mercoledì 13 maggio 2009

L'IMMIGRATO DA NECESSITA' A PESO


L'analisi fatta da Indymedia Lombardia che riporto qui sotto è un tracciato che la migrazione delle persone ha avuto negli ultimi cento anni,da quando molti europei tra cui parecchi italiani e moltissimi sudamericani si spostarono negli Stati Uniti fino ai giorni nostri passando per il secondo dopoguerra quando i flussi migatori maggiori furono le direttive tra l'Europa del sud verso quella del nord.
Dopo la crisi economica degli anni settanta ed il relativo rallentamento se non regressione dei bilanci economici degli stati europei gli immigrati da forza lavorativa necessaria e richiesta caldamente dai produttori industriali ed agricoli,diventano merce per svolgere lavori che nessuno vuole più compiere e la loro sola vista fa storcere il naso nel migliore dei casi.
Il governo italiano non ha fatto altro che ribadire questo comune pensiero che ormai da più trent'anni vede lo straniero come un fannullone ladro dei posti di lavoro degli indigeni,criminale e stupratore,spacciatore o nel giro della prostituzione.
Che poi i nostri facoltosi imprenditori,dall'industriale ai vertici di importanti fabbriche all'imprenditore edile senza scrupoli,usa l'immigrato come ai tempi dello schiavismo senza il rispetto delle minime norme lavorative in questione di sicurezza,sottopagato e vessato dai colleghi italiani e dai superiori.
E che poi questi dirigenti e impresari e i loro figli per cercare divertimento e sballo si scopino le prostitute africane o dell'est e comprino cocaina da spacciatori marocchini se non albanesi è un dato di fatto.
Con le sue ultime uscite il boss Berlusconi ha puntualizzato che gli immigrati dell'ultimo periodo(perchè i nostri immigrati hanno sempre esportato solo lavoro e mai problemi tipo mafia o cosucce del genere)siano criminali a prescindere da tutto quello che le loro tragiche storie si portano appresso,che pagano per poter venire in Italia a rubare ed assumere quello status di clandestinità che ormai è diventato reato.
Le ultime affermazioni del cagnolino Maroni,che per inciso esegue i richiami e i comandi del ducetto,hanno fatto impallidire un pezzo d'Italia e molto più l'Europa intera,l'Onu e tutte le organizzazioni umanitarie mondiali:ormai i profughi,i rifugiati ed i perseguitati non possono più chiedere asilo politico all'Italia anche se ne hanno i requisiti.
Sempre più risaputo è il fatto che gli ultimi,quando hanno la possibilità di trovare qualcuno su cui accanirsi di più debole e indifeso di loro,dopo sono i maggiori e principali fautori del disgusto e della repressione verso il nuovo ed ultimo arrivato.
Se qui da noi infatti fino ad una ventina di anni fa i meridionali erano considerati l'ultimo gradino della scala sociale italiana ora l'avvento e la persecuzione dell'immigrato-clandestino parte in primis da loro che non vedono l'ora di scrollarsi di dosso la nomea di vergogna d'appartenenza all'Italia,accompagnati dai padani che sono tanto fieri ed orgogliosi delle loro culture,tradizioni,
della loro terra.
Il mio non vuole essere un discorso denigratorio nei confronti della gente del sud o dei miei conterranei padani,ma pensandoci è vero che gli ultimi non vedono l'ora di scalare almeno un gradino nella graduatoria della comunità qualunque essa sia,che si tratti di lavoro,di successo o della società poco importa.
Difendo Berlusconi.

Avete presente la sottile diffamazione con cui Berlusconi, nelle sue dichiarazioni di ieri, ha costantemente legato l'immagine delle persone che arrivano sui barconi con il malaffare e il racket dei trasbordi clandestini?Scartando l'ipotesi che tra di essi possano esservi persone che abbiano titolo per fare appello al diritto d'asilo - e subito smentito per questo dal commissariato ONU per i rifugiati, che per alcuni di essi è in grado persino di fare nomi e cognomi - il vigliacco ha fatto ricorso a tutte le arti della calunnia per suggerire l'idea che tra chi organizza i viaggi e chi paga per il trasbordo vi è una sostanziale area di contiguità. Non sprecate la vostra pietà per questa gentaglia, insinuava il Premier.
Beh, per una volta spezzerò una lancia a favore di Berlusconi. Sì, perché se l'insuperabile viscidume di quelle battute era tutto suo, se stiamo alla sostanza del problema lui non ha detto niente di particolarmente originale. Il copione della menzogna e della calunnia a cui lui si è solo attenuto è stato stabilito da tanto tempo.
Da quando? Diciamo intorno alla metà degli anni 70.
Dalla fine della seconda guerra mondiale fino ad allora l'economia dei paesi del nord industrializzato ha conosciuto una fase di continua espansione, e dato che la demografia di quei paesi non reggeva il passo, sono state aperte le frontiere a un continuo flusso immigratorio. Il più ingente è stato probabilmente quello dall'America Latina agli USA (circa 37 milioni di persone, soprattutto messicani). In Europa vi è stato il significativo afflusso dei turchi in Germania, e delle popolazioni delle ex colonie in Gran Bretagna, Francia e Olanda.
Dato che l'idea era che l'espansione economica fosse illimitata, tutti pensavano che questo flusso immigratorio avesse carattere permanente (con qualche parziale eccezione delle politiche per l'immigrazione di paesi come la Germania e la Svizzera).
Nella prima metà degli anni 70 la nozione di crescita economica è cambiata di molto. A seguito di un forte rallentamento della fase espansiva si è cominciato a pensare che l'economia avesse un andamento ciclico, con un alternarsi di espansione e ristagno. Di conseguenza sono cambiate le politiche per l'immigrazione. L'immigrato è stato visto soprattutto come un lavoratore a basso costo da ammettere nella fase di espansione e da espellere durante il ristagno.
Dato però che siamo gente civile non vogliamo ammettere che l'immigrato è soltanto una merce, da sfruttare secondo i nostri comodi. Dobbiamo perciò modulare psicologicamente presso le popolazioni locali le fasi di accoglimento ed espulsione.
Ecco dunque che nella prima fase vediamo gli immigrati come brava gente laboriosa da accogliere e integrare e a cui essere grata per l'arricchimento culturale che ci porta; nella seconda fase l'immigrato è un poco di buono a pensar male del quale non si va tanto lontano. A tenere i discorsi sull'argomento, nella prima e nella seconda fase, sono in genere le stesse persone. Cambiano solo i tempi e le circostanze.
Dunque non sparate su Berlusconi. L'uomo ha un talento particolare ad apparire ripugnante. Ma i suoi comportamenti si collocano all'interno di una logica economica generale tacitamente accettata da tutti.

Nessun commento: