martedì 26 gennaio 2010

CAMICIE VERDI TROPPO SOPRAVVALUTATE!

Non che mi servisse la conferma,ma vedendo lo speciale di"La storia siamo noi"di ieri sera trasmesso su Rai Due sul "popolo padano"mi veniva da ridere sulla completa ignoranza dei numerosi personaggi che fanno di Bossi il loro"lider maximo",delle caricature di persone intervistate in Veneto,Lombardia e di qua e di là del fiume(sacro)Po.
La quasi totale semi-infermità mentale di questi trogloditi sopravvissuti in qualche modo all'era glaciale non coincide affatto con il rinvio a giudizio di 36 militanti-camicie verdi-guardie padane leghisti accusati di associazione militare:giudici,questi non sanno altro che trangugiare nel trogolo quantità enormi di polenta e brasato annaffiato da troppo vino rosso!
Quindi in poche parole essi non sono nemmeno degni di essere oggetto d'indagine con relativo sperpero di denaro pubblico in quanto la selezione naturale li eliminerà tutti ed al più presto:gente che se la prendeva con i pesci"immigrati",le soliti farneticanti frasi fatte"padroni a casa nostra","tradizioni e culture padane(eh!?)","princìpi e valori della cristianità"e aberrazioni simili mi hanno fatto trascorrere un'oretta di relax e di compiacimento per la mia linea ideologico-politica visto che questi si stanno scavando la fossa da soli.
E se poi tra gli indagati figurano personaggi del calibro del sindaco di Treviso Gobbo,amicone di quel razzista Gentilini(vedi contributo di un post dello scorso novembre
http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/10/gentilini-vaffanculo.html )
sono proprio convinto che questi procuratori abbiano preso un abbaglio considerando troppo intelligenti questi cerebrolesi in salsa verde(nera).
Articolo tratto dal sito"Antifa.org",consiglio di cercare nel web la puntata di ieri di"La storia siamo noi"se risultasse disponibile...che ghignate!

Le "Camicie verdi" un'associazione militare 36 rinvii a giudizio, c'è anche un deputato ·

Tra gli imputati il parlamentare Matteo Bragantini e il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo.
Secondo i magistrati, la Guardia Padana era un'organizzazione armata che pianificava la secessione.
Le "Camicie verdi" un'associazione militare 36 rinvii a giudizio, c'è anche un deputato

VENEZIA - Trentasei militanti della Lega Nord, tra i quali il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo e il parlamentare Matteo Bragantini, sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Verona. Il processo si aprirà il primo ottobre prossimo. Il giudice ha accolto la tesi della procura, che accusa le 'Camicie verdi' di essere un'associazione a carattere militare: il reato contestato è quello di costituzione di banda armata.Il procedimento aveva subito due lunghi momenti di pausa, per attendere il pronunciamento dapprima di Strasburgo e poi della Corte Costituzionale, sulla posizione degli indagati che all'epoca ricoprivano la carica di eurodeputati o di parlamentari.L'indagine aveva coinvolto anche i vertici del Carroccio, tra i quali il leader Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli - poi usciti definitivamente dall'inchiesta nel dicembre scorso - e fa riferimento al periodo tra il 1996 e il 1997. L'inchiesta - come riportano alcuni quotidiani locali - era stata avviata dall'allora procuratore Guido Papalia.Secondo l'accusa - che nel corso delle udienze ha prodotto una lunga serie di intercettazioni telefoniche - la Guardia Nazionale Padana sarebbe stata allestita con l'obiettivo anche di organizzare attraverso un'organizzazione armata la resistenza e pianificare l'eventuale secessione. I 36 imputati, in gran parte lombardi e veneti, ma anche piemontesi, friulani, liguri ed emiliani, dovranno comparire in aula davanti al collegio presieduto da Marzio Bruno Guidorizzi.Estremamente critico nei confronti dei magistrati il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia: "La giustizia dovrebbe occuparsi di ben altro che di fatti accaduti in epoche ormai lontanissime. In realtà, al di là del paradosso di una complessa macchina giudiziaria impegnata per decenni in materie nebulose, va registrata ancora una volta la distanza tra quanto accade e quanto si attendono i cittadini".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè non li buttiamo tutti nelle foibe?

Lillo ha detto...

Prima li chiudiamo nei recinti...e tu sei il primo.