lunedì 30 settembre 2013

I COMPAGNI DI HERRIRA LIBERI SUBITO!

Stamattina in maniera simultanea la polizia fascista spagnola ha fatto irruzione in molte sedi del'organizzazione basca di Herrira,che da tempo lavora per i diritti dei presos politici di Euskal Herria,arrestando diciotto compagni e chiudendo alcune delle sedi violate.
L'articolo preso da Infoaut(il link con un video di Ateak Ireki:http://www.infoaut.org/index.php/blog/conflitti-globali/item/9127-retata-contro-herrira-arresti-e-perquisizioni-in-varie-città-basche )spiega del come la Guardia (In)Civil dietro gli ordini della merdosa Audencia Nacional abbia fatto irruzione pressoché dappertutto in tutte le provincie del territorio basco,dietro il permesso del giudice Velasco,un altro bastardo della stessa specie di Garzon.
La risposta degli abitanti di Euskal Herria non si è fatta attendere e già oggi pomeriggio e stasera sono state indette manifestazioni in tutto il territorio in solidarietà e sostegno verso gli arrestati che svolgono un prezioso lavoro per quanto riguarda la dispersione dei prigionieri politici,gente con le palle che mettono la faccia operando volontariamente(vedi anche:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2013/06/eushal-preso-eta-iheslariak-etxera.html ).
La retata ha coinvolto anche l'informazione di Internet con siti e profili di social network chiusi dalle autorità del cazzo di Madrid,e questa notizia deve fare lo stesso il giro del mondo e deve avere un giusto rilievo per denunciare nuovamente il clima di tormento e di terrore che lo stato spagnolo attua verso i Paesi Baschi.

Retata contro Herrira. Arresti e perquisizioni in varie città basche.

Imponente operazione di polizia nelle strade basche quest'oggi. A metà mattinata la guardia civil ha iniziato una retata contro il movimento popolare Herrira che da anni lavora per i diritti dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche. Diverse sedi sono state perquisite, almeno 18 persone arrestate. L'operazione ordinata dalla sezione numero 6 del Tribunale Nazionale e diretta dal giudice Eloy Velasco è stata ufficializzata attraverso una dichiarazione del Ministero degli Interni spagnolo. All'interno dell'ordinanza che ha autorizzato le perquisizioni e gli arresti di questa mattina si specifica che gli arrestati sono accusati di “apologia al terrorismo” e “integrazione e finanziamento a banda armata”.
La retata è stata condotta simultaneamente in diverse città dei Paesi Baschi, come Hernani, Bilbao, Gasteiz, dove centinaia di persone si sono riunite sotto le sedi per esprimere il proprio appoggio a Herrira e agli arrestati. Non solo perquisizioni, la successiva chiusura dei locali di Herrira e detenzioni: con la stessa ordinanza, l'Audencia Nacional ha autorizzato la chiusura di 32 profili Twitter, 125 profili di Facebook e 38 pagine web e il blocco del contro corrente bancario di Herrira.
Un'operazione in grande stile come non si vedevano da tempo nelle strade dei Paesi Baschi. Dietro alla retata di questa mattina, è evidente come la magistratura e le istituzioni affini, vogliano dare continuità al vecchio teorema “tutto è ETA”, e altrettanto evidente è come il giudice Velasco rappresenta la macchietta di colui che ideò e diede il via a tale teorema: il giudice Baltasar Garzon, noto ai più per aver emesso un mandato di arresto nei confronti di Pinochet, noto alla storia dei Paesi Baschi invece per aver portato avanti una dura politica repressiva nei confronti del movimento indipendentista basco. La retata di oggi è da inquadrare all'interno di una fase di risoluzione del conflitto (che ora più che mai sembra essere unilaterale) in cui l'organizzazione armata ETA ha dichiarato un cessate al fuoco permanente e si è dichiarata propensa, attraverso un comunicato di due giorni fa, al disarmo.
Intanto, per dimostrare solidarietà agli arrestati e al movimento Herrira, nella giornata di oggi sono state convocate numerose mobilitazioni a Baiona, Gasteiz, Donostia, Hernani, Pamplona e domani a Leioa. Ancora una volta per ribadire che non saranno né gli arresti, né le ordinanze giudiziarie a cancellare la solidarietà nei confronti dei prigionieri politici baschi, che piaccia o no al ministro degli interni e alle marionette che siedono nei banchi dei tribunali spagnoli.

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