martedì 9 marzo 2010

OLTRE LE BESTEMMIE

Sono convinto che tra non molto grazie o ad una legge nazionale o comunque regionale(e faccio un riferimento esplicito lombardo visto che il regime ciellinofascista di Formigoni è quello che comanda qui)la bestemmia possa diventare oggetto di forti polemiche sia in ambito lavorativo che ricreativo e sociale.
Questa crociata partita con il gioco del calcio potrebbe diventare un cancro esteso in tutto il tessuto italiano:non sto dicendo che bestemmiare sia bello o che ti faccia diventare grande,anzi,da buon bestemmiatore sono convinto che ormai tali turpiloqui facciano parte,a ragione o torto,di uno slang comune,o meglio di un retaggio culturale proprio della maggior parte delle zone dell'Italia.
Quindi tali squalifiche o multe che potrebbero creare ritorsioni in molti ambiti lavorativi come lettere di richiamo,ammende e licenziamenti sono un pericolo più forte del vietare qualcosa,poichè non riesco ad immaginarmi una giornata lavorativa senza tirare fuori un porcone,che è molto meglio comunque del rubare e della corruzione degli organi statali.
L'articolo tratto dalla redazione di"Senza Soste"ha il contributo del sito della gazzetta.it.
Libera Chiesa in libero Calcio.

Pensi a uno scherzo, invece è realtà: sono arrivate in serie A e B le prime squalifiche per bestemmie pronunciate in campo da allenatori e calciatori. I primi a farne le spese sono stati Lanzafame del Parma e Di Carlo del Chievo.
D'ora in poi per ogni partita in pratica verrà predisposta una task force per individuare tramite prove televisive chi in campo associa un'ingiuria al nome di una divinità, e a quel punto scatterà la squalifica.
Nel mondo del calcio in pratica si può tollerare tutto (bilanci truccati, partite aggiustate, sudditanza degli arbitri a favore delle grandi squadre, doping) tranne che la blasfemia.
Un'ipocrisia che si commenta da sola, e che diventa barzelletta esilarante quando si leggono le motivazioni dell'assoluzione del giocatore Marcolini: "Il calciatore clivense - si legge nella decisione -, uscendo dal terreno di gioco in conseguenza dell'espulsione inflittagli dall'arbitro pochi attimi prima, proferiva apparentemente un'espressione gergale, in uso nel Triveneto e in Lombardia, con becero riferimento a 'Diaz' e non a Dio (il diverso movimento delle labbra nelle pronuncia della vocale aperta 'A' rispetto alla vocale 'O' legittima quanto meno un'incertezza interpretativa)".
Ci immaginiamo questi nuovi crociati del calcio che tutti i lunedì si troveranno davanti a uno schermo ad analizzare il labiale di decine e decine di calciatori per vedere se hanno detto "porco diaz", "dio can...ta"... Roba da piegarsi dalle risate.
E allora proponiamo un bel gioco a tutti i calciatori dei campionati italiani: sbizzarritevi nel cambiare una sola lettera a tutte le bestemmie che vorreste dire, in modo da far impazzire questi ridicoli protettori della fede nei campi di calcio.
La fonte: http://www.gazzetta.it

Nessun commento: