sabato 24 luglio 2010

A VOLTE BASTA UNO SPILLO!

Notizia gossippara oggi con l'arresto di uno spacciatore di sostanze dopanti e che di"mestiere"ufficiale è un picchiatore di Stato,ovvero un celerino,e la denuncia di due suoi colleghi anche loro entrati nel giro di quello cha alla fine è una droga anche se l'uso è depenalizzato(ma non il suo commercio).
Il celerino-buttafuori-pusher torinese è stato arrestato dai carabinieri in un'operazione atta a contrastare lo smercio di tali sostanze,di largo uso assieme a droghe più pesanti come anfetamine e cocaina che fanno parte dell'alimentazione quotidiana e straordinaria nel caso di cariche di queste fecce umane,come può comprovare chiunque abbia avuto a che fare contro questi tori imbizzarriti che sfiammano odio e rabbia durante le loro mattanze.
Altro che sprangate e pugni e calci contro queste merde...a volte basta uno spillo per abbattere questi grossi palloni gonfiati..articolo preso da Indymedia Piemonte.

Torino, stavolta arresti e denunce sono per i celerini.

Si chiama Danilo Ricci, ha 33 anni, è un poliziotto del V Reparto Mobile di Torino. La moglie possiede un solarium, lui faceva anche il buttafuori in un locale di Ivrea. Ieri i carabinieri dei Nas e gli agenti della squadra mobile, coordinati dal capo Sergio Molino, lo hanno arrestato mentre era in vacanza al mare. Altri due poliziotti torinesi sono agli arresti domiciliari.
Anche loro fanno parte del V reparto mobile. Indagati altri venti loro colleghi più un’altra serie di persone, in qualche modo collegati alle accuse mosse a Ricci, presunto trafficante di sostanze dopanti acquistate via Internet. Lo hanno scoperto i carabinieri monitorando il sto www.originalanabolics.com. Gli inquirenti avevano concentrato l'attenzione sull’acquisto di un ingente quantitativo di farmaci e specialità medicinali con effetti dopanti da parte di un unico soggetto, appunto il poliziotto torinese. L’indagine è partita con l’aiuto di intercettazioni telefoniche e di email.
Ricci dopo aver acquistato queste sostanze dopanti «pur conoscendone la provenienza delittuosa, le rivendeva ad altri colleghi», secondo le carte giudiziarie che hanno fatto da base agli ordini di custodia cautelare firmati dai pm della procura di Torino, coordinati dal sostituto procuratore Gianfranco Colace. Gli altri 21 denunciati, tutti della polizia, sarebbero clienti di Ricci e ora accusati di ricettazione. Al centro del traffico illegale, alcune palestre di Torino e provincia frequentate dagli accusati.
I reati contestati ai tre poliziotti vanno dalla ricettazione, alla vendita delle sostanze illegali, all’esercizio abusivo della professione di farmacista. Alcune confezioni, vendute anche per centinaia di euro, erano pure scadute. L’operazione congiunta di carabinieri e polizia s’è poi estesa a tutta Italia. La vicenda è stata seguita dal questore Aldo Faraoni. Non sono stati ancora presi provvedimenti amministrativi a carico dei poliziotti intercettati dai Nas.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi chiamo Massimo, abito in provincia di Torino.
Ho bisogno Veramente del vostro Aiuto, vi mando parte dei fatti che comprovano lo schifo in cui ci troviamo, uso il plurale perchè in questa situazione non sono solo.

Premessa

Il tutto nasce perché siamo all’interno di una associazione Denominata Agenzia Noas, associazione senza scopo di lucro, e apolitica e apartitica.

La mission di questa associazione e quella di fare contrasto alla droga nelle scuole, educazione alla legalità ect… in oltre in senno all’agenzia e formato un “nucleo” di associati che la dove nell’educare ai punti precedenti, si manifestano sospetti di spaccio sia all’interno e/o esterno della scuola, il nucleo ha il compito di osservare se tali sospetti sono fondati. Se il sospetto e positivo a loro discrezione possono con l’autorizzazione della responsabile dell’istituto e verificando che non venga danneggiata l’immagine dei minori, alunni della scuola stessa.
Se invece si trovano spacciatori estranei alla scuola il “Nucleo” può intervenire ed interrompere il reato arrestando in flagranza di reato il fautore in base al art 383 c.p.p o in alternativa chiamare le forze dell’ordine per interrompere il reato in questione.

In questo caso e successo che mentre eravamo in una scuola a fare il nostro lavoro sopra descritto, autorizzati dal comune e dall’istituto scolastico si e verificato che la direttrice ha manifestato un uso e spaccio, tale per cui il “Nucleo” nell’osservare persone estranee alla scuola, come ha confermato anche la preside, faceva uno spaccio organizzato tra gli studenti di erba e cannabis. Il nucleo ravvisando tali reati, informò il direttore generale del noas, il quale lui in prima persona si occupa delle docenze con gli alunni sul programma denominato (Leadership & Legalità) e la direttrice i quali dissero di chiamare i carabinieri e dare tutto il supporto delle notizie di reato apprese.

Anonimo ha detto...

Qui accade l’incredibile!!! In un video girato da un associato al noas e coordinatore del “nucleo” con l’ausilio di telefoni e ipod personali hanno filmato un personaggio, riconosciuto come poliziotto, mentre era in attività di spaccio. E stato riconosciuto mentre il coordinatore del noas incautamente faceva vedere il filmato ad un terzo poliziotto suo amico, il quale riconobbe il suo collega di Via veglia 100, ( commissariato che dista poche centinaia di metri dalla scuola in questione) alcuni associati del noas e il poliziotto amico per coprire il presunto poliziotto riconosciuto dal suo collega, organizzano un falso fermo con lo scopo di distruggere e ritirare il materiale che incrimina il personaggio e commettendo un mare di reati come descritti nelle denunce allegate.

se vi serve tutta la documentazione e se vi serve parlarmi di persona con gli altri ivi compreso la persona sequestrata per non farla deporre dai carabinieri, siamo disponibili a venire ovunque.

tenete conto che i poliziotti in questione hanno fatto i seguenti reati:

1) sequestro di persona di uno dei nostri (Max) ammanettato in basso alla sedia come i cani dalle 8.30 alle 18.30 circa come riportato nella denuncia ( il sequestro si concretizza perchè non era in stato d'arresto, ma in stato di libertà.)

2) furto durante le perquisizioni come da varie denunce sporte ( telefoni cellulari, schede telefoniche, blocchetti di assegni, penne di valore ect..)

3) violazione di domicilio e appropriazione indebita, perchè senza nessun mandato sono andati dentro un negozio che nulla a che vedere con il noas, portando via tutto il materiale del noas. teneteconto vi era altro materiale fatto per il noas ma ancora di proprietà del negoziante, il tutto senza avere un mandato e la cosa più grave senza lasciare un verbale di sequestro e perquisizione. Tale materiale e stato poi utilizzato per alterare lo stato dei fatti negli organi di stampa ad loro uso e consumo.
4) violando più volte la privacy nel commissariato facendo alzare ( max) come un pagliaccio e facendolo fotografare a turno per tutta la giornata come fosse un trofeo, da ogni agente che passava nelle sue vicinanze, il tutto con telefonini e macchine fotografiche loro personali, poi incuranti alcune delle stesse foto le hanno girate a giornalisti loro amici dando sicuramente la loro versione per far fare un articolo con lo scopo di screditare la dirigenza del noas e tutto quello che fanno cosi da non essere credibile sulla realtà dei veri fatti.


perchè i poliziotti ovviamente alcuni, posso fare 1000 reati per coprire un reato ancora più grave, ossia quello di coprire un loro collega che spaccia nelle scuole???

tieni conto che la cosa più scandalosa e che alcuni del noas dove anch'io faccio parte, li hanno aiutati a nascondere e coprire il tutto, solo perchè loro amici, come leggerete su tutti i documenti della procura di Torino. e la cosa che mi fa più schifo e che uno di questi lavora con i bambini. chiediamo il vostro aiuto perchè la cosa non venga archiviata.

vi prego di non abbandonarci da quando hanno sequestrato e tentato di ammazzare uno di noi ( Francesco), facendolo andare in overdose, e possiamo produrre anche i referti medici, siamo costretti a viaggiare in coppia e non ti dico il problema di alcuni di noi che devono accompagnare i figli e le mogli a scuola di nascosto da loro stessi, per non farli preoccupare il tutto per paura di ritorsioni.