giovedì 30 aprile 2009

SEGUI IL TUO CAPO

30 aprile 2009 annivesario della morte di Adolf Hitler,e quello che posso augurare a tutti quelli che tutt'ora lo eleggono come loro leader,mentore o esempio di vita,è quello di compiere il suo gesto,avvelenarsi e spararsi un colpo in bocca.
Hitler,uno sfigatello come tanti che ha fatto dell'arte oratoria e del controllo dei mass media(ricorda qualcuno?)una delle sue armi più vincenti,un macellaio su vastissima scala,il precursore dell'uso di droghe,anfetamine,farmaci per star svegli di giorno e dormire la notte con un cervello(che sano già prima non lo era)ridotto ad un colabrodo.
Più difficile per i seguaci del duce invece seguire le sue orme ma non c'è problema,c'è la fila per far parte di plotoni d'esecuzione e sudare per issare quella gran massa suina sopra una trave.
Resta sempre valida l'ipotesi sparo in testa ma dubito che i fascistelli siano giunti ad un livello d'evoluzione mentale e fisica tale da potersi permettere di colpirsi in faccia(sapete la storia del pollice come dito opponibile...non ci sono ancora arrivati).
Nazisti e fascisti,avete visto la fine dei vostri leaders,per voi non c'è futuro,tanto vale ascoltare quel minimo di coscienza che vi è rimasta nelle vostre testoline vuote e fare un favore a noi e a voi stessi,uccidetevi perchè se l'onore dovesse capitare a noi sì che vi faremo soffrire!
Morte ai nazisti e ai fascisti!

LO SPETTRO DELLA CRIMINALMONARCHIA

Tra la marmaglia di nuovi e vecchi,noti e meno noti,più o meno puzzolenti candidati per le elezioni dell'europarlamento spunta l'inquietante nome di Emanuele Filiberto di Savoia,ipotetico successore al trono d'Italia se la monarchia dovesse tornare in auge,discorso che ora può sembrare eretico ma che tuttavia ha un suo perchè.
Assieme al padre Vittorio Emanuele,noto assassino,massone,magnaccia,contrabbandiere di droga e di armi,ormai da anni il figlio,passando per un ragazzo alla buona e che fa tenerezza,si è ritagiato un ruolo di primo piano nella televisione e nei gossip italiani.
E si sa di come i mass media esaltino nel bene e nel male certi personaggi che a volte s'indirizzano dritti in politica come nel caso delle candidate veline di Berlusconi,di Magdi Allam ed Emenuele Filiberto per l'UDC,Fabrizio Corona per Fiamma Tricolore.
La scelta di candidare un possibile monarca in una Repubblica che ha abrogato tale regime è un errore colossale:un personaggio che ha chiesto milioni di euro come risarcimento al suo casato,
che come mestiere fa lo speculatore,che come il padre ha le mani ed i piedi invischiati nella prostituzione e nella droga è un suicidio politico.
Il dossier che segue tratto da Movisol-Archivio terrorismo,traccia un profilo dei due"reali"in questione e del loro passato marchiato di morte,di appartenenza alla loggia P2 e di tutti i problemi avuti con la giustizia e passati in modo pressochè indenne.La rete dei Savoia e i soliti traditori - Emanuele Filiberto - Vittorio Emanuele.
Già nel passato, quando fu coinvolto nell'inchiesta sul traffico internazionale di armi del giudice Mastelloni a Venezia, poi passata al giudice Palermo di Trento, Vittorio Emanuele di Savoia era emerso come un personaggio squallido, la cui piccolezza emergeva anche dal tipo di ruolo svolto nelle attività illecite di cui era accusato.
Negli anni '70 l'erede di casa Savoia fu coinvolto in un indagine della pretura di Venezia per traffico internazionale di armi ed è risultato iscritto alla loggia massonica della P2 con la tessera numero 1.621.
Ma la vicenda più scabrosa risale al 18 agosto 1978, all'Isola di Cavallo, in Corsica. Vittorio Emanuele era in preda ai fumi dell'alcol e, dopo una lite con il miliardario Nicky Pende, sparò col fucile. Un proiettile uccise uno studente tedesco di appena 19 anni, Dirk Jeerd Hamer, che stava dormendo con gli amici su un'imbarcazione vicina.
Vittorio Emanuele, processato in Francia, venne condannato nel '91 a sei mesi con condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco ma prosciolto dall'incriminazione per omicidio volontario.
Bisogna dire che in trent'anni, il principe non è cresciuto, anzi. Ma aldilà degli aspetti particolari dell'inchiesta di Potenza, e aldilà di possibili letture politiche interne della vicenda (arresto a ridosso del referendum costituzionale), occorre fare presente che il principe Savoia e suo figlio Emanuele Filiberto non sono affatto due figure folcloristiche, ma molto probabilmente ricoprono un ruolo nell'ambito di un progetto politico che non è solo italiano. Emanuele Filiberto, infatti (anche lui coinvolto nell'inchiesta), ha fondato un suo movimento politico in preparazione ad una probabile discesa in campo personale. Nel frattempo, ha eletto un paio di parlamentari nelle liste del partitino di Rotondi. Il movimento di Emanuele Filiberto si chiama “Valori e Futuro”, ed ha sede a Venezia. Con riferimento alla professione del principino, viene da ironizzare sul nome del movimento; Emanuele Filiberto fa infatti lo speculatore, presso la banca d'affari italo-svizzera Albertini-Syz, ed è specializzato in “strumenti innovativi”, quelli, cioè, che moltiplicano la già ipertrofica piramide finanziaria a scapito dell'economia reale. Emanuele Filiberto si vanta di aver inventato i “fondi di hedge funds”, quei titoli, cioè, che permettono l'ebbrezza delle puntate ad alte vincite anche ai “poveracci” che hanno solo poche decine di migliaia di euro. “Valori” degli azionisti, dunque, e “futuro” in senso di “futures”?
Non dimentichiamo che Vittorio Emanuele era membro della P2, e che quindi era espressione di un mondo che ha congiurato contro la Repubblica. Ricordiamo anche che il presidente del Centro Mondiale Commerciale, filiale italiana della famigerata Permindex coinvolta nell'assassinio di Kennedy, era Carlo d'Amelio, il legale di casa Savoia. Nel 1958 la Permindex dette vita alla sua succursale di Roma, il Centro Mondiale Commerciale (CMC), sotto la presidenza di Carlo d'Amelio, legale dei Savoia in Italia. Nel consiglio di amministrazione del CMC figurano il principe siciliano Gutierez di Spadafora, ministro dell'Agricoltura di Mussolini, e Enrico Mantello (figlio di Georges Mandel-Mantello, quest'ultimo, secondo documenti del Diparimento di Stato USA, aveva gestito un racket di rifugiati ebraici durante la guerra), diverse personalità svizzere tra le quali il banchiere Hans Seligman, l'editore del National Zeitung Max Hagemann, il ministro Ernst Feisst, gli on. Bonfantini e Ceravolo. La fondazione avvenne con l'interessamento del segretario di Stato John Foster Dulles, fratello del capo della CIA Allen Dulles, attraverso un dispaccio "confidencial" del suo ministero all'ambasciata americana a Roma del 4 settembre 1958. Il dispaccio raccomandava sostegno e assistenza a Ferenc Nagy, presidente della Permindex, per la creazione della sua succursale romana, il CMC appunto, che andrà a occupare gran parte del Palazzo degli Uffici costruito all'EUR per l'Expo Internazionale del 1942. Alla cerimonia d'insediamento partecipò l'ambasciatore inglese sir Ashley Clark.
Ricordiamo che solo molto tardivamente il principe riconobbe lo stato italiano, magari facendo gli scongiuri dietro la schiena. E' quindi da ritenere che uno scenario futuro in cui la dinastia Savoia si preparasse a scendere direttamente in politica non sia affatto un'idea peregrina. E' già avvenuto in Bulgaria, dove il cugino di Vittorio Emanuele, Simeone di Sax-Coburgo Gotha, è stato Primo ministro e ora, dopo aver perso le elezioni, si prepara ad un “comeback”. Ed è proprio Simeone che Vittorio Emanuele avrebbe finanziato (o corrotto) secondo l'inchiesta di Potenza, che in Bulgaria ha riempito le prime pagine dei giornali.
Che quindi Savoia senior e Savoia junior siano pedine tuttora attive di una rete di cui la P2 è stata storica espressione, e che faccia capo ad ambienti della finanza sinarchista internazionale, è molto credibile. D'altronde non si spiegherebbe come, nonostante tutti gli scandali e le cadute d'immagine, il principe sia rimasto capo di casa Savoia a dispetto della fronda organizzata dal suo rivale di sempre, il più serio Amedeo d'Aosta. Ma forse non abbiamo ancora visto la puntata successiva.

mercoledì 29 aprile 2009

CONFERMA DELLA SINISTRA IN ECUADOR

Dal sudamerica ennesima buona notizia,e purtroppo sembrerebbe che per averne si debba per forza uscire dai nostri confini,con la conferma del presidete Correa alla guida del paese andino dopo la chiamata elettorale della scorsa domenica vinta senza il bisogno di ulteriori ballottaggi.
L'Ecuador è uno dei paesi in cui si riesce ad avere un tenore di vita al di sopra degli altri stati sudamericani,ma non per questo ha pure sempre avuto una vita politica burrascosa con frequenti rivolte popolari,anche per il fatto della dollarizzazione del paese che ha avuto effetti sui prezzi dei beni di consumo ancor più devastanti che da noi con l'avvento dell'Euro.
Correa è il primo presidente ecuadoriano ad essere rieletto dal 1979,anno in cui si è ricominciato a parlare seriamente di democrazia nel paese,periodo trascorso con un presidente morto in un misterioso incidente aereo(dicono provocato da petrolieri statunitensi vogliosi di mettere le loro mani sull'oro nero ecuadoriano)e molti presidenti che non sono giunti alla fine del mandato per scandali,scioperi continui,rivolte sindacali e altro.
Correa,da quel che ho potuto constatare durante il mio recente viaggio,sta operando bene nel paese,con una politica di scolarizzazione buona,un sistema sanitario eccellente,certe accortezze nei sistemi di trasporto che da noi possiamo solo sognare.
L'Ecuador è un bellissimo paese,la povertà come in tutto il mondo esiste anche lì ma non credo,almeno nei posti in cui sono stato,che ci sia gente che muoia di fame come in altre parti:inoltre hanno un patrimonio culturale,artistico e paesaggistico-naturale(che solo con le Galapagos c'è da rimanere a bocca aperta)di elevatissimo livello.
E credo,e dai risultati ottenuti la pensano come me anche gli ecuadriani,che Alianza Pais stia facendo un buon lavoro assieme al riconfermato presidente Rafael Correa.
L'articolo seguente preso da"Senza Soste"parla in maniera più esauriente dei risultati elettorali,grazie ad una traduzione di Andrea Grillo tratta da Resumem Latinoamericano.
Ennesima vittoria della sinistra latinoamericana: Correa vince nelle presidenziali ecuadoriane.

Il mandatario ecuadoriano, Rafael Correa, è il virtuale vincitore delle elezioni presidenziali tenutesi ieri (domenica 26 aprile) in questo Paese andino, ottenendo il 50,21% dei voti, secondo le informazioni reperibili sulla pagina web del Consiglio Nazionale Elettorale quando sono stati scrutinati il 16,16% dei voti. Lucio Gutiérrez ha ottenuto il 30,41% e l'imprenditore Álvaro Noboa l'11,34% dei voti.A Madrid, Spagna, secondo fonti del Consolato citate da El Paìs più del 69% dei votanti ha sostenuto Correa. Dalle otto della mattina fino alle cinque del pomeriggio migliaia di ecuadoriani si sono recati alle urne. In totale a Madrid hanno votato in 15.000, secondo fonti del consolato. La cifra rappresenta il 42% dei 36.545 ecuadoriani iscritti alle liste elettorali.
Reazioni.
Circondato dalla maggioranza dei candidati del Movimento PAIS, Rafael Correa ha ringraziato i nuovi elettori: migranti, detenuti in attesa di giudizio, stranieri e giovani, per il loro sostegno nelle elezioni. "Il popolo non si è lasciato ingannare e ci ha dato la vittoria più splendida degli ultimi 50 anni. Questo è un giorno di allegria, perché abbiamo fatto un passo storico per consolidare questa rivoluzione civica", ha detto Rafael Correa a Guayaquil, bastione della destra all'opposizione, pochi minuti dopo aver saputo della vittoria di larga misura al primo turno che gli hanno assegnato tutti gli exit poll. Ha ballato e cantato la canzone "Un solo turno" insieme al governatore Francisco Jiménez e il virtuale assessore di Guayaquil, Octavio Villacreses.
Con i media contro.
Correa ha sottolineato in varie occasioni l'atteggiamento della stampa del suo Paese, che si è sempre schierata contro di lui. "Come al solito abbiamo sconfitto non solo gli avversari ma anche una stampa legata a settori economici e politici del Paese", ha dichiarato. "Abbiamo dovuto batterci contro questo tipo di stampa in malafede e corrotta. Questo è un punto molto importante che rende ancora più rilevante la vittoria". Ha rilevato che, secondo questa stampa, "il governo non raggiunge mai alcun obiettivo. Guardate i risultati delle elezioni! Ma date un'occhiata agli editoriali. L'80% sono contro e il 20% neutrali; se qualcuno non conosce la realtà di questo Paese e legge la stampa, dirà che 'questo è il governo più corrotto, più impopolare e più inetto della storia', e invece è tutto il contrario". "Ora basta con questi signori che si credono al di sopra del bene e del male per inventarsi presunti attacchi alla libertà di espressione!". Ha indicato che sosterrà le iniziative di un osservatorio civico che vigili sulle azioni della stampa. "Ci batteremo contro questa stampa corrotta che si è inventata la narcopolitica e altre questioni, come ora più che mai risulta evidente", ha sostenuto il Capo dello Stato.
Vittoria rilevante.
Il leader socialista, 46 anni, è il primo presidente rieletto da più di trent'anni ad oggi, seppellendo un decennio di instabilità nel quale i suoi tre predecessori erano stati destituiti da rivolte popolari. Inoltre sarebbe la prima volta che gli ecuadoriani eleggono il loro presidente al primo turno dal ritorno alla democrazia nel 1979. Secondo la legge per evitare il secondo turno a un candidato sono necessari almeno il 40% dei voti e una differenza di 10 punti sul secondo classificato. Questo è stato un motivo sufficiente perché i militanti di PAIS festeggiassero alla grande. Tra loro c'erano altri candidati come María Duarte (Comune di Guayaquil), Pierina Correa (Prefettura di Guayas), Aminta Buenaño (consigliera per Guayas), Ricardo Patiño (ministro coordinatore della Politica). L'opposizione, intanto, ha festeggiato a Guayaquil, dove l'attuale sindaco socialdemocratico Jaime Nebot ha ottenuto la rielezione con il 68% dei voti. Quito, invece, è rimasta nelle mani degli alleati di Correa.
Le elezioni.
Le operazioni di voto nelle elezioni generali dell'Ecuador si sono concluse domenica 26 aprile alle 17 ora locale come dispone la legge del Paese andino, dopo una giornata caratterizzata dal senso civico e dalla tranquillità. (...)
Circa 510 osservatori, nazionali e stranieri, vigileranno sulla procedura [di scrutinio e contabilizzazione], la più complessa della storia di questa nazione andina. Poco più di 10 milioni di elettori sono stati convocati alle urne per eleggere il presidente e il vicepresidente dell'Ecuador, 118 parlamentari, 46 prefetti e viceprefetti, 221 sindaci e 1.581 assessori comunali. In precedenza un exit poll dell'emittente Teleamazonas ha indicato che Correa aveva ottenuto il 56% dei voti e Gutiérrez il 29%.
YVKE Mundial.

martedì 28 aprile 2009

AVVISO IMPORTANTE DAL MINISTERO DELLA SALUTE

Febbre suina: i leghisti sono contagiosi

Autorevoli ricercatori hanno scoperto che gli esponenti della lega nord, per evidente affinità con i mammiferi della famiglia dei suini, possono facilmente trasmettere la febbre omonima.
Pertanto si consiglia di non frequentare leghisti e,se vostro malgrado li incontrate in giro, fate in modo che stiano zitti o di tappare loro la bocca.
Dott. ClandesTino
Specialista in igiene del territorio.

Direttamente da Indymeda Piemonte,da dove arriva pure l'immagine scattata a Torino dove si ribadisce che nella vicina Milano e più precisamente in Piazzale Loreto di posto ce n'è ancora!
A parte il dramma delle persone che di questa epidemia ci muore,ed è sempre la povera gente,questo è l'ennesimo tentativo già ciclicamente previsto di come la teoria della paura trovi nella pratica quotidiana il suo bersaglio.
Dai bovini ai suini passando per il pollame la guerra dei produttori alimentari mondiali e i guadagni degli speculatori farmaceutici ormai a cicli di tre-cinque anni diversificano il target,ma l'obiettivo primario della psicosi planetaria,del terrore diffuso dai mass media per nascondere i problemi più veri.

SENILITA' O PRESA PER IL CULO?

Sembra proprio che la discussa proposta di legge 1630 sull'equiparazione dei repubblicani ai partigiani alla fine dopo tante polemiche in primis dell'ANPI non si attui.
Ed il presidente del consiglio cade dalle nuvole affermando:"Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge, sarà certamente ritirato",ma ci sta prendendo tutti per il culo o cosa?
Certamente un presidente del consiglio non è tenuto a sapere di tutto ciò che accade all'interno del parlamento,di tutte le leggi e norme istituzionali,ma questa,presentata da 40 deputati nel giugno dello scorso anno,ha suscitato da subito scalpore(per vedere il testo della pdl in questione con le relative discussioni cercare il post pubblicato sul blog il 18 febbraio 2009).
E quando ci saranno nuovamente scontri e dispute per la promulgazione della nuova proposta di legge sulle nuove norme che regolamenteranno la caccia che altra balla tirerà in piedi?
Speriamo che non sa il solito tiramolla di dichiarazione-smentita cui il premier ci ha da sempre abituati,le solite scuse,balbettii,sconcertanti sbalzi d'umore che accompagnano ogni suo intervento.
A seguire tra le foto scattate a Sant'Anna di Stazzema vi è un'articolo di Andrea Montanari da"La Repubblica.it"e subito dopo lo stralcio d'agenzia dell'AGI su un raccapricciante pezzo di discorso del presidente partigiano nel suo proclama elettorale di Onna.
Stop al ddl sull' equiparazione tra partigiani e repubblichini.

MILANO - Silvio Berlusconi smentisce i colonnelli del Pdl e annuncia il ritiro del ddl su Salò. «Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge, sarà certamente ritirato». Per la seconda volta in una settimana, il presidente del Consiglio, dopo aver debuttato alle celebrazioni del 25 aprile, ha raccolto in meno di un' ora un nuovo invito del segretario del Pd Dario Franceschini. Il disegno di legge in questione è quello che prevede la parificazione dei partigiani con i repubblichini. Lo stesso che ancora ieri il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto e il vicepresidente vicario Italo Bocchino avevano difeso in una nota congiunta. Appena arrivato per una visita a sorpresa al Salone del Mobile in corso a Milano, si è capito subito che Berlusconi era in vena di annunci. Al Pd che ora gli chiede la promessa di non cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza risponde indirettamente: «L' Abruzzo sia un primo banco di prova per iniziare a fare cose insieme anche con l' opposizione. Ho sempre pensato che siano maturi i tempi perché si guardi insieme al passato e si progetti insieme il futuro. C' è molto lavoro che ci aspetta ancora. Mi auguro che si possa lavorare insieme per fare le cose di cui abbiamo bisogno». Frena invece il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. La Costituzione stessa, dice Cicchitto prevede che «si può registrare il consenso fra maggioranza e opposizione, ma anche il dissenso e la conseguente modifica realizzata a maggioranza». Dunque, dice il capogruppo, la richiesta di Franceschini al premier implicherebbe l' accettazione di un potere di veto dell' opposizione» che non è previsto. Si capisce però che la svolta del 25 aprile e prima ancora il dramma del terremoto potrebbero aprire una nuova fase politica di dialogo con il Pd. «Mi sembra si possa pensare davvero a superare il periodo che abbiamo alle spalle e andare verso un comune sentimento nazionale». dice il Cavaliere. Berlusconi non scioglie però i nodi sull' ipotesi di ridimensionare i finanziamenti per l' Expo in programma a Milano nel 2015 per accelerare la ricostruzione delle zone terremotate. «Abbiamo stanziato una cifra importante, siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario e se questa cifra non basterà avremo la possibilità di fare altro», dice il premier». Che aggiunge: «Stiamo gestendo molto bene 75mila persone. Stiamo lavorando per la costruzione di questi quattordici complessi immobiliari che dovrebbero essere pronti prima dell' inverno, abbiamo spostato il G8 all' Aquila. Anche l' Expo di Milano può andare nella direzione di un' attenzione verso una terra come l' Abruzzo sulla quale dovranno confluire le disponibilità e possibilmente di tutti. Sono abbastanza sereno. Sono sicuro di riuscire a non far passare il prossimo inverso al freddo agli sfollati». Il premier dispensa ottimismo anche sulla crisi economica: «Ci sono tanti buoni segnali che stanno arrivando - dice - e io continuo a essere ottimista come lo sono sempre stato. Ho sempre detto che l' Italia è messa in una situazione da cui può uscire prima e meglio degli altri paesi europei da questa crisi globale».
"BERLUSCONI-PARTIGIANO COL FOULARD BRIGATA MAIELLA"
(AGI) - Onna (L'Aquila), 25 apr. - Il momento piu' toccante e' stato quando Antonio Rullo gli ha annodato al collo il foulard tricolore della Brigata Maiella. L'unica brigata partigiana insignita di medaglia d'oro. Rullo ne e' segretario e spiega che i patrioti della Maiella sono sempre stati apolitici e apartitici. "Siamo partigiani senza partito - ha detto - e soldati senza stellette" e da quel momento ha un presidente-partigiano. Silvio Berlusconi dopo il presidente operaio, il presidente partigiano, il presidente pompiere, si presenta in una nuova veste. La gente ha a lungo applaudito questo momento. Molti incontrandolo fuori dalla cittadella di Onna, completamente devestata gli hanno gridato "Silvio salvaci tu". Una donna gli ha preso la mano e gliela baciata e gli ha chiesto aiuto. Aiuto che il presidente ha subito accordato. La cerimonia per l'anniversario del 25 aprile si e' svolta in quel che resta di Onna, nel giardino della villa Comunale dove svetta un monumento di acciaio ai 17 caduti-uccisi dai partigiani in una casa che poi e' stata fatta saltare con l'esplosivo. Berlusconi ha avvicinato anche i famigliari di alcune delle vittime della strage ai quali ha detto: "La guerra e' una brutta bestia. Fa perdere agli uomini ogni senso morale, nega la loro natura. Questa strage e' incomprensibile e inaccettabile". Quindi consiglia a tutti il film Katyn, sull'uccisione da parte dei sovietici di 20mila ufficiale polacchi per non farli tornare come quadri dirigenti del partito. E' bene che i nostri giovani lo vedano, dice. Poi spiega il suo impegno con gli Stati Uniti e la Russa per togliere di mezzo l'incubo delle armi nucleari. "Mi sto adoperando con gli Stati Uniti e la Russa - dice - affiche' non ci sia piu' la minaccia nucleare per i nostri figli".

lunedì 27 aprile 2009

25 APRILE 2009

Questo 25 aprile l'ho passato proprio bene assieme ai miei amici cremaschi,andando prima a Sant'Anna di Stazzema e successivamente a Livorno,sia per ricordare che per festeggiare naturalmente la liberazione.
Dopo una nottata insonne passata a Pietrasanta ci siamo mossi al mattino raggiungendo Sant'Anna a fatica visto che il nostro camper era largo quanto la carreggiata,con strappi in salita notevoli e tornanti proibitivi.
Siamo giunti in orario per la commemorazione dei defunti e dei superstiti della strage avvenuta in questi luoghi tristementi passati alla storia per l'eccidio avvenuto il 12 agosto 1944,cui dedico un pezzo del post tratto dal volantino che si può prendere dal museo della Resistenza posto a pochi passi dall chiesa del paese.
Nel pomeriggio concerto dei Kinnara(cover di De Andrè)e siamo saliti al monumento dell'ossario posto in cima ad una salita caratterizzata dalle stazioni della Via Crucis rappresentate con formelle bronzee che narrano la passione di Cristo poste accanto ad episodi significatici dell'eccidio.
Verso sera siamo partiti verso Livorno per incontrare alcuni nostri amici.
Ora,sotto la foto della chiesa di Sant'Anna,la storia dell'eccidio,mentre di Livorno parlerò al di sotto dell'immagine del particolare del gruppo scultoreo posto nell'ossario.
I primi di agosto 1944,Sant’Anna di Stazzema era stata qualificata dal comando tedesco”zona bianca”,ossia una località adatta ad accogliere sfollati:per questo la popolazione in quell’estate aveva superato le mille unità.
Inoltre,sempre in quei giorni,i partigiani avevano abbandonato la zona senza aver svolto operazioni militari di particolare entità contro i tedeschi.
Nonostante ciò all’alba del 12 agosto’44,tre reparti di SS salirono a Sant’Anna,
mentre un quarto chiudeva ogni via di fuga a valle,sopra il paese di Valdicastello.
Alle sette il paese era circondato.
Quando le SS giunsero a Sant’Anna,accompagnati da fascisti collaborazionisti che fecero da guide,gli uomini del paese si rifugiarono nei boschi per non essere deportati,mentre donne vecchi e bambini,sicuri che nulla sarebbe capitato loro,in quanto civili inermi,restarono nelle loro case.
In poco più di tre ore vennero massacrati 560 innocenti,in gran parte bambini,donne e anziani.
I nazisti li rastrellarono,li chiusero nelle stalle o nelle cucine delle case,li uccisero con colpo di mitra e bombe a mano,compiendo atti di efferate barbarie.
Infine il fuoco,a distruggere e cancellare tutto.Non fu rappresaglia,non fu vendetta.
Come è emerso dalle indagini della Procura Militare di La Spezia,si trattò di un atto terroristico,di una azione premeditata e calcolata in ogni minimo dettaglio.
L’obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra le popolazioni civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.
La ricostruzione degli avvenimenti,l’attribuzione delle responsabilità e le motivazioni che hanno originato l’Eccidio sono state possibili grazie al processo svoltosi al Tribunale Militare di La Spezia e conclusosi nel 2005 con la condanna all’ergastolo per dieci ex SS colpevoli del massacro;sentenza confermata in Appello nel 2006 e ratificata in Cassazione nel 2007.
Nella prima fase processuale si è svolto,grazie al Pm Marco de Paolis,un imponente lavoro investigativo,cui sono seguite le testimonianze in aula dei superstiti,di periti storici e persino di due SS appartenute al battaglione che massacrò centinaia di persone a Sant’Anna.
Fondamentale,nel 1994,la scoperta avvenuta a Roma,negli scantinati di Palazzo Cesi,
di un armadio chiuso e girato con le ante verso il muro,ribattezzato poi”Armadio della Vergogna”,poiché nascondeva da oltre 40 anni documenti che sarebbero risultati fondamentali ai fini di una ricerca della verità storica e giudiziaria sulle stragi nazifasciste in Italia nel secondo dopoguerra.
A Livorno,dopo piccoli imprevisti accaduti lungo il cammino,siamo andati alla festa della Fortezza Dal Basso posta per l'appunto nei pressi delle mura vicino al mare,punto d'incontro dei compagni labronici.
Tra birre e concerti,vecchie e nuove amicizie,abbiamo tirato un orario decente per potere dormire ospiti del centro sociale 1921,dove a mattino inoltrato ci siamo svegliati sotto la pioggia.
Dopo il caciucco d'ordinanza all'Angelo d'oro ci siamo mossi per tornare a casa,non senza aver fatto la scorta di testaroli nei pressi di Pontedera,ormai tappa fissa quando si torna dalla Toscana.
Naturalmente questo è stato un breve riassunto dell'enorme mole di fatti accaduti durante questo weekend ricco di eventi e di spunti,di ricordi e di commozione,di festa e stordimenti:il tutto andato a buon fine grazie ai miei amici,all'ospitalita e la voglia di testimonianza soprattutto dei"vecchi"di Sant'Anna di Stazzema e ai compagni di Livorno.

giovedì 23 aprile 2009

ALEMANNO FASCISTA DI MERDA


Che l'Europa intera sia più sveglia e pronta a condannare ormai quotidianamente il regime italico è cosa ormai risaputa,vuoi per in controllo non diretto dei massmedia che qui da noi spesso e volentieri sono sottoposti ad una censura sempre più rigida,vuoi perchè se una siuazione ce l'hai sotto casa fai più fatica o impieghi più tempo per accorgertene.
Il sindaco di Parigi Delanoe giustamente ha esternato il suo schifo per il collega di Roma Alemanno,famoso picchiatore fascista,che quando è stato eletto primo cittadino della capitale è stato festeggiato da bandiere con croci celtiche(che lui porta fieramente al collo)e saluti romani.
Non posso far altro che condividere lo sdegno del sindaco parigino e di allegare l'articolo di "La Repubblica"che commenta il fatto,oltre il link con le immagini della festa fascista del Campidoglio quando si è insediato Alemanno-sparati in bocca.
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/saluti-romani-alemanno/1.html?ref=search
Scontro tra Delanoe,sindaco socialista di Parigi,e il sindaco(fascista)di Roma Alemanno.
Il sindaco della capitale francese: "Difficilmente potrò avere con lui il rapporto che avevo con Rutelli e Veltroni: ha esordito col saluto fascista".
Delanoe attacca Alemanno,Scontro tra Roma e Parigi,
La durissima replica del primo cittadino capitolino: "Falso e offensivoho chiesto all'ambasciatore italiano in Francia di muovere passi diplomatici".

PARIGI - Scontro tra Delanoe, sindaco socialista di Parigi, e il sindaco di Roma Alemanno.
"Difficilmente - ha detto Delanoe parlando in un incontro con i giovani del Pd al teatro del'Odeon di Parigi alla presenza del segretario Dario Franceschini - potrò avere il rapporto che avevo con Rutelli e Veltroni con un sindaco che ha esordito in Campidoglio con il saluto fascista".
A stretto giro arriva la reazione, dirussima, del primo cittadino capitolino: "Quello che ha detto il sindaco di parigi su di me è falso, offensivo e intollerabile. Non si può, per dare soddisfazione ad una propaganda di parte, inventare fatti che non esistono nè tanto meno interrompere le relazioni istituzionali tra la città di Roma e la città di Parigi che sono sancite da un antico gemellaggio".
"In questo modo - continua Alemanno - non si offende solo il sottoscritto ma anche la città. Per questo motivo ho chiesto all'ambasciatore d'Italia a Parigi di muovere dei passi diplomatici per chiarire questa situazione e per evitare ulteriori offese".

mercoledì 22 aprile 2009

IL 25 APRILE COME SPOT ELETTORALE

Ed ora cominciamo a parlare del 25 aprile non dal lato strettamente personale ma cominciando ad analizzare le dichiarazioni di questi ultimi giorni,intrisi da veleni e polemiche la maggior parte delle volte a ragione di chi difende questo giorno.
Alla fine dopo 14 anni di presenza politica il nostro odiato premier Berlusconi si degnerà di partecipare ad una manifestazione per commemorare la Resistenza partigiana,e sappiamo già come lo farà enfatizzando il fatto che è una data di tuti gli italiani e che lui ha snobbato fino ad ora perchè ci sono le elezioni e deve farsi vedere(piangente,ferroviere,salvatore,vigile del fuoco,camminando sull'acqua...)all'intera schiera dei massmedia.
Personalmente ho avuto un mezzo colpo quando c'è stato l'assenso all'invito di Franceschini con la risposta del dubbio sul dove avesse trascorso quella data il capo del governo,mica sarebbe andato dove sarei andato io?
Per fortuna non accadrà visto che Berlusconi tornerà ad Onna vicino a L'Aquila dove ormai è un'habitué per mostrarsi alle telecamere di tutta Italia ed Europa,quindi potrò andare tranquillo a ricordare e a far festa assieme ai miei amici senza il timore di brutte sorprese!
In questi giorni addirittura il ministro La Russa ce l'ha contro i partigiani comunisti che secondo lui storico fascista non hanno il merito di essere celebrati come liberatori della patria,e detto da un simile spregevole personaggio è quasi un onore.
Un articolo de"La Repubblica"(di ieri)a firma di Andrea Montanari ed un commento di Pietro Ancona pongono fine a questo secondo post-pre-commemorazione della libertà dell'Italia dall'oppressore nazifascista.
25 aprile, La Russa contro i partigiani: "Non vanno celebrati come liberatori".

Insorge il Pd. Il premier andrà a Montelungo. Non ancora esclusa la presenza di Berlusconi a Milano. Intanto Moratti e Formigoni prendono tempo.

MILANO - L'unica certezza, al momento, è che Silvio Berlusconi parteciperà sabato, per la prima volta, alle celebrazioni per il 64° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Anche se non è ancora chiaro dove. Le ultime indiscrezioni parlano di Montelungo, dove si recherà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma restano ancora in piedi le ipotesi di una nuova visita del premier nelle zone terremotate dell'aquilano o che partecipi nel pomeriggio alla tradizionale manifestazione nazionale organizzata dall'Anpi a Milano, dove lo ha invitato nei giorni scorsi il segretario del Pd Dario Franceschini. Dal suo entourage, non trapela altro. Ma è sufficiente a far salire ulteriormente la tensione tra maggioranza e opposizione. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa rilancia: "I partigiani rossi meritano rispetto, ma non possono essere celebrati come portatori di libertà". Pronta la replica del portavoce del Pd Andrea Orlando: "La Russa ha oltrepassato il segno. Fare distinzioni tra partigiani buoni o cattivi è intollerabile oltre che menzognero nei confronti della verità storica". Chiede rispetto anche Pierluigi Castagnetti del Pd: "Quelle di La Russa sono solo manifestazioni di incapacità ad accogliere il senso storico di quella pagina gloriosa della storia d'Italia". Sulle barricate pure l'estrema sinistra. Per Oliviero Diliberto del Pdci "il premier farebbe meglio ad andare in Sardegna perché non si può diventare antifascisti in un sol colpo", mentre il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero aggiunge: "Se non dichiara apertamente il suo antifascismo, la sua partecipazione sarebbe solo una presa in giro degli italiani".
Ma anche il centrodestra si divide. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto invita il premier a "non dover dimostrare le sue credenziali a Franceschini andando a farsi fischiare in piazza Duomo a Milano, come è già successo a Bossi e alla Moratti". Nel frattempo, a Milano è già partito sul sito Indymedia il passaparola negli ambienti vicini ai centri sociali e alla sinistra antagonista. Al grido: "Berlusconi se ne stia a casa. Antifascisti sempre". Tanto che il verde Carlo Monguzzi lancia un appello a tutte le anime della sinistra: "Se Berlusconi verrà a Milano ci sarà una piazza divisa in due: la prima fischierà Berlusconi, la seconda il Pd che l'ha invitato. Pensiamo solo a organizzare una grande manifestazione, non a Berlusconi". Il governatore lombardo Roberto Formigoni e il sindaco di Milano Letizia Moratti prendono ancora tempo e si affidano al premier. "Mi consulterò con Berlusconi, ma nel '95 partecipai e fui fischiato" - precisa il primo. "Sto valutando, anch'io sentirò il premier" - sottolinea la seconda, che nel 2006 fu costretta ad abbandonare la manifestazione insieme al padre Paolo Brichetto Arnaboldi, ex deportato a Dachau. Il suo predecessore Gabriele Albertini, ora eurodeputato del Pdl, però non ha dubbi: "Il sindaco di Milano non può mai mancare sul palco di Piazza Duomo. E se il caso si prende i fischi, come è capitato a me. Le istituzioni non possono dimenticare che Milano ha ricevuto la medaglia d'oro".
Il 25 aprile di Berlusconi.

Come pensavo (ed in fondo temevo) la proposta di Franceschini a Berlusconi di partecipare al 25 aprile è stata accettata dopo una non lunghissima riflessione. I pro ed i contro considerati dal capo della destra italiana al potere hanno fatto propendere la bilancia verso il si.Infatti non si tratta di una resa di Berlusconi ai valori della Resistenza che si intrecciano strettamente con quelli della Costituzione specialmente per ciò che riguarda la libertà, la democrazia e la giustizia sociale, ma al contrario di una vera e propria capitolazione del PD ad una idea dello Stato bonapartista, ad una vittoria della borghesia italiana fascistoide, scroccona,parassitaria e legata alla mafia. Berlusconi non ha fatto un solo passo verso la Resistenza. Al contrario il PD ha fatto un importante tratto di strada verso l'abiura delle sue radici, di se stesso, delle classi sociali che per un lungo periodo di tempo ha rappresentato in Parlamento. Il PD ha abbandonato l'idea della repubblica basata sul lavoro quando ha accettato l'egemonia confindustriale e la sconfitta dei lavoratori oggi
isolati, mal pagati, precarizzati, ricattati. Il PD ha abbandonato l'art.11 della Costituzione quando ha accettato il ruolo ascaristico dell'Italia nelle avventure coloniali in Afghanistan, in Irak del colonialismo anglosassone e quando ha abbandonato ad un tristissimo destino di genocidio il popolo palestinese (dopo averlo difeso per oltre quaranta anni). Il PD ha accettato il dominio, la signoria di Berlusconi sulla informazione accontentandosi
della piccola enclave di Raitre. Gli interessi rappresentati dal blocco sociale berlusconiano non vengono messi in discussione ma al contrario lusingati dalla "concorrenza" dei vari Bersani e Letta....
Siamo oramai lontani anni luce dalla coesione sociale che in qualche modo fu garantita per tanti anni dai partiti del CNL e l'Italia è devastata dall'odio sociale inoculato da campagne di stampa incessanti ed ossessionanti e da ministri che apostrofano come fannulloni i dipendenti pubblici e che, come Maroni, invitano alla cattiveria nei rapporti con i migranti specialmente se sanspapiers.
L'indomani del prossimo venticinque aprile Berlusconi potrà dire agli italiani che tutte le accuse che le opposizioni gli hanno fatto in questi anni erano infondate. Magari il ddl sulla equiparazione dei repubblichini ai resistenti diventerà legge ed "il sangue dei vinti" prevarrà su quello dei vincitori. Da qui alla criminalizzazione dei partigiani e della resistenza non ci vorrà molto tempo.....
Questo perchè il punto di sintesi, di pacificazione che oggi viene invocato non ci sarà perchè in Italia non c'è mai un giusto mezzo. Dilagheranno altre campagne di odio verso la "sinistra" intesa questa come tutto ciò
che è rappresentato dalla resistenza, dai diritti dei lavoratori, dalla libertà e dalla giustizia sociale. Da giovane ero convinto che la storia fosse una continua evoluzione verso il meglio. Non è così: E' anche regressione, oscurantismo, ritorno alla barbarie.
Celebrare la resistenza con il Capo di un Governo che ne ha sempre disconosciuto il valore e che certo non si è convertito dopo venti anni, un governo che collabora con Bossi e gli ex fascisti (non tutti sono come Fini),non è certamente un passo avanti verso la libertà. Da Sandro Pertini, Longo e Donat Cattin passiamo agli oligarchi che si dividono il Parlamento italiano a Berlusconi e Franceschini.

martedì 21 aprile 2009

PESTAGGIO A BRUZZANO

E'davvero durato molto poco l'occupazione del residence a Bruzzano dello scorso 17 aprile da parte di duecento migranti circa soprattutto eritrei o somali,che avevano cheisto lo status di rifugiati politici,figli di un colonialismo che ha sfruttato quel minimo che la loro terra offriva ai tempi di Mussolini.
Oltre ad avere i padri ed i nonni trucidati dai nostri colonizzatori negli anni trenta i degni successori degli usurpatori picchiatori,le nostre forze del disordine,hanno spaccato qualche testa a queste persone presenti per protestare contro lo scombero orchestrato dal vice-podestà Decoratto avvenuto in brevissimo tempo dall'occupazione dello stabile.
Già i tg nazionali della sera hanno dato rilievo alla notizia,come al solito a modo loro:ad esempio quella specie di sub contenitore di disinformazione di Studio Aperto dando spazio al ruolo di regia affibiato ai centri sociali più eversivi solidarizzando coi capotreni incazzati e gli sbirri assassini,mentre Tg2 e Tg3(entrambe lo stesso servizio)hanno dato uno spettro di visione più distaccato mostrando manganellate,sgambetti e placcaggi delle merde in divisa.
Che come al solito pur essendo ricoperti oltrechè di sterco e di armature hanno avuto il coraggio di farsi medicare ai pronto soccorsi delle località vicine.
Sia da alcune foto che dalle immagini televisive si vedono degli interessanti e nitidi primi piani di questi figli di troia,se si incontrano in giro,a fare la spesa,o nel parco,con la famiglia o amici(ma che amici avranno poi se non i loro luridi colleghi di massacri o qualche fascistello menatore!)si provvederà a segnalare:targa dell'auto,locali frequantati,indirizzi di abitazioni,il tutto per poi poterli prendere e rendere il mal tolto!
Sbirri assassini al soldo del regime state attenti che la vita concede(o a volte provvede?)strani scherzi del destino,incidenti capitano a tutti...
Di seguito l'articolo di Indymedia che si sta aggiornando continuamente su di una situazione che in queste ore si sta evolvendo.(Questo è l'aggiornamento delle 18.16).
Marcia al grido di «Yes, we can» fino al Paolo Pini.
Residence di Bruzzano, tafferugli tra i rifugiati e la polizia: sette feriti.
L'intervento degli agenti ha fatto scattare la protesta.
IL SIT-IN - Gli immigrati si sono allora spostati alla vicina ferrovia e e si sono seduti sui binari, bloccando la circolazione dei treni. Durante il sit-in sui binari i manifestanti hanno sventolato permessi di soggiorno e carte d'identità per dimostrare la loro regolarità, ed esposto lenzuola su cui avevano scritto «We need peace», abbiamo bisogno di pace. L'azione di protesta è stata interrotta dalla polizia che ha portato via di peso gli immigrati. Alcuni, trascinati a terra dagli agenti, hanno avuto bisogno di cure mediche. La protesta degli immigrati ha provocato ritardi di circa mezz'ora ad alcuni treni sulla linea Milano-Asso, secondo quanto reso noto da un portavoce delle Ferrovie Nord. Sui binari c'è stata anche un'accesa discussione tra un capotreno e i manifestanti.

GLI SCONTRI - Nel primo pomeriggio gli agenti di polizia hanno compiuto un'azione di contenimento per impedire che i rifugiati rioccupassero i binari delle Ferrovie Nord. Nel tafferuglio sono rimasti feriti due immigrati di origine cingalese, trasportati dal 118 al Multimedica di Sesto San Giovanni, e un poliziotto, portato all’ospedale Niguarda. C'è poi stata un'altra carica: sette i feriti, di cui cinque trasportati in ospedale. Una decina di contusi, per paura, ha rifiutato di farsi portare via in ambulanza. Un immigrato, colpito al sopracciglio da una manganellata, è stato medicato sul posto dai sanitari del 118 perché perdeva molto sangue.

LA TRATTATIVA - Una delegazione degli immigrati ha nel frattempo incontrato l'assessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli, che ha offerto una sistemazione provvisoria per le donne e i bambini (una ventina) e per quelli che non sono ancora inseriti nel programma di protezione per i richiedenti aiuto umanitario. «Per gli altri ho proposto l'inserimento nel programma che prevede sei mesi a carico delle istituzioni durante i quali si impara l'italiano e si apprende un mestiere, ma hanno rifiutato l'offerta», ha riferito la Moioli. «Tra loro non ci sono solo richiedenti asilo o aiuto umanitario da poco in Italia, ma anche gente che è qui da cinque anni», ha aggiunto.

LA MARCIA - Saputo degli incidenti e delle intenzioni dell’Amministrazione e sorpresi per il comportamento della polizia, a questo punto tutti gli immigrati rimasti nel residence, circa 200, si sono messi in marcia sulla Milano-Meda verso il centro di Milano, al grido di «Yes, we can», scortati da un crescente numero di blindati di polizia e carabinieri. Gli immigrati si trovano ora su un ponte che sovrasta la statale, circondati e «contenuti» dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Sul posto c’è anche il consigliere regionale del Prc Luciano Muhlbauer che parla di un «comportamento irresponsabile e inaccettabile» da parte delle Istituzioni milanesi e sottolinea che «gli immigrati stanno vagando bloccati di tanto in tanto a colpi di manganello dalle forze dell’ordine che non sanno che cosa fare, se non che non devono più rientrare nel residence». Gli immigrati dicevano di voler andare in Svizzera: «L’Italia non riconosce i nostri diritti di rifugiati politici e richiedenti asilo e dunque preferiamo andarcene per spostarci in un Paese civile».
ALL'EX PAOLO PINI - Dopo alcune ore di tensione, la marcia dei rifugiati si è conclusa all'ex Ospdale Psichiatrico Paolo Pini, in via Ippocrate: una delle associazioni presenti nell'area ha aperto loro i cancelli, consentendo al gruppo di stazionare all'interno del cortile. All'interno ci sono i locali gestiti dall'associazione Olinda e una chiesa ortodossa che risulta chiusa. All'esterno stazionano gli agenti della Digos.

DE CORATO: REGIA OCCULTA - Il vicesindaco Riccardo De Corato esprime «piena solidarietà alle forze dell'ordine che in un contesto difficile hanno operato con la consueta professionalità. Una situazione resa ancora più tesa per la presenza dei centri sociali, registi occulti dell'occupazione abusiva, che si sono ritrovati sul posto per seminare zizzania, scatenando incidenti». De Corato ha aggiunto che il Comune ha offerto ospitalità ai presunti rifugiati, ma da loro è arrivato un rifiuto. «Milano di certo non può essere il ricettacolo per tutti coloro che sbarcano in Italia. Né può correre dietro a comitive di manifestanti che girovagano per la città pronti a provocare nuove tensioni. Se qualcuno pensa che qui, dove già si spendono 8 milioni all'anno per dare ospitalità a 300 asilanti, sia il Paese di Bengodi, stiamo freschi», conclude il vicesindaco.

VERSO IL 25 APRILE

In questo primo post parlerò solamente del significato primario che il 25 aprile ha per me,ovvero la data simbolica della liberazione dell'Italia dal nazifascismo,evento cominciato già qualche anno prima e che è proseguito anche pure qualche settimana dopo questo giorno.
Ma come Natale,Ferragosto,il primo maggio e molte altre date si è cercato un giorno da portare come simbolo di tutto quello che una ricorrenza comporta,ed il 25 aprile è un giorno monito della memoria della Resistenza partigiana che ha cacciato a calci in culo e non solo i nazisti tedeschi ed i fascisti nostrani dal controllo dell'Italia.
Dopo è un altro discorso che mascherati da altri partiti,altri nomi e altre facce si stiano nuovamente insinuando nel tessuto sociale e politico italiano è un'altra faccenda che appunto la memoria storica di quello che è successo faccia sì che non possa più accadere.
Oggi il mio pensiero si limiterà a questo,per lo sdegno delle dichiarazioni di alcuni politici attuali lo spazio sarà dato nei prossimi giorni:per inciso il 25 aprile è un giorno io sento molto più di moltissime altre ricorrenze,se non la più importante,perchè il significato ora sempre più disorto di questa ricorrenza è l'unità di un popolo che certamente anche aiutato da altri è riuscito a liberarsi da una becera dittatura!
A seguire il foglio politico di Piattaforma Comunista che traccia una visione più ampia pur sempre tenendo conto dei tentativi di delegittimare tale data storica,il tutto presente sulla rivista"Scintilla"(tratto da Indymedia).
Quale 25 aprile noi comunisti rivendichiamo e difendiamo?

Dopo lo «sdoganamento» di "Alleanza Nazionale" da parte di Berlusconi e la legittimazione dei neofascisti come nuova forza «democratica» chiamata a partecipare alle massime istituzioni della Repubblica con la Presidenza della Camera e con vari ministri e sottosegretari, si estende e si intensifica di anno in anno l'ondata di revisionismo storico che tende a rivalutare vari aspetti del fascismo e a denigrare ed infangare la Resistenza.
Aveva cominciato Luciano Violante a riconoscere i presunti «valori» per i quali erano andati a combattere «i ragazzi di Salò». Da allora si è andati avanti con un crescendo di menzogne storiche e di attacchi all'antifascismo e alla guerra partigiana. Ne ricordiamo solo alcuni: la sostanziale riabilitazione di Mussolini e della Repubblica Sociale; il tentativo di mettere la falce e il martello, simbolo glorioso della volontà socialista di riscatto del lavoro, sullo stesso piano di macabri simboli nazisti come le svastiche e le croci celtiche; l'addebitamento della strage delle Fosse Ardeatine ai gappisti romani che compirono l'operazione di guerra di Via Rasella; il progetto di legge presentato in Parlamento per l'equiparazione dei partigiani e dei membri delle Brigate Nere e per la corresponsione ad entrambi di un «vitalizio» quali «combattenti».
Il 10 febbraio scorso si è «celebrata» - in un fiume di retorica patriottarda - la cosiddetta «giornata del ricordo» delle foibe e dell'esodo delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate alla fine della seconda guerra mondiale.
Si è taciuto che la responsabilità di quegli avvenimenti fu del regime monarco-fascista che dominò l'Italia dal 1922 in poi. Si sono dimenticate l'occupazione nazifascista della Slovenia e dei Balcani dal 1941 al 1944, le aggressioni e le stragi fasciste e naziste che insanguinarono l'intera Jugoslavia in quegli anni di occupazione. Si è dimenticato che, ancor prima dell'invasione della Jugoslavia, il regime fascista aveva compiuto in Istria una violenta opera di snazionalizzazione nei confronti delle popolazioni di lingua slava e di tutto ciò che non era «italiano». Si sono dimenticati i lager fascisti costruiti dopo il 1941 in Jugoslavia, quando l'attuale Slovenia venne annessa all'Italia e non meno di 30 000 persone di nazionalità slovena furono deportate e rinchiuse in una quarantina di campi di concentramento, il più duro dei quali fu quello creato nell'isola adriatica di Arbe, nel quale morirono più di 4 000 internati.
In un clima come quello che stiamo vivendo, gruppi neofascisti, o neonazisti come Forza Nuova e Casa Pound, aprono covi in alcune città d'Italia e compiono raid squadristici contro immigrati, centri sociali e sedi di sinistra.
Anche quest'anno il 25 aprile darà occasione a stanche cerimonie ufficiali, che cercheranno di offuscare e di far dimenticare che cosa fu realmente il movimento di Resistenza e di liberazione dal nazifascismo.
L'obbiettivo politico generale del movimento di liberazione - nelle sue componenti più avanzate - non fu soltanto quello di cacciare i nazisti dall'Italia e riconquistare le libertà democratiche distrutte dalla dittatura mussoliniana, ma quello di estirpare per sempre le radici economiche e politiche del fascismo e creare le premesse di un profondo rinnovamento della società e dello Stato. E fondamentale fu, durante la Resistenza, il ruolo dei partigiani comunisti nelle Brigate Garibaldi, nei Gap e nella creazione delle zone libere e delle repubbliche partigiane.
La Valsesia garibaldina e la Repubblica di Montefiorino nella provincia di Modena furono le prime due zone stabilmente liberate dai partigiani, e - dopo di esse - nacquero la Repubblica della Valdossola in Piemonte, la Repubblica di Torriglia in Liguria, la zona libera della Carnia nel Friuli, e altre. In quei territori i CLN uscirono dalla clandestinità, sorse un potere popolare, nacque una democrazia ben diversa - nelle speranze, ma anche nelle realizzazioni concrete di allora - dalla democrazia parlamentare borghese dello Stato italiano che si consolidò dopo la Liberazione e che vive oggi la sua fase degenerativa.
Quelle delle repubbliche partigiane furono esperienze che ebbero una vita relativamente breve, ma di grande importanza. Si formarono allora, nelle zone libere, organi di autogoverno popolare: i Comitati di Liberazione locali, le Giunte popolari comunali, i Tribunali Popolari, che svolsero tutta una serie di compiti ed attività concrete: organizzazione della produzione locale, revisione dei ruoli delle imposte, risarcimento degli infortuni sul lavoro, controllo dei prezzi, lotta al mercato nero e alla speculazione, punizione dei traditori e delle spie fasciste.
Le repubbliche partigiane, col potere affidato ai Comitati di Liberazione o direttamente agli eletti di tutta la popolazione, furono dunque delle vere scuole di democrazia, una democrazia nuova che nasceva nel fuoco della lotta ed esprimeva la volontà che, dopo la liberazione dell'intero territorio nazionale, non risorgessero più i vecchi istituti, ma nascessero delle strutture istituzionali che mettessero realmente il potere nelle mani delle masse popolari.
QUESTO È IL 25 APRILE CHE NOI COMUNISTI MARXISTI-LENINISTI VOGLIAMO RICORDARE, in un momento politico nel quale si moltiplicano i tentativi reazionari di trasformare la Repubblica conquistata col sangue dei partigiani in un nuovo Stato autoritario, prono ai voleri del Vaticano.
Contro l'ipocrita pacificazione oggi predicata da tutte le istituzioni dello Stato, la nostra risposta è:
- Nessuna pacificazione con il neofascismo!
- Difesa intransigente della verità storica, contro i falsificatori della storia!
- Difesa intransigente della lotta armata partigiana, in tutti i suoi aspetti!
- No a qualsiasi equiparazione legislativa fra partigiani e torturatori
repubblichini!
- Lotta a fondo contro la deriva reazionaria berlusconiana!

lunedì 20 aprile 2009

FUORI I RAZZISTI DAGLI STADI E DALLA SOCIETA'

Ennesimo e vergognoso episodio di razzismo che ha visto protagonista uno stadio italiano ma che però a differenza di altri casi è stato talmente evidente e scorcentante da suscitare ferme reazioni da parte dell'opinione pubblica.
Forse è stato il fatto che la partita Juventus-Inter era il match clou dell'ultima giornata o forse il fatto che è stata giocata il sabato sera ed in pratica l'hanno fatta vedere in tutto il mondo,comunque tutto sono scattate denunce non solo dagli organismi sportivi ma anche indagini da parte della Digos torinese,ultimamente occupata solo a schedare i compagni presenti alle lotte universitarie.
Spero che questo ultimo caso che ha visto nuovamente Mario Balotelli,che gioca in una delle squadre con la pseudotifoseria più xenofoba d'Europa,subissato da ululati e cori razzisti di molti rappresentanti della curva altrettanto nazifascista della Juventus(altro che i soliti venti-trenta,in migliaia erano quelle merde!).
I commenti sia dei giocatori bianconeri che della sua pseudotifoseria sono a difesa della squadra(e contro la squalifica del campo di un turno comminata nel pomeriggio dalla giustizia sportiva)e del tifo asserendo in pratica che Balotelli si è meritato il tutto complice il suo comportamento a volte irriverente e irritante(ogni tanto lo mando sull'ostia anch'io quando lo vedo giocare e fa il pirla,ma non giustifia il fatto di prendersi sempre del negro di merda).
Poi da che pulpito viene la predica,dal camerata Buffon al clericofascista Legrottaglie...ora l'anno prossimo torna pure kaiser Cannavaro,'na bella squadra di merda,condita da una tifoseria all'altezza.
Come riportato dal commento successivo trattio da Indymedia(di Pioppo)il calcio in Italia è lo specchio della società,e notando la deriva a destra degli ultimi dieci anni del tifo organizzato nostrano è facile intuire il marcio che c'è sotto,la mafia e l'omertà che imputridiscono la maggior parte delle nostre curve.
Fortunatamente molte squadre italiane ed ancor più europee vedono molte realtà antifasciste che poi vanno oltre i semplici confini della giornata di calcio e che fanno nascere amicizie e fanno tenere contatti per lungo tempo,aldilà della fede personale,a me da atalantino è capitato così,compagni da tutta Italia e tutta Europa conosciuti da rivali calcistici e amici nella vita.
Fuori i razzisti dagli stadi,fuori i razzisti dalla società!
Il caso Balotelli:il calcio termometro del paese.
Da sempre il calcio, sport popolare per eccellenza, è stato il termometro del paese, basterrebbe pensare a come le curve via via siano passate dall'egemonia della sinistra (lasciando perdere il dibattito sul fatto che potessero o meno definirsi compagni)a quella della destra estrema neofascista. Oppure si pensi alla costituzioen di gruppi che vanno al seguito dalla nazionale, sintomo della rinascita strutturale dell'organizzazione fascista e nazionalista (non a caso i gruppi che seguono la nazionale sono legati agli ambienti delle curve di "destra").
Quello che però sta succedendo da qualche settimana negli stadi italiani è veramente vergognoso e indice del degrado italiano. Mi riferisco agli isnulti che costantamente riceve il calciatore Mario Balotelli, nero ma italiano, proprio per il suo colore della pelle. Sabato notte, durante Juve-Inter, il ragazzo (poco più che 18enne), è stato bersagliato da cori come "non esistono neri italiani" (cori perarltro che i tifosi della squadra di basket di Varese rivolgevano già qualche anno fa all'italiano, nero, Damiao). Ieri ed oggi c'è stato qualche segnale di disapprovazione di queste infamie (al di là del fatto che essere italiano o meno non è una discriminante per accettare l'insulto rivolto ad un ragazzo nero), ma niente di ecclatante, al contrario si tende a sottolineare la presunta antipatia di questo ragazzo, che avrebbe, a dire di molti "esperti", atteggiamenti poco consoni per un calciatore (come se la simpatia non fosse un fatto soggettivo: per me Balotelli è sipatico. Come la mettiamo?). Addirittura qualche settimana fa Balotelli fu deferito per aver fatto una linguaccia, dopo un gol, ai tifosi della Roma che lo avevano pesantemente insultato per tutta la partita.
Ritornando a Juve-Inter di sabato, sottolineo come il "cristianissimo" Legrottaglie, che ammorba mezza italia con il suo squallido libro sulla sua cristianità ritrovata, non abbia in alcun modo stigmatizzato gli insulti razziali contro un figlio di Dio (giusto per usare la retorica Legrottagliana) e si sia preoccupato invece di piagnuccolare il fatto che Balotelli lo abbia menato (un 18enne che mena un 30enne, io avrei avuto un pò di pudore..). Da parte della Juve, mi pare, solo Molinaro si è dissociato dal comportamento dei suoi tifosi, e questo secondo me non è poco, considerato los quallore di molti calciatori italiani..
Per finire, ricordo che esiste un regolamento sportivo che dovrebbe punire gli insulti razzisti con la squalifica del campo; regolamento, inutile sottolinearlo, mai applicato realmente.

sabato 18 aprile 2009

INTEGRALISMO CATTOLICO

Oltre alle dure critiche che l'Europa ci rivolge per il fenomeno razzismo sempre più in aumento(e la risposta del regime:"dove?Ma quale razzismo??)ecco un bestiario preso da vari siti cattolico-xenofobi a cura del blog metilparaben scritto ieri.
Un ritorno di fiamma per l'integralismo cattolico che ben si sposa al fascismo di regime:il cattolicesimo e le dittature sono sempre andate bene a braccetto.
I temi riportati più ricorrenti trattano il pericoloso mescolamento delle razze,la guerra al diverso(sia che esso sia islamico,drogato od omosessuale)e la difesa del machismo(in pratica le donne per i cattolici devono solamente sfornare figli e stop).
Quesi commenti e suggerimenti sembrano tratti da scritti del tempo del nazismo,ed effettivamente le menti che possono partorire simili cagate non sono molto dissimili.
Morte agli integralisti cattolici!
Il ritorno del Ku Klux Klan.

Siccome vorrei regalarvi un fine settimana all'insegna del divertimento, ho pensato di condividere con voi alcuni dei concetti espressi su alcuni dei più noti siti cattolici presenti in rete.
Mentre vi avverto che ho eccezionalmente deciso di fornirvi i link delle pagine in questione, non certo per regalare loro qualche accesso, ma piuttosto per consentirvi di verificare personalmente che gli stralci prescelti, ancorché grotteschi al limite dell'inverosimile, non sono stati inventati di sana pianta dallo scrivente, vi invito a leggere il seguito del post tenendovi forte e respirando profondamente: questa, gente, è roba che può far male.
Buon divertimento.

Dal sito Genitori Cattolici:
La condanna dell’omosessualità è costantemente ribadita nella Sacra Scrittura tant’è che tale peccato, senza conversione finale, porta all’inferno!
Il peccato è causa prima dei mali psico-fisici che colpiscono le persone e che provocano sofferenze.
Rimedi contro la sterilità : ritengo estremamente utile ricordare l’importanza dei santuari, specialmente di quelli mariani in cui, pregando, si ottengono innumerevoli grazie, anche di maternità.
Freud era massone, cocainomane, omosessuale e con qualche problema psichico mentre alcuni discepoli sono morti suicidi.
Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il “rimorso provvidenziale”, nessun di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì. Tuo figlio mai nato.
Tutto l’opposto di certe femministe che piacciono a satana: carrieriste, non si curano dei propri familiari, pensano al “sociale” esterno alla famiglia, dando ad esso primaria importanza, si disinteressano dei propri figli che poi, spesso, “spinellano” diventando, a loro volta, il sociale di qualcun altro.
Per quanto riguarda le coppie che invece, pur desiderandoli ardentemente, non riescono a concepire figli, la Parola eterna di Dio ci ricorda che “Nulla è a lui impossibile”. Occorre che si accordino per pregare assieme senza stancarsi; possibilmente il Santo Rosario.
Il primo rispetto da insegnare ai figli, dopo quello per tutto ciò che è santo (per Dio in primo luogo) e per i genitori, è verso le autorità religiose.

Dal sito Movimento con Cristo per la Vita:
Tu affermi che, con le tue nudità, non fai nulla di male. E perché, allora, i peccati e le violenze sessuali sono spaventosamente aumentati e i costumi morali sono scesi così in basso? Tu non hai, quasi mai, intenzione di peccare. Malgrado questa tua intenzione di non voler peccare, resta il fatto che, con la tua nudità, provochi il maschio.
La gioia si trova soltanto frequentando Dio e non frequentando le discoteche o i luoghi squallidi del divertimento. Buona preghiera, buon rifornimento di gioia!
La fattispecie da lei sottopostami si configura come cooperazione formale ad un atto gravemente disonesto. Orbene cooperare formalmente al male non è mai lecito, e pertanto il farmacista non può vendere i preservativi.
Alcune volte, la castità coniugale suggerisce ai coniugi la scelta coraggiosa di astenersi dai rapporti sessuali, non perché siano “sporchi”, ma per rinunciare ad un piacere fisico come offerta a Dio, come scelta d’amore per Dio.
Studi scientifici dimostrano che lo stesso profilattico -presentato come sicuro- è inefficace nel 10-13 per cento dei casi, perché il virus penetra assai facilmente.
Dal sito Come una Fonte:
I programmi luciferini per il “nuovo mondo” procedono spediti, ma restiamo saldi nella vera Fede, prima o poi saranno schiacciati assieme alle menti perverse che li teorizzano e li applicano, dalla Nostra Madre e Regina dell’universo.
Un rimedio c’è contro l’avanzata musulmana e dobbiamo cercarlo nell’esempio di fede di coloro che sono riusciti ad allontanare l’Islam nei secoli scorsi. Quella che forse si presenterà, infatti, non sarà solo una lotta fra gli uomini ma vedrà direttamente impegnate le potenze dei Cieli ed è per questo che dobbiamo far leva su mezzi spirituali, soprannaturali, vale a dire sul Santo Rosario e sulla Messa.
Senza scrivere la parolina: “razze” (ancora presente nel vocabolario, nei libri di scienza e di antropologia) oggi tanto fuori moda e considerata alla stregua di una parolaccia, …mi limito a constatare che l’attuale immigrazione, cosiddetta clandestina, …la miscelatura ad oltranza, senza freni, né regole è tutt’altro che imprevedibile, forse mi sbaglio, ma il mescolamento di culture e stili di vita diversi è in corso d’opera!
Oggi la figura della moglie viene sempre presentata come insuperbita regina della casa, del portafoglio, dei figli e del marito, ridotto a sproposito dai moderni mezzi di disinformazione di massa, a povero “servo inutile” (ma non in senso evangelico!).
Occorre anche l’educazione sessuale, ma deve essere impartita sotto la vigile responsabilità dei genitori. Possibilmente non si svolga in gruppi misti. E’ assolutamente indispensabile che sia accompagnata dall’educazione alla castità nella predicazione e catechesi e dalla direzione spirituale.
Colei che non riesce a concepire un figlio ne vuole uno a tutti i costi, senza guardare in faccia a niente ed a nessuno, neppure agli altri figli che butterà via solo per averne uno tutto per sé.
L’omosessualità è tutta una mastodontica montatura, tesa a normalizzare una problematica psico-comportamentale che normale non è, poiché contro natura, contro il buon senso, contro il comune sentire, contro il comune senso del pudore, contro ogni moralità e Verità stampata a fuoco nell’intimo di ogni uomo!
Nel valutare i tatuaggi sotto la voce della ripugnanza guardiamo alla natura delle immagini, la dimensione e il numero dei tatuaggi e la loro localizzazione sul corpo. Nel valutare i piercings consideriamo allo stesso modo la loro estensione e localizzazione sul corpo.
Perfino la classica pillola, assunta dalla donna con l’intento di impedire il concepimento, ha un effetto remoto ma assolutamente certo di carattere abortivo: una verità scomoda troppo spesso taciuta.

venerdì 17 aprile 2009

TROPPO BELLO(E VERO)PER NON METTERLO!

Suggeritami da Indymedia Lombardia queste due foto sono state messe una a fianco dell'altra sull'attuale home page del"Corriere.it":questa burlonata che ha messo a confronto l'enorme somiglianza degli sguardi e del viso(anche se Al Capone è un poco più paffuttello)potrebbe costare cara ai vertici del Corriere della Sera...chissà domani che denunce e censure!!!
Ma come non mettere assieme questi due personaggi che hanno portato la mafia ai vertici delle organizzazioni criminali nel mondo!
Ecco i due anticipi di articlo che riguardano questi due malviventi:
articolo del mafioso Silvio Berlusconi.

Decreti, il Colle richiamaBerlusconi e il Parlamento.
Lettera al premier, Finie Schifani: si limitano le prerogative del Quirinale 20:14 POLITICA Napolitano: no ai decreti-omnibus. Missiva dopo il dl sugli incentivi con le norme sulle quote-latte. «Spetta al Presidente il compito di verificare i requisiti di necessità e urgenza».
Articolo del mafioso Al Capone.

NEGLI USA
«Madonna Mia», all'asta la canzone di Al Capone.
Si parte da un prezzo minimo di 65 mila dollari per lo spartito composto dal sanguinario gangster A.Farkas.

VAURO E LA PORNOGRAFIA DEL DOLORE

Per ora il paventato editto bulgaro scaturito dalla puntata di Annozero dello scorso 9 aprile ha colpito in pieno solo il vignettista Vauro che secondo me non ha offeso per nulla il popolo terremotato ma che ha dato fastidio(e parecchio)ai capoccia del regime.
Qui ne ripropongo tre prese dal suo sito e non vedo nulla di oltraggioso,di irrispettoso verso l'Abruzzo,noto solamente la verità,quella che fa male!
Verso la fine c'è un video che mostra la gran faccia tosta di alcuni giornalisti italiani che giocano con la disperazione di chi ha perso ogni bene,il tutto condito da quella merda umana di Bruno Vespa che si nutre del dolore altrui come linfa vitale:questo è il giornalismo da condannare,un modo di fare notizia sulla pelle della gente,uno schifo d'informazione giostrato dal regime pronto a dar rilevanza solo a quello che esalta l'escutivo.
Infatti il breve medley di giornalismo italiano termina con un servizio della tedesca RTL in lingua madre,ma il cui contenuto si può capire benissimo!
I vertici Rai sospendono Santoro. Berlusconi alla ricerca della normalizzazione comunicativa.

Viale Mazzini ha deciso. Santoro dovrà riparare, Vauro Senesi, il vignettista del Manifesto e ospite fisso della trasmissione AnnoZero è sospeso perché una sua vignetta avrebbe offeso le vittime e chi le piange. E' quel che esce dalla riunione di oggi alla Rai, dopo le polemiche seguite alla puntata di AnnoZero della scorsa settimana sul terremoto in Abruzzo. Santoro, dalla prossima puntata (cioè domani), dovrà "attivare i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo". Vauro, per ora, è sospeso solo per una puntata. Poi, la vicenda sarà affrontata mercoledì prossimo dal consiglio d'amministrazione della Rai.La vignetta di Vauro che ha motivato il provvedimento di sospensione è quella in cui si parla di "Aumento delle cubature. Dei cimiteri", giudicata "gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico".Un'opposizione consumatasi da un un decennio e mezzo nella guerra ad personam contro Silvio Berlsuconi, individuato come incarnazione di tutti i mali italici, e nella sopravvalutazione dei suoi poteri di controllo assoluto sull'apparato di produzione mediatico, proprio oggi, quando Berlusconi sta realmente concentrando una parte considerevole del suo sforzo politico nell'omogeneizzazione dell'informazione, l'opposizione abbandona la battaglia che l'ha segnata e impoverita tanto a lungo (senza che questa ossessione - oggi un po' dimenticata - costituisse anticipazione o previsione di tendenza). Oggettivamente Berlusconi raccoglie oggi (anche e soprattutto grazie al protagonismo mediatico nazional-popolare giocato sul terremoto) un consenso popolare molto forte. Non contento, sapendo di avere di fronte il nulla (in termini di politica istituzionale) pretende una compartimentazione rigida e allineata di quel poco che si scosta dalla versione ufficiale a livello di giornalismo televisivo (quello che conta e fa i numeri nel nostro paese).Ben lungi dall'idolatrare Santoro come campione di un'informazione comunque stereotipata e ben codificata nei registri e nei toni, bisogna comunque riconoscergli il merito - a quel livello di produzione della merce-informazione-spettacolo - di saper metter il dito dove fa male e turbare i sonni altrimenti tranquilli di chi governa (dalla Palestina all'Abruzzo terremotato).Santoro è oggi il contraltare "a sinistra" del populismo su cui hanno costruito il loro consenso negli ultimi 15 anni Berlusconi e Lega Nord. Il problema è che nel panorama politico-mediatico odierno Santoro gioca un ruolo di rottura del galateo e delle buone maniere, sfondando così su un registro che paga, quello della rappresentazione di un malcontento e insoddisfazione popolari molto radicati (non solo a sinistra). Un problema perché ben di altro avremo bisogno... Intanto però, quello c'è e se riesce a dare tanto fastidio (per quanto temporaneo e limitato) questo è in qualche modo segnale di una precarietà profonda e avvertita di quello stesso consenso di cui Berlsuconi e governo vanno compiacendosi quotidianamente.

Tratto da:www.infoaut.org
Terremoto. Natale, Fnsi: "La pornografia del dolore perpetrata dai media va punita e ci sono le norme".
di Gabriele Paglino e Alessio Ramaccioni(tratto da:Comunistinews).

"Lo scempio mediatico perpetrato in questi giorni nei confronti di persone (la popolazione abruzzese) che tutto che avrebbe voluto eccetto essere messe in questo modo al centro dell'attenzione in un momento cosi delicato, la pornografia del dolore proposta dai principali tg e trasmissioni tv è un'attività professionale assolutamente non scusabile". Lo dichiara il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Roberto Natale, ai microfoni di Radio città aperta. " Per queste stupidità professionali - prosegue Natale - per queste vergogne inescusabili, compresa la vanteria del Tg1 delle 13.30 di martedì 7 aprile in cui per un minuto e venti secondi si faceva l'elogio dei grandi risultati di ascolto si ostentava lo share raggiunto, prevediamo un richiamo sindacale. In ogni categoria ci sono comportamenti buoni e comportamenti meno buoni, non tutta l'informazione per fortuna si è comportata in questo modo, ma - sottolinea il presidente della FNSI - chi lavora male a volte, purtroppo, svergogna chi lavora bene. Quello che mi preoccupa di più è che finchè facciamo il racconto del dolore va tutto bene, finchè si racconta dei soccorsi quando sono organizzati e funzionanti - afferma introducendo la "questione Anno Zero" - va tutto bene, appena però proviamo a porre domande sulle responsabilità, parte allora la canea politico - mediatica che abbiamo visto scatenarsi in questi giorni contro Santoro. Che non è altro che il completamento di questo scempio mediatico.Natale, poi, puntando il dito contro il "cannibalismo / voyeurismo mediatico" cita la Carta di Treviso (ndr protocollo firmati il 5 ottobre del 1990 da Odg, Fnsi e Telefono Azzurro) nella quale "viene deprecata - prosegue il presidente del sindacato dei giornalisti - la spettacolarizzazione degli avvenimenti e una informazione che non sia rispettosa dei sentimenti delle persone coinvolte. A questo proposito l'Ordine dei Giornalisti potrebbe e dovrebbe farsi sentire. Il direttore - ammonisce Natale - che dice all'inviato di riportare l'intervista anche a costo di farsi mandare al diavolo dai terremotati che vivono nelle tende dovrebbe essere chiamato a rispondere, e le norme per farlo (un richiamo) ci sono".Il presidente Natale, infine, raccoglie a nome della FNSI l'invito alla manifestazione indetta da Radio Città Aperta e Megachip per difendere la libertà di informazione che si terrà Venerdì 17 aprile alle ore 17:00 sotto la sede della Rai a viale Mazzini.
I terremoti distruggono le case e uccidono le persone. Il silenzio dell'informazione uccide le coscienze.
Il 17 aprile manifestazione alla direzione RAI a Roma (viale Mazzini)Il tentativo di tappare la bocca alle denunce della trasmissione AnnoZero sulla situazione in Abruzzo dopo il terremoto non deve passare.La complicità degli apparati politici e dei massmedia con l'imbavagliamento dell'informazione sulla reale situazione nell'Abruzzo devastato dal terremoto è la vera indecenza che va smascherata.Radio Città Aperta e Megachip invitano tutti a difendere la libertà di informazione con una manifestazione davanti alla RAI in Viale Mazzini venerdi 17 aprile alle ore 17.00

Terremoto l'Aquila: TG italiani VS Tg tedesco. Questioni di stile?Dopo il terremoto arrivano i giornalisti sciacalli.Un collage di voyeurismo giornalistico.