Ritorna lo spettro di David Mills,l'avvocato inglese implicato già parecchi anni fa,colluso con Berlusconi,corrotto e pagato per testimoniare il falso riguardo a evasioni fiscali milionarie che riguardavano proprio il merdoso di Arcore,la Fininvest i suoi amici mafiosi e la sua famiglia di paraculati.
La condanna del suo compare di merende a quattro anni e sei mesi di reclusione ora lo mette nella merda ancor di più,ma intimamente sappiamo che tra il Lodo Alfano e nuove leggi che certamente elaborerà(tipo abrogare la falsa testimonianza!)non si farà nemmeno un giorno di galera questo stronzo bastardo.
Il pagliaccio padrone di Mediaset e di molta carta(straccia)stampata che continua a lamentarsi dei giudici e dalla maggior parte della magistratura deve solo ringraziare l'apparato giuridico italiano che lui ha contribuito a cambiare(in peggio)perchè in qualsiasi altro stato democratico al mondo vedrebbe il sole a strisce fino alla fine dei suoi giorni.
Invece di presentarsi a riferire in Parlamento denigrando la magistratura,l'opposizione e chiunque voglia dire la verità dovrebbe per primo dimettersi,poi presentarsi in aula,non usufruire del Lodo Alfano che lo rende intoccabile ed accettare la sentenza di condanna,perchè quando verrà giudicato dal popolo italiano la sentenza non potrebbe essere così clemente!
L'articolo de"La Repubblica"con tutti i links da cliccare per avere maggiori notizie su questo caso che va avanti da quasi quindici anni l'ho trovato grazie a Senza Soste che nella prefazione ha usato una frase che non solo io ma parecchi italiani con un poco di sale in zucca ha pensato non appena appreso la notizia dai media oggi pomeriggio"praticamente in ogni paese del mondo, salvo eccezioni dovute a guerre civili o dittature, dopo questa notizia il presidente del consiglio sarebbe dimissionario entro l'ora di cena"ma per l'appunto essendo in pieno regime...
Aggiungiamo che praticamente in ogni paese del mondo, salvo eccezioni dovute a guerre civili o dittature, dopo questa notizia il presidente del consiglio sarebbe dimissionario entro l'ora di cena.
"Mentì per salvare Berlusconi". Le motivazioni della condanna di Mills.
Secondo i pm l'avvocato inglese agì "da falso testimone" e consentì al premier e alla Fininvest "l'impunità dalle accuse di corruzione". La posizione del presidente del Consiglio è stata stralciata grazie al Lodo Alfano. Il Cavaliere poco dopo la notizia: "Riferirò sulla vicenda in Parlamento".
MILANO - "Mentì per salvare Berlusconi" Per questo l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a Milano a 4 anni e 6 mesi dai giudici milanesi. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari agì "da falso testimone "per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati". E' questo uno dei passaggi delle motivazioni (leggi il documento completo), circa 400 pagine, della sentenza con la quale il tribunale di Milano ha motivato la condanna del legale inglese. Motivazioni delle quali si parlerà anche in Parlamento: il premier ha annunciato che riferirà sulla vicenda alle Camere.
Mills, scrivono i giudici nelle motivazioni, "ha agito certamente da falso testimone da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute sino a quella data, dall'altro ha contemporaneamente perseguito il proprio ingente vantaggio economico". I giudici milanesi ricordano che oltre ai 600mila dollari ritenuti "il prezzo della corruzione", Mills nel 1996 percepiva direttamente da Berlusconi almeno 45mila sterline dichiarate al fisco inglese. "Enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle professionali" che il legale riceveva da Berlusconi.
In pratica, scrivono ancora i giudici, "la condotta di Mills era dettata dalla necessità di distanziare la persona di Silvio Berlusconi dalle società off shore, al fine di eludere il fisco e la normativa anticoncentrazione, consentendo anche, in tal modo, il mantenimento della proprietà di ingenti profitti illecitamente conseguiti all'estero, la destinazione di una parte degli stessi a Marina e Piersilvio Berlusconi". In sostanza, per i giudici, "il fulcro della reticenza di Mills, in ciascuna delle sue deposizioni, sta nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi la proprietà delle società off shore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti".
La condanna per l'avvocato inglese era arriva nel febbraio di quest'anno. A conclusione di un'inchiesta che tirava in ballo il premier e che aveva visto una prima ammissione di colpa di Mills. Il legale nel luglio del 2004 aveva raccontato ai pm di aver ricevuto 600mila dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto Berlusconi: le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian.
Poi, nel gennaio 2009, la ritrattazione e il tentativo di discolpare il presidente del Consiglio (la cui posizione è stata stralciata in seguito all'approvazione del "Lodo Alfano" che garantisce l'imminutà alle alta cariche dello Stato). Una svolta che permise al premier di evitare il rinvio a giudizio per corruzione chiesto dia giudici nel 2006.
Per giustificare la retromarcia Mills disse di aver temuto guai con il fisco inglese ("temevo che scoprisse dei miei versamenti non dichiarati"). Poi le scuse a Berlusconi. Una ricostruzione che, però, non ha convinto i giudici.
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