venerdì 18 giugno 2010

ANTIFASCISMO MILITANTE

Due brevi interventi di come la Resistenza che vivamo tutti i giorni,costantemente vigili affinchè i ratti se ne stiano nelle loro fogne puzzolenti,possa essere vissuta e paradossalmente condannata privilegiando e proteggendo il neofascismo.
Col contributo di Roma.Indymedia ecco che arrivano tre pesanti condanne(oltre a una trentina di denunce a piede libero per altri compagni)per aver cercato d'impedire a Rovereto(TN)una manifestazione dei fasci di Fiamma Tricolore venendo pure aggrediti dagli sbirri intervenuti in aiuto dei loro amici merdosi.
La seconda parte è il preludio al video di un piccolo gesto di vendetta di un compagno spagnolo che ha trattato come si deve un fascio amico dell'assassino di Carlos Palomino ammazzato in metropolitana a Madrid da neofascisti,tratto da Indy Liguria.

Rovereto - Condannati compagni per la resistenza al neofascismo.

Il 10 giugno il tribunale di Rovereto ha emesso la sentenza contro Poza, Ivan e Jeppo, i tre compagni arrestati il 13 febbraio scorso durante il blocco per impedire il corteo di Fiamma Tricolore a Rovereto in ricordo dei "martiri delle foibe". Polizia e carabinieri, quel giorno, dopo aver fatto cambiare percorso ai fascisti, avevano caricato pesantemente i compagni scesi in strada.Poza e Ivan sono stati condannati a 14 mesi senza la condizionale, Jeppo a 10 mesi con la condizionale. Superate persino le richieste del PM Merlo, che chiedeva 2 anni per i primi due e dieci mesi per Jeppo (il processo era con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo). Per la resistenza del 13 febbraio sono denunciati a piede libero un'altra trentina di compagni. Martedì 8 e poi giovedì 10 giugno presìdi e cortei spontanei di solidarietà si sono svolti in città.
Antifascismo militante: non c'è consiglio più efficace dell'esempio.

Agresión en el METRO de Madrid.
Il video è di qualche settimana fa. Un compagno spagnolo è salito in metropolitana a Madrid e, riconosciuto un nazista amico dell’assassino di Carlos Palomino, gli ha restituito una piccola parte di ciò che gli spetta. Si è fatto dieci giorni di prigione (il compagno) e poi è tornato libero.
In quella stessa metro, tre anni fa, moriva Carlos. Aveva 16 anni e il "difetto" di non abbassare la testa di fronte al fascismo.
CARLOS, NI OLVIDO NI PERDON.

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