L'avvertimento della polizia è solo uno dei tanti avvertimenti antidemocratici che le forze del disordine spagnole e francesi ed ora anche italiane stanno compiendo contro numerose persone che si sono attivate e che mettono la loro faccia per la causa di Euskal Herria,per il diritto alla libertà ed all'autodeterminazione del popolo basco.
L'articolo di"Senza Soste"riporta la cronaca del fermo dei due attivisti e tre comunicati dove si esprime lo sdegno contro la polizia e contro chi vuole mettere a tacere la voce di chi denucia le gravi repressioni che i paesi baschi subiscono da anni.
Pubblichiamo qui vari messaggi che sono venuti da amici di Euskal Herria in Italia. La scintilla che ha acceso questa nuova ondata di messaggi è la detenzione di un membro di EHL-Firenze e un altro compagno basco internazionalista che lavora con EHL. Ecco messaggio da Milano, Firenze e tutti i gruppi di solidarietà in Italia.
OPERAZIONE STENTERELLO: CARABINIERI IN AZIONE A GAVINANA.
Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio nel quartiere di Gavinana a Firenze sud i Carabinieri hanno svolto un'operazione militare nei confronti di due compagni del CPA, uno dei quali di origine basca.Verso 00.30 i due compagni, che si erano avviati verso le macchine dopo una birra in un bar, sono stati bloccati da diversi uomini in borghese che li hanno immobilizzati, perquisiti e minacciati con pistole puntate alla testa: "SE SI MUOVE SPARAGLI" ..... LA DICE LUNGA SUL CLIMA CHE SI RESPIRAVA. Subito dopo due volanti appostate poco distante sono sopraggiunte: da queste sono scesi due uomini armati di mitraglietta. I due compagni, uno dei quali ammanettato, sono stati condotti in caserma.Il compagno basco è stato trattenuto perchè ritenuto un militante di ETA in possesso di documenti falsi, mentre la ricerca di armi eseguita sulla persona e nei veicoli ha dato esito negativo. L'altro è stato rilasciato dopo circa tre ore, senza nessun verbale.La situazione si è risolta verso le 17.00 del giorno seguente dopo l'intervento di un avvocato e dopo accurati controlli sulle impronte digitali e prove salivari che hanno dimostrato l'estraneità del compagno ai fatti che gli venivano contestati...in due parole SCAMBIO di PERSONA come attestano anche i verbali.Conosciamo bene la situazione che si vive nel Paese Basco: partiti, organizzazioni e associazioni giovanili della sinistra indipendentista vengono illegalizzate, radio e giornali chiusi e i prigionieri torturati quotidianamente.Il teorema del "todo es ETA" arriva a colpire i compagni baschi che anche fuori da Euskal Herria lottano per il proprio popolo contribuendo a iniziative di lotta e solidarietà.Quello che è accaduto non è casuale ma l'ennesimo tentativo di criminalizzare e isolare i legami internazionali di lotta che si sviluppano in Europa.La solidarietà è un'arma ed è il meccanismo che la repressione vorrebbe stroncare.Questo è il livello che ci viene imposto e a cui abbiamo il dovere di continuare a rispondere così in Euskal Herria come a Firenze e in Italia.Da parte nostra non siamo più disposti ad accettare intimidazioni, provocazioni e criminalizzazioni di questo genere.Non è possibile che una nottata di mitra, manette, minacce e reclusione nelle gabbie della caserma si risolva con un "ci scusi, arrivederci può andare", che non può e non deve pasasre sotto silenzio.Il goffo tentativo di cercare l'operazione da sbandierare sulle pagine dei giornali, su cui costruirsi ulteriori teoremi aggiungendo lustro alle loro divise, non ha portato questa volta i risultati sperati.Oggi infatti non si vedono le foto delle conferenze stampa con il ridicolo materiale sequestrato, magari falsificato come le molotov della Diaz di Genova, o le foto dei mostri da sbattere in prima pagina, accanto ai ghigni soddisfatti di qualche milite che avrà anche le congratulazioni delle istituzioni "democratiche" e del loro "papi". Non si vorrebbe far vedere però nenache lo schifo di questa notte, le conseguenze che poteva avere, di quanti ogni giorno sono costretti a subire questi soprusi ed, in alcuni casi, percosse e torture. Non importare evocare il Cile per ricordarselo, Bolzaneto insegna. Sottovalutare situazioni come queste legittima chi le compie a fare ulteriori passi avvanti con conseguenze facilmente immaginabili.Ora più che mai è necessario rafforzare la solidarietà con il Paese Basco e con tutti quei compagni indagati, sotto inchiesta e rinchiusi in carcere perchè nei loro percorsi di lotta e nella loro crescita politica hanno scelto di alzare la testa e provare a decidere per il proprio futuro.
EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!NOI NON SAREMO MAI SOLI!CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO!
Centro Popolare Autogestito fi-sudEHL Firenze.
EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!NOI NON SAREMO MAI SOLI!CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO!
Centro Popolare Autogestito fi-sudEHL Firenze.
COMUNICATO DEL CSA VITTORIA.
Il CSA Vittoria esprime la massima solidarietà ai compagni fermati, ribadendo il proprio impegno per allargare il consenso alla lotta per l'autodeterminazione e il socialismo del popolo basco, nella consapevolezza che l'avviarsi di un processo di trasformazione sociale in un paese europeo sarà nei fatti un segnale ed un esempio per tutti.
La solidarietà non si criminalizza!Euskal Herria non cammina da sola.
La solidarietà non si criminalizza!Euskal Herria non cammina da sola.
I compagni e le compagne del csa vittoria.
Nella notte tra il 30-6 e l'1-7 a Firenze, i carabinieri hanno sequestrato 2 compagni che lavorano al CPA Fiernze Sud: un compagno basco e un compagno di EHL Firenze, il comitato fiorentino di solidarietà col Paese Basco.I due sono stati fermati manu militari per strada, da uomini in borghese che li hanno minacciati puntandogli alla testa le loro armi. Immediatamente sono arrivate altre pattuglie, sventolando i loro mitra, e alimentando il clima di terrorismo subito creato ad arte.Dopo averli immobilizzati e perquisiti -alla ricerca di armi che non sono state trovate-, i due sono stati portati in caserma; mentre il compagno di EHL è stato rilasciato alcune ore dopo -senza alcun verbale-, il compagno basco è stato trattenuto sotto sequesto con la scusa che sarebbe stato un militante di ETA in possesso di documenti falsi.Il primo luglio nel pomeriggio anche lui è stato rilasciato, dopo un test sulle impronte digitali e sulla saliva, asserendo nel verbale che si era trattato di uno "scambio di persona".Come Comitati di solidarietà col Paese Basco, attivi in tutt'Italia, ci sentiamo pesantemente coinvolti da questi gravi avvenimenti.Da diversi mesi stiamo lavorando alle più varie attività di denuncia delle condizioni antidemocratiche che gravano sul popolo basco, a cui viene sistematicamente negata, da parte degli stati europei di Spagna e Francia, qualsiasi possibilità di decidere autonomamente del proprio futuro.Interpretiamo questa montatura fiorentina come un chiaro atto intimidatorio contro il lavoro che stiamo svolgendo.Il fatto che la montatura non sia andata "a buon fine", e che non sia partita sui media l'ennesima campagna di criminalizzazione, non riduce di nulla la gravità dei fatti; e anzi evidenzia come gli stati europei siano interessati a costruire questo genere di operazioni per attaccare le lotte per il Paese Basco.Con l'aggravarsi della pesante situazione repressiva contro la Sinistra indipendentista basca, e nonostante questo, abbiamo visto crescere a livello internazionale la solidarietà per il Movimento indipendentista basco.Le attività che nei più diversi luoghi del mondo si sono svolte e si svolgono per sostenere la sua giusta lotta possono mettere seriamente in discussione l'isolamento in cui gli Stati Francese e Spagnolo vogliono costringere la Sinistra basca, con l'obiettivo di indebolirla e aprire la strada a una soluzione puramente militare del conflitto in corso, tanto cercata dai due stati occupanti.Vogliamo ribadire che questo genere di intimidazioni, questo nuovo atto di terrorismo di stato, di guerra sporca contro il Paese Basco, che questa volta si è svolto a Firenze, non solo non raggiunge l'obiettivo di distoglierci dal nostro lavoro, ma ci spinge a intensificare i nostri sforzi per rendere impraticabile agli Stati la strategia militare, e ridurli a riconoscere le cause del conflitto, primo e inevitabile passaggio di una sua giusta risoluzione che veda restituire alla popolazione basca il diritto a decidere del proprio futuro.
SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI SEQUESTRATISVILUPPIAMO IL SOSTEGNO AL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE BASCOEUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
TUTTI GLI EHL (O COMITATI EH) ITALIANI.
SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI SEQUESTRATISVILUPPIAMO IL SOSTEGNO AL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE BASCOEUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
TUTTI GLI EHL (O COMITATI EH) ITALIANI.
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