giovedì 17 giugno 2010

COTA UOMO DI MERDA

Dopo qualche mese ecco che la categoria"neuro deliri"rivede ancora un altro pessimo elemento far parte di questa elite di personaggi degni di menzione in questo particolare gruppo che annovera gli uomini di merda più rappresentativi del paese.
Roberto Cota il neoeletto presidente della regione del Piemonte decisamente rientra tra questi aborti dell'umanità e questo articolo tratto da Indymedia.Piemonte ne è la conferma ed anzi non raccoglie nemmeno tutto il suo bestiario di dichiarazioni visto che questo articolo è stato scritto all'indomani delle ultime elezioni regionali.
Quindi dicharazioni come quelle che non tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti di essere curati alla pari delle altre persone(drogati,malati di mente,handicappati)non sono elencate,così come è accaduto nella regione gemellata di verde padano che è il Veneto.
Cota sei quello che di peggio che la razza umana possa generare,assieme ai tuoi fratelli Borghezio,Calderoni,Salvini e Prosperini,e tutta la gente che vi ha votato e che crede che la"razza Padana"sia superiore(!?)...merde siete e merde resterete!

Chi è Roberto Cota?

Chi è Roberto Cota? da un commento sullo stesso articolo : Curioso assai... mi risulta che Cota sia di origine pugliese, con un cognome che sembra dichiarare origini albanesi (ci sono molti Cota o Kota in Albania, pare che Kota in albanese significhi 'cosa da poco, inutile')... perché non regalargli lo splendido libro di Amin Malouf sull'identità?
Avvocato penalista, 42 anni, ha mosso i primi passi nella Lega Nord di Novara, dove è stato fra l'altro assessore alla Cultura. È stato segretario nazionale della Lega Nord Piemont, consigliere regionale, sottosegretario all'Attività produttive nei due governi Berlusconi, dal 2001 al 2006. Arrivato alla Camera per la prima volta nel 2006, nel 2008 è eletto capogruppo del suo partito.È candidato alla presidenza della Regione Piemonte.Da avvocato difende in tribunale i leghisti implicati nell'azioni più dure. Per esempio, le "camicie verdi" di Borghezio, che avevano dato fuoco ai materassi dove dormivano immigrati senza tetto a Torino, o i giovani che avevano bruciato il tricolore nella manifestazione di solidarietà al sindaco Monti. In quest'ultimo caso, Cota sostiene che bruciare una bandiera durante una manifestazione politica non sia un reato, ma "l'entrinsecazione di una libera manifestazione del pensiero", e nella situazione specifica soltanto "una protesta contro un provvedimento ritenuto ingiusto". (25 maggio 2001).
Raramente Roberto Cota si lascia andare a toni e gesti forti, ma questo non fa di lui, nell'ambito leghista, un moderato.Quando un consigliere comunale leghista invoca il "metodo delle SS" contro gli immigrati, lui si limita a dire: «Frasi forzate, bisogna però capire che dietro c'è una vera e propria esasperazione» (5 dicembre 2007, Corriere della Sera).
Fin dagli inizi della militanza verde è in prima fila in molte proteste sul tema dell'immigrazione.Manifesta contro il giorno di festa per il Ramadan concesso da una scuola di Ceva, in provincia di Cuneo e partecipa alla messa tradizionalista riparatrice, con predica "sull'invasione dei musulmani" (17 novembre 2001).
Intima il dietrofront al presidente della Regione Enzo Ghigo, di Forza Italia, quando quest'ultimo afferma che per far chiudere in tempo i cantieri delle Olimpiadi Invernali di Torino è necessario "importare" mano d'opera straniera (1 luglio 2003).
Così come per lui è una "provocazione" bella e buona l'idea, avanzata dalla provincia di Novara, che per un tratto la fiaccola olimpica sia portata anche da tedofoli "extracomunitari" (5 dicembre 2005).
Il futuro candidato presidente di una regione che conta circa 150 mila residenti originari di Paesi islamici è fermamente convinto che "l'integrazione dei musulmani rimane un'utopia" (11 agosto 2006).
Le religioni, peraltro, "non sono tutte uguali. Per esempio per quella cattolica la vita umana è un valore importante e nessuno riconosce un valore nel farsi saltare in aria per fare il kamikaze" (23 novembre 2006).
Di conseguenza "la legge sulla libertà religiosa è molto pericolosa: non si può concedere a qualcuno il diritto di non rispettare le nostre regole e di disintegrare il nostro sistema di valori" (10 gennaio 2007, su una legge proposta dal centrosinistra che non vedrà mai la luce).
Quanto alle moschee sono "potenziali bombe a orologeria" (21 luglio 2007), e stretto è il legame "tra l'immigrazione islamica e il pericolo di attentati terroristici" (8 ottobre 2007). La soluzione è "una moratoria a tempo indeterminato" della istituzione di nuovi luoghi di culto islamici (5 dicembre 2008).
Neppure le migrazioni sono tutte uguali. A differenza degli "extracomunitari" che si trovano oggi in Italia, secondo il capogruppo leghista gli emigranti italiani all'estero "furono sempre molto rispettosi" (14 novembre 2009), affermazione che, per esempio, la sezione antimafia dell' Fbi difficilmente si sentirebbe di sottoscrivere.
Nell'ottobre del 2008 Cota è il promotore di una mozione alla Camera in favore delle "classi d'inserimento" riservate ai bambini stranieri, che non conoscono ancora la lingua italiana.L'idea suona discriminatoria, molti vedono il rischio della nascita di "classi ghetto", e non se ne farà nulla. Sempre a proposito di scuola, è sua l'idea di inserire l'insegnamento dei dialetti locali nelle scuole della sua regione, annunciata da un editoriale in "piemontese" sul quotidiano leghista "La Padania" (13 agosto 2009).
Altra differenza che Cota non gradisce è quella relativa ai gusti sessuali: «Purtroppo Torino è ormai una città simbolo dell'immigrazione clandestina e degli omosessuali» sintetizza il 17 giugno 2006 in occasione della sfilata del Gay Pride, a cui partecipa la presidente della Regione Mercedes Bresso, sua avversaria all'elezioni del 2010 per la coalizione di centrosinistra guidata dal Pd.Da capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota si ritaglia un ruolo da pompiere di tutti i guai che coinvolgono Berlusconi, con l'obiettivo di convincere gli spettatori dei tiggi che "gossip" e processi non fermano l'indefessa attività del governo sui "problemi concreti".È un grande sostenitore, per esempio della norma sul "legittimo impedimento", che renderebbe più facile per Berlusconi far rinviare le udienze dei processi dove è imputato.«Il presidente del Consiglio è la mia alta istituzione eletta dal popolo» afferma impropriamente l'avvocato Cota. «Questa legge serve a garantire che il governo possa occuparsi dei problemi» (3 febbraio 2010).

* da "Il Partito dell'Amore" di Mario Portanova edizione Chiarelettere in libreria in questi giorni
Related Link: http://www.nuovasocieta.it/inchieste/5077-chi-e-roberto....html

1 commento:

Anonimo ha detto...

COTA succhia i cazzi!