Questo rozzo maiale(senza offendere i suini)nordista che fa fatica ad esprimersi in un italiano mediamente corretto(ma forse i leghisti a parlargli in italiano mica capiscono molto)somma cazzate su cagate un po su tutti i temi cari alla Sega:l'immigrazione,i rifiuti(non loro,l'immondizia)oltre che la famiglia e la religione.
E'arrivata la notizia che questa feccia in salsa verde non potrà tenere comizi pubblici nelle stalle dove è solito ritrovarsi con i suoi simili per tre anni e gli andata ancora bene:è stata inascoltata la richiesta di un anno e cinque mesi di arresto ed è stata ridotta la pena pecuniaria.
Fatto sta che oltre alle recriminazioni dei suoi avvocati e quelle dei leghisti(in primis il sindaco Gobbo)sostegni morali sono arrivati dai camerati di Fogna Nuova storici amici xenofobi delle camice verdi:FN e Lega una stessa fogna per due pensieri simili.
L'articolo di mezzo è tratto da Indymedia Lombardia e riporta una perla dell'avvocato Ravagnan che difende il suo porco che ha già annunciato ricorso in appello asserendo che"non c'era alcuna maliziosità contro le razze ma il sostegno ad idee ben note nel mio assistito finalizzate all'integrazione tra etnie diverse".
Confrontando queste parole con i suoi neuro deliri a voi la sentenza.
Silenzio in piazza, per imparare a moderare i termini. Era lo sceriffo di Treviso, ora non potra più parlare a comizi politici. Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso, leghista della prima ora, è stato condannato dal Tribunale di Venezia per aver usato parole troppo forti contro gli immigrati e contro la possibilità di aprire moschee in Italia. Gentilini aveva straparlato dal palco del raduno della Lega di Venezia nel 2008. Parole forti, come è nel costume del personaggio, già noto alle cronache per le sue esternazioni colorite. Ne era seguita una denuncia con l'accusa di istigazione al razzismo.
Il Tribunale di Venezia, in rito abbreviato, ha accolto la tesi dell'accusa condannando Gentilini a 4000 euro di multa e sospensione per tre anni dai pubblici comizi. L'accusatore era il procuratore Vittorio Borraccetti che aveva chiesto 6000 euro di multa pari a 1 anno e 5 mesi di reclusione. Il difensore di Gentilini, avvocato Luca Ravagnan, ha già annunciato ricorso in appello sostenendo che "non c'era alcuna maliziosità contro le razze ma il sostegno ad idee ben note nel mio assistito finalizzate all'integrazione tra etnie diverse".
Gentilini sostiene di essere sempre pronto ad esporsi in prima persona "mentre c'è sempre qualcuno pronto a spararmi alle spalle". Il vicesindaco di Treviso quest'anno ha partecipato, acclamatissimo, al raduno veneziano di settembre, ma non ha parlato dal palco.
Il discorso quasi integrale del vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini alla festa della Lega Nord.
Pubblichiamo il testo quasi integrale - riportato dalla Nuova Venezia - del discorso fatto dal vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini domenica scorsa a Venezia, alla festa della Lega Nord.
La polemica sulle sue parole è stata feroce, ma vale la pena di leggerlo, questo discorso, interrotto spesso dagli applausi scroscianti e dalle urla dei militanti padani, a cui si sommavano, pesantissimi, gli applausi dei deputati e dei governanti vari della Lega.
"Popolo della Legaaaa! La Lega si è svegliataaaaaa!
Le mura di Roma stanno crollando sotto i colpi di maglio della Lega.
La mia parola è rivoluzione.
Questo è il vangelo secondo Gentilini, il decalogo del primo sindaco sceriffo. Voglio la rivoluzione contro i clandestini.
Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari.
Io ne ho distrutti due a Treviso. E adesso non ce n’è più neanche Uno!
Voglio eliminare i bambini che vanno a rubare agli anzianiiiiii! Se Maroni ha detto tolleranza zero, io voglio la tolleranza doppio zero.
Voglio la rivoluzione contro le televisione i giornali che infangano la Lega. Prenderò dei turaccioli per ficcarli in bocca e su per il culo a quei giornalisti. Non li voglio più vedere...
Voglio la rivoluzione contro le prostitute. Anche loro devono pagare le tasse. Tutti pagano le tasse e devono pagarle anche le prostitute.
Voglio la rivoluzione contro quelli che vogliono aprire le moschee e i centri islamici. Qui comprese le gerarchie eclesiastiche, che dicono: lasciamoli pregare. No! Vanno a pregare nei desertiiiii! Aprirò una fabbrica di tappeti per darglieli ma che vadano a pregare nel deserto.
Bastaaaaaa! Ho scritto anche al Papa: Islamici, che tornino nei loro paesi.
Voglio la rivoluzione contro la magistratura. Ad applicare le leggi devono essere i giudici veneti.
Voglio la rivoluzione contro chi vuole dare la pensione agli anziani familiari delle badanti extracomunitarie. Sono denari nostriiiiii! E io me li tengo. Questo è il vangelo di Gentilini: tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri... Ma non avanzerà niente!
Voglio la rivoluzione contro i phone center i cui avventori si mettono a mangiare in piena notte e poi pisciano sui muri: che vadano a pisciare nelle loro moscheeeee!
Voglio la rivoluzione contro i veli e il burqa delle donne. Io voglio vedere le donne in viso, anche perché dietro il velo ci potrebbe essere un terrorista e avere un mitra in mezzo alle gambe. Che mostrino l’ombelico caso mai....
Ho scritto al presidente della Repubblica che bisogna dare un riconoscimento all’usciere di Ca’ Rezzonico che ha vietato l’ingresso alla donna islamica.
Io voglio la rivoluzione contro chi dice che devo mangiarmi la spazzatura di Napoli. Io la prendo e la macino e poi se la devono mangiare loro perché sono loro che l’hanno prodotta! Io non lo tollero...
Io voglio la rivoluzione contro chi vorrebbe dare il voto agli extracomunitari. Non voglio vedere neri, marroni o grigi che insegnano ai nostri bambini. Cosa insegneranno, la civiltà del deserto?
Il voto spetta solo a noi. Ho bisogno del popolo leghista. Queste sono le parole del vangelo secondo Gentilini. Ho bisogno di voi. Statemi vicini. Non voglio vedere questa gente che gira di giorno e di notte. Un abbraccio a tutti, viva la Lega!".
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