martedì 30 marzo 2010

SUICIDIO PIEMONTESE ANNUNCIATO

Come nelle ultime elezioni europee del 2009 sembra che nessuno abbia perso dai commenti,la solita farsa del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto,ma questa tornata elettorale ha avuto vincitori veri(Lega e l'astensionismo)ed il resto più o meno come numero di voti ha retto o perso poco,a parte l'estrema destra che ha fatto un buco enorme nell'acqua:il movimento cinque stelle non fa testo perchè presente per la prima volta.
A parte pochi casi come Crema dove il Pd ha superato il Pdl come numero di voti(anche se pure da noi ha stravinto Formigoni)il nord ha visto il predominio Lega in ascesa col Pdl in lieve calo accaparrandosi regioni come Veneto e Piemonte.
Proprio su quest'ultima si riferisce il post odierno con un articolo tratto da Toscana.Indymedia che evidenzia il modo in cui la scelta della sinistra di frazionarsi in tanti sottogruppi non ha portato a niente di buono come è accaduto in Francia pochi giorni fa con una coesione vera.
La candidata Bresso assieme a tutti gli appartenenti del Pd con la politica della Tav a tutti i costi assieme ai criminali della destra hanno fatto sì che la lista grilliana si sia portata a casa la fetta decisiva per il suicidio politico della sinistra piemontese(e nazionale)...ma tanto lo si sapeva da subito!

Piemonte: la Bresso ha perso il voto dei No Tav e quindi le elezioni.
Il movimento No Tav ha votato compatto la lista di Beppe Grillo, risultando determinante per la sconfitta della candidata del Pd.

In Piemonte la «Lista cinque stelle – Movimento Beppe Grillo» ha raccolto un ottimo 3,53: dietro questo risultato – inatteso per molti e che si è rivelato decisivo per fermare la corsa di Mercedes Bresso alla presidenza della regione – non c’è solo Beppe Grillo, bensì il problema dell’alta velocità e il movimento No Tav della Valle di Susa. Che sembra aver votato compatto contro Bresso, il Pd e l’intransigenza del centrosinistra sulla necessità della linea ad Alta velocità tra Torino e Lione.A dirlo sono i numeri, tanto che, come scrive Repubblica oggi, la lista cresciuta intorno a Grillo raccoglie «un successo senza precedenti in Val di Susa, dove il candidato presidente Davide Bono ha raggiunto consensi altissimi». E ancora, scrive la Repubblica, la Valle di Susa «ha parlato chiaro»: «un piccolo plebiscito che la dice lunga però sull’effettiva capacità degli enti locali torinesi e del presidente dell’Osservatorio tecnico sulla Tav, Mario Virano, di domare una protesta che dilania soprattutto la sinistra e il suo elettorato». Bresso ha preso in tutto il 46,9, mentre il leghista Cota il 47,32: se fosse riuscito a dialogare con la Valle, il centrosinistra avrebbe vinto in Piemonte.

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