domenica 11 luglio 2010
MARCELLO LONZI
A distanza di sette anni c'è ancora gente che vuole e deve lottare affinchè la verità sulla morte di Marcello Lonzi venga fuori,ed in prima fila dall'11 luglio 2003 c'è la madre,la signora Maria Ciuffi,che tra dibattiti,manifestazioni e continue proteste urla che la giustizia debba fare il suo corso e punire chi ha ammazzato suo figlio,degli agenti di polizia penitenziaria del carcere delle Sughere a Livorno.
E pure oggi sarà lì la signora Ciuffi,al di fuori del carcere dove Marcello fu ucciso e non morì d'infarto come stabilito dalle prime indagini,che tra la caduta dopo il presunto malore alla giustificazione delle botte su tutto il corpo(le immagini parlano da sole)come un tentativo disperato di massaggio cardiaco hanno offerto solo bugie a fronte di una verità evidente ma che come sappiamo quando c'è di mezzo il cameratismo poliziesco coperto da politici fascisti è dura che riesca a trionfare sull'inganno.
Del caso di Marcello Lonzi si è parlato tante volte su questo blog a margine di tutte le morti che hanno visto attuare le coperture fasciste e mafiose delle forze del disordine sia in carcere che fuori,da Cucchi passando per Rasman arrivando ad Aldrovandi.
Articolo tratto dalla redazione di"Senza Soste".
Marcello Lonzi: 7 anni di bugie , 7 anni di ricerca della verità.
7 anni fa moriva nel carcere delle Sughere di Livorno, Marcello Lonzi
Pochi mesi fa la Procura di Livorno ha archiviato il caso come morte naturale.
Tutti sappiamo che non è così e che Marcello Lonzi è stato ucciso
La madre, i compagni e gli amici non smetteranno mai di combattere per ottenere verità e giustizia
Maria Ciuffi la madre ha deciso di continuare la propria battaglia ricorrendo in Cassazione contro l'archiviazione. Ma è decisa anche ad andare avanti fino alla Corte di Strasburgo. Per questo bisogna continuare a sostenerla, sia nella lotta che nelle spese legali.
Ogni anno, Maria Ciuffi indetto il presidio fuori dal carcere delle Sughere in ricordo di Marcello ma quest'anno per la prima volta non ci sarà, per motivi di salute ma anche perché dopo 7 anni di battaglie e di delusione ormai le sue motivazioni sono rimaste quelle di andare avanti, finchè ce la farà economicamente e fisicamente, nelle aule dei tribunali.
Sta invece a tutti noi tenere vivo il ricordo di quest'ennesima vittima dello Stato.
Link: Domenica 11 luglio presidio fuori dal carcere delle Sughere contro gli omicidi di Stato
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