martedì 10 settembre 2013

QUARANT'ANNI DAL GOLPE CILENO

L'esaustiva,interessante raccolta di articoli presa dal sito"antifa.org"racconta dell'anniversario di domani della sanguinosa data del golpe avvenuto quarant'anni fa in Cile dove la Repubblica del Presidente Salvador Allende fu annientata da un manipolo di militari guidato da Augusto Pinochet che instaurarono una dittatura fascista.
E da quella data in tutto il centro e sud America fu un susseguirsi di golpe tutti pilotati dagli Stati Uniti con la Cia gran burattinaia di tutte le marionette che si sono trovate come dei fantocci a capo di numerosi Stati tra gli anni settanta e ottanta,situazione cambiata negli ultimi decenni con le rivolte popolari e le rivoluzioni che hanno sconfitto la maggior parte di quelle tirannie.
Qui sotto sono descritti i tremendi momenti di quella data lontana nel tempo ma che bisogna tenere viva nella memoria affinché tali atti non possano più accadere,con l'estremo gesto di Allende rimasto da solo nel suo ufficio del palazzo presidenziale de"La Moneda"e morto suicida,e da lì fu un lungo susseguirsi di soprusi e di morte che per anni caratterizzarono la vita di milioni di cileni.

11 settembre 1973 Golpe cileno e morte di Salvator Allende ·
La storia commemora anche un altro crimine contro l'Umanità

11 settembre 1973: Golpe Militare in Cile

Quel giorno le Forze Armate del Cile guidate dalle più alte autorità, misero in atto un colpo di stato militare che è ormai ricordato come il momento in cui terminò la Democrazia cilena.
10 settembre 2011 - Ernesto Celestini
Fonte: El Mundo e Educar Chile

In quel giorno Salvador Allende, Presidente della Nazione, decise di immolarsi nel mezzo del bombardamento che aveva come obiettivo La Moneda.

Allende
Con questo atto, che lo stesso presidente Allende definì "sacrificio", la sua figura può essere considerata come martire caduto a difesa del fenomeno culturale e sociale, proposto dai partiti della sinistra. Con Allende morto, e dopo che i militari avevano occupato e immobilizzato il paese mettendolo in stato di assedio, venne dichiarata una giunta militare governativa composta da Augusto Pinochet, José Toribio Merino, Gustavo Leigh e Cesar Mendoza. Il golpe militare messo in atto nel paese, fu presentato alla cittadinanza come un ordine temporaneo che avrebbe rapidamente lasciato il posto alla creazione di un governo legittimamente eletto ma che restò al governo del Paese per altri diciassette anni. Durante questo periodo, il paese subì cambiamenti sociali epocali dal punto di vista culturale ed economico, instaurando una politica repressiva attuata dal governo che costò al Cile decine di migliaia di vite umane.

La dittatura di Pinochet
Cosa accadde dopo il colpo di stato?


Dopo il colpo di stato del settembre 1973, Pinochet instaurò in Cile un regime ferreo e sanguinoso, che provocò la morte o la scomparsa di migliaia di persone e causò la fuga di un milione di persone che cercarono rifugio principalmente in Europa. Il dittatore continuò a governare il paese fin quando fu costretto a indire un plebiscito, che perse, ma sopravvisse a qualsiasi tentativo della Giustizia di farlo rispondere per i crimini commessi contro il suo paese.

Pedagogia del terrore

L'11 settembre 1973 la sanguinaria dittatura che fu imposta al Cile concluse un periodo durato 150 anni di storia repubblicana e si impose occupando tutte le istituzioni del paese con cariche nominate direttamente dal regime, tanto da cambiare profondamente le condizioni di vita di tutti i suoi abitanti. Negli occhi di tutti i cileni rimarrà per sempre l'immagine della Moneda, il Palazzo presidenziale, in fiamme, lo stadio trasformato in lager per rinchiudere i prigionieri politici e i roghi con cui furono bruciati migliaia di libri definiti "pericolosi"

Lo stesso giorno del colpo di stato, i comandanti in capo, con Pinochet in testa, formarono una giunta militare, dichiararono che era in atto una "guerra civile" nel paese e decretarono lo stato di assedio ed il coprifuoco che furono prorogati, fatta eccezione per brevi periodi, fino al 1987.
Pinochet esercitò il potere con pugno di ferro fino al 1990, anno in cui introdusse un modello neoliberista ad oltranza che, anche se salvò l'economia, secondo dati ufficiali, lasciò in povertà più di cinque milioni di persone. Ci sono testimonianze che affermano che le forze militari continuamente presenti in strada, gli elicotteri che sorvolavano le città di notte, gli arresti alla luce del giorno, contribuirono a instaurare una "pedagogia del terrore".
Come eredità politica, comunque, Pinochet ha lasciato una Costituzione ancora oggi, in vigore e vari grovigli autoritari che i governi democratici non sono ancora riusciti a sbrogliare, come la carica di senatore a vita, che servì al dittatore per evitare di fare i conti con la storia. Nel 1988, dopo aver negoziato con alcuni settori che si opponevano alla dittatura, Pinochet indisse un plebiscito con cui voleva legittimare il suo governo.
Persee la sua sconfitta segnò la fine di una dittatura sanguinosa.

La Carovana della Morte Chile 73

Nel mese di ottobre 1973, una delegazione militare guidata dal generale Arellano Stark percorse tutto il con un elicottero Puma. Furono i giorni della Carovana della Morte. A questa sinistra 'delegazione' si attribuirono settantacinque omicidi, la maggioranza leader politici e sindacali, con la cui morte si voleva scongiurare una più che probabile opposizione che si sarebbe sollevata nei primi mesi del regime di Pinochet. Il dittatore sicuramente "conosceva" tutte le loro attività, infatti, non chiese di indagare sulle loro abitudini. Una volta perso il potere politico, si fece scudo della sua posizione di senatore a vita per sottrarsi all’azione della giustizia.

Stati Uniti: L'indifferenza è nella memoria

Gli Stati Uniti cercano di lasciarsi alle spalle il ricordo dell’anniversario del colpo di stato di Pinochet. Washington, che ha riconosciuto, anche se in modo molto tiepido, il suo coinvolgimento con i preparativi del golpe, ha ormai una commemorazione ben più viva nella mente degli americani e può far scorrere gli anniversari con discrezione. Il paese ha rivelato poco a poco, anche se in forma parziale, migliaia di documenti, alcuni dei quali mostrano un chiaro sostegno per l'opposizione di Allende e del collegamento con alcuni degli autori del colpo di stato, prima ancora della nomina di Allende alla presidenza. I documenti rivelano anche che gli Stati Uniti erano a conoscenza anche di un coordinamento tra il Cono Sud per la soppressione degli avversari oltre i confini: Operazione Condor.

Operazione Condor

Famigliari dei desaparecidos Nei primi anni '90 in Paraguay si sono trovati dei documenti della polizia segreta politica paraguaiana. Questi documenti, detti "archivi del terrore", rivelarono un piano machiavellico ordito nel '70 dai servizi di sicurezza militari dei regimi-dei paesi del Cono Sud : Argentina, Cile, Brasile, Paraguay, Uruguay e Bolivia per farla finita con gli oppositori delle loro dittature: "le sinistre, i comunisti e i marxisti".

Desaparecidos de Chile
Anche se alcuni governi hanno negato l'esistenza di questo piano, i documenti decodificati della CIA indicano il contrario. Alcune organizzazioni per i diritti umani stimano che questa operazione abbia prodotto circa 30.000 vittime e molte di queste erano cilene. Come già detto, è stato stimato che oltre un milione di persone abbia lasciato il Cile dopo il colpo di stato militare del 1973. Tra gli esiliati numerosi sono stati i casi di suicidio, nevrosi e depressioni. Ancora oggi, 800.000 cileni che vivono all'estero, alcuni dei quali fuggiti durante la dittatura, cercano di recuperare la loro nazionalità.

Pinochet sopravvive

La personalità di Augusto Pinochet rimane ancora nascosta dietro i suoi occhiali scuri ed è rimasta nascosta anche dietro i tanti cavilli legali e burocratici con cui ha evitato di pagare, per i crimini contro il suo popolo, fino alla morte. Il suo aspetto che appariva scheletrico e malato a Londra durante la sua detenzione per ordine del giudice spagnolo Baltasar Garzon, era tutto il contrario di quello che mostrò al suo arrivo a Santiago, 503 giorni dopo. Quando il Boeing 707 delle Forze Armate, che lo aveva riportato nel suo paese, atterrò in Cile, abbandonò la sua sedia a rotelle che aveva usato fino a quel momento per qualsiasi movimento e si alzò attraversando la pista dell’aeroporto, come risorto.

"La storia dimostra che i dittatori non finiscono bene", dichiarò Pinochet alla rivista The New Yorker, prima della sua morte. Ma non è sempre vero.
Note:

Gli orrori della storia non cessano mai e a volte tornano a ripetersi, tanto che in certi casi la nostra memoria stenta a trattenerli tutti.
Può anche succedere che alcune date vengano commemorate nel pensiero di un evento tanto drammatico e spettacolare che difficilmente la mente umana potrà dimenticarlo.
Come può anche succedere che, nella stessa data, si stenti a ricordare un altro evento meno determinante nella scena politica mondiale ma che ha profondamente cambiato la vita di milioni di uomini, facendo diventare tristemente comprensibile in tutto il mondo il significato di una parola "desaparecido".
Tradotto da Ernesto Celestini per PeaceLink . Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte (PeaceLink) e l'autore della traduzione.
N.d.T.: Sintesi di due articoli. Un primo tratto da El Mundo del 5 settembre 2003, dal titolo "¿Qué ocurrió tras el Golpe?"; un secondo tratto dal portale Educar Chile del 2005, dal titolo "11 de septiembre de 1973: Golpe Militar en Chile".

http://www.peacelink.it/latina/a/34668.html

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I morti dell’11 settembre...1973

Tratto da www.socialpress.it – Fonte www.siporcuba.it

11 settembre.
Oltre 30.000 morti accertati.
Oltre 600.00 persone torturate.
Questi sono i numeri principali del 11 settembre 1973, una data troppo spesso dimenticata e poi sorpassata dalla capacità mediatica del 11 settembre 2001.

Il golpe del 11 settembre 1973 portò al potere Pinochet con l’esplicito aiuto e contributo determinante degli USA.

Alcune informazioni utili per non dimenticare
Dietro il Golpe dell’11 settembre la CIA
Uno scoop del New York Times denunciò che l’amministrazione Nixon aveva finanziato attività della Cia in Cile contro il regime di Allende.

L’8 settembre 1974, il New York Times rivelò che, secondo una testimonianza resa il 22 aprile dello stesso anno da William Colby, direttore della Cia, di fronte alla Sottocommissione dei servizi armati sull’intelligence della Camera dei rappresentanti, l’amministrazione Nixon avrebbe stanziato oltre otto milioni di dollari per le attività della Cia contro il regime del presidente Salvador Allende. Le operazioni di intervento, secondo Colby, erano state approvate in blocco dalla Commissione dei quaranta, un quadro di comando di alto livello addetto all’approvazione dei piani di sicurezza guidati da Henry Kissinger, segretario di Stato degli Stati Uniti, e furono considerate come prova schiacciante delle tecniche di sovvertimento di altri governi attraverso lo stanziamento di fondi.

Il primo presumibile coinvolgimento degli Stati Uniti contro Allende avvenne nel 1964, allorché tre milioni di dollari vennero stanziati in aiuto del Partito cristiano democratico il cui candidato alle elezioni presidenziali, Eduardo Frei Montalva, sconfisse Allende. Ulteriori somme di denaro si dice siano state finanziate negli anni seguenti, compresi cinquecentomila dollari nel 1970 donati alle forze anti-Allende prima delle elezioni presidenziali, finanziamento poi culminato nel milione di dollari stanziati, nel 1973, come parte della campagna per "destabilizzare" il regime di Allende. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 16 settembre, il presidente Ford difese l’operato statunitense in Cile in quanto teso «agli interessi del popolo cileno e, sicuramente, ai nostri interessi», ma negò che gli Stati Uniti fossero stati coinvolti nel sovvertimento del regime del presidente Allende. Di seguito, affermò che gli sforzi dell’America erano tesi a «preservare i giornali e i partiti di opposizione» che, presumibilmente, il presidente Allende cercava di annientare.

Kissinger, nella testimonianza del 19 settembre resa di fronte alla commissione di inchiesta del senato sulle relazioni internazionali, ebbe a ripetere che il coinvolgimento della Cia era stato autorizzato unicamente per preservare i partiti politici e i giornali minacciati dal regime. Mentre il segretario di Stato in un’occasione precedente nel 1974 aveva affermato innanzi al Congresso: « la Cia non ha avuto nulla a che fare con il golpe, per quanto ne so e credo», un portavoce del dipartimento di Stato il 29 settembre aveva notato che Kissinger presiedeva una commissione composta da quaranta membri e che generalmente le decisioni erano prese all’unanimità.
Secondo le fonti dei servizi segreti citate in un altro articolo comparso sul New York Times il 19 settembre, gran parte del denaro autorizzato dalla Cia per attività in Cile venne usato nel 1972 e nel 1973 per sostenere gli scioperi anti-Allende, in particolare lo sciopero dei camionisti del 1972. Tuttavia, le fonti insistevano sul fatto che scopo della amministrazione Usa non era stato quello di ribaltare il governo Allende, e poneva l’accento sul fatto che la richiesta da parte della confederazione dei camionisti nell’agosto 1973, un mese prima del golpe, per un incremento dei fondi d’aiuto, era stata rifiutata dalla Commissione dei quaranta, anche se non si negava la possibilità di "futuri stanziamenti a favore del sindacato dei camionisti".

Il New York Times del 20 ottobre di nuovo pubblicò l’informazione secondo cui la Cia , sei settimane prima del golpe contro Allende, aveva cercato di finanziare il Partito nazionale di destra.

("Keesing’s Contemporary Archives", 12-18 maggio 1975)

Chi era Pinochet?
Il Generale Augusto Pinochet, nato nel 1915, è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti, religiosi, studenti e operai.

Ma, a proposito del ruolo della chiesa cattolica romana in questa immane tragedia...
A oltre 30 anni dal golpe, la legittimazione più calorosa arrivò al dittatore Augusto Pinochet dalle stanze del Vaticano.
18 febbraio 1993: la privatissima ricorrenza delle sue nozze d’oro viene allietata da due lettere autografe in spagnolo che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano.

«Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine", scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, "con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II».
Ancor più caloroso e prodigo di apprezzamenti è il messaggio di Sodano, che era stato nunzio apostolico in Cile dal ’77 all’88, e che nell’87 aveva perorato e organizzato la visita del papa a Santiago, trascurando le accese proteste dei circoli cattolici impegnati nella difesa dei diritti umani.

Il cardinale scrive di aver ricevuto dal pontefice «il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l’autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza». E aggiunge: «Sua Santità conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile». E conclude, riaffermando al signor Generale "l’espressione della mia più alta e distinta considerazione".
Non esistono morti di serie A e serie B ma solo morti, la differenza è che alcuni di loro sono morti anche nella nostra memoria

http://www.disinformazione.it/11settembre1973.html

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