Che palle con questo marcio revisionismo di personaggi che dovrebbero stare appesi a testa in giù,e tra questi Giuseppe Ciarrapico(dovremmo però appaiare un paio di lampioni visto la stazza di questo maiale)ultimamente ripassato per le cronache come l'ennesimo indagato Pdl,uno al giorno oramai e manco che si facessero un giorno di galera.
Notoriamente e storicamente amante della camicia nera e dell'ignoranza questo spregevole suino che pubblica con i contributi statali riviste dove si elogia il fascismo(ricordiamocelo che la Costituzione ha una legge ormai inascoltata che è quella sull'apologia di quella ideologia se di idea si può parlare quella del fascio visto che solitamente un'idea rappresenta una cosa positiva e che porta a migliorie),indagato dalla magistratura per una frode di ben 22 milioni di Euro dello Stato rubati mentendo sulle reali capacità d'azione della sua casa editrice che fortunatamente viene cagata da pochi cerebrolessi che guardano solo le figure.
Un conto è stampare libri di storia spiegando il fascismo,il comunismo,il buddismo e tutto quello che si vuole mantenendo un profilo storico distaccato,un altro paio di maniche è appoggiare pienamente l'operato di una testadicazzo come Mussolini che ha fatto fare all'Italia un balzo indietro di parecchi anni lasciando il nostro paese sul lastrico,altro che le grandi opere che ha fatto,l'unica cosa buona che il duce di merda ha compiuto è stato il portfolio di Piazza Loreto!
Il contributo oltre a trattare questo aborto umano come si deve,ovvero da cisterna di merda,pone l'attenzione sul fatto che molti viaggi nostalgici dei fascisti a Predappio sulla tomba del loro boss che è morto mentre scappava dall'Italia travestito da soldato tedesco(onore al duce l'impavido condottiero di sti cazzi...ahah...ricordiamoci pure questo!)sono sovvenzionati dalle tasse di tutti i cittadini...con lanciafiamme ad accoglierli!
L'articolo segnalato dal sito"antifa.org"è di"espresso.repubblica.it"mentre il link successivo di wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ciarrapico è una piccola biografia di un mentecatto che siede al governo di una nazione nata dall'azione antifascista,vergogna a lui ed a tutte le teste di merda che votano Pdl ed i loro alleati,fatevi-ci un favore...sparatevi!
Dal Duce a spese nostre.
Dal Duce a spese nostredi Gianluca Di FeoCon i contributi pubblici per l'editoria, Ciarrapico pagava anche le trasferte dei neofascisti sulla tomba di Mussolini a Predappio. Un risvolto inedito emerso dall'indagine della procura di RomaTutti dal Duce, tanto paga lo Stato. Giuseppe Ciarrapico siede nel parlamento della Repubblica nata dalla sconfitta del fascismo ma non ha mai negato la sua passione per la camicia nera. E questa sua dedizione alla causa mussoliniana emerge anche dall'indagine della magistratura, che lo accusa di avere frodato ventidue milioni di euro: soldi pubblici destinati a sovvenzionare l'editoria e ottenuti mentendo sui conti e sulla reale proprietà del suo impero editoriale.In un file intitolato "Edizioni Giuseppe Ciarrapico" contenuto in una pen drive sequestrata nel 2007 dalla Guardia di Finanza a una collaboratrice dell'attuale parlamentare Pdl, si scopre il vero uso di un fido da 75 mila chiesto per «un'iniziativa editoriale relativa a un'opera di Gianpaolo Pansa». Pansa è l'autore, tra l'altro, de "Il sangue dei vinti" sulle esecuzioni sommarie commesse da alcuni ex partigiani all'indomani del 25 aprile 1945. Ma Ciarrapico ha liberamente interpretato la questione organizzando con i quattrini dello Stato (il fido sarebbe stato saldato con i contributi per l'editoria) una grande gita collettiva al sepolcro di Benito Mussolini.In questa contabilità parallela si scrive infatti che con il fido viene pagata una trasferta in autobus a Predappio. Il file riporta due voci: "10.780 euro per pulmann Predappio" e "7.370 Rosati per servizio Predappio". La seconda spesa dovrebbe indicare un servizio di catering fornito dal bar Rosati di Piazza del Popolo, che secondo le indagini appartiene allo stesso Ciarrapico ed è uno dei più noti della capitale.Sul Web c'è ancora traccia di una comitiva organizzata il 28 ottobre 2007 dalla associazione Campo della Memoria, «d'accordo con il dottor Giuseppe Ciarrapico, la X Mas e la federazione combattenti Repubblica sociale». Sono le principali organizzazioni di reduci repubblichini, molto care a Ciarrapico: gruppi che non raccolgono soltanto veterani novantenni che scelsero di andare a Salò ma hanno una platea crescente di giovanissimi neofascisti come dimostrano i siti che hanno rilanciato la trasferta a Predappio.A Predappio si va per un solo motivo: "Rendere omaggio alla tomba di Benito Mussolini", come spiega l'annuncio della comitiva. La data poi ha un forte valore simbolico: è quella del 85mo anniversario della marcia su Roma, la fine della democrazia. L'avviso rimasto sulla Rete offre un autobus cinquanta posti per i camerati romani. Ma dalla spesa si può dedurre che i fan del Duce partiti grazie alla sovvenzione del "Ciarra" dovevano essere parecchi: almeno tre pulman.Ai magistrati della procura di Roma tutto questo interessa per dimostrare tutta la falsa contabilità con cui - secondo l'accusa - il parlamentare si sarebbe fatto consegnare 22 milioni di euro di denaro pubblico: fondi destinati ad aiutare l'editoria e finiti indirettamente anche per pagare i picnic in camicia nera. Perchè anche il fido servito a finanziare la spedizione repubblichina poi confluiva in quei bilanci beneficiati dal denaro dei contribuenti italiani.E in tema di saluti romani nell'ordinanza dei giudici c'è la ricostruzione di un altro episodio diventato celebre: i manifesti fatti stampare da Ciarrapico nell'autunno 2007 contro la svolta antifascista di Gianfranco Fini e affissi in tutte le strade di Roma. Poster che mostravano il leader di An con il braccio teso e la scritta "Fini, una garanzia ideale e politica". Quando la Digos convoca il responsabile della tipografia per interrogarlo come testimone, Ciarrapico gli telefona e lo invita a tacere. Viene intercettato mentre lo apostrofa: "Tu gli devi dire che non hai motivo di rispondere...Io non devo rendere conto a nessuno...Rendo conto al mio amministratore delegato che è il dottor Giuseppe Ciarrapico". E dopo l'interrogatorio, il "Ciarra" chiama direttamente la questura per protestare: «Nella mia azienda è stato prelevato un dipendente...». Sostiene che questo era avvenuto senza informare l'autorità giudiziaria «circostanza appresa direttamente dal procuratore capo di Frosinone». Solo sei mesi più tardi Francesco Storace rivelò che i manifesti erano opera di Ciarrapico: «Mi ha telefonato e mi ha detto: Hai visto cosa gli ho fatto...».(05 maggio 2010)
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