Il pubblico ministero Francesco Cardona Albini titolare dell'inchiesta sugli abusi accaduti a Genova-Bolzaneto alla scuola Diaz dove decine di persone furono trucidate dalla polizia ha chiesto due anni di carcere(un'inezia per i crimini commessi)per l'ex capo delllo schifoso corpo degli sbirri quel figlio di una gran troia di Gianni De Gennaro,ora a capo del DIS(Dipartimento delle informazioni per la sicurezza).
Si è già parlato e si è già visto tutto e di più sull'irruzione dei celerini quella notte di otto anni orsono,sangue ovunque,una macelleria messicana(come detto dai"protagonisti"assassini),gente spaesata ed allucinata dalla violenza dimostrata dalle forze del disordine degn di un regime fascista come è lo stato di allora e quello attuale,immagini che hanno fatto il giro del mondo e che sono state condannate da tutti(o quasi!).
L'articolo seguente è tratto da Indymedia Lombardia e sotto una delle tante maschere di sangue di quei giorni un pezzo tratto dal"Secolo XIX",quotidiano genovese,dove si possono ascoltare le intercettazioni che hanno fatto sì che si possa incriminare(ma per il momento non condannare)un ex capo della polizia...oggi grazie alle nuova legislatura questi strumenti d'indagine non possono più venire utilizzati.
G8 di Genova, chiesti due anni per De Gennaro.
Ha parlato per quasi cinque ore il pubblico ministero Francesco Cardona Albini, durante la prima udienza del processo abbreviato all'ex capo della polizia Gianni De Gennaro e all'ex dirigente della Digos di Genova, Spartaco Mortola. Il pm ha letto tutte le intercettazioni delle conversazioni telefoniche di Mortola e dell'ex questore di Genova Francesco Colucci, che, secondo l'accusa, dimostrerebbero come i massimi funzionari della sicurezza durante il G8 del 2001 si misero d'accordo per cercare di non coinvolgere De Gennaro nella sanguinosa irruzione alla scuola Diaz durante il G8 del 2001.L'attuale direttore del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) e Mortola sono accusati di aver istigato Colucci a rendere falsa testimonianza durante il processo per le violenze durante l'irruzione della polizia.Il processo, celebrato dinanzi al gup Silvia Carpanini, prosegue mercoledì, quando l'altro pubblico ministero, Enrico Zucca, formulerà le richieste e parleranno le parti civili: tre privati e l'associazione Giuristi democratici di Genova. I difensori, invece, discuteranno il prossimo 15 luglio.
G8 di Genova, chiesti due anni per De Gennaro.
Due anni ci carcere per l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro: li ha chiesti il Pm Enrico Zucca nel corso della terza udienza del processo con rito abbreviato per le violenze al G8 di Genova del 2001, che oltre a De Gennaro, ora ai vertici dei servizi segreti, vede imputato anche l'ex numero due della Digos Spartaco Mortola.
Ieri il Pm Francesco Cardona Albini aveva spiegato il perché delle imputazioni, oggi il Pm Enrico Zucca ha invece svolto la sua arringa finale con la relativa richieste di pene davanti al Gup Silvia Carpanini: per De Gennaro 2 anni di carcere e per Mortola 1 anno e 4 mesi.
La vicenda nasce quando gli stessi pubblici ministeri che operano oggi stavano preparando l'istruttoria sull'irruzione nella scuola Diaz durante il G8 del luglio 2001 a Genova. Fra gli altri venne interrogato l'allora questore di Genova Francesco Colucci il quale fornì la sua deposizione coinvolgendo in qualche modo nella organizzazione dell'operazione anche l'allora capo della polizia Gianni De Gennaro. In seguito durante il dibattimento Colucci fece passi indietro scagionando De Gennaro da qualsiasi partecipazione o precisa conoscenza dei fatti accaduti.
Da qui la richiesta dei Pm Zucca e Cardona Albini di falsa testimonianza per Colucci e di istigazione alla falsa testimonianza per De Gennaro e Mortola. Infatti nel corso dell'indagine basate in gran parte su intercettazioni telefoniche secondo i Pm è chiara la volontà di De Gennaro e Mortola di far modificare la sua prima deposizione a Colucci. Ambedue naturalmente respingono gli addebiti e hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato, mentre Colucci ha preferito optare per quello ordinario. Subito dopo i Pm hanno preso la parole le parti civili (alcune persone fisiche e l'Associazione giuristi democratici) che hanno sostanzialmente confermato le richieste della pubblica accusa.
La prossima settimana sarà la volta delle difese, la sentenza è attesa entro il 17 di luglio.
Le intercettazioni: «Il capo ha detto di fare marcia indietro»30 giugno 2009.
Come alcuni funzionari tentarono di intervenire nell’inchiesta a carico della polizia
I link che trovate qui di seguito vi permettono di ascoltare alcune tra le intercettazioni allegate al processo contro De Gennaro e Mortola. Secondo i pm sono una della prove del tentativo di condizionare le deposizioni dell’ex questore Colucci al processo sulla sanguinosa irruzione alla Diaz in occasione del G8 del 2001.
Come alcuni funzionari tentarono di intervenire nell’inchiesta a carico della polizia
I link che trovate qui di seguito vi permettono di ascoltare alcune tra le intercettazioni allegate al processo contro De Gennaro e Mortola. Secondo i pm sono una della prove del tentativo di condizionare le deposizioni dell’ex questore Colucci al processo sulla sanguinosa irruzione alla Diaz in occasione del G8 del 2001.
1 - Colucci-Mortola (prima parte) L’ex questore Francesco Colucci chiama Spartaco Mortola, all’epoca dirigente della Digos di Genova e oggi questore vicario di Torino. Gli dice di aver incontrato “il capo”, cioè il capo della polizia Gianni De Gennaro, che gli ha consegnato le sue dichiarazioni. Dice anche che “il capo” gli ha suggerito di “fare marcia indietro” su alcune dichiarazioni “sulla stampa”, cioè sul ruolo che l’ufficio stampa della polizia ebbe nella notte della Diaz, il 21 luglio 2001. Colucci cita così anche Roberto Sgalla, all’epoca direttore dell’ufficio relazioni esterne del dipartimento della pubblica sicurezza, oggi capo della polizia stradale.
2 - Colucci-Mortola (seconda parte) In una fase della conversazione piuttosto surreale l’ex questore Francesco Colucci, la massima autorità di pubblica sicurezza in città nei giorni del G8, dimostra di non ricordare quasi nulla di quello che è accaduto e chiede lumi a Mortola.
3 - Colucci-Mortola (terza parte) L’ex questore ricorda ancora le parole del capo della polizia, spiegando che De Gennaro gli ha detto di “fare un po’ marcia indietro anche per dare una mano ai colleghi”.
4 – Mortola-Di Sarro Spartaco Mortola, ex capo della Digos, chiama Carlo Di Sarro, ex numero tre della Digos stessa e oggi dirigente del commissariato di Rapallo. Lo avvisa dell’imminenza della telefonata di Colucci. Ma Di Sarro (completamente assolto da ogni imputazione per l’irruzione alla Diaz e mai indagato per falsa testimonianza) si dimostra molto guardingo sull’opportunità di tenere conversazioni tra testimoni e indagati. Di Sarro dice che si limiterà a riferire solo fatti storici e, pur scherzosamente, bacchetta Mortola per la gestione di un’altra vicenda: il riconoscimento della falsità delle molotov della scuola Diaz da parte del funzionario di polizia Pasquale Guaglione.
5 – Colucci - Legnata al pm Colucci parla con l’amico Francesco e sostiene di aver dato “due legnate al pm”. Cita Lorenzo Murgolo, funzionario della questura di Bologna, l’unico imputato prosciolto in istruttoria. Il fatto di averlo tirato in ballo, dice sempre Colucci, è stato apprezzato “dal capo” perché “ha messo i pm con le spalle al muro”. Colucci parla anche delle telefonate di ringraziamento giunte dai suoi colleghi. Dice di aver ricevuto i complimenti dell’attuale capo della polizia (e allora numero due) Antonio Manganelli e, infine, direttamente da Gianni De Gennaro.
6 – Colucci - Gratteri Colucci, attraverso la batteria, cioè il centralino del Viminale, riceve la telefonata di Francesco Gratteri, oggi direttore generale della direzione centrale anticrimine e imputato (poi assolto) per l’irruzione alla Diaz. Gratteri dice a Colucci: “Siamo riconoscenti verso una persona per bene”.
7 – Colucci chiede consigli L’ex questore inizia a essere divorato dai dubbi. Chiama così un tale Gustavo, che si presume essere un avvocato, e gli chiede se sia stato lecito intrattenere rapporti e conversazioni con altri indagati.
8 – Mortola – Di Sarro – Molotov Mortola parla ancora con l’amico Di Sarro quando la procura di Genova apre una nuova indagine sulla sparizione delle false molotov della Diaz dalla questura ed esprime tutta la sua preoccupazione per il fatto che i telefoni siano sotto controllo.
Se si trovassero difficoltà nell'aprire il file audio si può provare ad utilizzare il link originario:
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