sabato 12 giugno 2010

I PROBLEMI DI BERLUSCONI CON LA COSTITUZIONE ITALIANA


Tripletta di articoli oggi,i primi due presi da Toscana.Indymedia ed il terzo da Roma.Indymedia e siccome c'è tanta carne puzzolente al fuoco visto che si tratta del premier neoduce Berluscojoni cominciamo subito con una breve introduzione alla lettura partendo dal capitolo conclusivo del post dove si evidenziano tratti comuni a tutti i contributi,ovvero quelli della demolizione democratica operata da questo buffone arrichitosi grazie alla criminalità organizzata.
Dopo la due giorni di interventi davanti agli albergatori ed agli artigiani Berlusconi afferma candidamente che per fare arricchire queste due categorie,perché il suo discorso punta sui soldi,la maggior parte della Costituzione è da abbattere al più presto e se lui avesse più potere nelle mani sarebbe tutto più facile(e deleterio di quanto non lo sia già).
Dell'articolo centrale a firma di Dario S. si pone la questione di come il premier incantatore sia riuscito ad ottenere proseliti da parte degli albergatori nonostante la nuova tassa di soggiorno che colpisce loro ed i turisti ma promettendo del fumo(mi sa in senso reale)riesce ad uscire tra gli applausi...soluzione basterebbe andare da qualche altra parte in ferie o utilizzare altri circuiti non convenzionali per inchiappettarli davvero fino in ultimo.
Nel primo articolo firmato da Rigitans e che segue quest'ultima considerazione Berlusconi prima caga,poi strapazza e brucia la Costituzione italiana scritta da quattro cattocomunisti,roba da incriminarlo e buttare via la chiave ma in una dittatura questo non si fà.

La costituzione cattocomunista di Einaudi e De Gasperi secondo Berlusconi.

Berlusconi ha detto che la costituzione è un accordo cattocomunista. E' la seconda volta che lo dice, dopo una volta che disse che la costituzione italiana era in parte copiata da quella sovietica.

Chi ha creduto a queste parole alzi una mano che si merita una pernacchia!La costituzione italiana è stata fatta da tutte le forze politiche antifasciste e democratiche. Posso capire che ad alcuni non va giu l idea che anche i comunisti abbiano partecipato a creare la democrazia italiana, ma la storia non si può storpiare a piacimento di alcuni personaggi.Anche perché il signor Berlusconi, che in passato diceva di avere come riferimenti De Gasperi e Einaudi, quelli si grandi personaggi politici italiani, non può offendere sia i moderati che hanno creato la costituzione definendoli cattocomunisti, sia i liberali come Einaudi che da Presidente della Repubblica hanno vigilato la democrazia basata su quella costituzione tanto odiata da Berlusconi.Perché Silvietto nostro non può fare le leggi...ma non è il presidente del consiglio a dover fare le leggi (come già ora sta facendo imponendo al parlamento la sua agenda e bloccando qualsiasi dibattito in un parlamento sempre meno laborioso e utile.Chiedo agli elettori moderati e a quelli intelligenti di centrodestra, come facciano ancora a sopportare una clamorosa e colossale presa per il culo politica come quella creata da Silvio Berlusconi? Non sentite che l'aria puzza, che il pesce puzza dalla testa? Torniamo ad una democrazia seria, criticando le varie parti politiche ma unendoci nella difesa della democrazia, della costituzione, della legalità, della libertà.
Berlusconi inchiappetta gli albergatori e loro lo applaudono.

Dopo le elezioni regionali ci avevano promesso le famose riforme strutturali. Tutti ci aspettavamo qualche porcata strutturale che cambiasse drasticamente e in peggio la nostra vita, invece niente.

Tremonti ha dato l'altolà:"Non si fanno riforme strutturali in tempi di crisi". Che luminare!!! Dovrebbero candidarlo al premio Nobel per questa sua strepitosa teoria:"C'è una crisi economica, tutto va a rotoli, bruciamo milioni di euro al giorno ma non cambiamo una virgola del sistema che ci ha portato a questo punto perché.... beh perché c'è la crisi". E pensare che solo fino a qualche giorno fa in Italia la crisi non era nemmeno arrivata, infatti io ogni volta che sentivo Berlusconi dire "L'Italia è il paese che ha fronteggiato meglio la crisi e meglio degli altri l'ha superata" mi chiedevo di quale cavolo di crisi parlasse. Boh...Comunque visto che non si possono fare riforme Silvio I è tornato a fare quello che sa fare meglio. So cosa state pensando e sbagliate non parlo di evasione fiscale, riciclaggio di denaro sporco e assunzioni di stallieri mafiosi. No è tornato a fare quello che veramente sa fare: campagna elettorale. E' andato dagli albergatori a spiegargli che è la vittima dei processi, che i PM comandano in Italia, che quella merda di Parlamento gli cambia tutte le leggi che ha in mente e che la Protezione Civile non deve andare in Abruzzo altrimenti qualcuno gli spara. Beh evito di commentare queste stronzate populiste e irrispettose di chi ancora soffre per le perdite del terremoto, ma il genio dell'uomo è innegabile. Con questa finanziaria aumenta la pressione fiscale (aumentano le tasse) e viene introdotta la tassa di soggiorno che colpisce proprio tutti quegli albergatori riuniti in assise. Ed è qui che si nota il genio che citavo poc'anzi. E' andato li, davanti ad una folla inferocita che ha stimato un sacco di perdite a causa di questa tassa e il 30% di occupati nel settore, ha fatto cabaret, l'ha messo di dietro a turisti e albergatori e ha strappato applausi dalla platea. Tutti vissero felici e contenti.Ora, se questa tassa l'avesse messa il centrosinistra e su quel podio ci fosse stato Bersani i fischi e le pomodorate lo avrebbero travolto e semplicemente perché sarebbe andato li a spiegargli la difficoltà del momento e a chiedere ai presenti un legittimo sacrificio per salvare il Paese. Ecco che ci serva di lezione! Se dovessimo mai vincere qualora prendessimo provvedimenti che potrebbero fare del male (in senso figurato) a qualcuno, ricordiamoci di inchiappettarli col sorriso sulle labbra. Magari alla fine della prestazione ci applaudono pure.

Berlusconi dal delirio al fascismo in doppiopetto.

Abbiamo una sola parola da usare: Fascismo. Certo, adattato ai tempi moderni, non la marcia su Roma, non le baionette, gli assalti alle Camere del Lavoro, alle Case del popolo, la messa al bando dei partiti della sinistra, il carcere, l’esilio per chi al regime mussoliniano non si arrendeva. Al fascismo in doppio petto, abiti firmati da Ciro Paone, porta infatti la strada che il presidente del Consiglio sta percorrendo.
Non è un caso che il suo delirio, la sua fobia antidemocratica, venga proposto a categorie di un ceto medio impaurito dalla crisi, che vede nel grande imprenditore, “sono uno di voi” dice sempre, l’ancora di salvezza.
Le associazioni come la Confartigianato e quella degli albergatori che lo hanno “ospitato” in questi giorni hanno avallato la manovra del governo, non hanno battuto ciglio a fronte di un attacco alla democrazia di inaudita virulenza, il più grave nella storia della Repubblica che, pure, non è stata una strada in discesa.
Rivolgendosi ai “cari colleghi” artigiani ha detto, riferendosi al suo governo: “Non è che manchino le buone intenzioni o gli ottimi progetti, è che abbiamo un’architettura istituzionale che rende difficilissimo trasformare questi progetti in leggi compiute, concrete e operanti”. Poi ha aggiunto che la Costituzione “è datata” e risente della “matrice catto-comunista”.
Completa il quadro della messa in discussione della Carta, su cui come sottolinea il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha giurato di fronte al Presidente della Repubblica, l’annuncio che la legge bavaglio sulle intercettazioni non è che l’inizio. Intanto ha blindato il testo, Senato e Camera esautorate, è l’ufficio di presidenza del Pdl, lui cioè, mettendo a tacere come era prevedibile Gianfranco Fini e i finiani, che ha deciso come legare mani e piedi ai magistrati, impedire all’informazione di svolgere il ruolo di “controllore critico” del potere, come in tutte le democrazie liberali sostituendosi alle istituzioni. E’il Pdl, con il benevolo ok della Lega cui interessa solo il potere nelle regioni del Nord, che prende il posto del Parlamento, un “bivacco di manipoli” lo definì Mussolini. Non bastava: Già Berlusconi aveva fatto sapere che lui si era astenuto nella votazione (finta) della presidenza del Pdl, perché la legge che era stata definita, non rispondeva in pieno ai suo voleri.
E’ andato alla compiacente assemblea degli artigiani e ha dato l’annuncio: “Il disegno di legge è un primo passo, cercheremo di migliorarlo più avanti perché la privacy deve essere garantita in uno stato di diritto”. Dove per “privacy” si deve leggere sporchi affari, a partire da quelle della cricca.
Non è finita qui: manda i suoi peones all’assalto della Rai, il direttore generale Masi è sotto tiro perché ancora non ha cacciato Santoro. Glielo aveva promesso in una telefonata, di quelle che non potremo più pubblicare quando entrerà in vigore la legge. Ogni promessa è un debito e chi non mantiene paga. Non dimentichiamo che fu il Gran Consiglio di Mussolini ad accusare Galeazzo Ciano, suo genero, di alto tradimento ordinandone la fucilazione.

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