venerdì 31 luglio 2009

GORA ETA!

In questi giorni ricorre il cinquantesimo anno ufficiale della nascita dell'Eta(Euskadi Ta Askatasuna-Paese Basco e libertà)ed anche se il movimento indipendentista basco è stato sciolto altri gruppi sono sempre in fermento ed attivi sul campo nazionale ed internazionale per giungere all'autodeterminazione di Euskal Herria.
Questo movimento ha suscitato da sempre negli ambienti di sinistra numerose simpatie e ha trovato sempre solidarietà concreta da parte di persone ben consapevoli che il percorso intrapreso dai separatisti baschi è sinonimo di libertà e tolleranza al contrario della stragrande maggioranza dei movimenti indipendentisti mondiali che fanno del razzismo e dell'ignoranza i loro cavalli di battaglia.
Per questo buon compleanno,Gora Eta!
L'articolo seguente è tratto da Indymedia Roma e parla degli ultimi arresti avvenuti in Euskal Herria dovuti alla repressione sempre più asfissiante del governo spagnolo.
Repressione nel Paese basco.

Paese Basco: dopo la caccia alle foto dei prigionieri, in carcere due blogger ed un surfista.

30 Luglio 09- Non sembra avere freni la nuova, ennesima campagna repressiva che le autorità spagnole hanno intrapreso negli ultimi mesi non solo contro le espressioni politiche della sinistra indipendentista basca, ma anche contro tutte quelle espressioni culturali, sportive e addirittura folkloristiche che in qualche modo hanno a che fare con le rivendicazioni dei baschi all’autodeterminazione. Da settimane ormai centinaia di effettivi della Polizia Autonoma Basca, sotto il controllo del partito socialista che governa da pochi mesi il governo regionale, sono impegnati in scorrerie quotidiane all’interno dei bar che espongono i simboli del movimento indipendentista: più volte hanno fatto irruzione nelle Herriko Taberna, le sedi sociali aperte al pubblico della sinistra basca, per strappare le foto dei prigionieri politici esposte insieme a cartelli, adesivi e manifesti all’interno di molti locali pubblici sparsi nella geografia basca. Stessa sorte è toccata a cartelli, bandiere e striscioni esposti dagli stand di alcune associazioni promotrici di feste patronali o ad esempio della strafamosa festa di San Fermin a Pamplona. Una campagna, quella degli apparati di sicurezza, che prende di mira esplicitamente i simboli del movimento nazionale basco, compresa una bandiera - l’ikurrina - riportata gradualmente alla clandestinità come ai tempi del Generalissimo Franco.Ma la caccia alle foto dei prigionieri politici non basta al Ministro basco dell’Interno. Ieri all’alba i corpi speciali dell’Ertzaintza ha arrestato due giovani blogger, curatori di uno dei siti più popolari tra i giovani - Gaztesarea - con l’accusa di pubblicizzare su internet iniziative di finanziamento di Segi, una organizzazione politica giovanile indipendentista che da anni è stata dichiarata fuorilegge perché giudicata emanazione dell’ETA. Alberto Martínez e Arkaitz Artola sono stati arrestati per aver postato sul sito in questione la lista dei numeri vincenti di una lotteria i cui proventi erano destinati appunto a Segi, che nonostante la messa fuori legge continua imperterrita a lavorare in campagne politiche alla luce del sole nonostante gli arresti e la persecuzione giudiziaria.Non è scampato all’arresto neanche il famoso surfista Iker Acero, che da anni presta il proprio volto alle campagne per l’ufficialità della selezione nazionale basca di surf (campagne analoghe sono in corso per tutte le altre discipline sportive) nonché presidente dell’associazione della quale il sito Gaztesarea è espressione mediatica. Mentre i tre venivano arrestati altri poliziotti perquisivano le abitazioni e la sede del portale web, procedendo al blocco del sito e al sequestro di materiali ritenuti ‘interessanti’ dagli inquirenti coordinati dal giudice Fernando Andrei, della famigerata Audiencia Nacional di Madrid. Secondo il magistrato i soldi raccolti attraverso le lotterie pubblicizzate dal sito andrebbero anche a finanziare le attività dell’associazione Askatasuna (“Libertà”), anch’essa messa fuori legge, che da anni si occupa dell’assistenza ai circa 750 prigionieri politici e alle loro famiglie, oltre che delle campagne pubbliche per la liberazione di chi è rinchiuso nelle carceri spagnole e francesi. Per sabato tutte le organizzazioni della sinistra indipendentista – per lo più illegalizzate – e il «Movimiento Pro-Amnistia hanno annunciato una mobilitazione in difesa dei detenuti e delle loro famiglie mentre per sabato 8 agosto le organizzazioni giovanili di sinistra hanno convocato una manifestazione nazionale a Donostia contro gli arresti e a difesa della libertà di espressione e di informazione. Nel frattempo è stato aperto un blog - gazteahotsa.wordpress.com – al quale stanno giungendo numerose manifestazioni di solidarietà sia dal Paese Basco che dal resto del mondo.Iker, insieme al fratello Eneko, non è il primo campione basco che si impegna in campagne pubbliche di sensibilizzazione sui temi al centro della proposta politica della sinistra indipendentista. Atleti di diverse discipline sono da anni testimonial delle campagne per la difesa e la difesa della lingua, contro la precarietà nel mondo del lavoro, per la liberazione dei prigionieri politici, contro l’Alta Velocità e la devastazione ambientale, e naturalmente per il riconoscimento delle nazionali basche in tutti gli ambiti sportivi. Già negli anni della cosiddetta ‘transizione’ dal fascismo alla democrazia (!), non esitò a dimostrarlo, dentro e fuori dal campo, uno storico portiere della nazionale di calcio spagnola, José Angel Iribar, che indossava alla rovescia i calzettoni per nascondere la bandiera spagnola ricamata all'altezza del polpaccio. A 35 anni, nel 1978, fu tra i fondatori del partito della sinistra indipendentista Herri Batasuna. Da quel momento in poi tanti suoi giovani colleghi e conterranei hanno rifiutato di rispondere alle convocazioni del commissario tecnico della nazionale a Madrid e di intonare l'inno monarchico a inizio partita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bell' articolo; ma 2 piccole precisazioni:per primo sono tanti i movimenti indipendentisti che affiancano la lotta per la liberazione nazionale alla lotta per la liberazione sociale, come succede nella maggior parte dei paesi ex-coloniali...e secondo l'inno spagnolo non ha parole se non mi sbaglio, è solo strumentale, quindi anche per i più convinti spagnolisti è difficile cantarlo...
comunque sono anch'io in attesa di tifare per l'euskal selekzioa...
se vuoi rispondere il mio indirizzo mail è stefanonv@gmail.com
agur!!!!