Il campionissimo di ciclismo Gino Bartali,uno tra i corridori più forti e vincenti di sempre,ha avuto l'onore di essere stato giudicato degno di entrare nel"Giardino dei giusti tra le nazioni"di Gerusalemme,il primo e più importante luogo di commemorazione di tutte le persone che si sono prodigate in più modi a salvare migliaia di ebrei perseguitati dalla folle ideologia nazista durante il vergognoso periodo dell'Olocausto.
A dir la verità già da anni si sapeva di queste azioni di Bartali volte a salvare circa ottocento persone durante le seconda guerra mondiale quando per quasi un anno vista l'inattività per via della guerra lavorò come ciclista e si allenava occultando documenti e fotografie che servivano per falsificare i documenti di tutti quegli ebrei che per il coraggio del campione nello sport e nella vita ebbero salva la loro vita.
Lo stesso Bartali fu costretto poi a vivere da latitante per cinque mesi fino alla fine del conflitto perché ricercato dalla polizia fascista che aveva scoperto il contrabbando del materiale che finiva in una stamperia clandestina.
L'articolo di"Gonews.it"(http://www.gonews.it/articolo_223376_Gino-Bartali-Giusto-tra-le-nazioni-Riconosciuto-il-suo-impegno-favore-degli-ebrei-REAZIONI.html )parla della notizia,del fatto che Bartali era già stato presente di altri giardini della commemorazione e della memoria simili raccogliendo alcune testimonianze di persone aiutate e ancora in vita e reazioni dei parenti e di personalità varie.
Il sacrario della Memoria di Gerusalemme ha concesso al grande ciclista fiorentino l'inserimento nello speciale elenco. Portava documenti 'caldi' nella sua bici
Gino Bartali, il grande campione di ciclismo, è stato dichiarato 'Giusto tra le nazioni' da Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme.
Lo si legge sul sito dell'organizzazione. La decisione riconosce l'impegno di Bartali a favore degli ebrei perseguitati in Italia.
Yad Vashem spiega che Bartali, ''un cattolico devoto, nel corso dell'occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'Arcivescovo della citta' cardinale Elia Angelo Dalla Costa''.
Ques'ultimo e' stato gia' riconosciuto Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem.
''Questa rete ebraico-cristiana, messa in piedi a seguito dell'occupazione tedesca e all'avvio della deportazione degli ebrei, ha salvato - prosegue Yad Vashem - centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto controllo italiano, principalmente in Francia e Yugoslavia''. Bartali ha agito ''come corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti e tra questi il rabbino Cassuto''.
Yad Vashem ha infine annunciato che in onore di Bartali si terra' una cerimonia in Italia in una data ancora da stabilire.
La moglie di Gino Bartali e il figlio Andrea sono felicissimi che il grande campione sia diventato Giusto tra le nazioni. ''E' una cosa magnifica", ha affermato Andrea che ha detto di aver appreso la notizia dall'ANSA.
"Aspettavamo questa notizia già da qualche tempo, soprattutto dopo che un mese fa hanno fatto giusto tra le nazioni il cardinale Elia Dalla Costa", ha aggiunto.
"Saperlo proprio oggi quando qui a Firenze sono iniziati i Mondiali di ciclismo ha un significato enorme", ha detto ancora il figlio di Bartali.
La famiglia di Bartali era stata invitata già nelle settimane scorse a Gerusalemme dal governo israeliano per il mese di ottobre quando si terrà una gran fondo di ciclismo intitolata a Gino Bartali.
Costretto a lavorare come riparatore di ruote di biciclette, risulta che Bartali, fra il settembre 1943 e il giugno 1944, si sia adoperato in favore dei rifugiati ebrei, compiendo numerosi viaggi in bicicletta dalla stazione di Terontola-Cortona fino ad Assisi, trasportando documenti e foto tessere nascosti nei tubi del telaio della bicicletta affinché una stamperia segreta potesse falsificare i documenti necessari alla fuga di ebrei rifugiati, tanto che nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferì la medaglia d'oro al merito civile per aver salvato «circa 800 cittadini ebrei».
Ricercato dalla polizia fascista, sfollò a Città di Castello, dove rimase cinque mesi, nascosto da parenti ed amici.
RENZI: "Il modo più serio di dare un senso ai Mondiali di ciclismo"
La decisione di Yad Vashem di dichiarare Gino Bartali Giusto tra le Nazioni ''è una scelta che commuove Firenze, è il più bel regalo alla città ed il modo : così il sindaco di Firenze Matteo Renzi all'ANSA. Proprio l'11 agosto scorso, in occasione delle celebrazioni della Liberazione di Firenze Renzi, con il rabbino del capoluogo toscano Joseph Levi, aveva auspicato il pronunciamento sul campione.
''Il ciclismo in Toscana - ha aggiunto Renzi - è un'esperienza di vita e ha formato uomini, oltre che campioni, come Bartali che rischiava la pelle per salvare gli ebrei. Abbiamo voluto qui i mondiali pensando a figure come lui, perché rende esplicito che non sono solo una competizione sportiva ma per Firenze l'occasione di affermare la propria identità di valori. Bartali - ha poi detto Renzi - diceva che era 'tutto sbagliato tutto da rifare', ma poi si metteva al lavoro. Era un brontolone col cuore grande, come tutti i fiorentini".
Il Museo Bartali pronto a far festa
L'Associazione Amici del Museo Gino Bartali, appresa stamani, direttamente dal figlio Luigi, la notizia del conferimento al "grande Gino" dell'ambìto riconoscimento di "Giusto fra le Nazioni" promuove per giovedì prossimo 26 settembre, alle ore 10,30 - presso lo stesso Museo - una iniziativa per festeggiare e divulgare a soci, simpatizzanti e concittadini la grande notizia.
Per tutti, per chi ha già avuto modo di vederlo e soprattutto per coloro che ancora non hanno visitato il Museo, sarà un occasione per riammirare i preziosi cimeli esposti.
Luigi Bartali, insieme al presidente dell'Associazione, Andrea Bresci, ricordano che, oltre che per questa occasione il Museo del Ciclismo rimane aperto, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00 tutti i giorni della settimana dello svolgimento dei Mondiali.
Venerdì e sabato prossimo il Museo resterà aperto ininterrottamente fino alle ore 22,00.
Luigi Bartali, insieme al presidente dell'Associazione, Andrea Bresci, ricordano che, oltre che per questa occasione il Museo del Ciclismo rimane aperto, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00 tutti i giorni della settimana dello svolgimento dei Mondiali.
Venerdì e sabato prossimo il Museo resterà aperto ininterrottamente fino alle ore 22,00.
'Sono vivo perché Bartali ci nascose in cantina'
"Gino Bartali è stato un campione immenso, sui pedali e nella vita. Il riconoscimento dello Yad Vashem è il giusto premio per una vicenda umana esemplare": lo afferma Guido Vitale, direttore della redazione di Pagine Ebraiche, il mensile dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane protagonista di rivelazioni inedite sul coraggio del ciclista durante il nazifascismo.
A partire dalla testimonianza di Giorgio Goldenberg, il piccolo ebreo fiumano che ad Adam Smulevich raccontò di essere stato nascosto in un appartamento di proprietà del campionissimo in via del Bandino a Firenze. "Sono vivo perché Bartali ci nascose in cantina", spiegò Goldenberg, 81 anni, oggi residente in Israele a Kfar Saba. Arriva da Pagine Ebraiche anche la testimonianza di Giulia Donati, 91 anni, nascosta da due sorelle a Lido di Camaiore. Solo incidentalmente, come raccontato al mensile Ucei, non poté beneficiare dell'azione di staffetta clandestina di documenti falsi portata avanti da Bartali nel centro Italia.
Stefanai Saccardi: “Rende merito a un grande campione e a un grande uomo”
“Una scelta che ci riempie di soddisfazione, che rende merito non solo a un grande campione, ma soprattutto a un grande uomo e che cade in un momento particolarmente importante per la nostra città”. E’il commento del vicesindaco e assessore allo sport Stefania Saccardi una volta appresa la notizia che Gino Bartali è stato dichiarato da Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme, “Giusto fra le nazioni”.
“Bartali – dice ancora il vicesindaco Saccardi – vede riconosciuto il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati in Italia. Da grande campione qual era utilizzò la sua fama per nascondere falsi documenti e carte nella sua bicicletta e portandoli in vari luoghi durante i suoi allenamenti. Lo scorso 11 agosto, giorno della liberazione di Firenze, il sindaco Renzi lanciò l’appello affinché ‘Ginettaccio’ potesse essere insignito di questo riconoscimento. Ebbene oggi questo diventa realtà e la ribalta dei mondiali di ciclismo che ospitiamo nella nostra città, amplificherà più che mai questo momento”.
Giocoli (Noi con Matteo Renzi): Nel 2006 la consigliera aveva promosso la posa di un albero dedicato al campione nel Giardino dei Giusti
Gino Bartali è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme. L’importante riconoscimento è stato attribuito al campione italiano per aver attivamente contribuito a salvare la vita di molti ebrei durante l’occupazione nazista. Come si legge nelle motivazioni dell’Istituto, Gino Bartali si è messo al servizio di una rete ed ha agito “come corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, con la scusa dei suoi allenamenti”.
Esprime grande soddisfazione la capogruppo di Noi con Matteo Renzi Bianca Maria Giocoli, che nel 2006 aveva promosso la posa di un albero dedicato a Bartali nel “Giardino dei Giusti”, nei giardini del Parnaso in via Trento.
“Si tratta di un riconoscimento internazionale, il più importante, che giunge proprio nei giorni dei Mondiali di Ciclismo nella sua città: non possiamo che dirci entusiasti – ha dichiarato Giocoli –. E la nostra è una doppia soddisfazione, per aver per primi voluto che Firenze riconoscesse il grande Ginettaccio come uno dei Giusti sette anni fa”.
Vannino Chiti: "Riconosciuto il suo impegno in prima persona"
''Il titolo di Giusto tra le Nazioni attribuito a Gino Bartali da parte di Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme,è un riconoscimento meritato ad un uomo di sport che si impegnò in prima persona per proteggere gli ebrei perseguitati dalla feroce dittatura nazifascista''.
Lo afferma Vannino Chiti, senatore del Partito Democratico.
''La Toscana - aggiunge - fu triste teatro di eccidi e rastrellamenti drammatici che provocarono morte e distruzione. Grazie all'impegno di donne e uomini come Gino Bartali fu possibile salvare la vita a diverse persone e costruire una cultura della libertà, della tolleranza e della democrazia che è a fondamento della nostra Costituzione e della Repubblica''.
Enrico Rossi: "Bartali campione anche nella vita"
"Un riconoscimento che premia il coraggio civile di uno dei più grandi uomini di sport della storia italiana. Un riconoscimento di cui la Toscana dev'essere orgogliosa, ma che fa bene a tutto lo sport, in tempi in cui è più facile che lo sport sia collegato ai cori razzisti degli stadi". Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi saluta la decisione dello Yad Vashem , il sacrario della Memoria di Gerusalemme, di proclamare Gino Bartali, il grande campione di ciclismo, Giusto tra le Nazioni, per il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati sotto l'occupazione nazista.
"Sono storie come quella di Gino Bartali che ci aiutano a tenere viva la memoria e a trasmetterla alle nuove generazioni, insegnando loro i valori della solidarietà e dell'impegno - sottolinea il presidente - Allo stesso tempo Bartali ci insegna che per essere davvero campioni nello sport bisogna essere anche campioni nella vita. E come toscano, mi sembra particolarmente bello che questa notizia arrivi proprio nei giorni in cui la Toscana ospita i Campionati mondiali di ciclismo, che ora si arricchiscono anche di un altro significato".
"Sono storie come quella di Gino Bartali che ci aiutano a tenere viva la memoria e a trasmetterla alle nuove generazioni, insegnando loro i valori della solidarietà e dell'impegno - sottolinea il presidente - Allo stesso tempo Bartali ci insegna che per essere davvero campioni nello sport bisogna essere anche campioni nella vita. E come toscano, mi sembra particolarmente bello che questa notizia arrivi proprio nei giorni in cui la Toscana ospita i Campionati mondiali di ciclismo, che ora si arricchiscono anche di un altro significato".
Nessun commento:
Posta un commento