mercoledì 19 maggio 2010

BASTARDI COLPEVOLI E LIBERI

Ribaltamento della sentanze di primo riguardo riguardo il massacro alla scuola Diaz di Bolzaneto avvenuto per mano delle forze del disordine a margine del G8 del 2001 di Genova famoso per il calpestamento di parecchi diritti umani da parte della polizia italiana culminata con l'omicidio di Carlo Giuliani da parte del servo dello Stato pedocarabifascio Mario Placanica.
Il fatto che praticamente l'elite della polizia,dei servizi speciali e dell'antiterrorismo debbano essere licenziati e che prontamente come già detto dallo xenofascista Maroni e il suo cane Mantovano rimarranno al loro posto scavalcando ogni decisione di un tribunale in uno Stato democratico dovrebbe essere la prassi,ma vivendo in un regime dittatoriale ciò non avverrà.
Per decapitare tutti i gerarchi italiani dovremmo sperare di spedirli tutti su un aereo e incrociare le dita(o metterci lo zampino)che un evento più o meno accidentale possa compiersi come accaduto qualche settimana fà con i capoccia polacchi schiantati in territorio russo.
Questo fatto è l'ennesima riprova di come ci si debba sentire disonorati di essere italiani a fronte di questo ennesimo scempio operato dai figli di puttana della polizia italiana e l'idea della giustizia sommaria e privata sia personale che quella emanata dal tribunale del popolo siano le scelte migliori prende sempre più piede...e la sentenza è quella di condanna!
Primo contributo tratto da Indymedia.Lombardia mentre il secondo è un articolo di"Repubblica"di ieri postato da Roma.Indymedia.

Condanne per il G8, ora parlino Berlusconi e i politici. Decapitati servizi, polizia e antiterrorismo.

Dopo le pesantissime condanne degli agenti ed ufficiali per gli scandalosi avvenimenti che si consumarono dentro la scuola Armando Diaz di Genova, in occasione del G8 del 2001, tocca a Silvio Berlusconi assumere la responsabilità di quel massacro, di quel tradimento delle leggi e della Costituzione.
Tocca a lui, e a chi condivideva con lui le responsabilità di governo all'epoca, difendersi dall'accusa di aver scatenato la repressione contro i cittadini e di aver poi promosso i dirigenti che l'hanno portata a compimento. Ai vertici della polizia dell'epoca, a quelli che hanno fatto carriera sulla "macelleria messicana", toccherebbero invece le immediate dimissioni volontarie o l'allontanamento dal servizio, a cominciare dal capo della polizia Manganelli, che solo pochi giorni fa ha dichiarato che la violenza da parte della polizia è da considerarsi fisiologica. Gente del genere non può incarnare reponsabilità tanto alte in uno stato di diritto.
Non occorre però farsi illusioni, è difficile che arrivino iniziative forti dall'opposizione, figurarsi cosa ci si può attendere da un premier e da un esecutivo che hanno già dimostrato di disprezzare lo stato di diritto e disconoscere ogni propria responsabilità personale.
È bene ricordare che la sentenza, con la condanna all'interdizione dai pubblici uffici, comporta la decapitazione immediata dello SCO (Servizio Centrale Operativo), dell'AISI (servizi segreti) e dell'Antiterrorismo e che, in qualsiasi paese decente, richiederebbe anche le dimissioni immediate del capo della polizia Manganelli, prima complice e poi mai critico dell'operato dei colleghi, oltre ad essere responsabile di comportamenti molto al di sotto delle aspettative davanti ai maggistrati. Un vero terremoto istituzionale, se la politica e l'opinione pubblica sono ancora in grado di coglierne la gravità.
fonte http://mazzetta.splinder.com/post/22745571
Diaz, condannati i vertici della poliziaL'appello ribalta sentenza di primo grado.

Condanne per un totale di 85 anni di carcere a 25 dei 27 imputati. Tra loro tutti i massimi esponenti delle forze dell'ordine. Nel primo grado di giudizio, nel 2008, erano stati assolti in 16
Diaz, condannati i vertici della polizia L'appello ribalta sentenza di primo grado.

GENOVA - I giudici della Terza sezione della Corte d'Appello di Genova hanno ribaltato la sentenza di primo grado 1 per i disordini e l'irruzione alla scuola Diaz del luglio 2001 a Genova. Tutti i vertici della polizia che erano stati assolti hanno subito condanne comprese tra 3 anni e 8 mesi e 4 anni unitamente all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Nel complesso le pene superano gli 85 anni. In totale sono stati condannati 25 imputati sui 27.
Il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri è stato condannato a quattro anni, l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini a cinque anni, l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi (oggi all'Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna) a quattro anni, l'ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola (ora vicequestore vicario a Torino) a tre anni e otto mesi, l'ex vicecapo dello Sco Gilberto Caldarozzi a tre anni e otto mesi.Altri due dirigenti della Polizia, Pietro Troiani e Michele Burgio, accusati di aver portato le molotov nella scuola, sono stati condannati a tre anni e nove mesi. Non sono stati dichiarati prescritti i falsi ideologici e alcuni episodi di lesioni gravi. Sono invece stati dichiarati prescritti i reati di lesioni lievi, calunnie e arresti illegali. Per i 13 poliziotti condannati in primo grado le pene sono state inasprite.
Il procuratore generale, Pio Macchiavello, aveva chiesto oltre 110 anni di reclusione per i 27 imputati. In primo grado furono condannati 13 imputati e ne furono assolti 16, tutti i vertici della catena di comando. I pubblici ministeri Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto in primo grado 29 condanne per un ammontare complessivo di 109 anni e nove mesi di carcere. In primo grado furono assolti Francesco Gratteri, ex direttore dello Sco e oggi capo dell'Antiterrorismo, Giovanni Luperi; Gilberto Caldarozzi e Spartaco Mortola.

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