martedì 21 aprile 2020

LEGA,CONFINDUSTRIA & COMPANY:LA FABBRICA DELL'IGNORANZA


Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /556 ...
I proclami schizofrenici a distanza di poche ore uno dall'altro,il governatore lombardo Fontana aizzato da Confindustria ne è la prova lampante dove si passa da una Pasqua a Pasquetta con troppa gente in giro al martedì successivo dove"riapriamo tutto e subito",creano solamente caos e determinano l'ignoranza e l'inefficienza che certi personaggi detengono.
E non solamente loro,tutta una marmaglia che dà loro voti,i leghisti,che assieme a chi li affamano,i padroni del "sindacato degli industriali" (madn ancora-milioni-di-persone-costrette-al lavoro ),ci portano indietro di centinaia di anni quando gli scienziati venivano esiliati e messi a tacere(anche fisicamente,alla lettera).
Il primo articolo di Contropiano(i-terrapiattisti-di-confindustria-e-lega )parla proprio di questo,di un arretramento e di un'arretratezza mentale e letale di un branco numeroso di pecore che belano dietro a padroni malevoli,i classici lupi travestiti(male)da agnelli che ne decidono le sorti e le scelte.
Questi negazionisti degli studi scientifici sulle malattie,sulle diffusioni di esse e sulle correlazioni che vi sono per esempio con l'ambiente,controllando anche i mass media danno notizie che sono false e tendenziose,manipolano le menti istupidite da un'insana dipendenza informatica.
Si mettono in discussione pareri di professionisti che altri paesi c'invidiano(anche se ultimamente ci sono alcuni attriti tra di loro)e nel secondo contributo(contropiano la-scienza-non-piace-piu-allimprenditore )vi sono i continui appelli ad una ripresa ben ponderata ricordandoci che le centinaia di morti al giorno e i nuovi contagi,messi assieme con le sempre più numerose guarigioni,non devono far sì che ci siano dei facili entusiasmi,soprattutto in certe zone che sono decisamente tra le più fatali al mondo.
E parlando di nazione siamo tra i pochi al mondo dove esiste un partito,la Lega che con gli alleati di FdI e con una Forza Italia che ogni tanto si mette da parte ma che è legata col patto di sangue a Confindustria,che sono i portavoce dell'incoerenza di una nazione,piena di negazionisti,complottisti ignoranti,di novax e di razzisti che manderebbero al rogo gli scienziati che stanno cercando di arginare per poi debellare questa pandemia.

I terrapiattisti di Confindustria e Lega.

di  Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo) 
Durante il processo per eresia, Galileo tentò invano di far osservare il cielo ai dotti al servizio dell’Inquisizione cattolica. Essi si rifiutarono fermamente di guardare lo spazio da quel piccolo strumento, perché, affermarono, la “teoria” – in realtà la narrazione presente nelle “sacri scritture” – era sufficiente a dimostrare che Galileo sbagliava.

Il metodo sperimentale dello scienziato, perseguitato dalla Chiesa, alla fine si affermò nella cultura e nella società, e per secoli la borghesia si è servita di esso per costruire la sua affermazione sociale e politica.

Ora invece nel capitalismo globalizzato, dominato dalla finanza, assistiamo ad una crescente divaricazione tra esperienza scientifica e mondo degli affari. Un mondo che ovviamente esige la totale sottomissione delle tecnologie ai propri interessi, ma rifiuta ogni scoperta che metta in discussione i tassi di profitto.

Il fatto più clamoroso è il cambiamento climatico, sperimentalmente dimostrato dagli scienziati e negato da Trump esplicitamente, dal capitalismo globale implicitamente, con il suo continuare nell’avvelenamento del pianeta.

E i negazionisti, come il presidente USA o quello brasiliano, a volte si avvalgono di cialtroni travestiti da studiosi, i quali, come i persecutori di Galileo, negano la realtà e costruiscono teorie sulla base della manipolazione delle teorie e dei dati.

In Italia, con l’epidemia del Covid-19, questi terrapiattisti per affari, dopo un momento di pausa si sono di nuovo scatenati, per sostenere che la chiusura delle fabbriche e delle attività economiche sia un danno più grave del contagio.

Il presidente designato della Confindustria, il finanziere bocconiano Bonomi, dopo aver chiesto soldi pubblici per le imprese private intimando al governo di non fare nuove IRI, dopo aver protestato contro il pregiudizio anti-industriale rinato nel paese, dopo aver preteso la riapertura di tutte le fabbriche, se l’è presa con gli “esperti”.

Una volta la Confindustria li esaltava, ora invece li accantona ed esalta il ruolo dei politici, che dovrebbero decidere a prescindere da essi.

Naturalmente gli esperti di Borsa, finanza, mercati sono sempre ben accetti, quelli che invece proprio non piacciono sono gli scienziati della natura ed i medici. Questi dovrebbero stare al posto loro, non fare come Walter Ricciardi che afferma che in Lombardia e Piemonte non si possa passare alla Fase 2, perché si è ancora in piena Fase 1.

Così Salvini ha subito chiesto il licenziamento di questo consulente del governo, che ha tra l’altro il torto di far parte di quella Organizzazione Mondiale della Sanità, cui Trump ha tagliato i fondi. Con l’accusa, mossa assieme a Macron e ai terrapiattisti della CIA, di aver nascosto i misfatti della Cina, compresa la mirabilante produzione in laboratorio del virus.

Da noi invece si usano le inefficienze e i colpevoli ritardi delle autorità nel comprare-fare tamponi e registrare i morti, con la conseguente scarsa credibilità dei numeri ufficiali, per produrre manipolazioni statistiche che hanno tutte lo stesso scopo: sostenere le richieste della Confindustria.

Eppure un solo dato, seppure parziale e sottostimato, basterebbe per istruire una vera analisi della realtà. Il Belgio è considerato il paese europeo nel quale il virus è sinora stato più letale, con circa 6.000 morti su 12 milioni di abitanti. In quel paese ora ci si interroga sulle ragioni della strage.

Ebbene nella Lombardia di Bonomi, Salvini, Fontana e Sala, i morti ufficiali sono oltre 12.000, su circa 10 milioni di residenti. Come si sa i medici, sulla base della propria esperienza e per questo “esperti”, affermano che i deceduti per il virus siano molti di più, almeno il doppio.

Ma anche con i soli numeri ufficiali il dato è sconvolgente, il peggiore nel mondo. Se in tutta Italia ci fosse la stessa percentuale – ripeto: sottostimata – di vittime della Lombardia noi avremmo già 70.000 morti di Covid.

Per fortuna non tutto il paese ha avuto la malasanità e la catastrofe organizzativa della sua regione più ricca, dove il blocco totale non c’è mai stato e migliaia di aziende, seguendo le indicazioni di Bonomi e della sua Assolombarda, hanno continuato a far lavorare ammassate centinaia di migliaia di persone, mentre i vigli urbani multavano per centinaia di euro chi consegnava le pizze.

La Lombardia dovrebbe essere considerata il modello negativo del Paese, altro che “farla ripartire”.

La sua catastrofe umanitaria dovrebbe essere al centro di ogni ricerca e indagine scientifica, di ogni analisi e scelta politica. Invece solo la magistratura, inevitabilmente, si muove per il massacro degli anziani. E state sicuri che tra breve ci saranno politici ed imprenditori che lamenteranno le “ingerenze” dei giudici.

Una classe politica compromessa con gli affari da trent’anni di liberismo, non riesce a mandare nell’inferno della loro ignoranza e malafede i Bonomi e tutti coloro che mettono i mali degli affari davanti a quelli della salute. E come nel Medio Evo il dominio della religione colpiva la sperimentazione scientifica, così oggi il dominio del mercato fa lo stesso.

Così rischiamo che, per colpa dei terrapiattisti di Confindustria e Lega, il contagio continui, anche se poi il potere cercherà di dimostrarci che stiamo tutti bene.

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La scienza non piace più all’imprenditore. Chissà perché…

di  Dante Barontini   
La pressione di Confindustria – anche tramite il “partito del Pil” (Lega-Pd-FI-FdI-+Europa e frattaglie varie – sta diventando inarrestabile. E gli scienziati vengono relegati nell’inferno dei “gufi” che “non capiscono” le necessità della produzione.

Ragioneremo preso su questo singolare punto d’arrivo della classe imprenditoriale moderna, che per tre secoli aveva fatto della scienza un’arma formidabile di trasformazione del vecchio mondo, contro ogni “veneranda idea” contraria a natura e verità. Ora, ma non da oggi, gli scienziati vanno bene sono se sono dei “tecnologi” in grado di dare nuove merci o metodi di produzione. Ma se avvertono sui rischi della “logica di impresa” vanno silenziati.

E’ il destino di Cassandra, del resto, quello di vedere ciò che gli altri non possono vedere. Figuriamoci cosa accade quando, oltretutto, non si vuol vedere qualcosa che imporrebbe agli “imprenditori” di fare molti passi indietro e mettersi semmai a disposizione della collettività umana.

Vale per la pandemia e ancor di più per il cambiamento climatico.

A sorprendere, in realtà, non tanto il discredito gettato sugli scienziati, ma la velocità con cui alcuni scienziati vengono destituiti del ruolo di salvatori della patria – assegnato loro a buon diritto nel momento del panico da pandemia – a quello di “fastidiose cassandre” che dovrebbero solo avere il buon gusto di tacere.

Il virologo Massimo Galli, responsabile del settore al policlinico Sacco di Milano, è tra questi. 

In una intervista al Fatto Quotidiano prova a spiegare in termini comprensibili perché la “riapertura totale” è una follia. Peggio: un crimine perpetrato con premeditazione.

Qui la sintesi fattane dall’agenzia Agi. Illuminante…

“Qui stiamo parlando di riaprire il 4 maggio, una data a gravissimo rischio che lo diventa dieci volte di più se non mettiamo in campo misure su base aziendale. Il test nazionale ideato dal Governo non è utile per riaprire il 4 maggio”.

Secondo il sanitario “se lo scopo è mettere in condizione le imprese di ripartire“ ci sono almeno due problemi: il primo è che “non abbiamo un’organizzazione per fare a breve termine la veni-puntura a tutti i lavoratori”. Il secondo che “non abbiamo nessun test sierologico la cui positività che garantisca l’assenza di virus nei secreti del malato”.

Dunque? “Quindi a tutti i positivi dovremmo fare il tampone”, è la risposta del professor Galli e pertanto “il prelievo in laboratorio allungherà i tempi rispetto al pungidito”. 

Secondo Galli, infatti, “non si possono mettere in poche settimane milioni di italiani in fila per la puntura del braccio per poi portare il campione in laboratorio” mentre, semmai, a livello aziendale, “mi convince di più l’idea di fare lo screening con pungidito”.

Poi Galli chiosa: “Io ritengo si debbano usare più test: il kit rapido su larga scala e poi i tamponi e il prelievo venoso ai positivi al kit. Se devo abbattere un muro e non ho ancora il martello pneumatico comincio con il piccone, dopo avere accertato che abbia il manico e la punta, non aspetto il meglio che è nemico del bene”.

Conoscenza, logica, calcolo delle dimensioni e dei tempi per poter concretamente fare una serie di operazioni su grande scala.

Dovrebbe essere la lingua normale che gli imprenditori parlano, no?

E invece, quando si tratta di interesse individuale, e dunque arrivano a vedere nell’equazione il segno “profitto zero”, diventano in un attimo terrapiattisti e no vax…

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