Bisogna partire facendo un passo indietro di una decina di giorni quando la piazza Duomo storica sede delle manifestazioni per la Liberazione dal fascismo è stata negata dal sindaco Bruttomesso per via della diretta televisiva Rai per la messa della domenica(e spero tanto per questo motivo!),divieto prontamente inascoltato visto che gli antifascisti si sono presentati lo stesso e senza creare problemi.(Vedi http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/04/il-25-aprile-crema.html).
Ora l'articolo di Bruno Mattei di"Crema on-line"(che fornisce tutti i contributi di oggi)pone la questione di una ipotesi di spaccatura nella sinistra cremasca(almeno quella che dovrebbe essere più rossa,ovvero"Sinistra e libertà"e"Rifondazione Comunista")in quanto il presidente dell'Anpi cremasca Paolo Balzari(tesserato S&L)prende le distanze dai centri sociali e da quelli di Rifondazione in quanto non avrebbero osservato il divieto di manifestare il 25 aprile scorso,corteo sacrosanto da fare senza sè e ma.
Inoltre nella lettera di Balzari posta appena dopo le dichiarazioni di Miglio della federazione delle sinistra,che evidenzia come la giunta di destra cremasca abbia snobbato i festeggiamenti per la Liberazione,elogia anzi la coalizione di Bruttomesso non ricordandosi che il giorno del suo insediamento il sindaco leghista come primo atto si sia presentato sul balcone in piazza Duomo per strappare dall'asta la bandiera della pace.
L'ultimo contributo è invece incentrato sul primo maggio con l'intervento di Salini e l'allontanamento volontario dei membri di Rifondazione che andandosene hanno sparato a tutto volume"Bandiera rossa",con ovvi riferimenti a quello accaduto una settimana prima.
La mia considerazione è che l'Anpi come associazione non c'entri nulla e che il presidente cremasco Balzari abbia perso una buona occasione per starsene muto:vuole dire la sua va benissimo a patto che parli a suo titolo personale e non immischi l'associazione partigiani.
Detto questo non è detto che l'attuale presidente alle prossime elezioni sia ancora in carica visto l'enorme cazzata che ha sparato sulle nuove generazioni di partigiani che causa il tempo saranno il nuovo fulcro della lotta all'antifascismo.
Ultimo appunto è che questo caso sia stato creato ad arte dai"giornalisti"cremaschi al soldo dell'integralista cattolico-ciellino Salini che offre a Bruttomesso ad alla sua giunta un poco di respiro dopo le polemiche sui propri assessori e sulla cronica mancanza di risultati della propria lista che sta in piedi a dissapori interni e"mestieri cremaschi"(chi è di Crema sa a cosa mi riferisco).
Federazione per la sinistra: “Delegittimato il 25 aprile, una ferita agli antifascisti della città e un'offesa ai partigiani”.
Crema - “Per la Giunta Bruttomesso l’eroismo e le sofferenze dei Partigiani non meritano una corona. Solo dopo il 25 Aprile ci siamo accorti che sotto le lapidi che ricordano il sacrificio degli antifascisti Cremaschi la 'tradizionale' corona d’alloro è stata sostituita da un modesto fiocco tricolore”. Così Antonio Miglio, in una nota stampa redatta per conto della Federazione della Sinistra.
Un'offesa.
“Quanto accaduto – prosegue Miglio - è una ferita inferta agli antifascisti ed alla città di Crema, è una offesa profonda recata ai Partigiani uccisi dai fascisti e a quelli che, ancora in vita, onorano con la loro presenza la nostra storia ed il nostro futuro. Questo fatto, aldilà delle modalità e dei tempi con cui si è concretizzato, ci vede fortemente critici e decisamente in dissenso, nella consapevolezza che le nuove/vecchie Amministrazioni Comunali di Centrodestra tendono sempre di più a delegittimare il 25 Aprile”.
Anpi.
“Verificato lo scarso interesse della Giunta Bruttomesso – conclude Miglio - proponiamo che per la ricorrenza del prossimo 25 Aprile 2011 sia compito dell’ANPI farsi promotore di iniziative adeguate all’importanza ed al significato della Festa della Liberazione”.
Caro Miglio non condivido la critica e la proposta che hai formulato a nome di Rifondazione
Comunista in merito alle celebrazioni del 25 aprile. Io credo e ho sempre lavorato, da che sono
Presidente della sezione cittadina dell’Anpi, nei confronti delle amministrazioni nella convinzione
che la memoria e le celebrazioni delle date fondanti della nostra Repubblica sia un dovere per le
istituzioni e per chi è chiamato a rappresentarle in primis i sindaci. L’Anpi in nessun modo
dovrebbe sostituirsi ad esse a meno che ci siano inadempienze tali da offendere la memoria di
quanti hanno contribuito a sacrificare la vita per la liberazione dalla dittatura fascista e dalla
occupazione nazista.Non è mai stato il caso di Crema,delle passate e dell’attuale amministrazione.
Credimi, le nostre iniziative, le nostre proposte formulate anche in collaborazione con il centro dei
ricerca Alfredo Galmozzi, anche con l’attuale sindaco, hanno sempre avuto accoglienza e
partecipazione. Nella prima seduta del consiglio comunale, il presidente del consiglio comunale
Antonio Agazzi su nostra richiesta ha ricordato con parole importanti la figura di Maria Cervi da
poco scomparsa. Un atto politico di sensibilità di memoria e rispetto dei valori antifascisti espressi dal presidente del consiglio comunale in ricordo di una grande famiglia che ha contribuito alla rinascita del nostro paese. L’anno scorso, polemiche un poco volgari, in merito alla titolazione del largo Partigiani d’Italia ed un eventuale cambiamento di denominazione, avanzato da un assessore,è stato su nostra richiesta stoppato dal sindaco Bruttomesso con parole ferme e chiare.
Da alcuni anni organizziamo presso il Voltini una celebrazione in ricordo di 4 partigiani che lì
furono per le armi da fascisti cremaschi. Anche in questa occasione l’amministrazione è presente.
Questi sono alcuni atti politici che giudico positivamente. Caro Miglio, l’Anpi che io rappresento
non si intromette nelle decisioni, nelle strategie o tattiche politiche dei partiti. Non intendo oggi
derogare a questa mia convinzione. Non mi intrometto quindi nelle decisioni di un partito (che ho
contribuito a costruire), nelle decisioni, di compagni, con cui ho militato per alcuni decenni, e a cui
sono legato da duraturi rapporti di amicizia, anche se le nostre attuali strade politiche sono diverse.
Ma la posizione che avete assunto dal momento che l’Anpi è parte in causa e io ne sono il
rappresentante, la giudico sbagliata , non usate la Resistenza, non usate l’Anpi per regolare conti
con l’attuale amministrazione che nulla hanno a che fare con le celebrazioni del 25 Aprile. L’Anpi e il centro Galmozzi, hanno gestito con il sindaco e i suoi collaboratori, l’organizzazione del 25
Aprile, anche l’anno scorso avevamo posto una coccarda tricolore alle lapidi poste in città che
ricordano il luogo del sacrificio dei nostri concittadini. Non credo che la scelta della coccarda sia
così offensiva, lesiva della memoria dei nostri martiri.
Sai invece quale è la cosa che di questo 25 Aprile mi ha deluso e che ho vissuto come una ferita
inferta, questa sì alla memoria? Lo stupido spettacolo tenuto dai presunti nuovi partigiani davanti alla cattedrale. Una sguaiata protesta che ha offeso la cultura democratica della nostra città. Come ben sai, l’Anpi è in una fase di transizione, tra i vecchi partigiani e le nuove generazioni. Una fase delicata, perché la memoria della Resistenza non va lasciata in mano a chi pratica l’intolleranza.
Altro che nuovi partigiani, il loro comportamento è stato vergognoso e per quanto mi riguarda, su
tutti loro, la mia posizione è netta: alla larga, alla larga, alla larga. Prendo un impegno, assieme al
centro ricerca Galmozzi e tutti coloro che vorranno collaborare, di arricchire il programma dei
prossimi 25 Aprile con iniziative culturali, aperte soprattutto ai giovani,in modo da ridare un ruolo al nostro Comitato Unitario per la Difesa della Democrazia.
Paolo Balzari
presidente dell’Anpi di Crema
Primo maggio, frattura a sinistra. Assenti le delegazioni aziendali. Durante l'intervento di Massimiliano Salini, Rifondazione spara a tutto volume 'Bandiera Rossa' e lascia la piazza.
Crema - Sembravano polemiche destinate a rimanere in piazza. Invece no. I malumori sotterranei che si erano captati il 25 aprile sono esplosi il 1° maggio, provocando una frattura a sinistra. Rifondazione è al centro un po’ di tutti i crocevia di questa serie di polemiche incrociate. Dopo il 25 aprile Antonio Miglio aveva lanciato un'accusa al comune a nome dell’Anpi. La mancata deposizione delle corone di alloro alle varie lapidi che ricordano i partigiani cremaschi sparse per la città aveva fatto alzare la voce all’esponente cremasco di Rifondazione. “Che sia l’Anpi a prendersi in carico la cosa dall’anno prossimo”, auspicava Miglio in un comunicato riportato dalla stampa proprio la mattina del Primo maggio (in allegato).
L'elogio e le scuse.
L’Anpi non ci sta; Paolo Balzari prende carta e penna e scrive una lettera (in allegato) indirizzata a Miglio, nella quale prende le distanze da Rifondazione e scusa il comune per le corone, anzi elogia l’amministrazione Bruttomesso per i rapporti distesi sempre avuti con l’Anpi. Una presa di posizione certamente dolorosa per Balzari. Uno di quelli che ha abbandonato il Prc cremasco per entrare nelle fila di Sinistra e libertà. In più bisogna ricordare che molti esponenti del Prc cremasco sono anche tesserati Anpi.
La piazza negata.
Tanto che c’è Balzari prende le distanze anche dai ragazzi del centro sociale La Forgia, che il giorno del 25 aprile avevano inscenato una manifestazione non autorizzata in piazza Duomo, quella piazza negata a tutti per le celebrazioni della festa della Liberazione per far spazio alla messa in diretta su Rai 1, una manifestazione definita sguaiata. L’irritazione della sinistra cremasca verso quella manifestazione si era già registrata in piazza, avevamo riportato del fastidio di alcuni membri del Comitato antifascista cremasco nella cronaca del 25 aprile. In quella stessa mattina Balzari lanciava un accusa alla provincia per aver tagliato i finanziamenti ai cosiddetti Viaggi della memoria. E qui si innesta il secondo capitolo di questa storia.
“Amore ingordo e mai sazio”.
Arriva il Primo maggio: “Primo maggio d'amore, amore ingordo mai sazio, sazio di carne e d'anima e, sotto i colpi, vuoto”, cantavano i Cccp anni fa. Ma a Crema altro che amore ingordo e mai sazio. Sono i veleni a serpeggiare. Durante le celebrazioni della Festa del lavoro, celebrazioni senza tute blu in piazza, alla faccia della crisi, celebrazioni fatte di dati e discorsi, discorsi anche un po’ vuoti e demagogici, celebrazioni scosse solo dalla realtà messa in piazza da Guidone Ianneo, Rsu della Ip cleaning di Vaiano Cremasco che esce dal seminato del discorso approvato e piazza la proposta del taglio degli ammortizzatori sociali alle aziende che poi delocalizzano.
Via da qui.
Insomma che succede la mattina del Primo maggio? Succede che la delegazione di Rifondazione comunista faccia propria la denuncia di Paolo Balzari sui tagli ai Viaggi della memoria e decida di abbandonare la manifestazione quando prende la parola Massimiliano Salini, il presidente della provincia. Lo fa prima di sapere che l’Anpi sull’altra questione, quella delle corone di alloro, prenderà le distanze.
Bandiera rossa.
Ora ci si chiede se la decisione sarebbe stata la stessa sapendo che Balzari avrebbe detto di lì a poche ore: 'compagni non ci sto'. Ma siamo nel campo delle ipotesi, della fantapolitica. Qui invece siamo nella politica reale, fatta di segni tangibili: il camion con le bandiere rosse che innesta la marcia, gli altoparlanti che sparano sulle parole di Salini Bandiera rossa, la delegazione che sostenendo lo striscione con i fregi del Prc se ne va. Insomma una presa di posizione non da poco. Come a dire - e lo dirà qualcuno dei rifondaroli - Salini non è il nostro presidente. Tra quelli che se ne vanno ci sono anche alcuni ragazzi dei centri sociali che tra di loro a loro volta annoverano tesserati dell’Anpi oltre che tesserati del Prc. Una situazione complicatissima come si vede e per ora tutta interna a una certa sinistra cremasca.
1 commento:
Comunicato stampa
LA LITURGIA DI DON PAOLO BALZARI ALLALARGA
Da molti anni ormai il 25 aprile è stato ridotto dai partiti politici e associazioni costituite per onorarne la memoria, a un puro fatto celebrativo, che, il rifluire nel tempo di questi soggetti verso posizioni politiche di retroguardia per non dire reazionarie, che niente hanno a che vedere con il grande retaggio e patrimonio di libertà e riscatto sociale delle masse da ogni forma di servaggio, che la lotta resistenziale ci ha lasciato, ha ridotto ad una sorta di commemorazione del “caro esistito”. Il sig. Paolo Balzari, presidente dell’ANPI di Crema, non fa altro che ricordarci, limitandosi ad un’attività “liturgica” quale la deposizione di coccarde o magari dei fiori, come l’attività di questa associazione in molti casi si riduca ad un vero e proprio “de profundis”: così si seppellisce definitivamente quel grido incontenibile, quell’esplosione di libertà, quella voglia di partecipazione ed inclusione nella vita politica e sociale del paese che dal profondo del cuore dei partigiani e di moltissimi lavoratori si riversava in tutte le piazze d’Italia. È così che i Partigiani ci consegnarono le piazze: LIBERATE, simbolo e sacrario di uno spazio politico libero e partecipativo, che nessuno può violare. Mentre il nostro si vergogna per l’iniziativa del 25 aprile in Piazza Duomo a Crema, per altro negata dalla Questura con sedicenti motivazioni di ordine pubblico che nascondono solo la volontà politica di cancellare la memoria storica della Resistenza e di vietare l’esercizio di libertà fondamentali, a rivoltarsi nella tomba dalla vergogna sono soltanto coloro che, nella resistenza al dominio nazifascista, hanno lottato contro la dittatura. Come non ricordare che l’atteggiamento omissivo e arrembante di coloro che dovrebbero avere a cuore i valori della Resistenza, ha ormai spianato la strada ad una deriva autoritaria e reazionaria, la quale, attraverso, il revisionismo e l’uso distorto della storia, ha messo sotto attacco la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, i diritti sociali e di libertà da essa statuiti, distrutto le conquiste sociali dei lavoratori, sempre più sottomessi, privi di diritti e tutele e sfruttati fino ad offendere la dignità, inaugurando una restaurazione che la crescente militarizzazione della società, il varo di leggi xenofobe e razziste nei confronti degli immigrati, il proliferare di gruppi neofascisti espressione di un blocco reazionario di potere, salutano come inequivocabilmente fascista.
La vergogna e la presa di distanza da quelli che il 25 aprile hanno voluto ricordare come il giorno della ricorrenza della Liberazione dal fascismo e da ogni forma di oppressione e sfruttamento, anche attraverso un atto di doverosa disobbedienza con cui si sono ripresi la piazza, è in realtà una forma di approvazione di quel disegno restaurativo che si va imponendo.
Ricordiamo il compagno Leonardo Podio, fondatore dell’ANPI di Crema che ha sempre avversato le celebrazioni pretesche della Resistenza, e ricordava a noi, che la Resistenza continua ogni giorno attraverso l’esercizio della lotta quotidiana, per i diritti e la dignità dei proletari e dei lavoratori.
ANTIFASCISTI/E CREMASCHI
FIP 7 maggio 2010 Via Mazzini, 24 Bagnolo Cremasco (CR)
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