lunedì 27 aprile 2009

25 APRILE 2009

Questo 25 aprile l'ho passato proprio bene assieme ai miei amici cremaschi,andando prima a Sant'Anna di Stazzema e successivamente a Livorno,sia per ricordare che per festeggiare naturalmente la liberazione.
Dopo una nottata insonne passata a Pietrasanta ci siamo mossi al mattino raggiungendo Sant'Anna a fatica visto che il nostro camper era largo quanto la carreggiata,con strappi in salita notevoli e tornanti proibitivi.
Siamo giunti in orario per la commemorazione dei defunti e dei superstiti della strage avvenuta in questi luoghi tristementi passati alla storia per l'eccidio avvenuto il 12 agosto 1944,cui dedico un pezzo del post tratto dal volantino che si può prendere dal museo della Resistenza posto a pochi passi dall chiesa del paese.
Nel pomeriggio concerto dei Kinnara(cover di De Andrè)e siamo saliti al monumento dell'ossario posto in cima ad una salita caratterizzata dalle stazioni della Via Crucis rappresentate con formelle bronzee che narrano la passione di Cristo poste accanto ad episodi significatici dell'eccidio.
Verso sera siamo partiti verso Livorno per incontrare alcuni nostri amici.
Ora,sotto la foto della chiesa di Sant'Anna,la storia dell'eccidio,mentre di Livorno parlerò al di sotto dell'immagine del particolare del gruppo scultoreo posto nell'ossario.
I primi di agosto 1944,Sant’Anna di Stazzema era stata qualificata dal comando tedesco”zona bianca”,ossia una località adatta ad accogliere sfollati:per questo la popolazione in quell’estate aveva superato le mille unità.
Inoltre,sempre in quei giorni,i partigiani avevano abbandonato la zona senza aver svolto operazioni militari di particolare entità contro i tedeschi.
Nonostante ciò all’alba del 12 agosto’44,tre reparti di SS salirono a Sant’Anna,
mentre un quarto chiudeva ogni via di fuga a valle,sopra il paese di Valdicastello.
Alle sette il paese era circondato.
Quando le SS giunsero a Sant’Anna,accompagnati da fascisti collaborazionisti che fecero da guide,gli uomini del paese si rifugiarono nei boschi per non essere deportati,mentre donne vecchi e bambini,sicuri che nulla sarebbe capitato loro,in quanto civili inermi,restarono nelle loro case.
In poco più di tre ore vennero massacrati 560 innocenti,in gran parte bambini,donne e anziani.
I nazisti li rastrellarono,li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case,li uccisero con colpo di mitra e bombe a mano,compiendo atti di efferate barbarie.
Infine il fuoco,a distruggere e cancellare tutto.Non fu rappresaglia,non fu vendetta.
Come è emerso dalle indagini della Procura Militare di La Spezia,si trattò di un atto terroristico,di una azione premeditata e calcolata in ogni minimo dettaglio.
L’obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra le popolazioni civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.
La ricostruzione degli avvenimenti,l’attribuzione delle responsabilità e le motivazioni che hanno originato l’Eccidio sono state possibili grazie al processo svoltosi al Tribunale Militare di La Spezia e conclusosi nel 2005 con la condanna all’ergastolo per dieci ex SS colpevoli del massacro;sentenza confermata in Appello nel 2006 e ratificata in Cassazione nel 2007.
Nella prima fase processuale si è svolto,grazie al Pm Marco de Paolis,un imponente lavoro investigativo,cui sono seguite le testimonianze in aula dei superstiti,di periti storici e persino di due SS appartenute al battaglione che massacrò centinaia di persone a Sant’Anna.
Fondamentale,nel 1994,la scoperta avvenuta a Roma,negli scantinati di Palazzo Cesi,
di un armadio chiuso e girato con le ante verso il muro,ribattezzato poi”Armadio della Vergogna”,poiché nascondeva da oltre 40 anni documenti che sarebbero risultati fondamentali ai fini di una ricerca della verità storica e giudiziaria sulle stragi nazifasciste in Italia nel secondo dopoguerra.
A Livorno,dopo piccoli imprevisti accaduti lungo il cammino,siamo andati alla festa della Fortezza Dal Basso posta per l'appunto nei pressi delle mura vicino al mare,punto d'incontro dei compagni labronici.
Tra birre e concerti,vecchie e nuove amicizie,abbiamo tirato un orario decente per potere dormire ospiti del centro sociale 1921,dove a mattino inoltrato ci siamo svegliati sotto la pioggia.
Dopo il caciucco d'ordinanza all'Angelo d'oro ci siamo mossi per tornare a casa,non senza aver fatto la scorta di testaroli nei pressi di Pontedera,ormai tappa fissa quando si torna dalla Toscana.
Naturalmente questo è stato un breve riassunto dell'enorme mole di fatti accaduti durante questo weekend ricco di eventi e di spunti,di ricordi e di commozione,di festa e stordimenti:il tutto andato a buon fine grazie ai miei amici,all'ospitalita e la voglia di testimonianza soprattutto dei"vecchi"di Sant'Anna di Stazzema e ai compagni di Livorno.

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