venerdì 10 aprile 2020

LAVORATORI E CLIENTI NEI SUPERMERCATI A PASQUETTA


Coronavirus, il governo: tutti i supermercati aperti nel weekend ...
Una decisione sulla possibile apertura di Pasquetta nei supermercati lombardi c'è,ed è quella che si apra con orari differenti rispetto alle diverse sigle,tendenzialmente mezza giornata ma c'è pure chi terrebbe aperto addirittura pure a Pasqua.
L'articolo proposto(www.cremaonline.it 'Supermercati+siano+chiusi )riguarda prettamente la città di Crema e l'appello della sindaca Bonaldi e del consigliere regionale cremasco Piloni è quello di chiudere per motivi molto validi quali due giorni di riposo di fila per i lavoratori,evento che non capita quasi mai a meno di clamorose congiunzioni astrali,e quello pratico di evitare che la gente scorrazzi in giro aumentando le problematiche dei controlli dei soggetti preposti alla verifica delle misure restrittive.
Queste ultime già che ci sono imposte è doveroso che si rispettino,cosa che evidentemente non accade ancora e parlando relativamente di supermercati(tabaccherie,edicole,farmacie affrontano comunque situazioni simili)lo è sotto gli occhi di tutti i lavoratori:c'è gente che utilizza la scusa per fare la spesa per uscire di casa,punto e basta.
Non tutta ovviamente ma si vedono persone presenti ogni giorno,e le coppie che nei primi giorni giravano separate navigando a vista come si suol dire ora sono assieme spudoratamente,con uno o due carrelli non fa differenza.
E ci sono assembramenti come se fosse un sabato qualunque soprattutto in reparti quali ortofrutta,freschi e freschissimi e le zone alimentari in generale,la distanza di un metro(come minimo)gli uni dagli altri è pura utopia e lo stress e la fatica degli addetti si accumula e talvolta incide col lavoro ed i rapporti interpersonali.
Questo nella quotidianità,ci sono lavoratori in questo periodo che se la passano decisamente peggio ma ne è già stato scritto e detto,questo post odierno che ricalca la falsa riga di uno precedente(madn il-lavoro-nei-supermercati-in-questo specifico periodo )parla solamente della situazione nei supermercati.
Il punto del lavorare o meno a Pasqua e Pasquetta,aggiungerei pure le domeniche anche se ultimamente un paio sono state chiuse anche per sanificare gli ambienti,è una semplice questione di rispetto per se stessi e per gli altri.
Da un lato il cliente vive lo stesso con due giorni di serrata dei negozi di alimentari in genere,è già successo,dovrà essere paziente e festeggiare queste feste con quello che riesce a comprare nei giorni precedenti,se non ci sarà il pane fresco non sarà una tragedia,anche perché non ci saranno al desco né amici né parenti,almeno si spera:inoltre come detto precedentemente non è in giro e non si creano ulteriori problemi di affollamenti e di rischi di contagi.
Dall'altro lato il lavoratore,che comunque non è obbligato a lavorare e questo lo sottolineo,se ne sta a casa tranquillo a riposare,a mangiare,a festeggiare o facendo quel che gli garba,ma si sa che ci saranno due categorie di addetti che andranno a lavorare.
La prima è la schiera di lavoratori a contratto determinato,gli stagionali,la maggior parte cassiere che nella speranza di avere un giorno la possibilità di ottenere un posto fisso si sacrificheranno(molte di esse richiamate nella turnazione settimanale quando in realtà in periodi tranquilli lavorano solo la domenica)e verranno al posto di lavoro diciamo per mantenere la fiammella della speranza accesa.
La seconda categoria dei lavoratori che lavoreranno è quella che anche in periodi non drammatici come questi fa la fila e si litigano il posto a reparto per venire al lavoro lo stesso(evidenzio pure questo,lavorare è altro),cosa che in questo periodo la ritengo una mossa azzardata anche perché sarà un'accozzaglia di gente che"non vedo l'ora di andare a casa per paura del virus"e"ci sono giorni che starei a casa per non essere contagiato/a"e che sono anche i primi che senza coerenza accettano di fare ore di straordinario nonostante la paure di infezioni ma evidentemente non di ottenere(così,il guadagno è altra cosa più profonda)soldi in più:si può dire in tutta onestà in questo caso a scapito della propria salute.
Se la prima categoria si può anche in fondo giustificare in quanto lavoratori e lavoratrici precari che un giorno finita l'emergenza magari potrebbero venire assunti stabilmente la seconda è da condannare senza mezzi termini,di leccaculo e"maiaure"(termine dialettale cremasco che contraddistingue chi sta sul posto di lavoro anche se non si ha nulla da fare o se c'è qualcosa da fare lo si scansa,soprattutto in orario straordinario)ce n'è zeppo il mondo ed i posti di lavoro.
Termino aggiungendo pure che il 25 aprile dovrebbe essere chiuso e non solamente per via dello stau quo,ma perché ricordiamoci che è la festa della Liberazione(ma cadrà di sabato,altri due giorni di fila chiusi!?...vedi:madn le-feste-sacre-al-lavoro ).

'Regione Lombardia chiuda i supermercati a Pasqua e Pasquetta', cresce la richiesta.

Cresce e si allarga il numero di persone che sottoscrivono la richiesta avanzata dai sindacati alla Regione Lombardia affinché i supermercati vengano chiusi domenica 12 e lunedì 13 aprile, come “come forma di ringraziamento per questo periodo di lavoro intenso a causa del coronavirus. Le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione sono da più di quattro settimane in prima linea e in condizioni di grandi difficoltà nel garantire ai cittadini l’approvvigionamento di generi alimentari. Nonostante la paura per la propria salute e quella dei propri cari e le forti pressioni dovute all’assalto a volte insensato ai supermercati”.

La politica.

Al riguardo il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, sostiene che la chiusura di supermercati ed ipermercati a Pasqua e Pasquetta è sacrosanto. Mi auguro che dopo ordinanze su tantissime materie e discipline, ordinanze che condivido tutte perché le restrizioni salvano vite, diciamolo con forza, arrivi anche questa”. Dello stesso avviso il consigliere regionale Matteo Piloni: “Lo dobbiamo ai lavoratori che in queste difficili settimane hanno dovuto continuare a lavorare fuori casa, a contatto con altre persone, per garantire un servizio essenziale. Chiudere i supermercati renderebbe anche più facile alle forze dell’ordine controllare gli spostamenti in due giornate in cui sarà più difficile, ma importantissimo, continuare a verificare il rispetto delle misure restrittive. Hanno già deciso la chiusura regioni come Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna. Lo si faccia anche il Lombardia”.

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