Come anticipato ieri indignazione per le denunce a cinque antifascisti cremaschi"colpevoli"di aver manifestato senza autorizzazione il giorno della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo in Piazza
Duomo a Crema,dove in contemporanea si teneva la messa trasmessa in diretta da Rai uno.
Per ulteriori informazioni sulle polemiche con la giunta di Bruttomesso e quelle interne con le farneticazioni del presidente Anpi della sezione di Crema Balzari rimando ai seguenti links:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/04/il-25-aprile-crema.html e http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/05/cremaanpi-e-giunta-di-destra.html.
Le denunce che hanno colpito i compagni sono basate sul testo di una legge del 1931 promulgata in pieno periodo fascista,e mentre i camerati hanno agibilità politica dappertutto senza venire lambiti da notifiche e querele a Crema grazie ai digossini e ad una questura zeppa di camerati succede anche questo.
Queste intimidazioni e minacce targate ed avallate dal tribunale di Crema stanno a testimoniare il latente fascismo rimasto nella nostra zona esaltato da politici neri e razzisti,pidiellini e leghisti soprattutto perchè qui Fogna nuova e Ca$$a Pound non attecchiscono facilmente visto che la vigilanza è sempre alta,grazie anche a questi antifascisti colpiti da piagnistei sbirreschi pilotati dal sindaco di Crema che combattono e che sono stati minacciati da queste denunce che credo cadano nel nulla come nullo è il pensiero nella testa dei nuovi repubblichini(e anche quelli vecchi).
Articoli tratti dai siti dei Giovani comunisti e dal Comitato in difesa della scuola pubblica.
Crema, denunciati gli antifascisti per il presidio del 25 Aprile
Diversi attivisti antifascisti (tra cui alcuni militanti dei Giovani Comunisti) di Crema sono stati denunciati per aver promosso un presidio antifascista, in Piazza Duomo, in occasione del 25 aprile. Con il pretesto di una diretta della RAI in cattedrale, qualsiasi iniziativa antifascista nella piazza centrale della città, era stata vietata, proprio nel 65° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Ora sono partite le denunce che – ironia della sorte – per reprimere una manifestazione antifascista, si basano su un articolo del Testo Unico di Pubblica Sicurezza del 1931 (il fascistissimo codice Rocco) che prevede il reato penale di manifestazione non autorizzata.Questo mentre le forze neofasciste vengono lasciate libere d’agire ed il revisionismo storico (che delegittima la resistenza e tenta di rivalutare i repubblichini) va di pari passo con la distruzione sistematica di diritti e garanzie sociali.
Intendiamo rispondere – a quello che è un attacco al diritto di organizzarsi, manifestare e lottare – in maniera politica e collettiva. Denunciamo ed intendiamo contrastare questo continuo aumento della repressione che nel colpire chi scende in piazza per difendere i propri diritti si concentra su coloro che sono da sempre in prima fila nelle lotte sociali in difesa dei diritti dei giovani, degli studenti e dei lavoratori.
ANDREA BETTINELLICoordinatore GC Crema
RIUNIONE CSP CREMA 26 MAGGIO
SOLIDARIETA’ ATTIVA AGLI ANTIFASCISTI DENUNCIATI A CREMA!
Il 25 aprile scorso la questura di Crema ha negato la possibilità di tenere un presidio antifascista nel centro della città. Gli antifascisti cremaschi, fra cui il Csp di Crema, hanno convocato ugualmente il presidio denunciando l’inaccettabile atteggiamento della questura, proprio il giorno dell’anniversario della liberazione dal nazifascismo.
La questura, fallito il tentativo intimidatorio, tenta ora di giocare la carta della repressione legale, denunciando 5 antifascisti, fra cui alcuni militanti del Csp, per manifestazione non autorizzata.
Come non abbiamo allora tollerato il divieto di scendere in piazza, non accettiamo oggi un attacco politico che colpisce gli attivisti politici antifascisti per intimorire chi non è disposto a star fermo mentre le formazioni di estrema destra vengono sdoganate ovunque con abbondanti protezioni istituzionali.
Chiediamo l’archiviazione immediata delle denunce, dando tutta la nostra solidarietà ai compagni denunciati e impegnandoci da subito a contribuire a quella risposta politica e collettiva che impedisca che questo attacco possa andare a fondo.
Alessio Marconi, Coordinatore nazionale Csp-Csu.
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