martedì 22 giugno 2010

MINISTRO PER EVITARE NUOVAMENTE IL CARCERE


Come promesso nei giorni scorsi parlando dei crimanali clericopolitici Sepe e Lunardi ecco un altro personaggio che a dir la verità nella sua esistenza ha ricoperto sia l'incarico sacerdotale che quello di truffator-politico.
Aldo Brancher nasce come prete e grazie poi alle conoscenze avute in abito talare è riuscito a districarsi bene nei meandri della politica quando ha decisodi scendere in campo a fianco di Berlusconi,da buon azionista Fininvest tanto per rimarcare che per loro non ci sono"conflitti d'interesse"tra televisione e politica.
E' tutt'ora il tramite tra il Pdl e la Lega e questa sua nomina a ministro di un nuovo ministero,quello per l'attuazione del federalismo,placa gli animi ai leghisti più esagitati che vogliono dividere l'Italia non subito,da ieri:già in manette durante Tangentopoli risulta pluri indagato in diversi processi ancora oggi in vigore,tant'è che la sua nomina fa pensare troppo e male ad un suo dribblare il carcere per l'ennesima volta.
Da"Senza Soste"ecco un articolo che mette assieme pezzi da diverse testate giornalistiche,con la mia proposta che è caduta su un lavoro di Dario Ferri per"Giornalettismo"dove le vicende di questo criminale si sono intrecciate con Mokbel,Berlusconi,Fiorani e Galan,unendo politici di destra e pseudosinistra in un'orgia di inciuci che hanno finito per darlo in culo ai soliti poveretti.

Perle di una stagione politica: Brancher ministro .

Non è sfuggita al Sole 24 ore la doppia contingenza legata alla nomina di Aldo Brancher a ministro del federalismo.La prima è sicuramente, come dire, terrena. Brancher, che è uno stretto collaboratore di Berlusconi e un fedele della Lega, deve essere processato il 26 per il caso Fiorani-Antonveneta (quello dei furbetti del quartierino con i vertici dei Ds implicatati).Caso unico nel pianeta, a parte l'eccezione nordcoreana, per evitare il processo a Brancher lo si è fatto ministro. Usufruirà del legittimo impedimento. Visto che il caso Fiorani ha risvolti anche nel centrosinistra il silenzio ha regnato sovrano.La seconda contingenza è legata alla necessità di far finta di dare l'impressione di fare il federalismo. Il centrodestra non lo farà ma qualcosa, all'elettore del lombardo-veneto, bisogna racccontare. Al Sole che non sono stupidi l'hanno capito benissimo.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-06-19/poltrona-simbolica-coprire-difficolta-080400.shtml?uuid=AYmPhuzB

RICICLAGGIO: BRANCHER (PDL) DIETRO A MOKBEL?

In un’intercettazione il faccendiere neo-fascista fa il nome del parlamentare vicino a Berlusconi e Tremonti come "dominus" del movimento politico da lui guidato.Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – "Noi siamo un partito, il Partito federalista italiano… (Questa) è una richiesta fatta da Brancher e Brancher è il braccio destro di Berlusconi e Tremonti, praticamente l’uomo operativo che screma qualsiasi iniziativa e poi la porta avanti": È il 18 marzo 2008, un mese prima delle elezioni politiche del 13 e del 14 aprile 2008, quando Gennaro Mokbel parla al telefono dei suoi intenti politici e degli appoggi sui quali conta. E fa il nome di Aldo Brancher, poco conosciuto dal pubblico ma fondamentale canale di comunicazione di Silvio Berlusconi e "pontiere" storico tra Forza Italia e Lega Nord prima e dopo la nascita del Popolo delle Libertà, tanto da essere anche nominato sottosegretario nella legislatura 2001-2006.

CHI E’ BRANCHER – Ex prete, e soprattutto primo responsabile della pubblicità in Famiglia Cristiana, che sotto la direzione di Don Emilio Mammana ha aperto per la prima volta il giornale delle parrocchie alla vendita degli spazi, è dirigente del gruppo Fininvest dal 1982 al 1999, anno in cui decide di entrare a far parte di Forza Italia; l’elezione in parlamento arriva nel 2001, e per lui c’è anche un incarico istituzionale: diventa sottosegretario al ministero per le riforme e la devoluzione, ricoprendo anche formalmente il ruolo di cinghia di trasmissione tra il partito di Berlusconi e quello di Bossi, e arrivando anche a polemizzare duramente con il governatore del Veneto Giancarlo Galan in più occasioni.Anche lui, come molti, ha conosciuto il carcere: è rimasto per tre mesi a San Vittore durante Tangentopoli, e nell’occasione, ha raccontato Berlusconi, lui e Confalonieri pattugliavano il carcere per mettersi in comunicazione con lui. Brancher viene condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti: in Cassazione arriva la prescrizione per il secondo reato, mentre il primo viene depenalizzato dal governo Berlusconi, del quale faceva parte all’epoca. Rieletto nelle legislature successive, viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sulla scalata di Fiorani all’Antonveneta: la Procura trova un conto alla Banca Popolare di Lodi intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300mila euro in due anni.

FIORANI E GALAN - Disse Fiorani all’epoca: "Per Aldo Brancher, allora sottosegretario alle Riforme istituzionali e "pontiere" storico tra Forza Italia (il suo partito) e la Lega, avevo quantificato «una somma nel 2003 sul conto della moglie»; «100mila euro nel 2004 che ho consegnato in ufficio a Lodi per ringraziarlo per l’ attività in Parlamento per aiutare Fazio»; e «100mila euro nel 2005», curiosamente proprio gli stessi restituiti a Fiorani da Giorgetti.Più un incrocio complicato con Calderoli, allora ministro delle Riforme istituzionali: «200mila euro a Lodi quando ho consegnato la busta a Brancher che la doveva dividere con Calderoli". Sempre secondo Fiorani, infatti, "Brancher mi disse che doveva dividere con Calderoli perché il ministro aveva bisogno di soldi per la sua attività politica". Da segnalare anche la polemica che l’ha visto coinvolto qualche tempo fa insieme all’ormai ex governatore del Veneto Giancarlo Galan: "Purtroppo alleviamo avvoltoi nel cortile di casa, dalle parti di Bardolino. Ma abbiamo già dimostrato di avere ottima mira con la doppietta", disse Galan su di lui, reo di aver rilasciato al Corriere del Veneto un’intervista critica sul Pdl locale. Accuse accolte con sconcerto da Brancher: «È vergognoso che si debba assistere a questo livello di insulti».

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