venerdì 29 maggio 2009

NON VEDIAMO L'ORA...!

Ma queste cazzo di ronde e di conseguenza con esse i rondini o rondai dir si voglia dove stanno?
Qui si è stufi di non vederne in giro per acclamarli ed esaltarne le facoltà lassative,incontrarli per strada ed insultarli e sprangarli...se poi avranno tutti le facce da pirla come il"modello"ritratto in queste foto da"Milano vende merda"le mani hanno già un pizzicorio di fremito di spaccare crani.
Il link della Guardia Nazionale Italiana mi ha fatto pisciare addosso dalle risate in quanto movimento nazionale cristiano ed apolitico,con relative infamate indirizzate all'estrema sinistra,i loro servizi,le schede per essere ammessi...ma la parte che ho preferito è stata senza dubbio quella riguardante la divisa nettamente post-fascista con foto d'adunata che è lo specchio di quello che la GNI vuol essere:un gruppo di sfigati nostalgici che si cagheranno addosso se avranno il coraggio di attraversa certe zone solitamente off-limits per quelle merde fasciste che sono.
Tutto ciò elencato nel sito è apologia di fascismo mascherata con parole messe alla rinfusa per fuorviare possibili denunce per recidività del ventennio,uno schifo di idee e di persone che m'immagino già la puzza che emaneranno mentre pascoleranno per le italiche strade!
Come già ho nella mente certi scherzetti e alcuni modi di provocarli senza che loro possano far niente perchè le ronde sono nate per far niente...anzi nei rari casi in cui forze del disordine possano essere in qualche minimo ruolo utili sarebbero solo d'impiccio perchè saranno una nuova maglia della catena del"chi controlla chi".
Dai venite fuori merde rondaiole che di rabbia ce n'è tanta anche per voi.
L'articolo tratto da Indymedia Abruzzo scritto da Marco Bucciantini e Malcom Pagani oltre ad alcuni dettagli riguardo le mansioni ed i ruoli delle merde in questone e delle prime adesioni di gruppi di fasci del cazzo,traccia un profilo del presidente e del comandante generale e delle loro"imprese"professionali prima di dedicarsi a questa innovazione targata regime Berlusconi.
Morte alle ronde e alle merde che le compongono...a presto per questo nuovo fallimento annunciato della destra (s)fascista italiana!
'Guardia nazionale italiana', vecchi fascisti si riciclano.

«La Guardia nazionale cerca veri italiani nazionalisti e patrioti, gente che sappia portare degnamente e con orgoglio l’uniforme, ... per servire la nostra terra ed il popolo italiano, con regolare mandato e in piena legalità». In piena legalità.

La Guardia Nazionale Italiana è pronta per le ronde, per rassicurare cittadini bramosi di sicurezza e praticare il decreto legge (il n.733 art. 46) approvato dal consiglio dei ministri in data 20 febbraio 2009. Pochi giorni dopo, l’11 marzo, partono le lettere indirizzate a Berlusconi, a Maroni, ai capi di polizia, carabinieri e Gdf e alla protezione civile. Un’operazione che cerca il timbro dello Stato,l’accredito per avere mani libere sul territorio. L’ente, si legge, «ha durata illimitata, è cristiano e apartitico», anche se il primo gruppo di sostegno aperto su Facebook annovera tra gli amici Forza Nuova, Italia Nera, gioventù italiana e il movimento de “La Destra”. Affinità elettive. Un tesserino nero, una sede torinese, un motto «Domine dirige nos» (Signore guidaci), l’ambizione di dotarsi di «mezzi stradali, navali ed aerei» (per adesso c’è un bimotore parcheggiato a Novara...) per la «salvaguardia, tutela e assistenza dei cittadini con compiti di protezione civile, ambientale, ittica, faunistica, venatoria» e la «promozione della storia, delle lingue e delle tradizioni italiane con particolare riferimento all’impero romano».
La divisa.
È gente che trova acqua per nuotare nella materia delle ronde, ancora liquida, ancora da precisare (ci sarà la conversione in legge, e poi almeno 60 giorni per stendere i regolamenti). C’è chi s’industria tra folklore e nostalgia dei tempi andati, e la “Guardia nazionale italiana” marcia in un delirio di riferimenti nazifascisti, labari, scarponcini neri, stendardi ed effigi: «Pantaloni neri con banda gialla laterale, cappello rigido con visiera nero con aquila imperiale romana in alto e sottostante bottoncino tricolore, altresì ruota solare». La Schwarzesonne, il misterioso ordine esoterico legato al misticismo nazista. E ancora: «Camicia color kaki-senape con l’effige dell’aquila imperiale romana sul braccio sinistro, bandiera italiana sul braccio destro, ruota solare incandescente con fascia sul braccio sinistro...».Tra le pieghe della legge si normalizzano inquietanti istituzioni parallele, con il rischio di trovarsi in giro queste squadre di fanatici e con ricaschi da commedia all’italiana: a Padova, un mese fa, per placare i disordini provocati da una ronda improvvisata dovettero intervenire i poliziotti. Sempre nella cittadina veneta la questura ha dovuto revocare il porto d’armi ad alcuni imprenditori che nottetempo uscivano di pattuglia e s’addestravano al poligono con armi da guerra: kalashnikov, fucili d’assalto e pistole. Su questa marmaglia si è gettata la destra, in tutte le sfumature. La Lega al nord, dove sono pionieri di questa pratica (le ronde padane nacquero nel 1995 a Voghera) e questa legge è infine per loro, per garantirsi la loro fedeltà. Scendendo la penisola, si scuotono gli appetiti della destra di Storace (che su Roma si è già mossa), degli estremisti di Forza Nuova e della Fiamma e di qualche altra sigla nostalgica. A Siracusa il plotoncino della Guarda Nazionale è già vestito e fotografato: il nuovo Msi ha reclutato alcuni ex carabinieri in pensione, pronti per la pattuglia e li ha messi in posa. Mordono il freno, in attesa che la legge li liberi per le strade. «Sono volontari che segnalano quello che non va», è la benedizione del sindaco Roberto Visentin. Vediamoli, questi volontari.
Nessuno ferma il colonnello.
La Guardia Nazionale si è dotata di un presidente, Maurizio Correnti, ex alpino ritiratosi a vita privata e di un comandante generale, Augusto Calzetta, colonnello dell’arma dei carabinieri in congedo. Una vita nella Benemerita, indagini a tutto campo in zona anarchica, tra Massa, Carrara e Genova, il sequestro dell’Achille Lauro, le inchieste sugli attentati “anarchici” ai tralicci in Toscana e lo strano arresto di Ovidio Bompressi nel 2002. Poi il congedo e l’inciampo in due losche vicende. Prima il coinvolgimento nella Dssa dell’irriducibile missino Saya, polizia parallela impegnata in indagini clandestine sul terrorismo islamico. L’altra macchia dell’attivo pensionato è una storia di morte e profanazione. La procura di Massa lavora su reati consumati tra il 2005 e il 2007 da parte di un’azienda (Euroservizi) «creata per massimizzare i profitti e ridurre i costi delle cremazioni. Bruciando in modo irregolare le salme, smaltendo i resti dei cadaveri alla bell’è meglio, falsificando le documentazioni». Ritrovamenti raccapriccianti, resti umani affastellati in magazzini umidi con carcasse di animali. Calzetta viene arrestato il 13 agosto 2008 insieme ad altre 12 persone. Per lui l’imputazione è «favoreggiamento e concorso esterno nell’associazione a delinquere per aver cercato di depistare e ostacolare le indagini». Ottiene i domiciliari. In attesa del probabile rinvio a giudizio, si è trovato qualcosa da fare.

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