giovedì 18 marzo 2010

PUZZA DI MORTO A ROMA

Il clima a Roma in questi giorni si sta facendo rovente molto più che negli ultimi mesi sotto il punto di vista delle aggressioni fasciste coperte dalla Digos,dagli sbirri e dalle istituzioni...e con Alemanno sindaco non potrebbe non essere così(a proposito il figlio è stato menato da dei ragazzi in quanto riconosciuto come responsabile di aggressioni contro figli di immigrati).
All'università di Tor Vergata in questa settimana è accaduto di tutto,con convegni fascisti organizzati alla luce del sole,pestaggi violenti a danni di compagni,grande manifestazione di protesta e relativa nuova aggressione di un centinaio di merdosi fasci sotto gli occhi dei digossini che plaudevano.
Non ci vuole un genio per capire che nei prossimi mesi a Roma soprattutto ma anche nel resto d'Italia ci sarà una nuova stagione di sangue con un ping pong di omicidi politici tra l'estrema destra ed i compagni antifascisti,un'escalation prevedibile in quanto tutti i sentori ed i presupposti stanno avvenendo in un lasso temporale molto ristretto.
L'articolo di Roma.Indymadia entra nello specifico riguardo quello che è accaduto nell'ateneo capitolino...il 7 maggio quelle bestie ignoranti di Blocco Studentesco hanno organizzato una manifestazione nazionale per esprimere la loro infamia ed il loro status d'essere delle merde fasciste,presumibile che se davvero avranno il coraggio di sfilare per le strade cittadine lo faranno in maniera blindatissima...tanto vale che se ne restino nel loro habitat naturale,la fogna!

Fascisti all'università emergenza a Tor Vergata.

Tira una brutta aria nell'ateneo romano di Tor Vergata, sembra di essere tornati ai tempi immediatamente precedenti l'elezione dell'attuale sindaco capitolino Gianni Alemanno. E domani, 18 marzo, alle 17, se ne parlerà in un'assemblea cittadina indetta soprattutto per informare e discutere sulle aggressioni neofascite subite lunedì e martedì scorso da alcuni studenti dell'università «Roma due». L'assemblea è stata indetta dagli studenti del collettivo «Lavori in corso», proprio coloro che lunedì scorso hanno subito una pesante aggressione da parte di studenti di estrema-destra mentre volantinavano contro l'iniziativa «Popoli irredenti», organizzata nell'ateneo dai militanti del «Blocco studentesco» nella facoltà di Lettere. Mentre distribuivano il materiale informativo, raccontano gli studenti del collettivo, «una quindicina di noi, soprattutto ragazze, è stata improvvisamente aggredita con caschi e cinte proprio dai giovani del “Blocco” accompagnati da almeno una trentina di persone, che poi abbiamo riconosciuto come militanti dell’ organizzazione di estrema destra Casapound». Gli scontri, avvenuti sotto gli occhi degli agenti della Digos presenti all'interno dell’università, sono durati circa una decina di minuti. I tafferugli iniziati fuori dalla facoltà, sono continuati – come raccontano numerosi testimoni ­ con una sorta di «caccia all’uomo» contro gli studenti antifascisti, fino dentro le aule di Lettere. Totalmente opposta, naturalmente, la versione dei militanti del Blocco studentesco, i quali sostengono invece di essere loro le vittime dell'aggressione.Sei studenti del collettivo «Lavori in corso», rimasti gravemente feriti, sono stati ricoverati nel policlinico di Tor Vergata; uno di loro, dopo aver riportato la frattura del naso e dello zigomo, dovrà affrontare un'operazione urgente. Il giorno seguente, martedì 16, gli studenti aggrediti avevano organizzato una conferenza stampa per denunciare l’accaduto, riempiendo l’aula più grande della facoltà di Lettere e filosofia, ma verso le 13:30, a conclusione dell'incontro con giornalisti e professori, un gruppo di 20 studenti che stava raggiungendo il rettorato dove era in programma un sit-in per chiedere al magnifico, Renato Luaro, di «condannare la violenza del Blocco studentesco», è stato nuovamente aggredito da un centinaio di persone, armato di mazze e manganelli. Oggi, invece, nell’università di Tor Vergata è tornata la bonaccia, anche se gli studenti sono ancora sotto shock per quanto accaduto negli ultimi due giorni. I ragazzi del collettivo spiegano: «Oggi tutta l’università parla di quello che è successo, soprattutto perché è la prima volta che si verificano fatti del genere, qui. Si respira un clima carico di nervosismo e rabbia, qualcuno ha paura. Domani speriamo di avere un'assemblea molto partecipata. Una cosa così non può più accadere».

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