Ci sono donne,non le mamme e sorelle che fanno sì che il gentil sesso sia così dolce e materno nell'immaginario collettivo,in questo caso due in particolare,che vederle come madri o mogli fa ribrezzo in quanto la loro stupidità e cattiveria le fanno apparire come donne nere nel profondo dell'animo,il nero del fascismo che incarnano e propagandano.
La Polverini appena eletta che festeggia col saluto romano verso i suoi camerata invasati da bamba e chissà cos'altro,e la Gelmini...beh la Gelmini talmente ignorante che in un regime come quello attuale non poteva far altro che il ministro dell'istruzione in quanto di un'incompetenza totale in materia educativa.
Ora ne ha fatta un'altra delle sue,ovvero ha cancellato dal nuovo programma scolastico l'antifascismo e la Resistenza così gli studenti italiani già bombardati da messaggi devianti da parte dei massmedia si ritroveranno davanti la storia del fascismo e della fine della guerra mondiale così con uno schiocco di dita senza capire come abbiamo fatto a perderlo quel conflitto e di come ci siamo liberati dalla prima dittatura del nazifascismo.
E'ora di scendere in strada e comincire ad organizzarsi per la futura Resistenza,la seconda nel giro di sessantacinque anni:articolo di Infoaut.org ripreso da"Senza Soste".
Resistenza, Liberazione, Antifascismo: tutto un pezzo della nostra storia, che nei programmi di storia che si studieranno nei licei dal prossimo anno scolastico è stato semplicemente dimenticato, o meglio, depennato, bandito.
La nuova articolazione dei programmi, spigano dal ministero all'istruzione, si è resa necessaria vista la troppa mole del programma di quinta e la difficoltà per moltissime classi di arrivare a studiare quantomeno la II Guerra Mondiale: ecco perchè la commissione per la storia, presieduta da Sergio Belardinelli, ha deciso di dedicare l'intero ultimo anno allo studio del Novecento.
Andando però a spulciare le indicazioni date dal ministero sui temi fondamentali, si legge che "non potranno essere tralasciati i seguenti nodi tematici": si citano nazismo, shoah (con la clausola di parlare però anche degli altri genocidi del XX secolo), guerra mondiale, guerra fredda, Onu e Italia repubblicana, ma non vi è nessun accenno a Resistenza, antifascismo e guerra di liberazione.
I primi (e fino ad ora gli unici) a sollevare il problema e a schierarsi in aperto contrasto con la decisione del ministro Mariastella Gelmini, sono i partigiani dell'Anpi, la cui scelta e la cui storia rischia di essere liquidata in poche righe: "è un grave errore, una vergogna".
Da qui l'appello a mobilitarsi, a far sentire la propria voce, anche sul forum dell'Indire, aperto fino al 22 aprile al dibattito sui programmi ministeriali, non ancora definitivi.
La decisione del ministro, che meno di un mese fa ha addirittura incontrato a Verona una delegazione dell'organizzazione neofascista Blocco Studentesco, opera di fatto un ulteriore passo in avanti rispetto al revisionismo e a chi vorrebbe riscrivere parte della storia italiana, equiparando partigiani e repubblichini, verso la cancellazione, verso il negazionismo.
mercoledì 31 marzo 2010
martedì 30 marzo 2010
SUICIDIO PIEMONTESE ANNUNCIATO
Come nelle ultime elezioni europee del 2009 sembra che nessuno abbia perso dai commenti,la solita farsa del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto,ma questa tornata elettorale ha avuto vincitori veri(Lega e l'astensionismo)ed il resto più o meno come numero di voti ha retto o perso poco,a parte l'estrema destra che ha fatto un buco enorme nell'acqua:il movimento cinque stelle non fa testo perchè presente per la prima volta.
A parte pochi casi come Crema dove il Pd ha superato il Pdl come numero di voti(anche se pure da noi ha stravinto Formigoni)il nord ha visto il predominio Lega in ascesa col Pdl in lieve calo accaparrandosi regioni come Veneto e Piemonte.
Proprio su quest'ultima si riferisce il post odierno con un articolo tratto da Toscana.Indymedia che evidenzia il modo in cui la scelta della sinistra di frazionarsi in tanti sottogruppi non ha portato a niente di buono come è accaduto in Francia pochi giorni fa con una coesione vera.
La candidata Bresso assieme a tutti gli appartenenti del Pd con la politica della Tav a tutti i costi assieme ai criminali della destra hanno fatto sì che la lista grilliana si sia portata a casa la fetta decisiva per il suicidio politico della sinistra piemontese(e nazionale)...ma tanto lo si sapeva da subito!
Piemonte: la Bresso ha perso il voto dei No Tav e quindi le elezioni.
Il movimento No Tav ha votato compatto la lista di Beppe Grillo, risultando determinante per la sconfitta della candidata del Pd.
In Piemonte la «Lista cinque stelle – Movimento Beppe Grillo» ha raccolto un ottimo 3,53: dietro questo risultato – inatteso per molti e che si è rivelato decisivo per fermare la corsa di Mercedes Bresso alla presidenza della regione – non c’è solo Beppe Grillo, bensì il problema dell’alta velocità e il movimento No Tav della Valle di Susa. Che sembra aver votato compatto contro Bresso, il Pd e l’intransigenza del centrosinistra sulla necessità della linea ad Alta velocità tra Torino e Lione.A dirlo sono i numeri, tanto che, come scrive Repubblica oggi, la lista cresciuta intorno a Grillo raccoglie «un successo senza precedenti in Val di Susa, dove il candidato presidente Davide Bono ha raggiunto consensi altissimi». E ancora, scrive la Repubblica, la Valle di Susa «ha parlato chiaro»: «un piccolo plebiscito che la dice lunga però sull’effettiva capacità degli enti locali torinesi e del presidente dell’Osservatorio tecnico sulla Tav, Mario Virano, di domare una protesta che dilania soprattutto la sinistra e il suo elettorato». Bresso ha preso in tutto il 46,9, mentre il leghista Cota il 47,32: se fosse riuscito a dialogare con la Valle, il centrosinistra avrebbe vinto in Piemonte.
A parte pochi casi come Crema dove il Pd ha superato il Pdl come numero di voti(anche se pure da noi ha stravinto Formigoni)il nord ha visto il predominio Lega in ascesa col Pdl in lieve calo accaparrandosi regioni come Veneto e Piemonte.
Proprio su quest'ultima si riferisce il post odierno con un articolo tratto da Toscana.Indymedia che evidenzia il modo in cui la scelta della sinistra di frazionarsi in tanti sottogruppi non ha portato a niente di buono come è accaduto in Francia pochi giorni fa con una coesione vera.
La candidata Bresso assieme a tutti gli appartenenti del Pd con la politica della Tav a tutti i costi assieme ai criminali della destra hanno fatto sì che la lista grilliana si sia portata a casa la fetta decisiva per il suicidio politico della sinistra piemontese(e nazionale)...ma tanto lo si sapeva da subito!
Piemonte: la Bresso ha perso il voto dei No Tav e quindi le elezioni.
Il movimento No Tav ha votato compatto la lista di Beppe Grillo, risultando determinante per la sconfitta della candidata del Pd.
In Piemonte la «Lista cinque stelle – Movimento Beppe Grillo» ha raccolto un ottimo 3,53: dietro questo risultato – inatteso per molti e che si è rivelato decisivo per fermare la corsa di Mercedes Bresso alla presidenza della regione – non c’è solo Beppe Grillo, bensì il problema dell’alta velocità e il movimento No Tav della Valle di Susa. Che sembra aver votato compatto contro Bresso, il Pd e l’intransigenza del centrosinistra sulla necessità della linea ad Alta velocità tra Torino e Lione.A dirlo sono i numeri, tanto che, come scrive Repubblica oggi, la lista cresciuta intorno a Grillo raccoglie «un successo senza precedenti in Val di Susa, dove il candidato presidente Davide Bono ha raggiunto consensi altissimi». E ancora, scrive la Repubblica, la Valle di Susa «ha parlato chiaro»: «un piccolo plebiscito che la dice lunga però sull’effettiva capacità degli enti locali torinesi e del presidente dell’Osservatorio tecnico sulla Tav, Mario Virano, di domare una protesta che dilania soprattutto la sinistra e il suo elettorato». Bresso ha preso in tutto il 46,9, mentre il leghista Cota il 47,32: se fosse riuscito a dialogare con la Valle, il centrosinistra avrebbe vinto in Piemonte.
lunedì 29 marzo 2010
PERCHE' HO VOTATO BORDO
Ho votato Franco Bordo,mio concittadino,a queste elezioni regionali perchè è una persona coerente ed un lottatore che scende in strada con la gente non solo quando ci sono le elezioni ma sempre,è solidale col pueblo perchè ne fa parte ed inoltre è l'unico tra i candidati che abbia fatto realmente qualcosa per me fisicamente e moralmente...e ciò non guasta.
Inoltre non vuole la scuola di Cielle ai Sabbioni,cosa che sarà difficile ma che ci provino a venire con ruspe,bulldozer e sbirraglia varia a levarci dai coglioni...quando ci sarà da costruire noi saremo lì per impedirglierlo.
Quei bastardi mafiosi di cielle non avranno vita facile anche se Crema è la loro capitale lombarda spalleggiata dai criminali Formigoni,Rossoni e Salini,facce pulite anime nere.
W la Resistenza cremasca unita all'attacco dei clericofascisti invasori!
Inoltre non vuole la scuola di Cielle ai Sabbioni,cosa che sarà difficile ma che ci provino a venire con ruspe,bulldozer e sbirraglia varia a levarci dai coglioni...quando ci sarà da costruire noi saremo lì per impedirglierlo.
Quei bastardi mafiosi di cielle non avranno vita facile anche se Crema è la loro capitale lombarda spalleggiata dai criminali Formigoni,Rossoni e Salini,facce pulite anime nere.
W la Resistenza cremasca unita all'attacco dei clericofascisti invasori!
domenica 28 marzo 2010
VIA FRACCHIA,GENOVA
L'articolo tratto da Indymedia Piemonte che fa riferimento al Collettivo Comunista Piemontese - coordinamento collettivi comunisti,racconta la storia bruttissima dell'assassinio spietato da parte degli sgherri dell'allora responsabile del nucleo speciale antiterrorismo Carlo Alberto Dalla Chiesa,un vero e proprio cane feroce contro i compagni negli anni settanta e nei primi anni ottanta.
Già responsabile della conclusione in un bagno di sangue di una rivolta nel carcere di Alessandria nel 1974 dove un'irruzione militare provocò la morte di sei persone,il generale Dalla Chiesa si rese protagonista negativo massacrando nel sonno quattrro appartenenti alle Brigate Rosse in via Fracchia a Genova il 28 marzo del 1980.
L'articolo presenta dettagli su quell'infame operazione:se proprio volevano incriminarli potevano arrestarli visto che non ci fu stata resistenza,ma lo spirito nazista dell'intervento(nonostante Dalla Chiesa avesse un passato da partigiano)è stato evidenziato nel massacro di quattro persone ammazzate nemmeno come bestie,di più.
Dalla Chiesa poi venne ucciso a sua volta in Sicilia pochi anni più tardi,una fine che non vorrei dire meritata perchè chi viene ammazzato dalla mafia è in fondo ucciso dallo Stato,ma per lo meno sia lui che i suoi familiari hanno provato come si possa stare dall'altra parte della barricata.
IN RICORDO DI 4 COMPAGNI MASSACRATI DAGLI SBIRRI DEL GEN. DALLA CHIESA
Il 28 marzo cade l’anniversario dell’eccidio di 4 compagni delle BR massacrati nel sonno dai carabinieri del Gen. Dalla Chiesa in via Fracchia a Genova. Nel riportare la sintesi degli avvenimenti tratta dal sito internet www.brigaterosse.org nel quale vi si può trovare anche un dossier sull’avvenimento, ricordiamo i compagni Lorenzo Betassa, nato a Torino, il 30 marzo 1952, studi medi, operaio, Riccardo Dura, nato a Roccalumera (ME), il 12 settembre 1950, operaio, Annamaria Ludmann, nata a Chiavari (GE), il 9 settembre 1947, segretaria, Piero Panciarelli, nato a Torino, il 29 agosto 1955, operaio Lancia, massacrati dai cani da guardia della borghesia senza che abbiano avuto nemmeno la possibilità ne di arrendersi, ne di difendersi.
All'alba del 28 marzo 1980 i carabinieri del nucleo speciale antiterrorismo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fanno irruzione in via Fracchia 12, a Genova, nell'appartamento abitato da quattro militanti delle Brigate Rosse. L'indirizzo e l'identità degli inquilini sono stati rivelati da Patrizio Peci, militante pentito delle BR. Colti nel sonno, Lorenzo Betassa, Riccardo Dura, Annamaria Ludmann e Piero Panciarelli vengono uccisi. L'esatta dinamica degli avvenimenti non è stata ancora perfettamente ricostruita. Il comunicato ufficiale dei carabinieri parla genericamente di conflitto a fuoco, ma l'ingresso nell'abitazione, dopo “l'operazione”, viene vietato alla stampa e alla televisione per diversi giorni. Il giorno 1 aprile la magistratura chiede un supplemento di indagini necroscopiche sui corpi e perizie balistiche su tutte le armi, per accertare la dinamica degli avvenimenti. Appare soprattutto incerta l'attribuzione del ferimento del maresciallo Benà, colpito di striscio da un proiettile calibro 9, arma in dotazione ai carabinieri. Solo otto giorni dopo, il 5 aprile 1980, la magistratura riceve il rapporto dei carabinieri su quanto accaduto quella notte ed emette un suo comunicato. Il comunicato delle magistrature è del 5 aprile 1980, ma i magistrati entrano nell'appartamento di via Fracchia soltanto l'8 aprile 1980. In complesso, quindi esso è rimasto sotto il pieno controllo dei carabinieri per 11 giorni. I giornalisti sono ammessi per la prima volta nell'appartamento il giorno 8 aprile 1980. La “vista” è permessa per soli tre minuti ed essi entrano uno solo alla volta, accompagnati da un ufficiale dell'Arma. Molti di essi rilevano che non tutte le cose riferite in forma ufficiale dai carabinieri combaciano con ciò che i loro occhi hanno potuto vedere.Il 30 marzo con una telefonata all’ANSA, era stato fatto trovare il volantino di commemorazione, datato sabato 29 marzo 1980. Copie del volantino vengono diffuse, nello stesso giorno, nelle maggiori città e, nei giorni successivi, a Genova, nell'Oregina, in via Napoli, a Granarolo e a Sampierdarena. In un reparto dell'officina 76 dello stabilimento Fiat di Mirafiori, a Torino, nei giorni successivi, compare una stella a cinque punte con la scritta rossa: “Onore ai compagni caduti a Genova”.
Related Link: http://collcompiemonte.blogspot.com
Già responsabile della conclusione in un bagno di sangue di una rivolta nel carcere di Alessandria nel 1974 dove un'irruzione militare provocò la morte di sei persone,il generale Dalla Chiesa si rese protagonista negativo massacrando nel sonno quattrro appartenenti alle Brigate Rosse in via Fracchia a Genova il 28 marzo del 1980.
L'articolo presenta dettagli su quell'infame operazione:se proprio volevano incriminarli potevano arrestarli visto che non ci fu stata resistenza,ma lo spirito nazista dell'intervento(nonostante Dalla Chiesa avesse un passato da partigiano)è stato evidenziato nel massacro di quattro persone ammazzate nemmeno come bestie,di più.
Dalla Chiesa poi venne ucciso a sua volta in Sicilia pochi anni più tardi,una fine che non vorrei dire meritata perchè chi viene ammazzato dalla mafia è in fondo ucciso dallo Stato,ma per lo meno sia lui che i suoi familiari hanno provato come si possa stare dall'altra parte della barricata.
IN RICORDO DI 4 COMPAGNI MASSACRATI DAGLI SBIRRI DEL GEN. DALLA CHIESA
Il 28 marzo cade l’anniversario dell’eccidio di 4 compagni delle BR massacrati nel sonno dai carabinieri del Gen. Dalla Chiesa in via Fracchia a Genova. Nel riportare la sintesi degli avvenimenti tratta dal sito internet www.brigaterosse.org nel quale vi si può trovare anche un dossier sull’avvenimento, ricordiamo i compagni Lorenzo Betassa, nato a Torino, il 30 marzo 1952, studi medi, operaio, Riccardo Dura, nato a Roccalumera (ME), il 12 settembre 1950, operaio, Annamaria Ludmann, nata a Chiavari (GE), il 9 settembre 1947, segretaria, Piero Panciarelli, nato a Torino, il 29 agosto 1955, operaio Lancia, massacrati dai cani da guardia della borghesia senza che abbiano avuto nemmeno la possibilità ne di arrendersi, ne di difendersi.
All'alba del 28 marzo 1980 i carabinieri del nucleo speciale antiterrorismo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fanno irruzione in via Fracchia 12, a Genova, nell'appartamento abitato da quattro militanti delle Brigate Rosse. L'indirizzo e l'identità degli inquilini sono stati rivelati da Patrizio Peci, militante pentito delle BR. Colti nel sonno, Lorenzo Betassa, Riccardo Dura, Annamaria Ludmann e Piero Panciarelli vengono uccisi. L'esatta dinamica degli avvenimenti non è stata ancora perfettamente ricostruita. Il comunicato ufficiale dei carabinieri parla genericamente di conflitto a fuoco, ma l'ingresso nell'abitazione, dopo “l'operazione”, viene vietato alla stampa e alla televisione per diversi giorni. Il giorno 1 aprile la magistratura chiede un supplemento di indagini necroscopiche sui corpi e perizie balistiche su tutte le armi, per accertare la dinamica degli avvenimenti. Appare soprattutto incerta l'attribuzione del ferimento del maresciallo Benà, colpito di striscio da un proiettile calibro 9, arma in dotazione ai carabinieri. Solo otto giorni dopo, il 5 aprile 1980, la magistratura riceve il rapporto dei carabinieri su quanto accaduto quella notte ed emette un suo comunicato. Il comunicato delle magistrature è del 5 aprile 1980, ma i magistrati entrano nell'appartamento di via Fracchia soltanto l'8 aprile 1980. In complesso, quindi esso è rimasto sotto il pieno controllo dei carabinieri per 11 giorni. I giornalisti sono ammessi per la prima volta nell'appartamento il giorno 8 aprile 1980. La “vista” è permessa per soli tre minuti ed essi entrano uno solo alla volta, accompagnati da un ufficiale dell'Arma. Molti di essi rilevano che non tutte le cose riferite in forma ufficiale dai carabinieri combaciano con ciò che i loro occhi hanno potuto vedere.Il 30 marzo con una telefonata all’ANSA, era stato fatto trovare il volantino di commemorazione, datato sabato 29 marzo 1980. Copie del volantino vengono diffuse, nello stesso giorno, nelle maggiori città e, nei giorni successivi, a Genova, nell'Oregina, in via Napoli, a Granarolo e a Sampierdarena. In un reparto dell'officina 76 dello stabilimento Fiat di Mirafiori, a Torino, nei giorni successivi, compare una stella a cinque punte con la scritta rossa: “Onore ai compagni caduti a Genova”.
Related Link: http://collcompiemonte.blogspot.com
sabato 27 marzo 2010
BOMBAROLI DELLO STATO
Puntuale come un orologio svizzero ecco le bombe pre elettorali piazzate dai servizi segreti dando la colpa agli anarchici,se ci fossero state scommesse su questo evento i bookmakers britannici avrebbero già sospeso tali puntate da un paio di giorni in quanto ben prevedibili visto che ormai il regime non sa più che pesci pigliare per strumentalizzare eventi a proprio favore,dalle dichiarazioni di Napolitano a quelle di Bagnasco per finire alle cazzate di Berluscojoni sull'intervento decisivo dell'Italia per i prestiti alla Grecia in crisi profonda(i prossimi beneficiari saremo noi).
Non esistono servizi segreti deviati,in quanto questo presuporrebbe l'esistenza di servizi buoni e cattivi mentre sappiamo che queste merde al soldo del regime lavorano per i piduisti massoni ed i fascisti:queste bufale di bombe ormai hanno fatto il loro tempo,solo che la maggior parte della plebaglia non riconosce questo intortamento da parte dei mass media alla mercè del dittatore.
Tra bombe carta,polverine magiche e proiettili è tutto un piano già preparato da mesi,da quando si sono sapute le date dell'appuntamento elettorale,il resto è storia trita e ritrita:gli articoli sono tratti da Toscana.Indymedia(Rita Pani)e Indy Liguria(Thoreau)e raccontano di questi depistaggi cui sono avvezzi i nostri 007(Brescia,Bologna,Ustica,Piazza Fontana...docet!).
Un'ultima nota:se un anarchico vuole piazzare una bomba e farla esplodere ci riesce benissimo,non agisce tramite posta e non fa del male ad un lavoratore...il bombarolo conosce il suo mestiere!
Attenzione! Attentati.
Puntuali, come le littorine di mussolini, arrivano gli attentati che obbligheranno i telegiornali a parlare ancora di lega e berlusconi, anche in questo giorno in cui avremmo potuto riposare le orecchie, e smettere di sentire sempre le stesse idiozie.
C’è da dire che stanno affinando il tiro, ora almeno un ferito lieve lo provocano – un sacrificio per la padania – mentre prima si limitavano a infilare bombe di carta pesta dentro i cassonetti, o microspie grosse come scatole di scarpe sotto la scrivania del tizio.Oltraggiosi, come sempre, nella loro meschinità. È vero che ormai ci siamo abbondantemente avariati, ma davvero: “chi è l’autore dei testi minacciosi che si spaccia per un anarchico?” Palesati, te ne prego. Vorrei stringerti la mano. Ve lo immaginate un anarchico che mandando un po’ di cipria al nano, dentro una busta, vi allega biglietto con su scritto: “Farai la fine del topo?”. Non voglio credere che insieme a tutto pure il pensiero anarchico sia andato a farsi fottere. Fossi anarchica rivendicherei di non aver rivendicato, con un linguaggio così puerile, lo spot pubblicitario.Doveva essere la giornata del silenzio e della riflessione e invece si apprendono le minacce di ritorsione che la RAI attuerà verso Michele Santoro, reo d’essere stato libero per una sera soltanto. Dovevo far silenzio anche io, godermi il nuovo rosso dei capelli, fare nulla in un sabato mattina pieno di cose da fare, e invece sono qua, a scrivere ancora di queste piccole miserie quotidiane, come se avessi assistito alla questua di un mendicante pietoso, che aggrava la sua miseria soffrendo anche nel volto.Che sia stato un modo, quello della lega, di ribattere alle molteplici apparizioni del tizio ieri, anche negli schermi della vigilanza interna dei centri commerciali, nei televisori che ormai adornano ogni stazione per ricordarci di bere un caffè, comprare una tv nuova o bere un Campari? Intanto calderoli ha raggiunto lo scopo, dichiarando che non li fermeranno. Ci manca bossi – ma non escludo che entro la giornata appaia anche lui – a ricordare di votare suo figlio che almeno il costo di una pallottola lo sa a memoria.Che paese patetico! Che politica infame. Che gente stupida quella che si farà terrorizzare dalla propaganda di questa feccia e non ha paura di un futuro che non tarderà ad arrivare.Buon voto a tutti.
Strategia della tensione: criminalizzare gli anarchici con l'intento di colpire altro.
E' chiaro che questo pacco bomba sia opera dei servizi italiani (non voglio nememno pensare che possano esistere anarchici così imbecilli da fornire assist deliziosi alla Lega e al sistema di potere attuale). Ma qual é l'intento?Punire gli anarchici?Mi spiace dirlo ma non credo che noi anarchici siamo così rilevanti oggi giorno. Non credo che Maroni sia così preoccupato del movimento anarchico attuale. Può esserne infastidito, ma niente più. L'obiettivo qual è? L'obiettivo è aumentare la repressione e il controllo sociale, ridurre le persone a burattini senza pensiero, controllati in tutto e per tutto. Fare questo è facile perchè anche tra le persone di sinsitra l'idea di anarchia come caos è diffusa. L'obiettivo è favorire le politiche di privatizzazione di questo governo. L'obiettivo è anche immediatamente politico, ovvero incrementare i voti nelle lelezioni di domani.
Nessuno si senta escluso, si colpiscono gli anarchici per colpire tutti!
Non esistono servizi segreti deviati,in quanto questo presuporrebbe l'esistenza di servizi buoni e cattivi mentre sappiamo che queste merde al soldo del regime lavorano per i piduisti massoni ed i fascisti:queste bufale di bombe ormai hanno fatto il loro tempo,solo che la maggior parte della plebaglia non riconosce questo intortamento da parte dei mass media alla mercè del dittatore.
Tra bombe carta,polverine magiche e proiettili è tutto un piano già preparato da mesi,da quando si sono sapute le date dell'appuntamento elettorale,il resto è storia trita e ritrita:gli articoli sono tratti da Toscana.Indymedia(Rita Pani)e Indy Liguria(Thoreau)e raccontano di questi depistaggi cui sono avvezzi i nostri 007(Brescia,Bologna,Ustica,Piazza Fontana...docet!).
Un'ultima nota:se un anarchico vuole piazzare una bomba e farla esplodere ci riesce benissimo,non agisce tramite posta e non fa del male ad un lavoratore...il bombarolo conosce il suo mestiere!
Attenzione! Attentati.
Puntuali, come le littorine di mussolini, arrivano gli attentati che obbligheranno i telegiornali a parlare ancora di lega e berlusconi, anche in questo giorno in cui avremmo potuto riposare le orecchie, e smettere di sentire sempre le stesse idiozie.
C’è da dire che stanno affinando il tiro, ora almeno un ferito lieve lo provocano – un sacrificio per la padania – mentre prima si limitavano a infilare bombe di carta pesta dentro i cassonetti, o microspie grosse come scatole di scarpe sotto la scrivania del tizio.Oltraggiosi, come sempre, nella loro meschinità. È vero che ormai ci siamo abbondantemente avariati, ma davvero: “chi è l’autore dei testi minacciosi che si spaccia per un anarchico?” Palesati, te ne prego. Vorrei stringerti la mano. Ve lo immaginate un anarchico che mandando un po’ di cipria al nano, dentro una busta, vi allega biglietto con su scritto: “Farai la fine del topo?”. Non voglio credere che insieme a tutto pure il pensiero anarchico sia andato a farsi fottere. Fossi anarchica rivendicherei di non aver rivendicato, con un linguaggio così puerile, lo spot pubblicitario.Doveva essere la giornata del silenzio e della riflessione e invece si apprendono le minacce di ritorsione che la RAI attuerà verso Michele Santoro, reo d’essere stato libero per una sera soltanto. Dovevo far silenzio anche io, godermi il nuovo rosso dei capelli, fare nulla in un sabato mattina pieno di cose da fare, e invece sono qua, a scrivere ancora di queste piccole miserie quotidiane, come se avessi assistito alla questua di un mendicante pietoso, che aggrava la sua miseria soffrendo anche nel volto.Che sia stato un modo, quello della lega, di ribattere alle molteplici apparizioni del tizio ieri, anche negli schermi della vigilanza interna dei centri commerciali, nei televisori che ormai adornano ogni stazione per ricordarci di bere un caffè, comprare una tv nuova o bere un Campari? Intanto calderoli ha raggiunto lo scopo, dichiarando che non li fermeranno. Ci manca bossi – ma non escludo che entro la giornata appaia anche lui – a ricordare di votare suo figlio che almeno il costo di una pallottola lo sa a memoria.Che paese patetico! Che politica infame. Che gente stupida quella che si farà terrorizzare dalla propaganda di questa feccia e non ha paura di un futuro che non tarderà ad arrivare.Buon voto a tutti.
Strategia della tensione: criminalizzare gli anarchici con l'intento di colpire altro.
E' chiaro che questo pacco bomba sia opera dei servizi italiani (non voglio nememno pensare che possano esistere anarchici così imbecilli da fornire assist deliziosi alla Lega e al sistema di potere attuale). Ma qual é l'intento?Punire gli anarchici?Mi spiace dirlo ma non credo che noi anarchici siamo così rilevanti oggi giorno. Non credo che Maroni sia così preoccupato del movimento anarchico attuale. Può esserne infastidito, ma niente più. L'obiettivo qual è? L'obiettivo è aumentare la repressione e il controllo sociale, ridurre le persone a burattini senza pensiero, controllati in tutto e per tutto. Fare questo è facile perchè anche tra le persone di sinsitra l'idea di anarchia come caos è diffusa. L'obiettivo è favorire le politiche di privatizzazione di questo governo. L'obiettivo è anche immediatamente politico, ovvero incrementare i voti nelle lelezioni di domani.
Nessuno si senta escluso, si colpiscono gli anarchici per colpire tutti!
FORMIGONI CIELLINO MAFIOSO
Buffonata elettorale quella imbastita dal governatore in carica della Lombardia Formigoni che si fa bello col lavoro degli altri facendo credere alla popolazione di essere l'artefice dell'acquisto di un nuovo macchinario tecnologico di elevatissima fattura e qualità,solo che alla fine della cerimonia tale robot chirurgico è stato riconsegnato nelle mani della ditta produttrice in quanto non è mai stato venduto!
Formigoni,personaggio della peggior specie in quanto predicatore di pace e tolleranza per poi allearsi con leghisti e fascisti orridi xenofobi,è il protagonista di questo teatrino involutivo per l'immagine che mostra della nostra regione in Italia e al mondo,lo stereotipo della barzelletta dell'italiano mafioso succube della corruzione e delle menzogne dei loro politicanti.
L'articolo a firma di Laura Fugnoli è stato proposto da"Repubblica on-line"giovedì scorso,che schifo Formigoni e la sua politica dell'appoggio morale e politico al ricco mentre il povero lo prende in culo,basta cielle,basta Formigoni governatore!
Lo show elettorale del robot-chirurgo …
Lo show elettorale del robot-chirurgoinaugurato da Formigoni, poi restituito
Doveva essere il cuore della scuola di chirurgia mini-invasiva del Niguarda, a Milano, ma ha un costo di 3 milioni: dopo la cerimonia in pompa magna col governatore è stato restituito al fornitore.
Il robot per la chirurgia del futuro è rimasto tre giorni in una sala operatoria allestita nella nuovissima Alta scuola di formazione dell'ospedale Niguarda a Milano. Giusto il tempo di scattare le foto di inaugurazione, con l'immancabile discorso del ri-candidato presidente alla Regione Lombardia, Roberto Formigoni, felice di presentare "una struttura straordinaria, innovativa e punto d'eccellenza per la regione e per il mondo". Poi però il meraviglioso robot è stato reimpacchettato e restituito al suo vero proprietario.Il robot Da Vinci Hd, macchina prodotta dall'americana Intuitive Surgical e commercializzata in Italia dalla Ab Medica di Lainate, è quanto di meglio la tecnologia possa offrire in campo di chirurgia laparoscopica mini-invasiva: quattro braccia operative, visore Hd, suturatrice digitale per cicatrici invisibili e doppia console, che permette all'allievo di operare mentre il controllo è garantito dal chirurgo esperto, particolare indispensabile in una scuola di formazione. Peccato che la Aims (Advanced international mini-invasive surgery), scuola inaugurata il 9 marzo scorso, frutto di una partnership tra Regione, Ospedale Niguarda, fondazioni e aziende private, quel robot non se lo possa permettere, almeno per ora.La macchina costa 3 milioni di euro, dice Matteo Pacinotti, direttore vendite della Ab Medica, e "Niguarda non ha la somma sufficiente per l'acquisto: forse se ne parlerà a fine 2010". Se mai un giorno Niguarda acquisterà la prodigiosa macchina, lo farà per uso clinico, per sostituire il vecchio esemplare ora in dotazione e non certo per darla in mano ai chirurghi da addestrare; a loro non resta che vedere l'ultimo modello di Da Vinci in tv, nella celebre serie Grey's Anatomy.I quattro piani della scuola sono costati, tra capitale privato e pubblico, 13 milioni di euro. Ci sono aule per conferenze, sale operatorie con sette postazioni e strutture dotate di modelli di simulazione virtuale: il primo a lavorare al progetto, sei anni fa, è stato Raffaele Pugliese, direttore del Dipartimento chirurgico polispecialistico di Niguarda e oggi presidente della scuola. Pugliese è stato fra i primi al mondo a usare la tecnica mini-invasiva con il Da Vinci e nelle sue intenzioni c'è anche un copioso programma di ricerche di biotecnologia insieme al Politecnico. Sempre che i fondi arrivino."Da anni la giunta regionale sta investendo ingenti quantità di risorse - aveva spiegato Formigoni due settimane fa inaugurando il robot che non c'è - circa 4,5 miliardi di euro in dieci anni per oltre 600 interventi in edilizia sanitaria"; tra questi la scuola di Niguarda. Gli allievi dell'Aims per ora fanno solo pratica, per così dire, teorica. Ad aprile si terrà un corso sulla laparoscopia per i tumori del colon, a cui parteciperanno docenti di fama internazionale. Ma il Da Vinci Hd rimarrà impacchettato nei magazzini della Ab Medica. Dunque, niente suini seviziati dai superbracci meccanici pilotati da chirurghi alle prime armi. I maiali ringraziano: almeno per loro è una vittoria.
Formigoni,personaggio della peggior specie in quanto predicatore di pace e tolleranza per poi allearsi con leghisti e fascisti orridi xenofobi,è il protagonista di questo teatrino involutivo per l'immagine che mostra della nostra regione in Italia e al mondo,lo stereotipo della barzelletta dell'italiano mafioso succube della corruzione e delle menzogne dei loro politicanti.
L'articolo a firma di Laura Fugnoli è stato proposto da"Repubblica on-line"giovedì scorso,che schifo Formigoni e la sua politica dell'appoggio morale e politico al ricco mentre il povero lo prende in culo,basta cielle,basta Formigoni governatore!
Lo show elettorale del robot-chirurgo …
Lo show elettorale del robot-chirurgoinaugurato da Formigoni, poi restituito
Doveva essere il cuore della scuola di chirurgia mini-invasiva del Niguarda, a Milano, ma ha un costo di 3 milioni: dopo la cerimonia in pompa magna col governatore è stato restituito al fornitore.
Il robot per la chirurgia del futuro è rimasto tre giorni in una sala operatoria allestita nella nuovissima Alta scuola di formazione dell'ospedale Niguarda a Milano. Giusto il tempo di scattare le foto di inaugurazione, con l'immancabile discorso del ri-candidato presidente alla Regione Lombardia, Roberto Formigoni, felice di presentare "una struttura straordinaria, innovativa e punto d'eccellenza per la regione e per il mondo". Poi però il meraviglioso robot è stato reimpacchettato e restituito al suo vero proprietario.Il robot Da Vinci Hd, macchina prodotta dall'americana Intuitive Surgical e commercializzata in Italia dalla Ab Medica di Lainate, è quanto di meglio la tecnologia possa offrire in campo di chirurgia laparoscopica mini-invasiva: quattro braccia operative, visore Hd, suturatrice digitale per cicatrici invisibili e doppia console, che permette all'allievo di operare mentre il controllo è garantito dal chirurgo esperto, particolare indispensabile in una scuola di formazione. Peccato che la Aims (Advanced international mini-invasive surgery), scuola inaugurata il 9 marzo scorso, frutto di una partnership tra Regione, Ospedale Niguarda, fondazioni e aziende private, quel robot non se lo possa permettere, almeno per ora.La macchina costa 3 milioni di euro, dice Matteo Pacinotti, direttore vendite della Ab Medica, e "Niguarda non ha la somma sufficiente per l'acquisto: forse se ne parlerà a fine 2010". Se mai un giorno Niguarda acquisterà la prodigiosa macchina, lo farà per uso clinico, per sostituire il vecchio esemplare ora in dotazione e non certo per darla in mano ai chirurghi da addestrare; a loro non resta che vedere l'ultimo modello di Da Vinci in tv, nella celebre serie Grey's Anatomy.I quattro piani della scuola sono costati, tra capitale privato e pubblico, 13 milioni di euro. Ci sono aule per conferenze, sale operatorie con sette postazioni e strutture dotate di modelli di simulazione virtuale: il primo a lavorare al progetto, sei anni fa, è stato Raffaele Pugliese, direttore del Dipartimento chirurgico polispecialistico di Niguarda e oggi presidente della scuola. Pugliese è stato fra i primi al mondo a usare la tecnica mini-invasiva con il Da Vinci e nelle sue intenzioni c'è anche un copioso programma di ricerche di biotecnologia insieme al Politecnico. Sempre che i fondi arrivino."Da anni la giunta regionale sta investendo ingenti quantità di risorse - aveva spiegato Formigoni due settimane fa inaugurando il robot che non c'è - circa 4,5 miliardi di euro in dieci anni per oltre 600 interventi in edilizia sanitaria"; tra questi la scuola di Niguarda. Gli allievi dell'Aims per ora fanno solo pratica, per così dire, teorica. Ad aprile si terrà un corso sulla laparoscopia per i tumori del colon, a cui parteciperanno docenti di fama internazionale. Ma il Da Vinci Hd rimarrà impacchettato nei magazzini della Ab Medica. Dunque, niente suini seviziati dai superbracci meccanici pilotati da chirurghi alle prime armi. I maiali ringraziano: almeno per loro è una vittoria.
venerdì 26 marzo 2010
LEGA AMICA DI ROMA
Il comunicato del Foa Boccaccio di Monza ha messo in evidenza la vera natura della Lega Nord che tutti sappiamo è quella di essere un congrega di razzisti ignoranti,esplicati nel sabotaggio di alcuni manifesti elettorali dei candidati pro Formigoni.
Tutto quello che rappresenta il movimento leghista è la paura del prossimo,che agli albori era il terrone scavalcato nel corso degli anni dall'immigrato,e visto che ormai tantissimi meridionali votano Lega per scrollarsi di dosso lo status di ultimo della catena chissà tra qualche anno dopo l'integrazione dello straniero nel nostro tessuto sociale chi ne prenderà il posto nelle paure legaiole.
Chi vota Lega ha seri problemi di relazione col prossimo,ed è sintomatico il fatto che la gran maggioranza dei discorsi espressi dai vari leader padani s'incentri sull'odio verso il diverso.
Ci siamo divertiti a ripensare gli slogan elettorali della Lega Nord, nel tentativo di attirare l’attenzione dei cittadini rispetto alle politiche messe in atto dai personaggi che governano la Lombardia da ormai venti anni.
“ROMA LADRONA, LA LEGA TI COGLIONA” sostituisce il classico “ROMA LADRONA, LA LEGA NON PERDONA”.
Ci chiediamo con che faccia ancora oggi, dopo tanti anni di governo romano, la Lega abbia ancora il coraggio di utilizzare slogan di questo tipo. QUANTI MINISTRI LEGHISTI SIEDONO O SI SONO SEDUTI A ROMA DAL 1994?
“IL RAZZISMO E L'IGNORANZA DI UN POPOLO” sostituisce “L’ONESTA’ E IL CORAGGIO DI UN POPOLO”.
Qual è il coraggio dei Leghisti ? E’ quello dei suoi ministri che usano le navi da guerra contro i barconi di disperati a largo della Sicilia ? "AFFISSIONE RAZZISTA" sui demagogici manifesti che invocano voto leghista in nome del mito della sicurezza, al quale abbiamo già dedicato le azioni e le iniziative di sabato 20 marzo.
La demagogia e le strumentalizzazioni politiche di questo partito nei confronti di temi sociali delicatissimi, come i fenomeni migratori, dimostrano solo una cosa: la non volontà di questi signori di risolvere veramente i problemi del nostro territorio. Fatti come quelli di Rosarno e di via Padova garantiscono vantaggio alla Lega, che sfrutta il dolore e le sofferenze dei più deboli, per guadagnare voti, con campagne di impaurimento dei cittadini e instillazione massiccia di ansie di sicurezza e paure xenofobiche.
Lega Nord a parte, non ci potevamo dimenticare un rifiuto delle politiche lobbiste e cielline del vecchio Furmigoni e per questo abbiamo affisso sui manifesti della sua compagine elettorale un semplice “CIELLINI? NO GRAZIE!”.
Sulle politiche cielline del “nostro” governatore ci sarebbe tanto da dire, ma per il momento consigliamo soltanto di andare a leggersi le inchieste per corruzione e collusione che la compagine formigonense e tanti imprenditori della Compagnia delle Opere e CL, pronti a mangiarsi come api gli appalti generosamente offerti, nei venti anni di governo. La F.O.A. Boccaccio ne ha abbastanza di questi personaggi e delle loro politiche che sfruttano indiscriminatamente le risorse sociali e produttive del nostro territorio: vogliamo moltiplicare le azioni di sensibilizzazione, soprattutto rivolte ai più giovani, affinchè i falsi miti proposti da siffatti partiti non si radichino e vengano invece sostituiti da valori positivi.
Tutto quello che rappresenta il movimento leghista è la paura del prossimo,che agli albori era il terrone scavalcato nel corso degli anni dall'immigrato,e visto che ormai tantissimi meridionali votano Lega per scrollarsi di dosso lo status di ultimo della catena chissà tra qualche anno dopo l'integrazione dello straniero nel nostro tessuto sociale chi ne prenderà il posto nelle paure legaiole.
Chi vota Lega ha seri problemi di relazione col prossimo,ed è sintomatico il fatto che la gran maggioranza dei discorsi espressi dai vari leader padani s'incentri sull'odio verso il diverso.
Ci siamo divertiti a ripensare gli slogan elettorali della Lega Nord, nel tentativo di attirare l’attenzione dei cittadini rispetto alle politiche messe in atto dai personaggi che governano la Lombardia da ormai venti anni.
“ROMA LADRONA, LA LEGA TI COGLIONA” sostituisce il classico “ROMA LADRONA, LA LEGA NON PERDONA”.
Ci chiediamo con che faccia ancora oggi, dopo tanti anni di governo romano, la Lega abbia ancora il coraggio di utilizzare slogan di questo tipo. QUANTI MINISTRI LEGHISTI SIEDONO O SI SONO SEDUTI A ROMA DAL 1994?
“IL RAZZISMO E L'IGNORANZA DI UN POPOLO” sostituisce “L’ONESTA’ E IL CORAGGIO DI UN POPOLO”.
Qual è il coraggio dei Leghisti ? E’ quello dei suoi ministri che usano le navi da guerra contro i barconi di disperati a largo della Sicilia ? "AFFISSIONE RAZZISTA" sui demagogici manifesti che invocano voto leghista in nome del mito della sicurezza, al quale abbiamo già dedicato le azioni e le iniziative di sabato 20 marzo.
La demagogia e le strumentalizzazioni politiche di questo partito nei confronti di temi sociali delicatissimi, come i fenomeni migratori, dimostrano solo una cosa: la non volontà di questi signori di risolvere veramente i problemi del nostro territorio. Fatti come quelli di Rosarno e di via Padova garantiscono vantaggio alla Lega, che sfrutta il dolore e le sofferenze dei più deboli, per guadagnare voti, con campagne di impaurimento dei cittadini e instillazione massiccia di ansie di sicurezza e paure xenofobiche.
Lega Nord a parte, non ci potevamo dimenticare un rifiuto delle politiche lobbiste e cielline del vecchio Furmigoni e per questo abbiamo affisso sui manifesti della sua compagine elettorale un semplice “CIELLINI? NO GRAZIE!”.
Sulle politiche cielline del “nostro” governatore ci sarebbe tanto da dire, ma per il momento consigliamo soltanto di andare a leggersi le inchieste per corruzione e collusione che la compagine formigonense e tanti imprenditori della Compagnia delle Opere e CL, pronti a mangiarsi come api gli appalti generosamente offerti, nei venti anni di governo. La F.O.A. Boccaccio ne ha abbastanza di questi personaggi e delle loro politiche che sfruttano indiscriminatamente le risorse sociali e produttive del nostro territorio: vogliamo moltiplicare le azioni di sensibilizzazione, soprattutto rivolte ai più giovani, affinchè i falsi miti proposti da siffatti partiti non si radichino e vengano invece sostituiti da valori positivi.
mercoledì 24 marzo 2010
UN FELICE CONNUBIO
Proprio un felice connubio quello tra il premier puttaniere e la chiesa pedofila quello profilato dal comunicato del cardinale ligure Bagnasco che ha affermato che il popolo cattolico deve votare per chi è contro l'aborto,condizione insindacabile per evitare le pene dell'inferno.
E che il partito dell'amore si sia identificato a questo proclama(Casini non ha detto nulla anche se il probabile beneficiario dell'investitura sia stato proprio lui)è opinione di tutti i suoi affiliati nonostante sia un covo di xenofobi,puttanieri,mafiosi,corrotti e corruttori,fascisti,assassini e pedofili.
La chiesa ci tiene a non voler uccidere dei feti,vogliono far loro del male quando hanno qualche anno(non troppi)con le loro perversioni sessuali...naturalmente la mia è una provocazione perchè non tutta la comunità religiosa è così,come il parere mio personale sia contro l'aborto ma tuttavia lascio libera la scelta di decidere.
L'articolo di Mazzetta è tratto da Indymedia.Toscana e puntualizza alcuni punti di amore reciproco tra il Pdl e la congrega cattolica vaticana.
Le disgustose sinergie tra il clero e il puttaniere.
La Chiesa cattolica, pur travolta dallo scandalo pedofilia, ha dato una chiara indicazione di voto per il partito di quello che la moglie ha pubblicamente accusato di frequentare minorenni, accusa peraltro confermata da almeno una delle minorenni.
Quello che va con le minorenni ha sentitamente ringraziato e ha dato la sua solidarietà al Papa sotto scacco, affermando che la lettera di mezze scuse con la quale ha fatto infuriare gli irlandesi "e' solo l'ultimo esempio di questo suo grande carisma", che il Papa impiega per difendere la Chiesa da chi la vorrebbe distruggere. Il solito osceno balletto, con il quale due poteri con grosse responsabilità e colpe si sostengono a vicenda e si atteggiano a vittime, colmando con l'arroganza e la sfacciataggine la mancanza di argomenti utili a deflettere accuse pesantissime. Peccato che proprio ieri il capo della conferenza episcopale tedesca abbia ammesso che il Vaticano sapeva delle gesta dei preti pedofili e ha insabbiato per anni.In un sermoncino durante una conferenza stampa, monsignor Bagnasco ha dichiarato che è il no all'aborto è "uno dei valori -non negoziabili- in base al quale i cattolici devono votare nelle prossime regionali". Una chiara indicazione di voto che non c'entra neppure con le elezioni regionali, visto che le regioni non hanno potestà in materia. Un doppio inganno, visto che nella realtà nemmeno all'interno del PDL esiste una maggioranza disposta ad immolarsi contro l'aborto. Si tratta solo del perfezionamento di un do ut des che ha compreso anche una parte della torta degli stanziamenti per il terremoto de L'Aquila, soldi alle scuole private sottratti a quella pubblica e il rinnovo dell'esenzione dall'ICI per gli immobili della chiesa. Dopo l'aggressione squadrista a Boffo l'accordo tra i due poteri è stato trovato a spese dei contribuenti italiani, come sempre Berlusconi ha fatto la mossa dell'uomo ricco con i soldi degli altri.Quella di Bagnasco è una clamorosa ingerenza nella politica italiana, un'uscita alla disperata che getta una chiara luce sulla complicità tra il centrodestra del puttaniere e la Chiesa che ha protetto i preti pedofili e ora rifiuta di pagar dazio, evitando di assumersi responsabilità ormai evidenti a tutti. Scuse pietose senza alcuna assunzione di responsabilità quelle di Ratzinger e non è andata meglio a quei porporati che hanno provato a esercitarsi con ipotesi di complotti o dando la colpa all'omosessualità. Responsabilità gravi, perché si parla di un fenomeno che ha mietuto migliaia di vittime tra i bambini in giro per il mondo, ovunque ci fossero preti o suore con la responsabilità di educare dei minori. Vittime violentate attraverso i decenni, se non i secoli, e orchi in tonaca protetti dai superiori e dalla Chiesa di Roma, l'ultimo scandalo di omertosa protezione di un prete pedofilo è cosa di pochi giorni fa, nella vicina Bologna, e ancora la curia locale si batte fieramente per difendere il prete già condannato.Non stupisce nemmeno il plauso di Gasparri a Bagnasco. Feroce con il questore di Roma al quale ha dato dell'ubriaco per aver smentito il fantascientifico milione di intervenuti alla manifestazione per Silvio, untuoso e servile con le tonache complici dei pedofili, se uno non ha una dignità è difficile che riesca a darsela in occasioni del genere. Manca meno di una settimana alle elezioni e già siamo arrivati ai toni da crociata, anche se è difficile credere che iniziative come queste possano servire a portare al voto gli elettori del centrodestra, scioccati dall'inarrestabile catena di arresti e di orrori emersi dalle indagini negli ultimi mesi o quelli dei cattolici timorati di Dio. Difficile anche credere che qualcuno possa votare Berlusconi perchè dal palco ha gridato che sconfiggerà il cancro, verrebbe semmai da ritenere il contrario, ma in un paese nel quale tutta la classe dirigente, dai politici, agli industriali fino ai vertici della Chiesa cattolica, sguazza in una tale miseria morale, non si può davvero escludere nulla.
Related Link: http://www.mazzetta.splinder.com/
E che il partito dell'amore si sia identificato a questo proclama(Casini non ha detto nulla anche se il probabile beneficiario dell'investitura sia stato proprio lui)è opinione di tutti i suoi affiliati nonostante sia un covo di xenofobi,puttanieri,mafiosi,corrotti e corruttori,fascisti,assassini e pedofili.
La chiesa ci tiene a non voler uccidere dei feti,vogliono far loro del male quando hanno qualche anno(non troppi)con le loro perversioni sessuali...naturalmente la mia è una provocazione perchè non tutta la comunità religiosa è così,come il parere mio personale sia contro l'aborto ma tuttavia lascio libera la scelta di decidere.
L'articolo di Mazzetta è tratto da Indymedia.Toscana e puntualizza alcuni punti di amore reciproco tra il Pdl e la congrega cattolica vaticana.
Le disgustose sinergie tra il clero e il puttaniere.
La Chiesa cattolica, pur travolta dallo scandalo pedofilia, ha dato una chiara indicazione di voto per il partito di quello che la moglie ha pubblicamente accusato di frequentare minorenni, accusa peraltro confermata da almeno una delle minorenni.
Quello che va con le minorenni ha sentitamente ringraziato e ha dato la sua solidarietà al Papa sotto scacco, affermando che la lettera di mezze scuse con la quale ha fatto infuriare gli irlandesi "e' solo l'ultimo esempio di questo suo grande carisma", che il Papa impiega per difendere la Chiesa da chi la vorrebbe distruggere. Il solito osceno balletto, con il quale due poteri con grosse responsabilità e colpe si sostengono a vicenda e si atteggiano a vittime, colmando con l'arroganza e la sfacciataggine la mancanza di argomenti utili a deflettere accuse pesantissime. Peccato che proprio ieri il capo della conferenza episcopale tedesca abbia ammesso che il Vaticano sapeva delle gesta dei preti pedofili e ha insabbiato per anni.In un sermoncino durante una conferenza stampa, monsignor Bagnasco ha dichiarato che è il no all'aborto è "uno dei valori -non negoziabili- in base al quale i cattolici devono votare nelle prossime regionali". Una chiara indicazione di voto che non c'entra neppure con le elezioni regionali, visto che le regioni non hanno potestà in materia. Un doppio inganno, visto che nella realtà nemmeno all'interno del PDL esiste una maggioranza disposta ad immolarsi contro l'aborto. Si tratta solo del perfezionamento di un do ut des che ha compreso anche una parte della torta degli stanziamenti per il terremoto de L'Aquila, soldi alle scuole private sottratti a quella pubblica e il rinnovo dell'esenzione dall'ICI per gli immobili della chiesa. Dopo l'aggressione squadrista a Boffo l'accordo tra i due poteri è stato trovato a spese dei contribuenti italiani, come sempre Berlusconi ha fatto la mossa dell'uomo ricco con i soldi degli altri.Quella di Bagnasco è una clamorosa ingerenza nella politica italiana, un'uscita alla disperata che getta una chiara luce sulla complicità tra il centrodestra del puttaniere e la Chiesa che ha protetto i preti pedofili e ora rifiuta di pagar dazio, evitando di assumersi responsabilità ormai evidenti a tutti. Scuse pietose senza alcuna assunzione di responsabilità quelle di Ratzinger e non è andata meglio a quei porporati che hanno provato a esercitarsi con ipotesi di complotti o dando la colpa all'omosessualità. Responsabilità gravi, perché si parla di un fenomeno che ha mietuto migliaia di vittime tra i bambini in giro per il mondo, ovunque ci fossero preti o suore con la responsabilità di educare dei minori. Vittime violentate attraverso i decenni, se non i secoli, e orchi in tonaca protetti dai superiori e dalla Chiesa di Roma, l'ultimo scandalo di omertosa protezione di un prete pedofilo è cosa di pochi giorni fa, nella vicina Bologna, e ancora la curia locale si batte fieramente per difendere il prete già condannato.Non stupisce nemmeno il plauso di Gasparri a Bagnasco. Feroce con il questore di Roma al quale ha dato dell'ubriaco per aver smentito il fantascientifico milione di intervenuti alla manifestazione per Silvio, untuoso e servile con le tonache complici dei pedofili, se uno non ha una dignità è difficile che riesca a darsela in occasioni del genere. Manca meno di una settimana alle elezioni e già siamo arrivati ai toni da crociata, anche se è difficile credere che iniziative come queste possano servire a portare al voto gli elettori del centrodestra, scioccati dall'inarrestabile catena di arresti e di orrori emersi dalle indagini negli ultimi mesi o quelli dei cattolici timorati di Dio. Difficile anche credere che qualcuno possa votare Berlusconi perchè dal palco ha gridato che sconfiggerà il cancro, verrebbe semmai da ritenere il contrario, ma in un paese nel quale tutta la classe dirigente, dai politici, agli industriali fino ai vertici della Chiesa cattolica, sguazza in una tale miseria morale, non si può davvero escludere nulla.
Related Link: http://www.mazzetta.splinder.com/
martedì 23 marzo 2010
FOSSE ARDEATINE
Oggi è la vigilia dell'eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine avvenute il 24 marzo del 1944 come rappresaglia per l'attacco dei partigiani del Gap in Via Rasella contro l'invasore tedesco in cui morirono 32 soldati nazisti e due italiani.
Il giorno successivo 335 civili e militari italiani vennero massacrati presso le Fosse dove i cadaveri trovarono nascondiglio dopo la loro morte:i principali artefici della carneficina furono Kappler,Priepke e Kesselring appoggiati da romanissimi fascisti che rastrellarono questi martiri dello scempio che in nazifascismo portò all'Italia.
Domani gli antifascisti romani ricorderanno l'eccidio portando una rosa alla memoria di tutte le vittime di quel giorno di sessantasei anni fa che rappresentò uno degli atti più orrendi di tutta l'occuopazione degli invasori nazisti a braccetto degli infami fascisti italiani:l'articolo,cui ho corretto le date perchè imprecise,è tratto da Roma.Indymedia.
24 marzo 1944 - 24 marzo 2010 - Porta un fiore alle fosse Ardeatine.
Il giorno 24 marzo 2010 porta un fiore alle fosse Ardeatine per ricordare le vittime dei crimini nazisti e dei loro tirapiedi fascisti italianissimi
Il 23 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38 facendo scoppiare una carica esplosiva e attaccando la colonna nemica con armi automatiche e il lancio di bombe da mortaioleggere. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc.In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. L'eccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke: il giorno dopo l’azione partigiana, 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso.
Aperta a tutta la Cittadinanza Antifascista.
Il giorno successivo 335 civili e militari italiani vennero massacrati presso le Fosse dove i cadaveri trovarono nascondiglio dopo la loro morte:i principali artefici della carneficina furono Kappler,Priepke e Kesselring appoggiati da romanissimi fascisti che rastrellarono questi martiri dello scempio che in nazifascismo portò all'Italia.
Domani gli antifascisti romani ricorderanno l'eccidio portando una rosa alla memoria di tutte le vittime di quel giorno di sessantasei anni fa che rappresentò uno degli atti più orrendi di tutta l'occuopazione degli invasori nazisti a braccetto degli infami fascisti italiani:l'articolo,cui ho corretto le date perchè imprecise,è tratto da Roma.Indymedia.
24 marzo 1944 - 24 marzo 2010 - Porta un fiore alle fosse Ardeatine.
Il giorno 24 marzo 2010 porta un fiore alle fosse Ardeatine per ricordare le vittime dei crimini nazisti e dei loro tirapiedi fascisti italianissimi
Il 23 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38 facendo scoppiare una carica esplosiva e attaccando la colonna nemica con armi automatiche e il lancio di bombe da mortaioleggere. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc.In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. L'eccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke: il giorno dopo l’azione partigiana, 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso.
Aperta a tutta la Cittadinanza Antifascista.
lunedì 22 marzo 2010
GENIALATA IN GRECIA
Durante alcune manifestazioni accade che alcuni negozi oppure fornitori di servizi come possono essere alcuni fast food oppure delle banche vengano presi d'assalto e spesso fatti oggetto di scritte o di veri e propri assalti con esplosioni e distruzioni di vetrine e d'interni.
Fondamentalmente sono contro questi atti violenti diretti verso determinati edifici,a parte che non siano sedi di organizzazioni fasciste come Fogna Nuova o Ca$$a Pound che andrebbero rase al suolo o incendiate con i ratti dentro,e il video di You Tube visto grazie a Roma.Indymedia rappresenta una genialata di alcuni manifestanti durante le ultime dimostrazioni di protesta in Grecia,dove alcuni muratori in trasferta hanno edificato un muro davanti ad una banca!
Fondamentalmente sono contro questi atti violenti diretti verso determinati edifici,a parte che non siano sedi di organizzazioni fasciste come Fogna Nuova o Ca$$a Pound che andrebbero rase al suolo o incendiate con i ratti dentro,e il video di You Tube visto grazie a Roma.Indymedia rappresenta una genialata di alcuni manifestanti durante le ultime dimostrazioni di protesta in Grecia,dove alcuni muratori in trasferta hanno edificato un muro davanti ad una banca!
domenica 21 marzo 2010
POLLO CON LE BANANE
Ricettina semplicissima nata per coniugare due sapori che nella storia culinaria italiana,e non so mondiale,solitamente non vengono abbinati ed invece se provati offrono un gusto buono che esula dal solito.
Siccome avevo una banana troppo matura nel frigo e avevo delle sottocosce di pollo già scongelate mi sono chiesto se l'accoppiata volatile e frutto esotico potesse fondersi,e la risposta è stata affermativa.
Ingredienti:
-pollo
-banane
-olio
-burro
-farina
-dado normale
La preparazione è molto facile:in un tegame grande quanto le sottocosce da cucinare sciogliamo poco burro nell'olio e si fa passare il pollo nella farina e lo si sfrigola nell'intingolo a fuoco alto girando le due parti spesso.
A lato nell'acqua facciamo un brodo col dado da aggiungere per non fare attaccare la carne mentre cuoce successivamente a fuoco medio per una mezzoretta e solo quando mancano pochi minuti si possono unire le banane tagliate a rondelle,ed il piatto è pronto!
Siccome avevo una banana troppo matura nel frigo e avevo delle sottocosce di pollo già scongelate mi sono chiesto se l'accoppiata volatile e frutto esotico potesse fondersi,e la risposta è stata affermativa.
Ingredienti:
-pollo
-banane
-olio
-burro
-farina
-dado normale
La preparazione è molto facile:in un tegame grande quanto le sottocosce da cucinare sciogliamo poco burro nell'olio e si fa passare il pollo nella farina e lo si sfrigola nell'intingolo a fuoco alto girando le due parti spesso.
A lato nell'acqua facciamo un brodo col dado da aggiungere per non fare attaccare la carne mentre cuoce successivamente a fuoco medio per una mezzoretta e solo quando mancano pochi minuti si possono unire le banane tagliate a rondelle,ed il piatto è pronto!
ARTSHOT 2010
Com'era nell'aria quest'anno gli organizzatori di Artshot hanno preferito prendere le distanze dall'assessorato comunale alle politiche giovanili(e quindi anche dal contributo che il comune di Crema forniva per la più importante manifestazione artistica e culturale cittadina)in quanto,a mio modo di vedere a ragione,non sono scesi a patti con la censura preventiva imposta dall'amministrazione comunale.
Quest'ultima è troppo stretta dal guinzaglio degli adepti alla setta di Comunione e Liberazione che comanda a Crema nella brutta e cattiva sorte,e l'esempio lampante è stata la polemica dello scorso anno sollevata a livello nazionale in merito alla censura di un'opera ritenuta offensiva(e a dir poco tanto veritiera quanto di denuncia)esposta durante la mostra delle opere:si possono vedere i seguenti links sull'argomento tratti da questo blog:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/06/giu-le-mani-da-artshot.html e http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/06/la-bigotta-crema-schiava-di-cielle.html .
In seguito allego il comunicato della Consulta dei Giovani che ha trovato il coraggio di liberarsi dal giogo dei falsi benpensanti cremaschi che hanno in mano la nostra città...e speriamo non per molto!
Questa decisione naturalmente comporterà a maggiori sacrifici da parte di tutti,come trovare uno spazio agibile e riuscire a raccogliere i fondi indispensabili per la buona riuscita dell'evento,ma lo spirito di sacrificio di questi ragazzi e la voglia di poter vedere e vivere Artshot anche quest'anno è superiore a tutte le avversità che si potranno incontrare.
Contatti ARTshot:
artshot@gmail.com
www.myspace.com/artshotcrema
Facebook: Gruppo "ARTshot 2010"
Artshot è nato con lo scopo di offrire ai giovani artisti cremaschi un punto di riferimento e
un mezzo per poter dar voce liberamente alla propria ispirazione e creatività.
Di anno in anno la manifestazione ha attirato un numero sempre crescente di visitatori di
ogni età, prima incuriositi e poi conquistati dall’idea di un festival nato con l’esplicito
intento di essere non un semplice e statico contenitore d’eventi, ma un luogo privilegiato
d’incontro e confronto tra differenti esperienze umane e visioni artistiche.
Uno dei punti forti di questo progetto è stato senza ombra di dubbio il fortissimo legame
venutosi a creare tra artisti e Consulta dei Giovani, con i primi sempre pronti a tenderci la
mano in virtù di una libertà d’espressione mai messa in discussione pur con
l’ampliamento della manifestazione, divenuta sempre più articolata ed ambiziosa col
passare del tempo.
Proprio quest’ultimo fatto ha tuttavia portato Artshot a scontrarsi nel giugno scorso,
durante l’ultima edizione, con logiche di limitazione dell’espressione individuale del tutto
avulse dai principi dai quali aveva preso le mosse, mettendoci nella condizione di dover
affrontare questioni che esulavano dal semplice controllo della qualità artistica della
manifestazione, a nostro parere l’unico vincolo da cui davvero non si può prescindere.
Per tutti i mesi successivi si è sviluppata fra noi membri della Consulta dei Giovani una
dialettica assai accesa sulle modalità di gestione della situazione, fino a quando si è giunti
a una sorta di “idea di compromesso” : nessuna censura preventiva delle opere,
ovviamente, ma segnalazione della possibilità di incontrare all’interno della mostra opere
“forti” per la sensibilità di alcuni visitatori.
Quando ci siamo trovati a presentare questa posizione all’Assessorato alle Politiche
Giovanili, forte sostenitore di Artshot in tutti questi anni, abbiamo constatato
l’indisponibilità da parte dell’amministrazione a prendere in considerazione soluzioni che
non prevedessero una selezione preventiva delle opere : selezione non basata però su
criteri artistici e qualitativi, quanto su una valutazione di possibili polemiche innescate dai
contenuti delle stesse.
Per quanto disposti a comprendere le ragioni di un assessorato importante come quello
che ci ha rappresentati e difesi per molti anni patrocinando l’organizzazione dell’evento e
sostenendola economicamente, non abbiamo ritenuto possibile scendere a ulteriori
compromessi per non intaccare lo spirito della manifestazione, quello spirito che l’ha
distinta da tutte le altre.
Per questo abbiamo deciso, per quest’anno, di procedere ad un allontanamento del
percorso di Artshot da quello della Consulta dei Giovani del Comune di Crema, di cui noi
tutti facciamo parte, andando a progettare un festival che si muoverà lungo canali
alternativi e indipendenti dall’amministrazione comunale, magari riducendo la propria
durata e la propria visibilità senza però perdere di vista quelli che sono sempre stati i veri
obiettivi dell’evento e di noi che l’organizziamo.
Pur auspicando un futuro ritorno ad una collaborazione attiva e costruttiva con la realtà
del Comune di Crema per la creazione dell’evento-Artshot e pur sottolineando che gli altri
progetti della Consulta saranno portati avanti con la stessa piena convinzione del passato,
abbiamo ritenuto questa difficile decisione necessaria per continuare a offrire alla città di
Crema una proposta che si è sempre contraddistinta per intensità, unicità e coerenza.
Quest'ultima è troppo stretta dal guinzaglio degli adepti alla setta di Comunione e Liberazione che comanda a Crema nella brutta e cattiva sorte,e l'esempio lampante è stata la polemica dello scorso anno sollevata a livello nazionale in merito alla censura di un'opera ritenuta offensiva(e a dir poco tanto veritiera quanto di denuncia)esposta durante la mostra delle opere:si possono vedere i seguenti links sull'argomento tratti da questo blog:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/06/giu-le-mani-da-artshot.html e http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2009/06/la-bigotta-crema-schiava-di-cielle.html .
In seguito allego il comunicato della Consulta dei Giovani che ha trovato il coraggio di liberarsi dal giogo dei falsi benpensanti cremaschi che hanno in mano la nostra città...e speriamo non per molto!
Questa decisione naturalmente comporterà a maggiori sacrifici da parte di tutti,come trovare uno spazio agibile e riuscire a raccogliere i fondi indispensabili per la buona riuscita dell'evento,ma lo spirito di sacrificio di questi ragazzi e la voglia di poter vedere e vivere Artshot anche quest'anno è superiore a tutte le avversità che si potranno incontrare.
Contatti ARTshot:
artshot@gmail.com
www.myspace.com/artshotcrema
Facebook: Gruppo "ARTshot 2010"
Artshot è nato con lo scopo di offrire ai giovani artisti cremaschi un punto di riferimento e
un mezzo per poter dar voce liberamente alla propria ispirazione e creatività.
Di anno in anno la manifestazione ha attirato un numero sempre crescente di visitatori di
ogni età, prima incuriositi e poi conquistati dall’idea di un festival nato con l’esplicito
intento di essere non un semplice e statico contenitore d’eventi, ma un luogo privilegiato
d’incontro e confronto tra differenti esperienze umane e visioni artistiche.
Uno dei punti forti di questo progetto è stato senza ombra di dubbio il fortissimo legame
venutosi a creare tra artisti e Consulta dei Giovani, con i primi sempre pronti a tenderci la
mano in virtù di una libertà d’espressione mai messa in discussione pur con
l’ampliamento della manifestazione, divenuta sempre più articolata ed ambiziosa col
passare del tempo.
Proprio quest’ultimo fatto ha tuttavia portato Artshot a scontrarsi nel giugno scorso,
durante l’ultima edizione, con logiche di limitazione dell’espressione individuale del tutto
avulse dai principi dai quali aveva preso le mosse, mettendoci nella condizione di dover
affrontare questioni che esulavano dal semplice controllo della qualità artistica della
manifestazione, a nostro parere l’unico vincolo da cui davvero non si può prescindere.
Per tutti i mesi successivi si è sviluppata fra noi membri della Consulta dei Giovani una
dialettica assai accesa sulle modalità di gestione della situazione, fino a quando si è giunti
a una sorta di “idea di compromesso” : nessuna censura preventiva delle opere,
ovviamente, ma segnalazione della possibilità di incontrare all’interno della mostra opere
“forti” per la sensibilità di alcuni visitatori.
Quando ci siamo trovati a presentare questa posizione all’Assessorato alle Politiche
Giovanili, forte sostenitore di Artshot in tutti questi anni, abbiamo constatato
l’indisponibilità da parte dell’amministrazione a prendere in considerazione soluzioni che
non prevedessero una selezione preventiva delle opere : selezione non basata però su
criteri artistici e qualitativi, quanto su una valutazione di possibili polemiche innescate dai
contenuti delle stesse.
Per quanto disposti a comprendere le ragioni di un assessorato importante come quello
che ci ha rappresentati e difesi per molti anni patrocinando l’organizzazione dell’evento e
sostenendola economicamente, non abbiamo ritenuto possibile scendere a ulteriori
compromessi per non intaccare lo spirito della manifestazione, quello spirito che l’ha
distinta da tutte le altre.
Per questo abbiamo deciso, per quest’anno, di procedere ad un allontanamento del
percorso di Artshot da quello della Consulta dei Giovani del Comune di Crema, di cui noi
tutti facciamo parte, andando a progettare un festival che si muoverà lungo canali
alternativi e indipendenti dall’amministrazione comunale, magari riducendo la propria
durata e la propria visibilità senza però perdere di vista quelli che sono sempre stati i veri
obiettivi dell’evento e di noi che l’organizziamo.
Pur auspicando un futuro ritorno ad una collaborazione attiva e costruttiva con la realtà
del Comune di Crema per la creazione dell’evento-Artshot e pur sottolineando che gli altri
progetti della Consulta saranno portati avanti con la stessa piena convinzione del passato,
abbiamo ritenuto questa difficile decisione necessaria per continuare a offrire alla città di
Crema una proposta che si è sempre contraddistinta per intensità, unicità e coerenza.
sabato 20 marzo 2010
QUAL E' LA DIFFERENZA?
Eh sì,qual'è la differenza tra le due foto,tra quella del ventennio e quella di oggi pomeriggio?
Nessuna,fasci erano e fasci sono,pochi erano e pochi sono in un pomeriggio distratto a Roma in cui la manifestazione organizzata dal partito dell'amore,uno dei pochi casi al mondo in cui la maggioranza protesta contro un opposizione(per di più flebile,rachitica),si è dimostrata un fiasco(vuoto)totale.
Ho notato da subito nei telegiornali la teatralità sul come sia stata improntata l'intera organizzazione della giornata che ha visto poche migliaia di cerebrolesi che si sono assembrati per poter vedere Dio sparlare ancora della magistratura,della sinistra,di Santoro-Di Pietro-Travaglio,di consacrarsi nuovo duce ed imperatore di sticazzi.
L'articolo di Roma Indymedia e i commenti successivi ricalcano quello che una persona con un minino di neuroni può evincere,ovvero che questo evento tanto reclamizzato e costato carissimo(anche con i nostri soldi purtroppo)sia stato cucito apposta per settimana prossima facendo credere all'italiano medio che un milione di persone si siano unite per sostenere il governo...cifre molto confutabili visto le immagini chiare che dimostrano Piazza San Giovanni deserta.
Il momento più toccante è stato l'intervento di Bossi che lecca il culo al padrone alla faccia di Roma ladrona...effettivamente certi personaggi che ho visto non sfigurerebbero certo ad un raduno di Pontida visto l'impresentabilità umana.
Il flop di Berlusconi.
La manifestazione di Berlusconi a Piazza San Giovanni è un flop.Hanno creato una scenografia ad uso esclusivamente televisivo.Hanno recintato i prati della piazza, occupandone una parte con un palco ed un altra con stand e tribune. Stanno facendo affluire la gente, munita delle bandiere d'ordinanza, all'interno del recinto per dare l'impressione, televisiva, della piazza piena. In realtà ci sono poche migliaia di persone (10/15.000).Vogliamo scommettere che non faranno vedere riprese dall'alto della piazza?Ovviamente la televisione parlerà di grande successo, ma la realtà è un'altra.
E' vero.
E' vero, ho notato anch'io. Palco "avanzato" e transenne laterali per incuneare la folla davanti il palco e farla avvicinare al limite della piazza.Ma oltre metà piazza è occupata dalle strutture. Tenendo conto degli sforzi e del denaro impiegato dalla macchina organizzativa per far arrivare la gente (incluse le minacce ai coordinatori regionali) mi sembra veramente un pessimo segnale.Un merdoso flop che stanno già vendendo come un successo.Però secondo me adesso un pò di puzza l'avvertono pure loro.
Una piazza di cantanti.
Anche il pdl ha festeggiato oggi il suo "primo maggio", invece di concedere un simile palco alla presentazione del proprio programma politico, ad illustrare questo immenso concetto che e' la "liberta'", hanno voluto invece dedicarlo all'intrattenimento: musica e caramelle.
Le interviste ai partecipanti rivelano una profondita' di pensiero agghiacciante: Perche' con berlusconi? "perche' si"! Perche' contro di pietro "perche' no"! Perche' sei qui? "perche' si"!
Geniali!
Artisti!!!
Peccato che abbiano distolto l'attenzione necessaria alle altre mobilitazioni che erano in programma.
Nessuna,fasci erano e fasci sono,pochi erano e pochi sono in un pomeriggio distratto a Roma in cui la manifestazione organizzata dal partito dell'amore,uno dei pochi casi al mondo in cui la maggioranza protesta contro un opposizione(per di più flebile,rachitica),si è dimostrata un fiasco(vuoto)totale.
Ho notato da subito nei telegiornali la teatralità sul come sia stata improntata l'intera organizzazione della giornata che ha visto poche migliaia di cerebrolesi che si sono assembrati per poter vedere Dio sparlare ancora della magistratura,della sinistra,di Santoro-Di Pietro-Travaglio,di consacrarsi nuovo duce ed imperatore di sticazzi.
L'articolo di Roma Indymedia e i commenti successivi ricalcano quello che una persona con un minino di neuroni può evincere,ovvero che questo evento tanto reclamizzato e costato carissimo(anche con i nostri soldi purtroppo)sia stato cucito apposta per settimana prossima facendo credere all'italiano medio che un milione di persone si siano unite per sostenere il governo...cifre molto confutabili visto le immagini chiare che dimostrano Piazza San Giovanni deserta.
Il momento più toccante è stato l'intervento di Bossi che lecca il culo al padrone alla faccia di Roma ladrona...effettivamente certi personaggi che ho visto non sfigurerebbero certo ad un raduno di Pontida visto l'impresentabilità umana.
Il flop di Berlusconi.
La manifestazione di Berlusconi a Piazza San Giovanni è un flop.Hanno creato una scenografia ad uso esclusivamente televisivo.Hanno recintato i prati della piazza, occupandone una parte con un palco ed un altra con stand e tribune. Stanno facendo affluire la gente, munita delle bandiere d'ordinanza, all'interno del recinto per dare l'impressione, televisiva, della piazza piena. In realtà ci sono poche migliaia di persone (10/15.000).Vogliamo scommettere che non faranno vedere riprese dall'alto della piazza?Ovviamente la televisione parlerà di grande successo, ma la realtà è un'altra.
E' vero.
E' vero, ho notato anch'io. Palco "avanzato" e transenne laterali per incuneare la folla davanti il palco e farla avvicinare al limite della piazza.Ma oltre metà piazza è occupata dalle strutture. Tenendo conto degli sforzi e del denaro impiegato dalla macchina organizzativa per far arrivare la gente (incluse le minacce ai coordinatori regionali) mi sembra veramente un pessimo segnale.Un merdoso flop che stanno già vendendo come un successo.Però secondo me adesso un pò di puzza l'avvertono pure loro.
Una piazza di cantanti.
Anche il pdl ha festeggiato oggi il suo "primo maggio", invece di concedere un simile palco alla presentazione del proprio programma politico, ad illustrare questo immenso concetto che e' la "liberta'", hanno voluto invece dedicarlo all'intrattenimento: musica e caramelle.
Le interviste ai partecipanti rivelano una profondita' di pensiero agghiacciante: Perche' con berlusconi? "perche' si"! Perche' contro di pietro "perche' no"! Perche' sei qui? "perche' si"!
Geniali!
Artisti!!!
Peccato che abbiano distolto l'attenzione necessaria alle altre mobilitazioni che erano in programma.
SOLO ODIO PER VOI
Preso dal sito"Senza soste"ecco un articolo che parla di un omicidio avvenuto nel giugno del 2008 e troppo presto dimenticato,quello di Giuseppe Uva ammazzato dai carabinieri di Varese dopo essere stato massacrato perchè ubriaco.
Questa notizia cui tutti o quasi i telegiornali di ieri e di oggi,compresi quelli Mediaset,hanno dato gran rilevanza,va a braccetto con la notizia della sepultura di Stefano Cucchi avvenuta una decina di giorni fa senza che i familiari e gli amici ne fossero venuti a conoscenza e dopo che l'autopsia avesse riferito che il ragazzo romano fosse deceduto per disidratazione!
Tutte queste morti,assieme a quelle di Aldrovandi,Lonzi e molti altri naturalemente non hanno avuto nemmeno una condanna pur sapendo benissimo chi siano stati i loro carnefici(per Federico delle pene ci sono ma ancora i colpevoli non hanno fatto un giorno di galera),tutti appartenenti a corpi di polizia,dei carabinieri e della polizia carceraria.
Se fossi un parente o un amico di queste vittime saprei cosa fare,un lavoro di lentezza e di lucidità,un mestiere fatto bene per non farmi vedere agendo nell'oscurità e sapendo benissimo nome cognome e domicilio degli aguzzini.
Odio e vendetta a scapito di tutte le cazzate del perdono e della (in)giustizia,concretezza malvagia conseguenza della cattiveria perpetrata nei confronti di uomini inermi che hanno subito la violenza del branco.
Bastardi infami se fosse per me la vostra ora sarebbe molto vicina,anzi sarebbe da voi auspicabile che quel termine giungesse al più presto possibile...pregare per trapassare.
Articoli tratti da"L'Unità"e"La Repubblica".
La denuncia della famiglia Cucchi: "Stefano sepolto a nostra insaputa".
«Con enorme sofferenza abbiamo chiesto la riesumazione della salma di mio fratello per consentire ulteriori esami che non erano stati effettuati nella prima autopsia, perché guardando il corpo martoriato di Stefano davvero non potevamo accettare che si continuasse a parlare di “morte naturale”. Conclusi gli esami abbiamo atteso a lungo prima che ci venisse restituita la sua salma ed oggi la notizia: Stefano è stato sepolto dieci giorni fa. Senza che noi sapessimo niente, come se fosse un oggetto».È un passaggio della lettera che Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha scritto a Monsignor Giuseppe Marciante. «Mi rivolgo a Lei che ha dimostrato grande sensibilità sulla tragica vicenda di mio fratello - si legge ancora - perché Stefano, sebbene avesse commesso degli errori, era molto religioso e si è affidato a Dio prima di morire".
Varese, il caso di Giuseppe Uva: "Massacrato di botte in caserma"
L'uomo fu picchiato per ore da poliziotti e carabinieri e morì: la denuncia di Manconi. Era stato fermato ubriaco alle tre del mattino del 14 giugno 2008. Un altro dramma inquietante dopo quelli di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi
MILANO - Un ragazzo che chiama il 118 per chiedere un'ambulanza mentre sente le urla del suo amico nella stanza accanto, all'interno della caserma dei carabinieri di Varese. "Lo stanno massacrando" dice a bassa voce. Una "anomala presenza di carabinieri e poliziotti in quella caserma di via Saffi, dove per tre ore il fermato subisce violenze sistematiche e ininterrotte". Gli indumenti sporchi di sangue, le ecchimosi sul volto e su altre parti del corpo, le macchie rosse tra pube e ano. Il ricovero in ospedale alle 5 del mattino con la "somministrazione di medicinali incompatibili con lo stato di ubriachezza dell'uomo". Dopo aver reso pubblico il caso di Stefano Cucchi, la denuncia di Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto" ed ex sottosegretario alla Giustizia, tenta di far luce sulla storia di Giuseppe Uva, 43 anni, fermato ubriaco alle 3 del mattino il 14 giugno 2008, a Varese. Lui e un suo amico, Alberto B., vengono portati in caserma. Qui Uva, ha ricostruito Manconi, "resta in balìa di una decina di uomini tra carabinieri e poliziotti all'interno della caserma di via Saffi". Il suo amico, nella stanza accanto, sente due ore di urla incessanti, chiama il 118 per far arrivare un'ambulanza. "Stanno massacrando un ragazzo" sussurra all'operatore del 118, che chiama subito dopo in caserma e chiede se deve inviare davvero l'autoambulanza. "No guardi, sono due ubriachi che abbiamo qui - risponde un militare - ora gli togliamo i cellulari. Se abbiamo bisogno vi chiamiamo noi". Ma è invece alle 5 del mattino che da via Saffi parte la richiesta di un Trattamento sanitario obbligatorio per Uva. Trasportato al pronto soccorso, viene poi trasferito al reparto psichiatrico dell'ospedale di Circolo, mentre il suo amico viene lasciato andare. Sono le 8.30. Poco dopo due medici - gli unici indagati dell'intera storia - gli somministrano sedativi e psicofarmaci che ne provocano il decesso, perché sarebbero incompatibili con l'alcol bevuto durante la notte.
"Un caso limpido di diritti violati nell'indifferenza più totale - denuncia ora Luigi Manconi - . Infatti, per quanto accaduto all'interno della caserma si sta procedendo ancora contro ignoti". "Al di là dei primi interrogatori nei giorni successivi di poliziotti e carabinieri, non è stato più sentito nessuno" denuncia l'avvocato Fabio Anselmo, lo stesso che ha squarciato il velo di omertà nelle istituzioni su altri casi di violenze di appartenenti alle forze dell'ordine, come quelli di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi.Anche nella storia di Giuseppe Uva e nella sua ultima notte di vita, c'è ancora molto da chiarire. Gli interrogativi dei suoi parenti sono ancora tanti: perché in una caserma si riuniscono carabinieri e poliziotti? Come si spiegano le ferite e i lividi sul volto, il sangue sui vestiti, la macchia rossa tra pube e regione anale? Perché l'autopsia non ha previsto esami radiologici per evidenziare eventuali fratture? "Sono passati quasi due anni e non abbiamo avuto ancora giustizia - dice in lacrime Lucia Uva, sorella di Giuseppe - . Non sappiamo ancora perché nostro fratello è morto: se per le botte o per i farmaci somministrati in ospedale. Aspettiamo che un giorno qualcuno dica la verità".
Questa notizia cui tutti o quasi i telegiornali di ieri e di oggi,compresi quelli Mediaset,hanno dato gran rilevanza,va a braccetto con la notizia della sepultura di Stefano Cucchi avvenuta una decina di giorni fa senza che i familiari e gli amici ne fossero venuti a conoscenza e dopo che l'autopsia avesse riferito che il ragazzo romano fosse deceduto per disidratazione!
Tutte queste morti,assieme a quelle di Aldrovandi,Lonzi e molti altri naturalemente non hanno avuto nemmeno una condanna pur sapendo benissimo chi siano stati i loro carnefici(per Federico delle pene ci sono ma ancora i colpevoli non hanno fatto un giorno di galera),tutti appartenenti a corpi di polizia,dei carabinieri e della polizia carceraria.
Se fossi un parente o un amico di queste vittime saprei cosa fare,un lavoro di lentezza e di lucidità,un mestiere fatto bene per non farmi vedere agendo nell'oscurità e sapendo benissimo nome cognome e domicilio degli aguzzini.
Odio e vendetta a scapito di tutte le cazzate del perdono e della (in)giustizia,concretezza malvagia conseguenza della cattiveria perpetrata nei confronti di uomini inermi che hanno subito la violenza del branco.
Bastardi infami se fosse per me la vostra ora sarebbe molto vicina,anzi sarebbe da voi auspicabile che quel termine giungesse al più presto possibile...pregare per trapassare.
Articoli tratti da"L'Unità"e"La Repubblica".
La denuncia della famiglia Cucchi: "Stefano sepolto a nostra insaputa".
«Con enorme sofferenza abbiamo chiesto la riesumazione della salma di mio fratello per consentire ulteriori esami che non erano stati effettuati nella prima autopsia, perché guardando il corpo martoriato di Stefano davvero non potevamo accettare che si continuasse a parlare di “morte naturale”. Conclusi gli esami abbiamo atteso a lungo prima che ci venisse restituita la sua salma ed oggi la notizia: Stefano è stato sepolto dieci giorni fa. Senza che noi sapessimo niente, come se fosse un oggetto».È un passaggio della lettera che Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha scritto a Monsignor Giuseppe Marciante. «Mi rivolgo a Lei che ha dimostrato grande sensibilità sulla tragica vicenda di mio fratello - si legge ancora - perché Stefano, sebbene avesse commesso degli errori, era molto religioso e si è affidato a Dio prima di morire".
Varese, il caso di Giuseppe Uva: "Massacrato di botte in caserma"
L'uomo fu picchiato per ore da poliziotti e carabinieri e morì: la denuncia di Manconi. Era stato fermato ubriaco alle tre del mattino del 14 giugno 2008. Un altro dramma inquietante dopo quelli di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi
MILANO - Un ragazzo che chiama il 118 per chiedere un'ambulanza mentre sente le urla del suo amico nella stanza accanto, all'interno della caserma dei carabinieri di Varese. "Lo stanno massacrando" dice a bassa voce. Una "anomala presenza di carabinieri e poliziotti in quella caserma di via Saffi, dove per tre ore il fermato subisce violenze sistematiche e ininterrotte". Gli indumenti sporchi di sangue, le ecchimosi sul volto e su altre parti del corpo, le macchie rosse tra pube e ano. Il ricovero in ospedale alle 5 del mattino con la "somministrazione di medicinali incompatibili con lo stato di ubriachezza dell'uomo". Dopo aver reso pubblico il caso di Stefano Cucchi, la denuncia di Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto" ed ex sottosegretario alla Giustizia, tenta di far luce sulla storia di Giuseppe Uva, 43 anni, fermato ubriaco alle 3 del mattino il 14 giugno 2008, a Varese. Lui e un suo amico, Alberto B., vengono portati in caserma. Qui Uva, ha ricostruito Manconi, "resta in balìa di una decina di uomini tra carabinieri e poliziotti all'interno della caserma di via Saffi". Il suo amico, nella stanza accanto, sente due ore di urla incessanti, chiama il 118 per far arrivare un'ambulanza. "Stanno massacrando un ragazzo" sussurra all'operatore del 118, che chiama subito dopo in caserma e chiede se deve inviare davvero l'autoambulanza. "No guardi, sono due ubriachi che abbiamo qui - risponde un militare - ora gli togliamo i cellulari. Se abbiamo bisogno vi chiamiamo noi". Ma è invece alle 5 del mattino che da via Saffi parte la richiesta di un Trattamento sanitario obbligatorio per Uva. Trasportato al pronto soccorso, viene poi trasferito al reparto psichiatrico dell'ospedale di Circolo, mentre il suo amico viene lasciato andare. Sono le 8.30. Poco dopo due medici - gli unici indagati dell'intera storia - gli somministrano sedativi e psicofarmaci che ne provocano il decesso, perché sarebbero incompatibili con l'alcol bevuto durante la notte.
"Un caso limpido di diritti violati nell'indifferenza più totale - denuncia ora Luigi Manconi - . Infatti, per quanto accaduto all'interno della caserma si sta procedendo ancora contro ignoti". "Al di là dei primi interrogatori nei giorni successivi di poliziotti e carabinieri, non è stato più sentito nessuno" denuncia l'avvocato Fabio Anselmo, lo stesso che ha squarciato il velo di omertà nelle istituzioni su altri casi di violenze di appartenenti alle forze dell'ordine, come quelli di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi.Anche nella storia di Giuseppe Uva e nella sua ultima notte di vita, c'è ancora molto da chiarire. Gli interrogativi dei suoi parenti sono ancora tanti: perché in una caserma si riuniscono carabinieri e poliziotti? Come si spiegano le ferite e i lividi sul volto, il sangue sui vestiti, la macchia rossa tra pube e regione anale? Perché l'autopsia non ha previsto esami radiologici per evidenziare eventuali fratture? "Sono passati quasi due anni e non abbiamo avuto ancora giustizia - dice in lacrime Lucia Uva, sorella di Giuseppe - . Non sappiamo ancora perché nostro fratello è morto: se per le botte o per i farmaci somministrati in ospedale. Aspettiamo che un giorno qualcuno dica la verità".
venerdì 19 marzo 2010
UN'ALTRO DELLA LISTA
Un'altro fascista da aggiungere alla lista dei calciatori che si sono espressi apertamente a favore dei nostalgici delle camicie nere che comprende,a memoria:dopo
Cannavaro,Sereni,Buffon,Abbiati,Aquilani...ecco la new entry Zarate che nello stesso giorno della presenza in curva della Lazio della candidata alle regionali Polverini(vedi il linkhttp://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/03/dai-che-cadono-testa-in-giu.html)si è esibito in questo infame saluto romano.
Come analizza l'articolo della redazione di"Senza Soste"e come immortalato dall'eloquente foto iniziale questo neo Di Canio non ha avuto nessun richiamo e nessuna squalifica da parte della Lega calcio,mentre quando Balotelli ha zittito lo stadio di Verona per i continui cori razzisti i telegiornali non solo avevano questa notizia tra le prime da proporre...il giocatore interista addirittura è stato multato per il gesto!
Che merda di paese è diventata l'Italia,una fucina di nostalgici che della memoria storica se ne sbattono le palle e che ci stanno facendo calare lentamente in una guerra civile...la storia è ciclica,un conflitto tra qualche anno è imminente,speriamo non inevitabile.
Camerata Zarate, presente! Insieme alla Polverini...
Questa foto, scattata domenica all'Olimpico in occasione di Lazio-Bari, dimostra tutta la cultura politica di una curva e di Mauro Zarate, attaccante della squadra biancoazzurra. Per Zarate non c'è nemmeno la scusante delle umili origini e magari di una bassa cultura. Il numero dieci della Lazio proviene infatti da una famiglia piuttosto ricca e, probabilmente, magari piena di nostalgie verso la dittatura di Videla (quella che i dissidenti li gettava in mare dall'elicottero). Illuminante il confronto tra le reazioni a questo gesto (nessuna) e quelle che sono seguite nei confronti di Balotelli quando ha manifestato insofferenza per i cori razzisti a Verona. Balotelli è stato colpevolizzato ed accusato di non saper fare il calciatore mentre, per Zarate, fare il saluto romano e contribuire a propagandare il fascismo in un luogo pubblico fa parte della più tranquilla normalità. Siccome un calciatore può essere squalificato anche per i gesti allo stadio, e non solo se sta giocando, il paragone con Paolo Di Canio è illuminante.Cinque anni fa Di Canio, per un saluto romano dopo Livorno-Lazio, fu squalificato per una giornata. E al governo c'era il centrodestra. Oggi è tutto nella norma anzi, i media ritengono che non sia neanche opportuno sollevare l'attenzione su questo gesto. Questa naturalizzazione del fascismo dovrebbe far capire qualcosa al centrosinistra. Non è che omettendo di denunciare questi gesti pubblici che il fenomeno si sgonfia. Anzi, l'apologia del fascismo e dello squadrismo finisce per essere considerata naturale come se si trattasse di una conversazione durante una passeggiata. Del resto uno striscione enorme "Roma è fascista", in occasione di un Roma-Livorno, non trovò neanche un filo di critica presso l'allora sindaco della capitale Veltroni (che nello stesso anno intitolò una via al fascista Paolo Di Nella). Il centrosinistra, a furia di cercare di assorbire fenomeni, sta quindi giocando con un fuoco che rischia di bruciarlo (e noi con lui).E che dire di quel genialoide di consigliere comunale del centrosinistra che a Livorno voleva ripristinare "la sovranità democratica in curva" contro la cultura di sinistra della nord ?Lo vogliamo vedere subito al campo di allenamento della Lazio a chiedere il ripristino della sovranità democratica.Il difensore della democrazia si vede nei momenti difficili.
P.s: Inutile rammentare che insieme a Zarate era presente in balaustra anche la candidata del PdL alla Regione Lazio Renata Polverini. Una scena pietosa che racconta senza ulteriori commenti la ridicolezza sia della candidata che della curva-business della Lazio
Cannavaro,Sereni,Buffon,Abbiati,Aquilani...ecco la new entry Zarate che nello stesso giorno della presenza in curva della Lazio della candidata alle regionali Polverini(vedi il linkhttp://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/03/dai-che-cadono-testa-in-giu.html)si è esibito in questo infame saluto romano.
Come analizza l'articolo della redazione di"Senza Soste"e come immortalato dall'eloquente foto iniziale questo neo Di Canio non ha avuto nessun richiamo e nessuna squalifica da parte della Lega calcio,mentre quando Balotelli ha zittito lo stadio di Verona per i continui cori razzisti i telegiornali non solo avevano questa notizia tra le prime da proporre...il giocatore interista addirittura è stato multato per il gesto!
Che merda di paese è diventata l'Italia,una fucina di nostalgici che della memoria storica se ne sbattono le palle e che ci stanno facendo calare lentamente in una guerra civile...la storia è ciclica,un conflitto tra qualche anno è imminente,speriamo non inevitabile.
Camerata Zarate, presente! Insieme alla Polverini...
Questa foto, scattata domenica all'Olimpico in occasione di Lazio-Bari, dimostra tutta la cultura politica di una curva e di Mauro Zarate, attaccante della squadra biancoazzurra. Per Zarate non c'è nemmeno la scusante delle umili origini e magari di una bassa cultura. Il numero dieci della Lazio proviene infatti da una famiglia piuttosto ricca e, probabilmente, magari piena di nostalgie verso la dittatura di Videla (quella che i dissidenti li gettava in mare dall'elicottero). Illuminante il confronto tra le reazioni a questo gesto (nessuna) e quelle che sono seguite nei confronti di Balotelli quando ha manifestato insofferenza per i cori razzisti a Verona. Balotelli è stato colpevolizzato ed accusato di non saper fare il calciatore mentre, per Zarate, fare il saluto romano e contribuire a propagandare il fascismo in un luogo pubblico fa parte della più tranquilla normalità. Siccome un calciatore può essere squalificato anche per i gesti allo stadio, e non solo se sta giocando, il paragone con Paolo Di Canio è illuminante.Cinque anni fa Di Canio, per un saluto romano dopo Livorno-Lazio, fu squalificato per una giornata. E al governo c'era il centrodestra. Oggi è tutto nella norma anzi, i media ritengono che non sia neanche opportuno sollevare l'attenzione su questo gesto. Questa naturalizzazione del fascismo dovrebbe far capire qualcosa al centrosinistra. Non è che omettendo di denunciare questi gesti pubblici che il fenomeno si sgonfia. Anzi, l'apologia del fascismo e dello squadrismo finisce per essere considerata naturale come se si trattasse di una conversazione durante una passeggiata. Del resto uno striscione enorme "Roma è fascista", in occasione di un Roma-Livorno, non trovò neanche un filo di critica presso l'allora sindaco della capitale Veltroni (che nello stesso anno intitolò una via al fascista Paolo Di Nella). Il centrosinistra, a furia di cercare di assorbire fenomeni, sta quindi giocando con un fuoco che rischia di bruciarlo (e noi con lui).E che dire di quel genialoide di consigliere comunale del centrosinistra che a Livorno voleva ripristinare "la sovranità democratica in curva" contro la cultura di sinistra della nord ?Lo vogliamo vedere subito al campo di allenamento della Lazio a chiedere il ripristino della sovranità democratica.Il difensore della democrazia si vede nei momenti difficili.
P.s: Inutile rammentare che insieme a Zarate era presente in balaustra anche la candidata del PdL alla Regione Lazio Renata Polverini. Una scena pietosa che racconta senza ulteriori commenti la ridicolezza sia della candidata che della curva-business della Lazio
giovedì 18 marzo 2010
FAUSTO E IAIO
Sono trascorsi trentadue anni dall'assassinio per mano fascista dei compagno Fausto e Iaio,uno dei primi esempi nella mia memoria di quanto l'infamia fascista si sia mischiata allo Stato e con essa abbia coperto gli assassini dei due ragazzi milanesi.
Autori dell'esecuzione ma mai condannati sono stati i componenti dei Nar Massimo Carminati,delinquente al soldo della banda della Magliana,Claudio Bracci e Mario Corsi,fedelissimo di Fiore ai tempi della fuga a Londra e ora conduttore radiofonico a Roma.
Carminati aveva anche collaborato con gli agenti dei servizi segreti italiani per depistare l'inchiesta sulla strage di Bologna,ed avendo tutti e tre amicizie(se non proprio lo stipendio pagato)legate allo Stato è evidente che per questo duplice omicidio non abbiano mai trascorso un giorno di galera.
Ma lasciamo perdere questi aborti di uomini che comunque si sa dove abitano e lavorano e ricordiamo Fausto e Iaio caduti per aver indagato personalmente sul traffico di droga nel quertiere di Lambrate,evidentemente il loro lavoro metteva il bastone tra le ruote della criminalità organizzata sotto il controllo dell'estrema destra milanese:contributo commemorativo tratto da Indymedia.Lombardia...la lotta continua anche nel vostro nome!
18 marzo 1978.
Sono trascorsi 32 anni, ormai. Il vento di marzo, oggi, soffia come quel sabato milanese del 18 marzo 1978, doveva, poteva essere un sabato sera qualunque, di tranquillo divertimento, di vita normale, di piccole gioie, di sogni ad occhi aperti in compagnia degli amici, di chiacchiere in libertà, a diciotto anni hai tanto futuro davanti a te e del passato non te ne importa nulla. Ma quella sera, per due ragazzi del Casoretto che indossavano jeans scampanati, quelli che si usavano allora, che avevano addosso giubbotti con le frange, che avevano i capelli lunghi e sotto il giubbotto camicioni a quadretti, il futuro è un’ombra di sangue, che li aspetta mentre camminano a passi spediti lungo via Mancinelli, la strada che taglia il quartiere: male illuminata, poco frequentata, dunque insicura. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci detto Iaio alzano il tono della voce, forse per farsi coraggio, per scacciare ansie, paure. All’altezza dell’androne dell’Anderson School quell’ombra si svela. Fausto e Iaio avvertono il pericolo. Si guardano attorno, come per cercare aiuto. Forse gridano qualcosa. Troppo tardi: due persone sbucano fuori dal portone, li affrontano. Li bloccano. Uno ha l’impermeabile bianco, il bavero alzato. “Siete del Leoncavallo?”, chiede il tipo con l’impermeabile. Non aspetta la risposta. “Vi conosciamo, voi due”. Non è una minaccia. E’ una condanna a morte. Fausto e Iaio sanno di essere nel mirino degli spacciatori di quella zona, da tempo si battono contro questa piaga, sono stati già minacciati, e poi, è vero, frequentano anche il Centro Sociale Leoncavallo, lì fanno sempre buona musica, e concerti, e feste, lì si inconrano ragazze interessanti, lì ci sono tanti amici, dove parlare di musica, teatro, di viaggi: sognando la California, l’India, gli spazi infiniti dell’America, la strada 66…I pensieri guizzano disperati, più veloci degli otto proiettili Winchester calibro 7.65 che abbattono Fausto e Iaio. Fausto è il primo a cadere, si accascia sull’asfalto della strada, oltre il marciapiede. Iaio tenta la fuga, gli assassini lo centrano mentre scappa. I killer si dileguano, tornano ombre nell’ombra, il sangue di Fausto e Iaio si allarga lento attorno ai loro cadaveri, un rivolo si allunga come un filo rosso quasi a voler indicare dove gli assassini sono spariti per sempre. Impuniti.Già, impuniti. Perché, sia pure tra mille difficoltà, la verità storica sulla morte di Fausto e Iaio è venuta a galla, ma la giustizia, quella, è rimasta acquattata nell’ombra, confusa nell’oscurità di quei tempi bui.Ogni anno, come tanti altri, voglio ricordare Fausto e Iaio, figli di Milano e di un destino vigliacco. Dimenticandoli, è come se li uccidessimo ancora.
Autori dell'esecuzione ma mai condannati sono stati i componenti dei Nar Massimo Carminati,delinquente al soldo della banda della Magliana,Claudio Bracci e Mario Corsi,fedelissimo di Fiore ai tempi della fuga a Londra e ora conduttore radiofonico a Roma.
Carminati aveva anche collaborato con gli agenti dei servizi segreti italiani per depistare l'inchiesta sulla strage di Bologna,ed avendo tutti e tre amicizie(se non proprio lo stipendio pagato)legate allo Stato è evidente che per questo duplice omicidio non abbiano mai trascorso un giorno di galera.
Ma lasciamo perdere questi aborti di uomini che comunque si sa dove abitano e lavorano e ricordiamo Fausto e Iaio caduti per aver indagato personalmente sul traffico di droga nel quertiere di Lambrate,evidentemente il loro lavoro metteva il bastone tra le ruote della criminalità organizzata sotto il controllo dell'estrema destra milanese:contributo commemorativo tratto da Indymedia.Lombardia...la lotta continua anche nel vostro nome!
18 marzo 1978.
Sono trascorsi 32 anni, ormai. Il vento di marzo, oggi, soffia come quel sabato milanese del 18 marzo 1978, doveva, poteva essere un sabato sera qualunque, di tranquillo divertimento, di vita normale, di piccole gioie, di sogni ad occhi aperti in compagnia degli amici, di chiacchiere in libertà, a diciotto anni hai tanto futuro davanti a te e del passato non te ne importa nulla. Ma quella sera, per due ragazzi del Casoretto che indossavano jeans scampanati, quelli che si usavano allora, che avevano addosso giubbotti con le frange, che avevano i capelli lunghi e sotto il giubbotto camicioni a quadretti, il futuro è un’ombra di sangue, che li aspetta mentre camminano a passi spediti lungo via Mancinelli, la strada che taglia il quartiere: male illuminata, poco frequentata, dunque insicura. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci detto Iaio alzano il tono della voce, forse per farsi coraggio, per scacciare ansie, paure. All’altezza dell’androne dell’Anderson School quell’ombra si svela. Fausto e Iaio avvertono il pericolo. Si guardano attorno, come per cercare aiuto. Forse gridano qualcosa. Troppo tardi: due persone sbucano fuori dal portone, li affrontano. Li bloccano. Uno ha l’impermeabile bianco, il bavero alzato. “Siete del Leoncavallo?”, chiede il tipo con l’impermeabile. Non aspetta la risposta. “Vi conosciamo, voi due”. Non è una minaccia. E’ una condanna a morte. Fausto e Iaio sanno di essere nel mirino degli spacciatori di quella zona, da tempo si battono contro questa piaga, sono stati già minacciati, e poi, è vero, frequentano anche il Centro Sociale Leoncavallo, lì fanno sempre buona musica, e concerti, e feste, lì si inconrano ragazze interessanti, lì ci sono tanti amici, dove parlare di musica, teatro, di viaggi: sognando la California, l’India, gli spazi infiniti dell’America, la strada 66…I pensieri guizzano disperati, più veloci degli otto proiettili Winchester calibro 7.65 che abbattono Fausto e Iaio. Fausto è il primo a cadere, si accascia sull’asfalto della strada, oltre il marciapiede. Iaio tenta la fuga, gli assassini lo centrano mentre scappa. I killer si dileguano, tornano ombre nell’ombra, il sangue di Fausto e Iaio si allarga lento attorno ai loro cadaveri, un rivolo si allunga come un filo rosso quasi a voler indicare dove gli assassini sono spariti per sempre. Impuniti.Già, impuniti. Perché, sia pure tra mille difficoltà, la verità storica sulla morte di Fausto e Iaio è venuta a galla, ma la giustizia, quella, è rimasta acquattata nell’ombra, confusa nell’oscurità di quei tempi bui.Ogni anno, come tanti altri, voglio ricordare Fausto e Iaio, figli di Milano e di un destino vigliacco. Dimenticandoli, è come se li uccidessimo ancora.
PUZZA DI MORTO A ROMA
Il clima a Roma in questi giorni si sta facendo rovente molto più che negli ultimi mesi sotto il punto di vista delle aggressioni fasciste coperte dalla Digos,dagli sbirri e dalle istituzioni...e con Alemanno sindaco non potrebbe non essere così(a proposito il figlio è stato menato da dei ragazzi in quanto riconosciuto come responsabile di aggressioni contro figli di immigrati).
All'università di Tor Vergata in questa settimana è accaduto di tutto,con convegni fascisti organizzati alla luce del sole,pestaggi violenti a danni di compagni,grande manifestazione di protesta e relativa nuova aggressione di un centinaio di merdosi fasci sotto gli occhi dei digossini che plaudevano.
Non ci vuole un genio per capire che nei prossimi mesi a Roma soprattutto ma anche nel resto d'Italia ci sarà una nuova stagione di sangue con un ping pong di omicidi politici tra l'estrema destra ed i compagni antifascisti,un'escalation prevedibile in quanto tutti i sentori ed i presupposti stanno avvenendo in un lasso temporale molto ristretto.
L'articolo di Roma.Indymadia entra nello specifico riguardo quello che è accaduto nell'ateneo capitolino...il 7 maggio quelle bestie ignoranti di Blocco Studentesco hanno organizzato una manifestazione nazionale per esprimere la loro infamia ed il loro status d'essere delle merde fasciste,presumibile che se davvero avranno il coraggio di sfilare per le strade cittadine lo faranno in maniera blindatissima...tanto vale che se ne restino nel loro habitat naturale,la fogna!
Fascisti all'università emergenza a Tor Vergata.
Tira una brutta aria nell'ateneo romano di Tor Vergata, sembra di essere tornati ai tempi immediatamente precedenti l'elezione dell'attuale sindaco capitolino Gianni Alemanno. E domani, 18 marzo, alle 17, se ne parlerà in un'assemblea cittadina indetta soprattutto per informare e discutere sulle aggressioni neofascite subite lunedì e martedì scorso da alcuni studenti dell'università «Roma due». L'assemblea è stata indetta dagli studenti del collettivo «Lavori in corso», proprio coloro che lunedì scorso hanno subito una pesante aggressione da parte di studenti di estrema-destra mentre volantinavano contro l'iniziativa «Popoli irredenti», organizzata nell'ateneo dai militanti del «Blocco studentesco» nella facoltà di Lettere. Mentre distribuivano il materiale informativo, raccontano gli studenti del collettivo, «una quindicina di noi, soprattutto ragazze, è stata improvvisamente aggredita con caschi e cinte proprio dai giovani del “Blocco” accompagnati da almeno una trentina di persone, che poi abbiamo riconosciuto come militanti dell’ organizzazione di estrema destra Casapound». Gli scontri, avvenuti sotto gli occhi degli agenti della Digos presenti all'interno dell’università, sono durati circa una decina di minuti. I tafferugli iniziati fuori dalla facoltà, sono continuati – come raccontano numerosi testimoni con una sorta di «caccia all’uomo» contro gli studenti antifascisti, fino dentro le aule di Lettere. Totalmente opposta, naturalmente, la versione dei militanti del Blocco studentesco, i quali sostengono invece di essere loro le vittime dell'aggressione.Sei studenti del collettivo «Lavori in corso», rimasti gravemente feriti, sono stati ricoverati nel policlinico di Tor Vergata; uno di loro, dopo aver riportato la frattura del naso e dello zigomo, dovrà affrontare un'operazione urgente. Il giorno seguente, martedì 16, gli studenti aggrediti avevano organizzato una conferenza stampa per denunciare l’accaduto, riempiendo l’aula più grande della facoltà di Lettere e filosofia, ma verso le 13:30, a conclusione dell'incontro con giornalisti e professori, un gruppo di 20 studenti che stava raggiungendo il rettorato dove era in programma un sit-in per chiedere al magnifico, Renato Luaro, di «condannare la violenza del Blocco studentesco», è stato nuovamente aggredito da un centinaio di persone, armato di mazze e manganelli. Oggi, invece, nell’università di Tor Vergata è tornata la bonaccia, anche se gli studenti sono ancora sotto shock per quanto accaduto negli ultimi due giorni. I ragazzi del collettivo spiegano: «Oggi tutta l’università parla di quello che è successo, soprattutto perché è la prima volta che si verificano fatti del genere, qui. Si respira un clima carico di nervosismo e rabbia, qualcuno ha paura. Domani speriamo di avere un'assemblea molto partecipata. Una cosa così non può più accadere».
All'università di Tor Vergata in questa settimana è accaduto di tutto,con convegni fascisti organizzati alla luce del sole,pestaggi violenti a danni di compagni,grande manifestazione di protesta e relativa nuova aggressione di un centinaio di merdosi fasci sotto gli occhi dei digossini che plaudevano.
Non ci vuole un genio per capire che nei prossimi mesi a Roma soprattutto ma anche nel resto d'Italia ci sarà una nuova stagione di sangue con un ping pong di omicidi politici tra l'estrema destra ed i compagni antifascisti,un'escalation prevedibile in quanto tutti i sentori ed i presupposti stanno avvenendo in un lasso temporale molto ristretto.
L'articolo di Roma.Indymadia entra nello specifico riguardo quello che è accaduto nell'ateneo capitolino...il 7 maggio quelle bestie ignoranti di Blocco Studentesco hanno organizzato una manifestazione nazionale per esprimere la loro infamia ed il loro status d'essere delle merde fasciste,presumibile che se davvero avranno il coraggio di sfilare per le strade cittadine lo faranno in maniera blindatissima...tanto vale che se ne restino nel loro habitat naturale,la fogna!
Fascisti all'università emergenza a Tor Vergata.
Tira una brutta aria nell'ateneo romano di Tor Vergata, sembra di essere tornati ai tempi immediatamente precedenti l'elezione dell'attuale sindaco capitolino Gianni Alemanno. E domani, 18 marzo, alle 17, se ne parlerà in un'assemblea cittadina indetta soprattutto per informare e discutere sulle aggressioni neofascite subite lunedì e martedì scorso da alcuni studenti dell'università «Roma due». L'assemblea è stata indetta dagli studenti del collettivo «Lavori in corso», proprio coloro che lunedì scorso hanno subito una pesante aggressione da parte di studenti di estrema-destra mentre volantinavano contro l'iniziativa «Popoli irredenti», organizzata nell'ateneo dai militanti del «Blocco studentesco» nella facoltà di Lettere. Mentre distribuivano il materiale informativo, raccontano gli studenti del collettivo, «una quindicina di noi, soprattutto ragazze, è stata improvvisamente aggredita con caschi e cinte proprio dai giovani del “Blocco” accompagnati da almeno una trentina di persone, che poi abbiamo riconosciuto come militanti dell’ organizzazione di estrema destra Casapound». Gli scontri, avvenuti sotto gli occhi degli agenti della Digos presenti all'interno dell’università, sono durati circa una decina di minuti. I tafferugli iniziati fuori dalla facoltà, sono continuati – come raccontano numerosi testimoni con una sorta di «caccia all’uomo» contro gli studenti antifascisti, fino dentro le aule di Lettere. Totalmente opposta, naturalmente, la versione dei militanti del Blocco studentesco, i quali sostengono invece di essere loro le vittime dell'aggressione.Sei studenti del collettivo «Lavori in corso», rimasti gravemente feriti, sono stati ricoverati nel policlinico di Tor Vergata; uno di loro, dopo aver riportato la frattura del naso e dello zigomo, dovrà affrontare un'operazione urgente. Il giorno seguente, martedì 16, gli studenti aggrediti avevano organizzato una conferenza stampa per denunciare l’accaduto, riempiendo l’aula più grande della facoltà di Lettere e filosofia, ma verso le 13:30, a conclusione dell'incontro con giornalisti e professori, un gruppo di 20 studenti che stava raggiungendo il rettorato dove era in programma un sit-in per chiedere al magnifico, Renato Luaro, di «condannare la violenza del Blocco studentesco», è stato nuovamente aggredito da un centinaio di persone, armato di mazze e manganelli. Oggi, invece, nell’università di Tor Vergata è tornata la bonaccia, anche se gli studenti sono ancora sotto shock per quanto accaduto negli ultimi due giorni. I ragazzi del collettivo spiegano: «Oggi tutta l’università parla di quello che è successo, soprattutto perché è la prima volta che si verificano fatti del genere, qui. Si respira un clima carico di nervosismo e rabbia, qualcuno ha paura. Domani speriamo di avere un'assemblea molto partecipata. Una cosa così non può più accadere».
martedì 16 marzo 2010
16 MARZO 2003-2010
Oggi ricorre il settimo anniversario della morte di Davide Cesare,Dax,ammazzato dalle lame fasciste in una sera di marzo dopo una serata passata con amici.
Oggi in Via Brioschi ci sarà un momento di commemorazione e dopo un corteo per le vie del quartiere dove tutti gli antifascisti faranno sentire il proprio sdegno nei confronti dei ratti di fogna e degli sbirri loro complici assassini.
Il contributo che riassume i fatti del 2003 e i successivi processi contro gli antifascisti massacrati all'ospedale San Paolo arrivano dal sito dell'associazione culturale e antifascista"Dax 16 marzo 2003".
Noi non dimentichiamo,noi non perdoniamo...Dax è vivo e lotta insieme a noi,le nostre idee non moriranno mai!
16 MARZO 2003, LA NOTTE NERA DI MILANOAlcuni compagni usciti dal pub Tipota si scontrano con tre neofascisti armati di coltelli che li colpiscono ripetutamente, ferendone gravemente due. Uno sarà operato d’urgenza mentre Davide “Dax” non arriverà vivo in ospedale. Sul luogo sopraggiungono invece numerose pattuglie di polizia e carabinieri che, ostruendo la circolazione stradale, contribuiscono a ritardare i soccorsi. Poco dopo la partenza delle ambulanze arriva anche un reparto di celere con caschi e manganelli, respinti subito dalle grida indignate dei presenti...un avvertimento...All’ospedale S.Paolo, già militarizzato dalle forze dell'ordine, i medici comunicano la morte di Dax. Disperazione, incredulità, rabbia….I compagni e gli amici presenti rispondono alle provocazioni di Polizia e Carabinieri, che danno subito il via a feroci cariche dentro e fuori l’ospedale. Una caccia all'uomo stile Genova 2001, quella stessa brutalità che abbiamo visto in azione in Val di Susa solo qualche settimana fa.“Volevano portare via la salma dell’amico” Così il giorno dopo il Questore Boncoraglio legittima l’operato delle forze dell’ordine, il cui bilancio per i pestaggi contro chi era presente è di decine di punti di sutura sul viso, denti e braccia rotte, teste aperte, facce s figurate e sangue dappertutto.Sui "fatti del San Paolo" si aprirà poi un processo con imputati un carabiniere e due polizziotti, accusati di porto d'arma impropria e abuso d'ufficio, e 4 compagni alla sbarra per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Questo processo si è concluso in Cassazione nel 2009 con da un lato la piena assoluzione delle forze dell'ordine e dall'altro la condannadi due compagni ad un totale di 3 anni e 4 mesi di carcere più 100.000euro di multa.Lo Stato si è assolto, la magistratura ha legittimato e consacrato l'operato dei suoi servi in divisa.Nessuno stupore, nessun lamento. La stessa cosa è accaduta per i processi del G8 Genova.Nessuno stupore, nessun lamento ma rabbia, odio e la determinazione nel continuare a lottare, ricordare e raccontare.Una storia che continua perchè fascisti e polizia continuano ad ammazzare,nelle carceri, nelle strade. Continua con il nome di Renato Biagetti, Ivan Khutorskoy, Carlos Palomino, Nicola Tommasoli, Stefano Cucchi, Jan Kucera,Alexis Grigoropoulos, Federico Aldrovandi, Carlo Giuliani e molti altri. Un elenco che non vogliamo vedersi allungare, una storia di sangue che deve essere fermata costruendo solidarietà, resistenza, lotta antifascista e anticapitalista."Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni. Affrontarlo toccherà a voi” PARTIGIANO “FOCO”.
16 marzo 2003/2010:NON DIMENTICHIAMO! NON PERDONIAMO!"un passato che si proietta nel futuro dove il confine tra amore e odio sifa labile e la memoria non coinciderà mai con la parola perdono"(i compagni e le compagne di Dax)
Oggi in Via Brioschi ci sarà un momento di commemorazione e dopo un corteo per le vie del quartiere dove tutti gli antifascisti faranno sentire il proprio sdegno nei confronti dei ratti di fogna e degli sbirri loro complici assassini.
Il contributo che riassume i fatti del 2003 e i successivi processi contro gli antifascisti massacrati all'ospedale San Paolo arrivano dal sito dell'associazione culturale e antifascista"Dax 16 marzo 2003".
Noi non dimentichiamo,noi non perdoniamo...Dax è vivo e lotta insieme a noi,le nostre idee non moriranno mai!
16 MARZO 2003, LA NOTTE NERA DI MILANOAlcuni compagni usciti dal pub Tipota si scontrano con tre neofascisti armati di coltelli che li colpiscono ripetutamente, ferendone gravemente due. Uno sarà operato d’urgenza mentre Davide “Dax” non arriverà vivo in ospedale. Sul luogo sopraggiungono invece numerose pattuglie di polizia e carabinieri che, ostruendo la circolazione stradale, contribuiscono a ritardare i soccorsi. Poco dopo la partenza delle ambulanze arriva anche un reparto di celere con caschi e manganelli, respinti subito dalle grida indignate dei presenti...un avvertimento...All’ospedale S.Paolo, già militarizzato dalle forze dell'ordine, i medici comunicano la morte di Dax. Disperazione, incredulità, rabbia….I compagni e gli amici presenti rispondono alle provocazioni di Polizia e Carabinieri, che danno subito il via a feroci cariche dentro e fuori l’ospedale. Una caccia all'uomo stile Genova 2001, quella stessa brutalità che abbiamo visto in azione in Val di Susa solo qualche settimana fa.“Volevano portare via la salma dell’amico” Così il giorno dopo il Questore Boncoraglio legittima l’operato delle forze dell’ordine, il cui bilancio per i pestaggi contro chi era presente è di decine di punti di sutura sul viso, denti e braccia rotte, teste aperte, facce s figurate e sangue dappertutto.Sui "fatti del San Paolo" si aprirà poi un processo con imputati un carabiniere e due polizziotti, accusati di porto d'arma impropria e abuso d'ufficio, e 4 compagni alla sbarra per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Questo processo si è concluso in Cassazione nel 2009 con da un lato la piena assoluzione delle forze dell'ordine e dall'altro la condannadi due compagni ad un totale di 3 anni e 4 mesi di carcere più 100.000euro di multa.Lo Stato si è assolto, la magistratura ha legittimato e consacrato l'operato dei suoi servi in divisa.Nessuno stupore, nessun lamento. La stessa cosa è accaduta per i processi del G8 Genova.Nessuno stupore, nessun lamento ma rabbia, odio e la determinazione nel continuare a lottare, ricordare e raccontare.Una storia che continua perchè fascisti e polizia continuano ad ammazzare,nelle carceri, nelle strade. Continua con il nome di Renato Biagetti, Ivan Khutorskoy, Carlos Palomino, Nicola Tommasoli, Stefano Cucchi, Jan Kucera,Alexis Grigoropoulos, Federico Aldrovandi, Carlo Giuliani e molti altri. Un elenco che non vogliamo vedersi allungare, una storia di sangue che deve essere fermata costruendo solidarietà, resistenza, lotta antifascista e anticapitalista."Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni. Affrontarlo toccherà a voi” PARTIGIANO “FOCO”.
16 marzo 2003/2010:NON DIMENTICHIAMO! NON PERDONIAMO!"un passato che si proietta nel futuro dove il confine tra amore e odio sifa labile e la memoria non coinciderà mai con la parola perdono"(i compagni e le compagne di Dax)
lunedì 15 marzo 2010
DAI CHE CADONO A TESTA IN GIU'!
Ecco la candidata Polverini che cavalca la balaustra degli ultrs fascisti della Lazio arrivata apposta nell'ultima partita casalinga della squadre di Lotito prima delle elezioni della regione.
E dopo aver portato pure sfiga è evidente il legame che questa bastarda ha con le frange più estreme della destra capitolina che pure ieri pomeriggio si è fatta notare con un gruppo di vigliacchi armati di spranghe che hanno dostrutto negozio e teste di immigrati bengalesi.
Mica doveva cadere giù la mascotte nera ed accopparsi ed ammazzare qualche altro ratto di fogna laziale col peso del suo corpo e soprattutto della sua ignoranza di persona.
La propaganda sportivo politica della candidata del Pdl era partita dopo che i tifositestedicazzo della non per caso S.S.Lazio avevano minacciato di non votarla per ripicca a Lotito che non voleva lasciare le redini societarie,come si può rivedere nel link:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/02/curva-di-merda-per-politici-fascisti.html.
Articolo de"La Repubblica"ripreso da Roma.Indymedia.
POLVERINI IN CURVA NORD
ROMA - Sciarpa biancoceleste al collo, Renata Polverini, candidata del centrodestra nel Lazio, si è presentata oggi in curva Nord per seguire Lazio-Bari. La Polverini sta così cercando di recuperare le simpatie della tifoseria laziale notoriamente orientata a destra. Gli ultras laziali, infatti, da sempre in pesante polemica con Lotito avevano fatto sapere che, per far dispetto al presidente (anche lui orientato al centrodestra) non avrebbero appoggiato il candidato governatore del Pdl. Oggi, la Polverini ha colto l'occasione dell'ultima partita casalinga di Rocchi e compagni prima del voto del 28 per farsi vedere dai tifosi e cercare di recuperare la loro simpatia.
E dopo aver portato pure sfiga è evidente il legame che questa bastarda ha con le frange più estreme della destra capitolina che pure ieri pomeriggio si è fatta notare con un gruppo di vigliacchi armati di spranghe che hanno dostrutto negozio e teste di immigrati bengalesi.
Mica doveva cadere giù la mascotte nera ed accopparsi ed ammazzare qualche altro ratto di fogna laziale col peso del suo corpo e soprattutto della sua ignoranza di persona.
La propaganda sportivo politica della candidata del Pdl era partita dopo che i tifositestedicazzo della non per caso S.S.Lazio avevano minacciato di non votarla per ripicca a Lotito che non voleva lasciare le redini societarie,come si può rivedere nel link:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.com/2010/02/curva-di-merda-per-politici-fascisti.html.
Articolo de"La Repubblica"ripreso da Roma.Indymedia.
POLVERINI IN CURVA NORD
ROMA - Sciarpa biancoceleste al collo, Renata Polverini, candidata del centrodestra nel Lazio, si è presentata oggi in curva Nord per seguire Lazio-Bari. La Polverini sta così cercando di recuperare le simpatie della tifoseria laziale notoriamente orientata a destra. Gli ultras laziali, infatti, da sempre in pesante polemica con Lotito avevano fatto sapere che, per far dispetto al presidente (anche lui orientato al centrodestra) non avrebbero appoggiato il candidato governatore del Pdl. Oggi, la Polverini ha colto l'occasione dell'ultima partita casalinga di Rocchi e compagni prima del voto del 28 per farsi vedere dai tifosi e cercare di recuperare la loro simpatia.
domenica 14 marzo 2010
TOTAL ECLIPSE OF THE HEART
Questa è una di quelle canzoni che ti trascina dentro,in un vortice preparato per sfociare nel ritornello e interpretato alla grande dalla bellissima voce dell'artista gallese Bonnie Tyler,al
secolo Gaynor Hopkins nativa di Swansea come il grande poeta Dylan Thomas.
Il testo di Total eclipse of the heart è a firma di Jim Steinman e fa parte dell'album del 1983
"Faster Than the Speed of Night"ed è un lamento d'amore articolato in diverse situazioni tutte velate di tristezza e malinconia.
Eclisse Totale Del Cuore
Voltati
Di tanto in tanto sono malinconica e tu non ci sei mai
Voltati,
Di tanto in tanto mi stanco un pò di sentire il rumore delle mie lacrime
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò nervosa perchè i miei anni migliori se ne sono andati
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò terrorizzata e poi vedo lo sguardo dei tuoi occhi
Voltatio
cchi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò irrequieta e sogno qualcosa di selvaggio
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò indifesa e rimango come una bambina tra le tue braccia
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò arrabbiata e so che dovrei sfogarmi e piangere
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò terrorizzata ma poi vedo lo sguardo nei tuoi occhi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
E ho bisogno di te stanotte
E ho bisogno di te ora più che mai
E se solo tu mi stringerai saldamente
Rimarremo stretti per sempre
E noi ce la faremo
Perchè insieme non sbaglieremo mai
Possiamo accettarlo fino alla fine di tutto
Il tuo amore è come un'ombra che sta su di me per tutto il tempo
Non so cosa fare e sono sempre nell'oscurità
Stiamo vivendo in una polveriera e stiamo facendo scintille
Ho veramente bisogno di te stanotte
Tutto comincerà stanotte
Tutto comincerà stanotte
Una volta ero innamorata
Ma ora sto solo cadendo a pezzi
Non c'è nulla che possa fare
Un'eclisse totale del cuore
Una volta nella mia vita c'era la luce
Ma ora c'è solo l'amore nelle tenebre
Nulla che possa dire
Un'eclisse totale del cuore
Voltati,
occhi lucenti
Voltati,
occhi lucenti
Voltati,
Di tanto in tanto so che non sarai mai il ragazzo che avresti voluto essere
Voltati,
Di tanto in tanto so che sarai l'unico che mi voleva nel modo in cui sono
Voltati,
Di tanto in tanto so che non c'è nessuno nell'universo tanto magico e meraviglioso
Voltati,
Di tanto in tanto so che non c'è nulla di meglio e non c'è nulla che non vorrei fare
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
E ho bisogno di te stanotte
E ho bisogno di te ora più che mai
E se solo tu mi stringerai saldamente
Rimarremo stretti per sempre
E noi ce la faremo
Perchè insieme non sbaglieremo mai
Possiamo accettarlo fino alla fine di tutto
Il tuo amore è come un'ombra che sta su di me per tutto il tempo
Non so cosa fare e sono sempre nell'oscurità
Stiamo vivendo in una polveriera e stiamo facendo scintille
Ho veramente bisogno di te stanotte
Tutto comincerà stanotte
Tutto comincerà stanotte
Una volta ero innamorata
Ma ora sto solo cadendo a pezzi
Nulla che possa fare
Un'eclisse totale del cuore
Una volta nella mia vita c'era la luce
Ma ora c'è solo l'amore nelle tenebre
Nulla che possa dire
Un'eclisse totale del cuore
Voltati,
occhi lucenti
Voltati,
occhi lucenti
Voltati
Total Eclipse Of The Heart
Turn around,
Every now and then I get a little bit lonely and you're never coming round
Turn around,
Every now and then I get a little bit tired of listening to the sound of my tears
Turn around,
Every now and then I get a little bit nervous that the best of all the years have gone by
Turn around,
Every now and then I get a little bit terrified and then I see the look in your eyes
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around,
Every now and then I get a little bit restless and I dream of something wild
Turn around,
Every now and then I get a little bit helpless and I'm lying like a child in your arms
Turn around,
Every now and then I get a little bit angry and I know I've got to get out and cry
Turn around,
Every now and then I get a little bit terrified but then I see the look in your eyes
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
Cause we'll never be wrong together
We can take it to the end of the line
Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do and I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight
Forever's gonna start tonight
Once upon a time I was falling in love
But now I'm only falling apart
There's nothing I can do
A total eclipse of the heart
Once upon a time there was light in my life
But now there's only love in the dark
Nothing I can say
A total eclipse of the heart
Turn around
bright eyes
Turn around
bright eyes
Turn around,
Every now and then I know you'll never be the boy you always wanted to be
Turn around,
Every now then I know you'll always be the only boy who wanted me the way that I am
Turn around,
Every now and then I know there's no one in the universe as magical and wonderous as you
Turn around,
Every now and then I know there's nothing any better and there's nothing that I just wouldn't do
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around bright eyes,
Every now and then I fall apart
And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you'll only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
Cause we'll never be wrong together
We can take it to the end of the line
Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do and I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight
Forever's gonna start tonight
Once upon a time I was falling in love
But now I'm only falling apart
Nothing I can do
A total eclipse of the heart
Once upon a time there was light in my life
But now there's only love in the dark
Nothing I can say
A total eclipse of the heart
Turn around bright eyes
Turn around bright eyes
Turn around
secolo Gaynor Hopkins nativa di Swansea come il grande poeta Dylan Thomas.
Il testo di Total eclipse of the heart è a firma di Jim Steinman e fa parte dell'album del 1983
"Faster Than the Speed of Night"ed è un lamento d'amore articolato in diverse situazioni tutte velate di tristezza e malinconia.
Eclisse Totale Del Cuore
Voltati
Di tanto in tanto sono malinconica e tu non ci sei mai
Voltati,
Di tanto in tanto mi stanco un pò di sentire il rumore delle mie lacrime
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò nervosa perchè i miei anni migliori se ne sono andati
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò terrorizzata e poi vedo lo sguardo dei tuoi occhi
Voltatio
cchi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò irrequieta e sogno qualcosa di selvaggio
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò indifesa e rimango come una bambina tra le tue braccia
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò arrabbiata e so che dovrei sfogarmi e piangere
Voltati,
Di tanto in tanto sono un pò terrorizzata ma poi vedo lo sguardo nei tuoi occhi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
E ho bisogno di te stanotte
E ho bisogno di te ora più che mai
E se solo tu mi stringerai saldamente
Rimarremo stretti per sempre
E noi ce la faremo
Perchè insieme non sbaglieremo mai
Possiamo accettarlo fino alla fine di tutto
Il tuo amore è come un'ombra che sta su di me per tutto il tempo
Non so cosa fare e sono sempre nell'oscurità
Stiamo vivendo in una polveriera e stiamo facendo scintille
Ho veramente bisogno di te stanotte
Tutto comincerà stanotte
Tutto comincerà stanotte
Una volta ero innamorata
Ma ora sto solo cadendo a pezzi
Non c'è nulla che possa fare
Un'eclisse totale del cuore
Una volta nella mia vita c'era la luce
Ma ora c'è solo l'amore nelle tenebre
Nulla che possa dire
Un'eclisse totale del cuore
Voltati,
occhi lucenti
Voltati,
occhi lucenti
Voltati,
Di tanto in tanto so che non sarai mai il ragazzo che avresti voluto essere
Voltati,
Di tanto in tanto so che sarai l'unico che mi voleva nel modo in cui sono
Voltati,
Di tanto in tanto so che non c'è nessuno nell'universo tanto magico e meraviglioso
Voltati,
Di tanto in tanto so che non c'è nulla di meglio e non c'è nulla che non vorrei fare
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
Voltati,
occhi lucenti,
Di tanto in tanto cado a pezzi
E ho bisogno di te stanotte
E ho bisogno di te ora più che mai
E se solo tu mi stringerai saldamente
Rimarremo stretti per sempre
E noi ce la faremo
Perchè insieme non sbaglieremo mai
Possiamo accettarlo fino alla fine di tutto
Il tuo amore è come un'ombra che sta su di me per tutto il tempo
Non so cosa fare e sono sempre nell'oscurità
Stiamo vivendo in una polveriera e stiamo facendo scintille
Ho veramente bisogno di te stanotte
Tutto comincerà stanotte
Tutto comincerà stanotte
Una volta ero innamorata
Ma ora sto solo cadendo a pezzi
Nulla che possa fare
Un'eclisse totale del cuore
Una volta nella mia vita c'era la luce
Ma ora c'è solo l'amore nelle tenebre
Nulla che possa dire
Un'eclisse totale del cuore
Voltati,
occhi lucenti
Voltati,
occhi lucenti
Voltati
Total Eclipse Of The Heart
Turn around,
Every now and then I get a little bit lonely and you're never coming round
Turn around,
Every now and then I get a little bit tired of listening to the sound of my tears
Turn around,
Every now and then I get a little bit nervous that the best of all the years have gone by
Turn around,
Every now and then I get a little bit terrified and then I see the look in your eyes
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around,
Every now and then I get a little bit restless and I dream of something wild
Turn around,
Every now and then I get a little bit helpless and I'm lying like a child in your arms
Turn around,
Every now and then I get a little bit angry and I know I've got to get out and cry
Turn around,
Every now and then I get a little bit terrified but then I see the look in your eyes
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
Cause we'll never be wrong together
We can take it to the end of the line
Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do and I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight
Forever's gonna start tonight
Once upon a time I was falling in love
But now I'm only falling apart
There's nothing I can do
A total eclipse of the heart
Once upon a time there was light in my life
But now there's only love in the dark
Nothing I can say
A total eclipse of the heart
Turn around
bright eyes
Turn around
bright eyes
Turn around,
Every now and then I know you'll never be the boy you always wanted to be
Turn around,
Every now then I know you'll always be the only boy who wanted me the way that I am
Turn around,
Every now and then I know there's no one in the universe as magical and wonderous as you
Turn around,
Every now and then I know there's nothing any better and there's nothing that I just wouldn't do
Turn around
bright eyes,
Every now and then I fall apart
Turn around bright eyes,
Every now and then I fall apart
And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you'll only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
Cause we'll never be wrong together
We can take it to the end of the line
Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do and I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight
Forever's gonna start tonight
Once upon a time I was falling in love
But now I'm only falling apart
Nothing I can do
A total eclipse of the heart
Once upon a time there was light in my life
But now there's only love in the dark
Nothing I can say
A total eclipse of the heart
Turn around bright eyes
Turn around bright eyes
Turn around
sabato 13 marzo 2010
LA BILE DI BERLUSCOJONI TRABOCCA
Proprio interessante l'articolo di Salvatore Cannavò(http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/la-tv-dellayatollah)
tratto dal sito "Il megafono quotidiano"e suggerito da"Senza Soste",in cui si parla a ruota libera dell'ennesimo inciucio del premier corruttore che ormai cadono a cadenza quasi giornaliera.
E' una vergogna in un paese democratico(ah,è vero però...siamo in dittatura!)una simile merda sia presidente del consiglio e che in quasi due anni(parlo solo di questa attuale legislatura)non ha ancora combinato nulla per poter aiutare gli italiani,anzi siamo sempre più in un buio baratro a scapito di pochi fortunelli amici dei governanti.
Nell'ennesimo scandalo si vedono accompagnare Berluscojoni il Fede della Rai Minzolini e un altro guinzagliato l'ex Mediaset e forzaitaliota Innocenzi membro dell'autorità dei garanti per la comunicazione:che Annozero con Santoro e Travaglio siano un chiodo fisso nella mente bituminosa del premier puttaniere è un dato di fatto così come è alla luce del sole pure il fatto che i due giornalisti ce l'abbiano con lui.
Comunque è anche vero che Berluscojoni ha dalla sua oltre le reti Merdiaset pure quotidianamente il Tg1 e Porta a Porta di Vespasiano(a parte questo breve periodo).
La Tv dell'Ayatollah.
Il Fatto svela le telefonate di Berlusconi con cui il premier ordinava a Minzolini e all'Agcom di "bloccare Santoro e Annozero". L'ennesimo ritratto di un premier con la bava alla bocca e ossessionato dalle critiche in tv e di una debolezza che richiederebbe una spallata. Peccato non esista chi può dargliela.
Chissà se in Iran l’Ayatollah Khamenei o il presidente Ahmadinejad utilizzano gli stessi metodi di Silvio Berlusconi. Che poi sono i metodi tradizionali del capo azienda piuttosto autoritario e prepotente. Le telefonate, intercettate casualmente dalla Guardia di Finanza in relazione a un’indagine disposta dalla magistratura di Trani sui tassi di interesse usurai delle carte di credito American Express, sono nette e inequivocabili. Si ascolta un presidente del Consiglio che chiede insistentemente, anzi ordina prepotentemente, al membro dell’Autorità garante delle Comunicazione (Agcom), Giancarlo Innocenzi di sospendere la trasmissione di Santoro, Annozero. Che arriva addirittura a prendersela con “Parla con me” di Serena Dandini per avere invitato in studio nientedimeno che Eugenio Scalfari e Ezio Mauro. Insomma, un vero e proprio Re che chiede la testa degli oppositori, emanda ordini ai propri scherani, si indigna se il proprio nome viene associato a qualsiasi critica. E ovviamente le risposte sono supine, non accennano alla minima obiezione. Anzi, Minzolini si agita per costruire la difesa d’ufficio del Capo e gli preconfeziona un’arringa su misura contro “le balle” di Spatuzza. Chissà quante altre ne sta preparando in questi giorni, dopo la recente “assoluzione di Mills” strillata nei titoli di testa. Innocenzi non fa che cercare di eseguire alla lettera gli ordini e solo il Direttore generale della Rai, Masi, sembra obiettare: “queste cose non succedono nemmeno nello Zimbabwe” (povero Zimbabwe). Uno scatto di dignità che probabilmente gli costerà caro.Sono parole – pubblicate oggi da Il Fatto quotidiano – che contribuiscono a rafforzare l’immagine che Berlusconi si è costruito in questi anni – arrogante, dispotica e tutto sommato penosa – a dispetto dei ridicoli riferimenti al “partito dell’amore”. Sono parole che allo stesso tempo non stupiscono. Chi poteva avere dei dubbi sull’attitudine servile del direttore del Tg1, miracolato alla guida del più importante telegiornale italiano dopo una vita di giornalismo “da marciapiede”? C’era forse qualcuno che immaginva Minzolini intento a costruire una nuova scuola di giornalismo di inchiesta, di critica mordace al potere e di servizi al vetriolo sulle inefficienze della classe politica?Chi si stupisce se Giancarlo Innocenzi, ex dirigente Mediaset, poi Sottosegretario per le Comunicazioni e infine membro dell’Autorità garante delle Comunicazioni, non riesce ad articolare niente di più che un “signorsì”. Chi l’ha portato al ruolo che occupa, chi l’ha fatto ingrassare, chi gli ha dato da mangiare? E’ il sistema berlusconiano, lo stesso che sempre più spesso si riscontra in altri ambienti, altri partiti, altri gruppi di potere. E in cui Berlusconi, però, primeggia. Perché è quello che ha più soldi, più potere, più interessi da difendere.Se non fosse indecoroso lo spettacolo offerto dalle nuove intercettazioni fa anche un po' pena. Si, c'è un Berlusconi che passa le serate al telefono, gonfio di bile mentre osserva Annozero intento a strigliare il sottoposto di turno e a gridare "fatelo smettere! fatelo smettere". Un capo di governo che deve passare alla storia, leader del "popolo" della libertà, padrone di un consenso assoluto che si dispera per il divano rosso di Serena Dandini o per le furbate di Michele Santoro.E allora è vero che tutto sommato dietro la facciata c'è solo fuffa. La vicenda di oggi, i cui sviluppi sono da chiarire perché ravvisano anche l’iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi stesso e dei fidati Minzolini e Innocenzi – non a caso Di Pietro chiede le immediate dimissioni degli ultimi due – conclude un ciclo di sfortune e infortuni che ormai costellano l’intera attività del governo. Le firme di Roma lasciate a guardia del panino di Milioni, il ministro La Russa che si fa riconoscere da tutta la stampa internazionale per il piglio da picchiatore, e ora le intercettazioni di Berlusconi che si fa scoprire anche lui con le mani nel sacco. E’ un fortino assediato, quello in cui è rifugiato il premier, da cui non esce nemmeno fisicamente, che descrive una debolezza organica. Un governo che non ha risolto nemmeno mezzo dei problemi che diceva di saper risolvere. Che ancora deve andare avanti con il ricordo della spazzatura di Napoli o con l’intervento all’Aquila, peraltro già messo ampiamente in discussione. E che assiste alla crisi senza sapere che pesci prendere se non mettere in cassaforte i forzieri degli amici evasori.A un governo in queste condizioni occorrerebbe dare una spallata. Ma per riuscirci, e non cadere nella trappola delle contrapposizioni urlate, servirebbe una politica sociale ed economica alternative, la capacità di ricostruire una fiducia popolare e tra i lavoratori, una idea di società interessante per chi oggi pensa che non ha più nulla da aspettarsi. Tutto questo non riescono a offrirlo Bersani, Di Pietro o i pezzi sparsi di sinistra che domani, sabato 13 marzo, sfileranno sul palco in piazza del Popolo a Roma. Tutt’al più riusciranno a dire quanto è brutto e cattivo Berlusconi. Ma questo lo vedono ormai tutti. Basta leggere il giornale giusto.
tratto dal sito "Il megafono quotidiano"e suggerito da"Senza Soste",in cui si parla a ruota libera dell'ennesimo inciucio del premier corruttore che ormai cadono a cadenza quasi giornaliera.
E' una vergogna in un paese democratico(ah,è vero però...siamo in dittatura!)una simile merda sia presidente del consiglio e che in quasi due anni(parlo solo di questa attuale legislatura)non ha ancora combinato nulla per poter aiutare gli italiani,anzi siamo sempre più in un buio baratro a scapito di pochi fortunelli amici dei governanti.
Nell'ennesimo scandalo si vedono accompagnare Berluscojoni il Fede della Rai Minzolini e un altro guinzagliato l'ex Mediaset e forzaitaliota Innocenzi membro dell'autorità dei garanti per la comunicazione:che Annozero con Santoro e Travaglio siano un chiodo fisso nella mente bituminosa del premier puttaniere è un dato di fatto così come è alla luce del sole pure il fatto che i due giornalisti ce l'abbiano con lui.
Comunque è anche vero che Berluscojoni ha dalla sua oltre le reti Merdiaset pure quotidianamente il Tg1 e Porta a Porta di Vespasiano(a parte questo breve periodo).
La Tv dell'Ayatollah.
Il Fatto svela le telefonate di Berlusconi con cui il premier ordinava a Minzolini e all'Agcom di "bloccare Santoro e Annozero". L'ennesimo ritratto di un premier con la bava alla bocca e ossessionato dalle critiche in tv e di una debolezza che richiederebbe una spallata. Peccato non esista chi può dargliela.
Chissà se in Iran l’Ayatollah Khamenei o il presidente Ahmadinejad utilizzano gli stessi metodi di Silvio Berlusconi. Che poi sono i metodi tradizionali del capo azienda piuttosto autoritario e prepotente. Le telefonate, intercettate casualmente dalla Guardia di Finanza in relazione a un’indagine disposta dalla magistratura di Trani sui tassi di interesse usurai delle carte di credito American Express, sono nette e inequivocabili. Si ascolta un presidente del Consiglio che chiede insistentemente, anzi ordina prepotentemente, al membro dell’Autorità garante delle Comunicazione (Agcom), Giancarlo Innocenzi di sospendere la trasmissione di Santoro, Annozero. Che arriva addirittura a prendersela con “Parla con me” di Serena Dandini per avere invitato in studio nientedimeno che Eugenio Scalfari e Ezio Mauro. Insomma, un vero e proprio Re che chiede la testa degli oppositori, emanda ordini ai propri scherani, si indigna se il proprio nome viene associato a qualsiasi critica. E ovviamente le risposte sono supine, non accennano alla minima obiezione. Anzi, Minzolini si agita per costruire la difesa d’ufficio del Capo e gli preconfeziona un’arringa su misura contro “le balle” di Spatuzza. Chissà quante altre ne sta preparando in questi giorni, dopo la recente “assoluzione di Mills” strillata nei titoli di testa. Innocenzi non fa che cercare di eseguire alla lettera gli ordini e solo il Direttore generale della Rai, Masi, sembra obiettare: “queste cose non succedono nemmeno nello Zimbabwe” (povero Zimbabwe). Uno scatto di dignità che probabilmente gli costerà caro.Sono parole – pubblicate oggi da Il Fatto quotidiano – che contribuiscono a rafforzare l’immagine che Berlusconi si è costruito in questi anni – arrogante, dispotica e tutto sommato penosa – a dispetto dei ridicoli riferimenti al “partito dell’amore”. Sono parole che allo stesso tempo non stupiscono. Chi poteva avere dei dubbi sull’attitudine servile del direttore del Tg1, miracolato alla guida del più importante telegiornale italiano dopo una vita di giornalismo “da marciapiede”? C’era forse qualcuno che immaginva Minzolini intento a costruire una nuova scuola di giornalismo di inchiesta, di critica mordace al potere e di servizi al vetriolo sulle inefficienze della classe politica?Chi si stupisce se Giancarlo Innocenzi, ex dirigente Mediaset, poi Sottosegretario per le Comunicazioni e infine membro dell’Autorità garante delle Comunicazioni, non riesce ad articolare niente di più che un “signorsì”. Chi l’ha portato al ruolo che occupa, chi l’ha fatto ingrassare, chi gli ha dato da mangiare? E’ il sistema berlusconiano, lo stesso che sempre più spesso si riscontra in altri ambienti, altri partiti, altri gruppi di potere. E in cui Berlusconi, però, primeggia. Perché è quello che ha più soldi, più potere, più interessi da difendere.Se non fosse indecoroso lo spettacolo offerto dalle nuove intercettazioni fa anche un po' pena. Si, c'è un Berlusconi che passa le serate al telefono, gonfio di bile mentre osserva Annozero intento a strigliare il sottoposto di turno e a gridare "fatelo smettere! fatelo smettere". Un capo di governo che deve passare alla storia, leader del "popolo" della libertà, padrone di un consenso assoluto che si dispera per il divano rosso di Serena Dandini o per le furbate di Michele Santoro.E allora è vero che tutto sommato dietro la facciata c'è solo fuffa. La vicenda di oggi, i cui sviluppi sono da chiarire perché ravvisano anche l’iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi stesso e dei fidati Minzolini e Innocenzi – non a caso Di Pietro chiede le immediate dimissioni degli ultimi due – conclude un ciclo di sfortune e infortuni che ormai costellano l’intera attività del governo. Le firme di Roma lasciate a guardia del panino di Milioni, il ministro La Russa che si fa riconoscere da tutta la stampa internazionale per il piglio da picchiatore, e ora le intercettazioni di Berlusconi che si fa scoprire anche lui con le mani nel sacco. E’ un fortino assediato, quello in cui è rifugiato il premier, da cui non esce nemmeno fisicamente, che descrive una debolezza organica. Un governo che non ha risolto nemmeno mezzo dei problemi che diceva di saper risolvere. Che ancora deve andare avanti con il ricordo della spazzatura di Napoli o con l’intervento all’Aquila, peraltro già messo ampiamente in discussione. E che assiste alla crisi senza sapere che pesci prendere se non mettere in cassaforte i forzieri degli amici evasori.A un governo in queste condizioni occorrerebbe dare una spallata. Ma per riuscirci, e non cadere nella trappola delle contrapposizioni urlate, servirebbe una politica sociale ed economica alternative, la capacità di ricostruire una fiducia popolare e tra i lavoratori, una idea di società interessante per chi oggi pensa che non ha più nulla da aspettarsi. Tutto questo non riescono a offrirlo Bersani, Di Pietro o i pezzi sparsi di sinistra che domani, sabato 13 marzo, sfileranno sul palco in piazza del Popolo a Roma. Tutt’al più riusciranno a dire quanto è brutto e cattivo Berlusconi. Ma questo lo vedono ormai tutti. Basta leggere il giornale giusto.
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