lunedì 6 aprile 2009

ORA SPUNTANO I MANGANELLI E LA BRUTALITA' DELLA POLIZIA

Se fin dal principio della bruttissima faccenda del signore ucciso durante la manifestazione di giovedì a Londra in occasione del G20 s'erano avuti dei dubbi sulle circostanze che hanno portato al decesso,ora i veli di mistero si stanno dissipando grazie a testimonianze di singoli cittadini raccolte da una commissione,la Independent Police Complaints Commission (Ipcc),che ha lo scopo di monitorare l'attività della polizia segnalando eventuali abusi di potere.
I racconti dei presenti concordano sul fatto che il quarantasettenne Ian Tomlinson sia stato spinto e picchiato a manganellate dalle forze del disordine senza nessuno scrupolo,dopodichè sia stato aiutato da alcuni partecipanti alla manifestazione ma dopo qualche passo si sia accasciato a terra per sempre.
Le indagini sono ancora in corso ma le affermazioni della polizia sono state subito smentite da parecchie persone,inoltre si parla di immagini e video ancora al vaglio della commissione governativa(in Italia si direbbe"al vaglio degli inquirenti"che poi sono sempre le stesse mani assassine).
Fatto sta che quello appena trascorso è stato ancora un weekend ricco di aggressioni e di intimidazioni da parte della polizia di tutta Europa,dalla Francia alla Germania passando per la Gran Bratagna,dal ritrovo del G20(che è terminato con un nulla di fatto)fino alle cerimonie per il sessantesino anniversario della Nato.
L'articolo de"La Repubblica"di Enrico Franceschini parla degli eventi di Londra.
Londra: "L'uomo morto al G20 è stato aggredito dalla polizia" .

Il domenicale Observer raccoglie le testimonianze di chi ha visto cadere l'edicolante Tomlinson durante la manifestazione contro il vertice dei Grandi: "Spinto e manganellato".

LONDRA - Ci sono voluti cinque giorni, ma la verità sulla morte misteriosa di un uomo durante la "battaglia" di mercoledì scorso nella City tra dimostranti e polizia comincia finalmente ad emergere. La Independent Police Complaints Commission (Ipcc), una commissione governativa indipendente che ha la supervisione del comportamento della polizia, ha ricevuto testimonianze oculari secondo cui la vittima è crollata al suolo dopo essere stata assalita da agenti anti-sommossa armati di manganelli. Come riportato per primo giovedì da Repubblica citando fonti dei manifestanti che dicevano "lo hanno ucciso", Ian Tomlinson, un edicolante di 47 anni che tornava a casa dal lavoro, avrebbe dunque perso la vita a causa delle forze dell'ordine, non per un infarto sofferto per caso mentre si trovava nelle vicinanze degli scontri tra no-global e poliziotti come riportato finora da Scotland Yard. La commissione independente non ha ancora reso noto il suo rapporto sulla vicenda, al termine del quale deciderà se aprire un'indagine giudiziaria ufficiale per individuare i responsabili di una "morte sospetta", ovvero di un possibile omicidio. Ma ieri l'Observer, edizione domenicale del quotidiano Guardian, ha a sua volta pubblicato tre resoconti, forse degli stessi testimoni che hanno deposto davanti alla Ipcc, in cui si afferma che Tomlinson fu attaccato "violentemente" dagli agenti. Uno di questi sostiene che l'uomo è stato colpito pesantemente alla testa con un manganello. Un altro riferisce che è stato spinto alle spalle dai poliziotti con una forza tale da fargli sbattere la testa per terra. E uno di questi testimoni ha dato al giornale anche fotografie scattate sulla scena, in cui si vede l'edicolante a terra, inerme, circondato da poliziotti con caschi, scudi e manganelli: fa un gesto come per protestare o ripararsi. Successivamente al suo fianco c'è un giovane in abiti borghesi che, secondo i resoconti, lo ha aiutato a rialzarsi. Ma i testimoni concordano che dopo aver mosso qualche passo barcollando, Tomlinson si è accasciato di nuovo al suolo: e non ha mai più ripreso conoscenza.
Dice all'Observer Anna Branthwaite, una esperta fotoreporter: "Ricordo bene di averlo visto. Veniva spintonato da dietro da un poliziotto in assetto anti-sommossa, due o tre minuti prima che perdesse i sensi. Non era un esagitato o un provocatore, ma la polizia sembrava aver perso il controllo. Gli agenti avevano chiuso la zona della manifestazione, non lasciavano entrare o uscire nessuno, ma qualche passante riusciva lo stesso a filtrare trai cordoni di poliziotti. Tomlinson era uno di questi". E' una tattica che i dimostranti hanno definito come "chiuderci in gabbia", usata anche in altri paesi in occasione di manifestazioni di protesta: accadde anche al G8 di Genova, e ora fortemente criticata dalla stampa inglese, che accusa la polizia di metodi brutali che hanno fatto salire la tensione e incentivato gli scontri. Un altro testimone oculare, Amiri Howe, 24 anni, ricorda di aver visto un agente picchiare Tomlinson "vicino alla testa" con un manganello: è lui che ha scattato le foto dell'episodio pubblicate dall'Observer. Dice una donna, di cui il giornale non rivela il nome ma che ha testimoniato alla commissione indipendente: "L'ho visto cadere a terra, dopo essere stato violentemente spintonato in avanti. da un poliziotto. Ho notato che cadendo ha sbattuto in modo orrendo la fronte sul marciapiede. Ne sono rimasta fortemente impressionata". E un'altra donna, Natalie Langord, 21 anni, riferisce i suoi ultimi attimi di vita: "Barcollava, pareva disorientato, poi è crollato al suolo. Ho chiesto a un mio amico di soccorrerlo". E' a questo punto che alcuni manifestanti hanno chiamato altri poliziotti, che hanno inviato sul posto due infermieri, i quali hanno inutilmente tentato di rianimare Tomlinson e poi hanno fatto arrivare un ambulanza: ma l'uomo è arrivato morto in ospedale. Era sposato, ma viveva da solo in un ostello nei pressi della City. David Howart, deputato del partito liberal-democratico, afferma che "dovrà esserci una piena inchiesta giudiziaria, è possibile che quest'uomo sia stato ucciso dalla polizia".

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