Oggi è la vigilia dell'eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine avvenute il 24 marzo del 1944 come rappresaglia per l'attacco dei partigiani del Gap in Via Rasella contro l'invasore tedesco in cui morirono 32 soldati nazisti e due italiani.
Il giorno successivo 335 civili e militari italiani vennero massacrati presso le Fosse dove i cadaveri trovarono nascondiglio dopo la loro morte:i principali artefici della carneficina furono Kappler,Priepke e Kesselring appoggiati da romanissimi fascisti che rastrellarono questi martiri dello scempio che in nazifascismo portò all'Italia.
Domani gli antifascisti romani ricorderanno l'eccidio portando una rosa alla memoria di tutte le vittime di quel giorno di sessantasei anni fa che rappresentò uno degli atti più orrendi di tutta l'occuopazione degli invasori nazisti a braccetto degli infami fascisti italiani:l'articolo,cui ho corretto le date perchè imprecise,è tratto da Roma.Indymedia.
24 marzo 1944 - 24 marzo 2010 - Porta un fiore alle fosse Ardeatine.
Il giorno 24 marzo 2010 porta un fiore alle fosse Ardeatine per ricordare le vittime dei crimini nazisti e dei loro tirapiedi fascisti italianissimi
Il 23 marzo 1944 in un’azione di guerra a Roma in via Rasella, un gruppo di partigiani dei Gap uccideva 33 soldati del battaglione Bozen e ne feriva 38 facendo scoppiare una carica esplosiva e attaccando la colonna nemica con armi automatiche e il lancio di bombe da mortaioleggere. Accuratamente preparata, l’azione colpiva uno dei battaglioni specializzati in azioni di rappresaglia e faceva seguito a una serie di massacri perpetrati nei mesi precedenti dai tedeschi nelle zone intorno alla capitale ai danni di persone innocenti, spesso donne, vecchi e bambini: 18 vittime a Canale Monterano, 32 a Saturnia, 14 a Blera, 40 a San Martino, 14 a Velletri ecc.In seguito all’azione partigiana Hitler comunicò che Roma doveva essere interamente distrutta e tutta la popolazione deportata, ma subito dopo rettificò che per la vendetta sarebbe stato sufficiente radere al suolo l’intero quartiere nel quale si era svolta l’azione. Infine Kesselring e il comandante della piazza di Roma, Kurt Maeltzer, stabilirono le modalità della rappresaglia: dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. L'eccidio avvenne immediatamente e fu affidato al colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Priebke: il giorno dopo l’azione partigiana, 335 uomini furono uccisi alle fosse Ardeatine, ciascuno con un colpo alla nuca. La maggior parte delle vittime venne prelevata dal carcere di Regina Coeli e dal comando di via Tasso, cinquanta furono scelte e consegnate dal questore fascista Caruso.
Aperta a tutta la Cittadinanza Antifascista.
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