mercoledì 6 gennaio 2010

NON CAPIRCI UN'ACCA

Domani giornata di lutto per i fascisti memori delle uccisioni del 7 gennaio 1978 di tre ratti di fogna romani che dal punto di vista mio non definirei una data nemmeno da festeggiare ma un giorno come un'altro,una data di un accadimento di normale amministrazione come era nel periodo,nel contesto storico di trent'anni fa dove l'omicidio politico e di Stato era all'ordine del giorno da ambedue i fronti.
Ho aggiunto omicidio di Stato poichè non tutti sanno che il terzo militante missino l'hanno ammazzato i carabinieri,quindi ancora uno di loro...assassinio in famiglia in cui naturalmente la mano armata dello sbirro non ha pagato nulla pur avendo avuto la buona idea di aver sparato ad altezza uomo durante un corteo fascista...ma sì diciamo pure che la morte di Recchioni è stata più riprovevole di quella di Bigonzetti e Ciavatta.
Sulla decisione del capo camerata Alemanno di dedicare una piazza nella città capitale di uno Stato che si definisce democratico a delle merde nere è già tutto un programma(elettorale)sul come ci sia confusione mentale e la si crei sdoganando le ideologie fasciste:non dico nemmeno di dedicare una via al commando dei compagni che li uccisero,quindi lascerei le cose così come stanno,ovvero i fasci nelle loro fogne e se cercano di uscire ammazzati sul selciato.
Articolo di"Repubblica.it"postato da Indymedia Lombardia di pura cronaca che usa la parola"strage"a sproposito come non mai.

Alemanno: una piazza per le vittime di Acca Larenzia.

La notizia arriva a pochi giorni dal al 32esimo anniversario della strage di Acca Larentia. Il sindaco Alemanno ha deciso che intitolerà una piazza ai tre giovani militanti missini trucidati il 7 gennaio 1978 da un commando dell'ultra-sinistra di Giovanna Vitale
Mancano tre giorni al 32esimo anniversario della strage di Acca Larentia, ma il sindaco Alemanno ha deciso già da tempo come celebrarlo: intitolerà ai tre giovani militanti missini trucidati il 7 gennaio 1978 da un commando dell´ultra-sinistra il largo prospiciente la storica sede del Movimento sociale teatro dell´agguato. Sarà dedicato ai Caduti di Via Acca Larenzia (la denominazione esatta è con la "z"): Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni. Vittime del terrorismo, reciterà la targa.
La decisione è stata presa i primi di dicembre in giunta. E subito circondata dal più stretto riserbo per non guastare l´effetto sorpresa. Soprattutto per tenere l´iniziativa al riparo dalle polemiche che si scatenarono già l´anno scorso, quando Alemanno - come nessun sindaco aveva mai fatto prima - indossò la fascia tricolore e si recò nel piccolo slargo del quartiere Tuscolano a rendere l´omaggio ufficiale della città ai tre militanti uccisi.
Fu allora che definì «una necessità importante» dedicare una strada a Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni, «ragazzi innocenti, di destra, che furono la palestra con cui le Br si preparano per fare il salto livello nell´attacco contro lo Stato»; allora che giurò solennemente: «Entro un anno ci riusciremo». La promessa fatta alla sua gente è stata mantenuta. Peraltro ventilata in precedenza da Veltroni, sulla scorta di una mozione approvata in consiglio comunale.
Un gesto simbolico tanto più significativo dal momento che quella ai Caduti di via Acca Larenzia è la prima e finora unica intitolazione a ricordo di un episodio di violenza politica decisa dall´amministrazione Alemanno.
(04 gennaio 2010) repubblica.it

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