martedì 14 aprile 2020

GIANNI RODARI


100 Gianni Rodari | Nel 2020 si festeggia il centenario di Gianni ...
Il 2020 è sia l'anniversario dei cento anni dalla nascita di Gianni Rodari che quello della sua morte,il quarantesimo,e queste cifre piene fan sì che possa essere un anno dedicato al grande scrittore e giornalista,autore ricordato soprattutto per le poesie e le storie per l'infanzia.
Uno dei primi autori conosciuti grazie alla mia maestra elementare Anna Rozza,che amava Rodari e ora la nostra scuola elementare dei Sabbioni(Crema)è proprio dedicata a lui,e dopo questa parentesi nostalgica propongo un articolo(www.resistenze.org )che lega il suo nome ed il suo pensiero all'adesione al Partito Comunista ma senza per questo volere dogmatizzare la politica nei sui scritti per i bambini(altro discorso per la sua carriera nel giornalismo),solamente fare conoscere,apprezzare e divulgare gli insegnamenti di solidarietà,uguaglianza e di pace che sono propri del corredo genetico della sinistra.
Conosciuto ed apprezzato sia in Italia che nel resto del mondo,soprattutto nell'ex Unione Sovietica,Gianni Rodari era e rimane la fantasia al potere con racconti anche brevi che però rimandano alla quotidianità,al senso dell'amicizia e del rispetto di tutti,soprattutto dei meno fortunati e dei più poveri,parole che sono e resteranno patrimonio di tutti i bambini che seguendo i suoi insegnamenti diventeranno adulti in una maniera migliore.

Gianni Rodari: Un intellettuale comunista.

Organizzazione Comunista per l'Infanzia | pionieridelfuturo.wordpress.com

In occasione dell'anniversario della scomparsa di Gianni Rodari (03/10/1920 - 14/04/1980).

Tratto dal libro di prossima divulgazione Pionieri del futuro - Una proposta pedagogica comunista

Non è facile parlare di Gianni Rodari, perché Gianni Rodari è stato molte cose ed ha inciso profondamente non solo nella cultura italiana, ma nella storia personale di milioni di bambini degli anni '60, '70' e '80, in Italia e nel mondo. 
I suoi libri, che ancora possiamo trovare diffusissimi in tutte le librerie italiani, sono alla base di un modo differente di intendere il rapporto tra adulti e bambini e tra i bambini e quel circolo virtuoso che lega la letteratura per l'infanzia con la vita sociale e la creatività di ognuno.
Tutto questo è stato possibile non solo grazie al grande talento di uno scrittore, uno dei maggiori dell' Italia del '900, ma grazie alla scelta che Rodari fece di militare nel partito comunista.

La sua adesione risale al 1944 e lo vide militante attivo nella lotta partigiana, poi funzionario e giornalista in varie testata legate o vicine al partito.
La sua adesione al progetto comunista visse dentro la storia del Partito Comunista Italiano, dentro ai suoi slanci e alle sue contraddizione e agli attriti. Fu un'adesione leale e che tenne uniti il riserbo e una rara autonomia intellettuale.
 Non era facile essere un intellettuale comunista nel partito comunista italiano, come non è mai facile essere un intellettuale e militare in un partito comunista, perché la lucidità della visione di alcune contraddizioni si deve coniugare al senso di responsabilità e alla consapevolezza delle grandi opportunità che un partito comunista regala alla creatività umana, per la sua capacità non solo di analisi della realtà, ma di organizzazione, di ricaduta reale, tra le masse popolari, di ciò che è possibile realizzare.
 Gianni Rodari riuscì in questo difficile gioco di equilibrio.


Riuscì lì dove fallirono Vittorini e Calvino e soprattutto dove fallirono tanti intellettuali organici al partito, che non seppero mantenere viva la creatività, troppo preoccupati com'erano nel mantenere la loro sfera di influenza, il loro posto nel calderone di un'egemonia culturale comunista che fu più forma che sostanza e che si liquefece con straordinaria velocità nella parabola discendente che vide il PCI trasformarsi in PDS e liquidare l'esperienza comunista.
 Non fu il solo, certamente. Ma fu forse quello che seppe mantenere un'influenza più duratura sulla cultura italiana, proprio grazie alla sua scelta di occuparsi di quella letteratura minore che era la letteratura per l'infanzia. Perché occuparsi dell'infanzia permette ad uno scrittore di proporre ai suoi lettore – fin dai loro primi anni di vita – un rapporto peculiare tra lo strumento linguistico e la realtà.

 Lo strumento linguistico è per l'essere umano il più potente mezzo di creazione e di analisi del reale. Attraverso la parola noi nominiamo la realtà, facendola nostra, pezzo per pezzo e nelle sue relazioni. E sempre attraverso la parola noi possiamo dare intelligibilità ad ogni possibile cambiamento. Tutto ciò che attraverso altre funzioni immaginative possiamo intuire, prende una forma per noi più chiara attraverso la parola, acquista lucentezza. Tanto più quando la parola mantiene la sua capacità di creare immagini. Quando parole e immagini restano legate, si ricrea sempre la possibilità di dare concretezza al cambiamento, di dare una nuova possibilità al futuro, e questo insegnò Rodari ai suoi piccoli lettori; questo era l'intento dei suoi giochi di parole, della sua grammatica della fantasia: svelare tutti gli usi della parola a tutti voleva dire insegnare a immaginare mondi differenti, servendosi di quei ponti che legano le immagini - fatte di visioni, di suoni, di emozioni di ricordi - con le parole.


Le tecniche surrealiste che Rodari utilizzava e di cui scrisse con tanta generosità nella Grammatica della Fantasia, erano volte a questo scopo. Non erano solo un gioco e non erano un gioco come un'altro. Erano il modo che Rodari trovò perché i meccanismi della creatività umana, rivolti ad un cambiamento sociale collettivo e radicale, potessero sopravvivere ad una fase così contraddittoria come fu quella della seconda parte del secolo scorso, nel mondo ed in Italia.
 Furono parte del lascito che Rodari consegnò nelle mani di un'intera generazione e che è ancora vivo. Quel misto di allegria e di fiducia nella nostra capacità di costruire un mondo nuovo insieme agli altri, che riemergere quando torniamo a leggere le sue filastrocche.
 Ed è un mondo che può nascere perché basato su alcuni capisaldi morali, che Rodari tornò sempre ad evidenziare e che sono gli stessi che noi proponiamo: schierarsi contro la sopraffazione dell'uomo sull'uomo, contro lo sfruttamento, l'ignoranza e contro l'arroganza delle guerre, dell'imperialismo.

Gianni Rodari mantenne sempre fede a questa scelta, esprimendola nei modi più adeguati ad una realtà che cambiava e che gli proponeva spazi differenti d'azione. Anche per noi la sfida è questa: trovare la forma adeguata al presente per dare forza alle nostre convinzioni.
 Ma Gianni Rodari, per noi che ci apprestiamo a dar vita ai Pionieri del Futuro, è ancora qualcosa di più: fu l'autore del Manuale del Pioniere e si occupò dell'Associazione Pioniere d'Italia dirigendone il giornalino. Resta dunque uno dei nostri punti di riferimento più prossimi e originali, una fonte di ispirazione preziosissima e continua.

Nessun commento: