martedì 25 maggio 2010

ELIO GERMANO SFANCULA IL REGIME

Dopo che in alcuni degli ultimi post avevo rimarcato il fatto di non essere particolarmente orgoglioso di essere italaino l'altra sera l'attore Elio Germano premiato a Cannes come miglior attore assieme a Javier Bardem mi ha rincuorato in quanto ha dedicato all'Italia ed agli italiani che combattono per rendere un paese migliore la nostra terra nonostante il regime presente a governare il suo riconoscimento personale.
In pratica ha elogiato tutti quegli italiani che non vanno in giro a fare proclami bardati del tricolore e che si arrogano il diritto di parlare per tutti quando elevano ad eroi dei soldati assassini o che contribuiscono a dare agibilità politica ai fascisti ed anzi denunciano gli antifascisti per manifestazione non autorizzata il 25 aprile giorno della Liberazione come accaduto ora qui a Crema(dettagli più avanti).
Grazie Elio Germano che in diretta mondiale hai sfanculato il regime Berlusconi ed in particolare il ministro Bondi che già deve vergognarsi di essere stato nelle file del Pci e che poi come ministro della cultura(ognuno proprio al suo posto come la Gelmini all'istruzione!)ridicolizza il cinema italiano che denuncia i mali nostrani assieme al suo padrone neoduce.
L'articolo è tratto dal sito de"Il Messaggero.it"che riporta la cronaca della premiazione dei principali protagonisti dell'ultimo Festival del cinema di Cannes...eh sì,l'Italia migliore dei suoi leader!
Postilla:naturalmente la notizia la sera di domenica è rimbalzata su tutti i telegiornali italiani e mondiali e su quello del berluscominzoliniano Tg1 Elio Germano che critica il regime è stato censurato...non è una novita!

Cannes, Elio Germano miglior attore:dedicato all'Italia, migliore dei suoi leader
«Mai pensato di dedicarlo a Bondi». Premiato ex aequo conXavier Bardem. Palma d'oro al thailandese Zio Boonmee.

ROMA (23 maggio) - Il thailandese Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (film onirico, protagonista un uomo alla ricerca delle sue vite passate) di Apichatpong Weerasethakul ha vinto la Palma d'oro al 63° festival di Cannes. Elio Germano porta via il premio per il miglior attore, sia pur ex aequo con Javier Bardem. L'attore italiano ha ottenuto il riconoscimento per La nostra vita, di Daniele Luchetti, lo spagnolo per Biutiful, di Alejandro Gonzalez Inarritu. La migliore attrice è Juliette Binoche, per Copia Conforme del regista iraniano Abbas Kiarostami. Il Grand Prix è stato assegnato al francese Des Hommes et des dieux.

Elio Germano ha dedicato il premio «all'Italia e agli italiani che fanno di tutto per rendere il paese migliore nonostante la loro classe dirigente», rimarcando che «non è vero che tutti gli italiani parlano male del proprio paese». Germano, in italiano e tutto d'un fiato, prima ha ringraziato produttori e regista, poi ha lanciato la sua stoccata.

Germano, pur sapendo che il suo commento è polemico e politico, non ha fatto altro che ripeterlo anche dopo la premiazione. A chi gli chiede se ha voglia di dedicarlo al ministro Sandro Bondi, Germano replica: «Non ci ho mai pensato davvero. Credo che se Bondi fa il ministro della Cultura si debba occupare di quella e basta. Comunque non voglio fare polemiche». E al sottosegretario Francesco Giro che ha definito la sua dichiarazione moralista e snob, replica: «Il bello è che proprio siamo tutti diversi l'uno dall'altro - dice - Sono libero di dire quello che voglio. E poi sono io che ho preso il premio, non lui». Il nostro paese «è pieno di talenti e io ne voglio parlare solo bene. Gli artisti non parlano sempre contro». Comunque una cosa ci invidiano i francesi, conclude Germano: «Il fatto che noi italiani riusciamo a parlare delle nostre cose con capacità e coraggio. Insomma, che abbiamo un cinema davvero alternativo alla tv».

Bardem invece ha preferito l'amore. Durante i ringraziamenti di rito (inclusa la madre Pilar e soprattutto il regista, accanto a lui, il messicano Alejandro Gonzalez Inarritu che era tra i favoriti della vigilia) si è rivolto alla fidanzata Penelope Cruz: «Voglio dare un bacio al mio amor», ha detto tirandole un bacio.

Juliette Binoche ha invece voluto ricordare al mondo il regista iraniano Jafar Panahi, in carcere a Teheran. «C'è un uomo - ha detto l'attrice - la cui colpa è di essere un artista. Penso a lui proprio questa sera e spero di essere con lui qui l'anno prossimo. È una lotta difficile. Il paese ha bisogno di noi artisti».

In linea con la spiritualità e la visionarità dei suoi film, il thailandese Weerasethakul ha voluto «inviare un messaggio alla mia gente. È lo spirito e i fantasmi della Thailandia che mi hanno permesso di essere qui. E ringrazio mia madre che 30 anni fa mi ha introdotto al mistero del cinema, un mistero che tuttavia non ho risolto».

Alberto Barbera, nella giuria diretta da Tim Burton, racconta del premio a Elio Germano: «È stato facilissimo - dice - perché a tutti il tema e il contesto del film di Luchetti sono apparsi chiarissimi e l'interpretazione del protagonista quasi una sintesi ideale. Giovanna (Mezzogiorno) ed io abbiamo parlato per ultimi, confermando così un percorso che ci suggeriva il Presidente». Burton aggiunge: «Quelle di Germano e Bardem erano due interpretazioni così intense e così diverse che, idealmente, si completano e permettono di segnalare due opere importanti». Mentre la Mezzogiorno sottolinea che «il film di Luchetti è certamente italiano, ma non mi sembra connotabile come specialmente legato solo alla nostra realtà. La sua forza è nell'essere universale ed Elio è stato bravissimo a creare un ritratto che resta nella memoria».

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