzo di offesa.
Quello che mi sorprende e dispiace è vedere il numero elevato di neo-guerrafondai italiani apparsi dopo l'11/09, quello che mi dispiace è vedere che molte persone confondono l'appartenenza politica con l'essere favorevoli o contrari ad un conflitto armato. Solo pochi anni fa l'idea che gli italiani avevano delle guerre era completamente diversa, cosa è successo?
Come si può ancora dire che questa è stata una missione di pace? Chi difende questa guerra dovrebbe trovare nuove argomentazioni, altrimenti la prossima volta in cui utilizzerà il termine "ipocrita" per tacciare chi è contrario all'intervento armato in Iraq è bene che prima si guardi allo specchio.
Sono venuto a conoscenza di questo video grazie a questo post sul blog: Tafanus, nel post viene anche raccontato di come Mediaset abbia bloccato un servizio delle Iene in cui venivano trasmessi spezzoni di questo filmato.
Afghanistan, uccisi 2 soldati italianiDue feriti: c'è anche una donna
Attacco a una pattuglia: esplosione di una bomba al passaggio del blindato. I feriti non sono in pericolo di vita.
I nostri connazionali si trovavano all'interno di un blindato quando è esplosa una bomba
Afghanistan, uccisi 2 soldati italianiDue feriti: c'è anche una donna
Attacco a una pattuglia: esplosione di una bomba al passaggio del blindato. I feriti non sono in pericolo di vita
MILANO - Militari italiani ancora nel mirino in Afghanistan: due sono stati uccisi e altri due sono stati gravemente feriti alle gambe, anche se non sono in pericolo di vita, in seguito ad un attentato nel Nord Est del Paese, nella zona vicino a Herat controllata dalle forze italiane dell'Isaf. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri Isaf.
LE VITTIME - Le due vittime cadute nell'agguato sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. La soldatessa ferita è Cristina Buonacucina, caporale del 32.esimo reggimento Genio "Taurinense", originaria di Foligno. Il secondo militare ferito è Gianfranco Scirè, 28 anni, di Casteldaccia, un comune in provincia di Palermo. Luigi Pascazio era figlio di un poliziotto. Il padre del militare ha appreso la notizia in questura a Bari, dove era in servizio. Il rientro delle salme, ha riferito il ministro La Russa, avverrà mercoledì.
L'AGGUATO - I militari erano a bordo di un blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, più a Nord. «Erano oltre 400 i soldati presenti in questa colonna - ha precisato il ministro La Russa - impegnati in un trasferimento operativo». L'esplosione di un ordigno ha colpito in pieno il blindato, secondo quanto ha riferito il comando italiano di Herat. Il fatto è avvenuto alle 9,15 locali. I quattro si trovavano a bordo di un blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio, era in movimento e si trovava a 25 chilometri a sud di Bala Murghab.
GLI ALLARMI DEGLI 007 - In diverse occasioni i servizi segreti avevano segnalato il rischio di un aumento degli attacchi con Ied (Improvvised explosion devices) nella regione occidentale dell'Afghanistan, in particolare nella province di Herat, Farah, Badghis, Shindand, ma anche nell'area di Bala Murghab. Negli avvisi degli 007 si segnalava in particolare come fosse «altamente probabile» l'utilizzo di Ied, sia nell'area di confine con le province meridionali - dove sono più attivi i talebani - sia in quella a ridosso del confine con l'Iran e il Turkmenistan. Proprio in queste zone, tra l'altro, si è registrato negli ultimi tempi un «crescente attivismo» degli insorti e si sono già verificati diversi attentati nei confronti dei militari italiani. Anche se l'attacco viene letto non come un'azione «mirata» nei confronti del contingente italiano per il lavoro che sta svolgendo nella provincia di Herat, ma come l'ennesimo tentativo degli insorti di colpire chiunque appoggi il governo locale e tenti di ripristinare condizioni minime di sicurezza nel paese. Una strategia, quella talebana, che va anche attribuita, secondo i servizi, alla necessità delle milizie che operano nel sud del paese - nell'Helmand in particolare - di sottrarsi all'offensiva americana. Nella zona sotto il controllo italiano, avvertivano inoltre gli 007, potrebbero essersi riversati diversi esponenti qaidisti fuggiti dal Waziristan, in Pakistan, dove è in atto un pressing dell'esercito pakistano e americano.
LA MISSIONE ITALIANA - Sono circa 2.800 i militari attualmente dispiegati in Afghanistan. Da giugno, nel Paese asiatico arriveranno altri mille soldati, con l'obiettivo di raggiungere un contingente di 3.227 militari, come annunciato a dicembre dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. «L'Italia non prende e non prenderà decisioni unilaterali iu nessun caso - ha aggiunto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, frenando le richieste del ministro Roberto Calderoli che invita il governo a interrogarsi sui sacrifici che l'Italia sta affrontando in Afghanistan. «Tutti - ha aggiunto La Russa in conferenza stampa a Milano - ci interroghiamo sempre, tanto più quando si verifica questo genere di episodi.
Ringrazio Calderoli di aver ricordato che queste decisioni si prendono in sede internazionale, e noi lavoriamo affinché non siano prese unilateralmente, e in ogni caso, noi oggi continuiamo a ritenere che il rischio è connesso all'importanza della missione». L'aumento della presenza militare italiana in Afghanistan era stato chiesto dal Segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen, su pressione americana. I militari italiani hanno la responsabilità di un'ampia regione dell'Afghanistan occidentale che comprende le province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. La maggior parte dei soldati partecipa alla missione Isaf della Nato, mentre i carabinieri sono inseriti in Eupol, la missione dell'Unione europea per la ricostruzione della polizia civile locale. L'inizio del disimpegno militare italiano dal Paese è fissato perl luglio 2011.

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