giovedì 9 aprile 2020

SEMPRE PIU' NECESSARIA L'USCITA DALLA NATO


FUORI L'ITALIA DALLA NATO!!! FIRMA QUI LA PETIZIONE | La Via di Uscita
Saltuariamente salta fuori la domanda nono solo sulla convenienza a rimanere nell'organizzazione della NATO(vedi:madn settantanni-dinfamia )ma quantomeno se tale congrega di assassini(noi compresi,un bel posto in prima linea ce l'abbiamo)e guerrafondai abbia la necessità di esistere(alcuni direbbero esistere ancora,molti sarebbero del parere se mai fosse stata utile).
Ma visti i tempi con la caduta del blocco sovietico per quello che era dopo la seconda guerra mondiale ecco che due calcoli si dovrebbero farli,nell'articolo di Contropiano(ma-se-chiediamo-aiuto )sono poste cifre riguardo le nostre spese militari e quanto destiniamo annualmente alla Nato,numeri enormi che da sempre diciamo che sarebbe meglio spendere in situazioni più critiche e vicine a noi soprattutto in queste settimane.
Facendo un giro in rete perché le cifre non corrispondono mai,diciamo che 80 milioni di Euro compresi sia gli emolumenti destinati agli Stati membri del Patto Atlantico che quelli per gli armamenti nostrani e spese per l'esercito e simili siano sull'esatto milioncino in più e meno,e la percentuale dell'incidenza sul Pil sia attorno all'1% abbondante sono un'enormità di miliardi di Dollari(le cifre raccolte sono di questa valuta e di Euro).
I primi aiuti nell'emergenza coronavirus giunti da Cuba,Russia e Cina,paesi alieni alla Nato,mentre l'Ue latita ancora oggi nonostante le belle promesse,ecco che la"santa alleanza militare"è un lusso che non ci conviene mantenere visto che sono soldi buttati via,che arricchiscono in primo modo gli Usa,guarda caso quella che sputtana alla grande le nazioni sovracitate,e che davvero sarebbero indispensabili a tutto fuorché alla guerra.

Ma se chiediamo aiuto a Cuba, alla Cina, alla Russia, cosa ci stiamo a fare nella NATO?

di  Angelo Baracca 
Il nostro paese sta colando a picco non per l’attacco di eserciti poderosi armati fino ai denti, ma di un nemico microscopico, invisibile, pervasivo. Per gli eserciti, siamo membri della NATO, abbondiamo di basi militari e bombe atomiche sul nostro suolo, siamo coinvolti in mega-esercizi militari (solo messi in ginocchio dal virus ci siamo ritirati dall’ultima, bellicosa esercitazione). Siamo anche nella UE. Ma nessuno dei nostri “alleati”, i quali per lo statuto dell’OTAN (perché siamo il solo paese latino che usa l’acronimo NATO, che in italiano non vuole dire nulla) sono tenuti a intervenire se fossimo attaccati militarmente, proprio nessuno, ha mosso un dito mignolo per aiutarci in questo tragico frangente (pur tenendo conto che molti hanno le loro gatte da pelare).

E allora? Allora abbiamo chiesto aiuto ai “nemici”! Le giravolte sono tradizionalmente il nostro forte. In tempo di guerra guerreggiata sarebbe alto tradimento. Ed ecco, riceviamo soccorso da Cuba, dalla Cina, dalla Russia: il peggio immaginabile per l’OTAN! Ma allora sembra veramente singolare che nessuno ponga una buona volta la domanda: MA COSA CI RESTIAMO A FARE NELL’OTAN-NATO?

A me sembra incredibile, paradossale, che a nessuno venga questo dubbio.

Perché – vediamo – che cosa ci “costa” essere membri dell’OTAN-NATO? Se per lo meno fosse gratis, ma invece ci costa, e molto salato: soldi e mezzi che, proprio in questa occasione, servirebbero maledettamente al nostro servizio sanitario!

Per renderci conto di “OTAN-NATO quanto ci costi?!” è sufficiente un paragone elementare, che però non ho mai sentito fare da nessuno.

Proprio ai nostri confini ci sono due paesi che non aderiscono all’OTAN-NATO, non San Marino o Monaco, non paesi sottosviluppati (con tutto il rispetto): l’Austria e la Svizzera. Mamma mia, forse correrà un brivido per la schiena, che rischi corrono a non avere l’«ombrello» dell’OTAN-NATO! E invece no. Anche nei periodi peggiori dei sanguinosi attentati ne sono rimasti fuori: perché? Oibò, un dubbio, non sarà perché non hanno contingenti militari all’estero, nelle zone delle (nostre) guerre?

Ma se fosse solo questo (e già non è poco, anche perché le missioni militari all’estero ci costano non pochi soldini). Diamo un’occhiata al loro budget militare, tenendo conto che l’Italia ha una spesa militare di oltre 26 miliardi di dollari, che è circa 1,3% del nostro PIL.

Per l’Austria, il PIL è stato all’incirca di 418 – 456 miliardi di dollari nel 2017 e 2018, a fronte di una spesa militare di circa 3,140 miliardi nei rispettivi anni: all’incirca lo 0,7% del PIL, grosso modo la metà rispetto all’Italia. E si che da qualche anno l’Austria si è data governi decisamente di destra.

Per la Svizzera, con un PIL di circa 740 miliardi di Dollari nel 2018, ha speso per la Difesa circa 4,7 miliardi di dollari, ossia circa 0,64% del PIL.

Gli austriaci e gli svizzeri tremeranno alla sola idea di subire un attacco militare (si, ma da chi?!).

Certo questo paragone è semplicistico: bisognerebbe esaminare in dettaglio la struttura dei sistemi militari di questi paesi, ad esempio in Svizzera ha una singolare struttura (brevemente da Internet: Fondamentalmente l’Esercito svizzero è organizzato secondo il principio di milizia e si basa sull’obbligo di prestare servizio militare per tutti i cittadini svizzeri; “La Svizzera non ha un esercito, la Svizzera è un esercito”. Può certo non piacere).

Si deve aggiungere che l’OTAN-NATO ci chiede da tempo di aumentare la spesa militare, arrivando almeno al 2% del PIL, che vorrebbe dire spendere 40 miliardi per la Difesa: col che saluteremmo per sempre il rilancio della Sanità, dei Servizi Sociali, dell’Istruzione, della Ricerca! Ma poveri, malati e ignoranti va benissimo per l’OTAN-NATO, purché armati fino ai denti, contro chi non si sa … oppure si sa benissimo, contro i soli paesi che oggi ci aiutano! Ci confermiamo voltagabbana.

PS – Del resto ecco come il segretario generale dell’OTAN-NATO Jens Stoltenberg si dimostra premurosa verso gli alleati: diciamo in coro “Ma quant’è buono lei!”

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