lunedì 12 luglio 2010

CREMA CITTA' APERTA

La scelta della giunta fascista di Crema in merito all'ordinanza antiaccattonaggio che vieta di mendicare e il commercio abusivo ha fatto il giro d'Italia come altre città che hanno concepito simili limitazioni più che alla vita e alla libertà umana stessa direi alla carità e solidarietà umana.
A due mesi esatti dall'emissione di questo decreto comunale ecco che il neonato comitato"Crema città aperta"ha avuto adesioni da tutto il paese,da sacerdoti a politici passando a lavoratori pubblici e privati con pure delle firme di personaggi famosi.
La decisione marchiata di razzismo del governo cremasco guidato dal leghista Bruttomesso per ora non indietreggia ma l'eco che la protesta sta assumendo(i due contributi tratti da Crema on-line,con dapprima l'articolo dell'11 giugno a firma di Andrea Galvani)si fa sentire roboante e a distanze che oltrepassano la città stessa,dobbiamo muoverci se gli xenofobi del consiglio comunale(non tutti,anche da parte del centro destra ci sono malumori)vorranno continuare su questa strada.

Ordinanza anti accattonaggio, clero in subbuglio. Prende le distanze Agazzi. La minoranza aspetta al varco il sindaco, in rete l'appello per il ritiro del provvedimento.

Crema - Contro l'ordinanza anti accattonaggio emessa dal sindaco Bruttomesso sta montando la protesta. Il clero cremasco è in subbuglio, la minoranza è partita all'attacco frontale con dichiarazioni a mezzo stampa, all'interno dell'Aula degli Ostaggi e attraverso un'interrogazione urgente (in allegato). Se ancora non bastasse il parroco della Cattedrale spiega che in città le priorità sono altre: il lavoro, le strade, i servizi, non certo i mendicanti, peraltro ben poco molesti. Prende le distanze anche il presidente del consiglio comunale - in quota PdL - Antonio Agazzi, con un articolato intervento che riportiamo di seguito. Notizia del giorno è la missiva (integrale in allegato) fatta recapitare a tutti i consiglieri da don Ennio Raimondi. Il cappellano di SS.Trinità esprime il disagio e la sofferenza provata durante la celebrazione del Corpus Domini “una solennissima cerimonia in onore di Gesù Cristo” con “la chiesa piena di fedeli e, in prima fila le autorità cittadine, i carabinieri in alta uniforme, il gonfalone della città di Crema con i vigili pure in alta tenuta”. Don Ennio scrive: “mi è apparsa lacerante la contraddizione tra quell’onore reso con tanta solennità nella celebrazione liturgica a Gesù nel pane consacrato e quell’offesa a Lui presente nella persona che ha fame ed è straniera, impedendoGli di stendere la mano per un soccorso”. Prosegue integralmente in allegato.

Don Lingiardi: “La città ha ben altri problemi”.
In merito all'ordinanza anti accattonaggio in allegato abbiamo chiesto un commento a don Emilio Lingiardi, parroco della Cattedrale: “Chi conosce la storia di Gesù, sa che già nel Vangelo tanti mendicanti chiedono l'elemosina per sopravvivere. Gesù non ha allontanato nessuno, anzi ha aiutato tutti e lasciò detto: “i poveri li avrete sempre con voi”. L'accattone ricorda a tutti le emergenze di povertà. Ci sono tanti poveri davanti a noi, poveri che dobbiamo aiutare per le loro esigenze, poveri che vanno anche sostenuti nella conoscenza di servizi molto ampi, come il pranzo caldo servito quotidianamente alla Caritas, oppure di altri servizi che la Chiesa e la società civile offrono. E' una presenza che apre la durezza del cuore delle persone e ci stimola a gesti di carità umile e semplice. Si sa che non si risolve il problema della povertà in questo modo, però, in attesa di soluzioni più radicali e complete, anche questo aiuto modesto può servire alla serenità di una persona. Siccome nessuno è obbligato a dare, chi dona compie una scelta libera e gratuita. Anche nel caso di fastidio o di petulanza, si può ignorare, passare oltre, far finta di nulla. Una città è civile se si fa incontro alle esigenze degli ultimi, non escludendoli ma sostenendoli nella loro dignità. Per quanto riguarda poi Crema, il numero dei mendicanti è molto ridotto e credo di scarso fastidio ai cittadini. La città ha ben altri problemi da risolvere, come la crisi del lavoro, l'aiuto alle famiglie bisognose, il sostegno sociale a coloro che hanno difficoltà – esempio handicap di varia natura – e problemi di ordine pubblico, di strade sicure, di gestione di servizi necessari e utili a una sana convivenza civica”.

La perplessità di Agazzi: “provvedimento carico di umana insensibilità”.
“Sono molto perplesso per non dire contrario. Trovo l'ordinanza in questione sostanzialmente ingiustificata e carica di umana insensibilità, contraddittoria peraltro, rispetto alla formazione cristiana di una considerevole parte della compagine politico-amministrativa al governo della città di Crema. Io vivo abbastanza intensamente la nostra cittadina, sarò magari particolarmente fortunato, ma non mi è mai capitato di sentirmi vessato o molestato per citare alla lettera l'ordinanza che si riferisce all'accattonaggio molesto, da coloro che si sono sempre limitati a chiedere in modo corretto se volessi acquistare un qualche accendino, una qualche biro oppure si sono fatti carico di indicarmi una zona di sosta libera per poter parcheggiare. Mi chiedo, alla luce di quella che è la mia sensazione, cioè che il problema non abbia una rilevanza tale da giustificare questo provvedimento, mi chiedo se la questione non sia un'altra, ovvero se non si tratti di dover sostanziare in atti amministrativi l'ideologia o la propaganda di una forza della coalizione. Solo che se così fosse, temo che non si siano adeguatamente soppesate le conseguenze sull'immagine e sul profilo politico dell'amministrazione Bruttomesso, considerate le reazioni, a mio giudizio comprensibili, di larga parte del mondo cattolico diocesano e di settori importanti della comunità civile cremasca”.

L'appello per il ritiro dell'ordinanza.
In rete sta girando l'appello per il ritiro dell'ordinanza. Si chiede di firmare: “il 13 maggio il Sindaco ha firmato un’ordinanza che vieta “qualsiasi forma di accattonaggio e di commercio abusivo che rechi disturbo e sia fonte di molestie ai cittadini in ogni spazio del territorio comunale pubblico o aperto al pubblico”. A parte l’inconsistenza delle motivazioni addotte (dai comportanti di presunti “posteggiatori abusivi” che indurrebbero “i cittadini a eludere l’utilizzo dei parcometri” fino al fatto di essere “talvolta occasione per agevolare attività illecite, insinuano nella cittadinanza una sensazione di insicurezza e disagio, ledono l’immagine della città e inducono i cittadini a frequentare con minore serenità i luoghi citati”), il contenuto dell’ordinanza si risolve in una persecuzione nei confronti di soggetti deboli, indigenti in gran parte stranieri. Noi non ci stiamo! A noi l’idea di perseguire chi chiede l’elemosina risulta insopportabile dal punto di vista umano, etico e civile. Vedere persone che tendono la mano può creare fastidio. Ma bisogna risolvere i problemi, non eliminare i fastidi. Prendersela con chi è costretto a mendicare è immorale. Elevare a valore la grettezza e la chiusura verso chi ha bisogno rende tutti meno liberi, più soli e più insicuri, anche chi oggi non è colpito da questa ordinanza. Noi vogliamo che Crema resti una città accogliente e solidale. Perciò chiediamo l’immediato ritiro di questa ordinanza. Per inviare la propria adesione scrivere all’indirizzo: marina.elena@libero.it”
FILES ALLEGATI:
L'ordinanza anti accattonaggio (.pdf)
La lettera di don Ennio Raimondi (.pdf)
L'interrogazione urgente del Pd (.pdf)

Ordinanza anti accattonaggio: s’allunga la lista delle adesioni all’appello del comitato 'Crema città aperta'. Pronti al ricorso al tar e si valuta anche la magistratura ordinaria.

Crema - Non s’arresta la protesta contro l’ordinanza anti accattonaggio firmata il 13 maggio dal sindaco Bruno Bruttomesso e difesa in consiglio comunale link in calce al pezzo. All’appello del comitato Crema Città Aperta che chiede l’immediato ritiro del provvedimento in queste ore hanno aderito nuove importanti firme locali e nazionali.
Politici e sacerdoti.
Due sacerdoti si sono uniti ai firmatari: don Federico Bragonzi e don Erminio Nichetti, già missionario in Guatemala. Tra i politici vanno segnalati il consigliere regionale Agostino Alloni e il consigliere comunale Gianni Risari. La lista inoltre si è allungata e si è giunti ormai a oltre 200 firme che arrivano dal mondo degli insegnanti, da Rete Scuole, da studenti, dall’associazionismo, dai partiti del centro sinistra, dal mondo cattolico ma anche da tante persone impegnate nella cultura.
Da fuori città.
Da fuori Crema a sostegno dell’appello nuove importante adesioni che si vanno ad aggiungere a Rita Borsellino, Salvatore Borsellino, don Andrea Gallo, Nando Dalla Chiesa, Moni Ovadia, Bice Biagi. In queste ore hanno fatto avere la loro firma: Elio e le Storie Tese, il vignettista Sergio Staino, i giornalisti Antonio Di Bella, Emanuele Giordana, Elisa Marincola di RaiNews.
L'associazionismo.
Dal mondo dell’associazionismo sono arrivate invece le adesioni di Lisa Clark dei Beati costruttori di pace, di Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola per la pace, di Gian Franco Benzi dell’ufficio internazionale della Cgil e di padre Tonio Dell’Olio responsabile di Libera Internazionale.
Il ricorso al Tar.
L'elenco è destinato ad allungarsi. Intanto martedì sera il Comitato Crema Città Aperta si è incontrato per valutare nuove iniziative e soprattutto per prendere in esame gli ultimi necessari provvedimenti per fare ricorso al Tar contro l’ordinanza. Proprio in queste ore il gruppo sta vagliando con un legale il da farsi, mettendo a punto le carte necessarie. Sul tavolo anche la possibilità di fare ricorso alla magistratura ordinaria.
“Persecuzione nei confronti di soggetti deboli”.
“Il Comitato continua a pensare – si trova scritto nell’appello – che a parte l’inconsistenza delle motivazioni addotte (dai comportanti di presunti “posteggiatori abusivi” che indurrebbero “i cittadini a eludere l’utilizzo dei parcometri” fino al fatto di essere “talvolta occasione per agevolare attività illecite, insinuano nella cittadinanza una sensazione di insicurezza e disagio, ledono l’immagine della città e inducono i cittadini a frequentare con minore serenità i luoghi citati”), il contenuto dell’ordinanza si risolve in una persecuzione nei confronti di soggetti deboli, indigenti in gran parte stranieri. Noi vogliamo che Crema resti una città accogliente e solidale”.
LINKS:
Il video del sindaco sull'ordinanza anti accattonaggio

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